La figura del tecnico dell’Ufficio Tecnico Comunale, di preciso, che funzione ha?
Raccogliere solo le pratiche o fornire anche assistenza a tecnici/utenti?
Sono sempre andata all’uff tec, oltre che per consegnare pratiche semplici come scia/cila/dia, ma anche per avere assistenza, togliermi dubbi, su pratiche più complesse come dia onerosa, pdc, ecc; ho sempre trovato più o meno collaborazione, a seconda di chi ho avuto davanti: siamo tutti esseri umani, chi è più gentile, chi meno, ma alla fine hai le risposte che cerchi, completi la pratica e consegni.
Stavolta, dovendo fare un ampliamento ai sensi del Piano Casa Lazio, sto trovando un muro di gomma: i tecnici comunali, pur dichiarando che in effetti si tratta di una pratica più complicata di un pdc, sono a dir poco restii a rilasciare informazioni; alla prima domanda rispondono appena cortesemente, alla seconda devi tirargli fuori le parole di bocca con le tenaglie, alla terza dicono che non sono tenuti a dare assistenza. Rimandano a circolari esplicative, ma se hai ancora un dubbio su un articolo, un calcolo, dicono di non essere tenuti a spiegare: t’arrangi!
Scusate ma, secondo voi, è normale?
Lo stipendio fisso che prendono è per “protocollare pratiche” o per fornire informazioni tecniche a chi le redige? Se fosse vera la prima non esisterebbe l’uff protocollo …Non lo chiedo per polemizzare, ma proprio per capire.
Perdonate la lunghezza del post, grazie a tutti.
architekton : [post n° 364425]
ufficio tecnico
Anche io ho sempre pensato ingenuamente....a tutto quello che hai scritto.
Sempre piano casa, Roma, municipio, sia tecnico che il superiore del tecnico. Stessa situazione. "Archité forse lei non fa spesso queste pratiche, non mi faccia perdere tempo, ci sono molte cose da verificare, ci sono tanti ragazzetti bravi che fanno i piani casa di continuo, anche qui accanto"....
trai tu le tue conclusioni, io le mie le ho tratte...e ne sono certo al 100%...ho lasciato l'incarico.
Sempre piano casa, Roma, municipio, sia tecnico che il superiore del tecnico. Stessa situazione. "Archité forse lei non fa spesso queste pratiche, non mi faccia perdere tempo, ci sono molte cose da verificare, ci sono tanti ragazzetti bravi che fanno i piani casa di continuo, anche qui accanto"....
trai tu le tue conclusioni, io le mie le ho tratte...e ne sono certo al 100%...ho lasciato l'incarico.
posso dirti, per esperienza vissuta, che i tecnici comunali non sono tenuti a fare consulenza, mi spiego: loro devono verificare che tu applichi la normativa, e quindi a dirti se puoi fare o meno quell'intervento proposto, ma su come si fanno i calcoli o come devi fare un ampliamento non sono tenuti a dirtelo. Ci sono tecnici che ti danno consigli pratici, ma non è il loro lavoro: non sono liberi professionisti, sono istruttori. Loro devono solamente verificare la conformità con le normative vigenti e darti indicazioni di eventuali norme o circolari emanate che vietano o meno l'intervento. Sono tenuti a dirti quello che devi inserire negli elaborati, quindi la documentazione da allegare.
Questo non per stendere una lancia a loro favore, ho lavorato in stretto contatto con i tecnici comunali, e posi proprio il tuo stesso quesito, e questo fu il responso! Torno a ripetere, puoi trovare tecnici più disponibili ed affabili di altri, ma lo fanno solo per cortesia.
In merito al piano casa, va da sé, sempre per esperienza, che il loro atteggiamento non è perché non vogliono darti informazioni, ma perché non possono dirti che non lo sanno neanche loro: ho partecipato ad un corso sul piano casa di recente, dove c'era anche un tecnico comunale che conoscevo, quando sono andata a discutere una mia pratica con lui, mostrandogli bene i fatti, mi ha fatto notare che il suo capo area ancora non era aggiornato sulle specifiche e che se non avesse fatto lui il corso, di sua iniziativa (non pagato dall'ente), forse la mia pratica non sarebbe neanche passata!
Questo purtroppo non per loro "ignoranza" ma per negligenza delle Amministrazioni che non prevedono l'aggiornamento dei propri dipendenti. Per cui, la tua nota è corretta, ma purtroppo, non per difenderli, loro non hanno colpa!
In ogni caso, posso dirti che il corso che ho fatto è stato molto utile e c'è un opuscolo di Dino De Paolis, di legislazione tecnica, che spiega ogni fattispecie dei casi di applicazione, ed eventualmente puoi rivolgerti anche alle loro consulenze per avere maggior chiarezza.
Buona fortuna.
Questo non per stendere una lancia a loro favore, ho lavorato in stretto contatto con i tecnici comunali, e posi proprio il tuo stesso quesito, e questo fu il responso! Torno a ripetere, puoi trovare tecnici più disponibili ed affabili di altri, ma lo fanno solo per cortesia.
In merito al piano casa, va da sé, sempre per esperienza, che il loro atteggiamento non è perché non vogliono darti informazioni, ma perché non possono dirti che non lo sanno neanche loro: ho partecipato ad un corso sul piano casa di recente, dove c'era anche un tecnico comunale che conoscevo, quando sono andata a discutere una mia pratica con lui, mostrandogli bene i fatti, mi ha fatto notare che il suo capo area ancora non era aggiornato sulle specifiche e che se non avesse fatto lui il corso, di sua iniziativa (non pagato dall'ente), forse la mia pratica non sarebbe neanche passata!
Questo purtroppo non per loro "ignoranza" ma per negligenza delle Amministrazioni che non prevedono l'aggiornamento dei propri dipendenti. Per cui, la tua nota è corretta, ma purtroppo, non per difenderli, loro non hanno colpa!
In ogni caso, posso dirti che il corso che ho fatto è stato molto utile e c'è un opuscolo di Dino De Paolis, di legislazione tecnica, che spiega ogni fattispecie dei casi di applicazione, ed eventualmente puoi rivolgerti anche alle loro consulenze per avere maggior chiarezza.
Buona fortuna.
No, un momento: i tecnici comunali non sono tenuti a dare informazioni? E allora quando si prende un appuntamento col tecnico a che cosa serve? Non è che io possa pretendere che mi facciano loro il progetto, ok, ma almeno che mi dicano se sono dentro o fuori dalle norme sì! Anche perché è dalle loro mani che passa poi la pratica, quindi se non lo sanno loro non si sa che debba saperlo. Quanto al fatto della formazione, neanche a me il mio capo ha mai pagato 1 ora di corso, figuriamoci!!! Anzi era sempre una lite per lasciarmi andare fuori studio a "perdere" delle ore di lavoro! Però se tu vuoi fare il tuo lavoro bene e con coscienza, a mio avviso, ti dai una mossa e ti organizzi. Nelle loro 36 ore a settimana -se non di meno- potrebbero tranquillamente infilare un corso di aggiornamento. Detto questo, è chiaro che quando il tecnico non risponde o è perché non lo sa, o è perché non vuole responsabilità, o è perché è vittima di quell'appiattimento verso il basso che ti prende quando lavori nel pubblico: tutte cose che a noi non sono concesse.
Vero verissimo, inoppugnabile. I tecnici comunali sono tenuti a rispondere a tutte le domande dei loro colleghi tecnici che siedono dall'altra parte della scrivania, come se si fosse alla revisione del progetto con il prof. di composizione 1.
Anche perchè lavorando solo 36 ore a settimana, possono ben spenderne altre 1 o 2 al giorno per studiare la normativa, che è comunque disponibile a tutti.
Così potrebbero far risparmiare un sacco di tempo ai professionisti che lavorano ed eviterebbero loro, pure di doversi scervellare ad incrociare norme nazionali/regionali/locali.
Il passo successivo sarebbe far guidare la mia macchina al vigile urbano, così col cavolo che mi può dare la multa. E nel mentre mi leggo il giornale.
Oppure ha ragione chi dice che coi tecnici comunali si discute, ci si confronta e si trova una soluzione nel quadro delle norme note ad entrambe?
Anche perchè se fosse lecito che un professionista non conosca le leggi, tanto varrebbe che in municipio ci vada il proprietario.
Anche perchè lavorando solo 36 ore a settimana, possono ben spenderne altre 1 o 2 al giorno per studiare la normativa, che è comunque disponibile a tutti.
Così potrebbero far risparmiare un sacco di tempo ai professionisti che lavorano ed eviterebbero loro, pure di doversi scervellare ad incrociare norme nazionali/regionali/locali.
Il passo successivo sarebbe far guidare la mia macchina al vigile urbano, così col cavolo che mi può dare la multa. E nel mentre mi leggo il giornale.
Oppure ha ragione chi dice che coi tecnici comunali si discute, ci si confronta e si trova una soluzione nel quadro delle norme note ad entrambe?
Anche perchè se fosse lecito che un professionista non conosca le leggi, tanto varrebbe che in municipio ci vada il proprietario.
concordo con nemesi: non sono tenuti, anche perché sei tu tecnico a dover asseverare le varie conformità. L'atteggiamento riscontrato da architekton spesso, è dovuto piuttosto ad una scarsa conoscenza della materia.
parlo da entrambi i lati, da ex libera professionista e da attuale tecnico del comune.
quando ero libera professionista e mi capitava di fare pratiche con aspetti complessi, PRIMA mi prendevo la briga di ARRANGIARMI a studiare la normativa, prendere riferimenti, DOPODICHè prendevo appuntamento e andavo a parlare con un tecnico per verificare eventuali dubbi che mie rano rimasti, colmare alcune che non ero stata in grado da sola di risolvere e avere un confronto. in un paio di casi ho poi anche chiesto un parere preventivo formale in modo, al momento della presentazione della pratica, di sapere che sarebbe filata liscia come poi puntualmente accadeva. per me era semplicemnte questione di rispetto del lavoro altrui e mio, nonchè do orgogolio lavorativo, perchè è trroppo comodo avere la pappa pronta senza sbattersi un minimo a fare il PROPRIO lavoro. perlatro, facendo così, ho semrpe trovato massima disponbilità da parte di tecnici, compresi due (uno di un comune e uno della provincia) che sono il terrore dei liberi professionisti per la loro estrema pignoleria e attitudine al rigettod elle pratiche.
ora, da dipendente del comune, mi trovo dall'altra parte della barricata e vi garantisco che non è facile. ok, ci sono statali che davvero non fanno un tubo, ed è avvilente per me assistere a certe scene perchè comunque io ritengo di essere qui per dare un servizio alla colelttività e a essere molto fortunata ad avere un lavoro col lo stipendio, per quando misero, garantito, pertanto io mi impegno e, nei tempi morti che mi capitano, mi prendo la briga di studiare per conto mio o di inventarmi cose da fare, tipo mettere mano all'archivio anche se nessuno me lo dice.
detto ciò, ho due categorie di utenti: quelli che vengono a verificare la correttezza delle procedure da loro ipotizzata (in effetti non è burocrazia limpida quella che riguarda le autorizzazioni ambientali), o a verificare le loro supposizioni (magari sbagliate, però per lo meno un minimo sforzo per capire l'hanno fatto), e quelli che mi arrivano qui belli come il sole PRETENDENDO che io di fatto sbrighi la pratica al loro posto, ma del tipo che mi chiamano e esigono che io li guidi passo passo nella compilazione a video della pratica e che dica anche loro che dati tecnici inserire.
questi non li sopporto. faccio molta fatica a mantenere cortesia e disponbilità: sono ben lieta di dare assistenza che non sono tenuta a dare (c'è un numero verde apposito da chiamare per questo) se dall'altra parte c'è effettiva difficoltà dovuta a non riuscire a districarsi, ma quando il mio interlocutore ammette con candore di non avere nemmeno guardato prima mi cascano le braccia, soprattutto se è un profesionista incaricato di fare la pratica per conto del cliente, e non il cliente che se la compila da solo per risparmiare sul consulente.
quindi, per rispondere alla domanda: sì, i tecnici comunali sono tenuti a dare informazioni ma NON a fare il lavoro al posto dell'interlocutore.
da ex tecnico ora statale, il consiglio che vi do basato sia sulla mia pregressa esperienza che sul mio attuale impeigo, è che se andate all'appuntamento con un minimo di dbattimento a receprie le informazioni troverete molta più disponibilità che non andando senza avere la più pallida idea e con la pretesa di avere qualcuno che fa le cose al posto vostro.
come già detto da altri sopra, spesso chi sta dall'altra parte della scrivania non è formato e competente perchè o l'ente non ha soldi per mandarlo a formarsi (e comunque io che hos eguito dei corsi di formazione vi garantisco che alcuni sono fatti coi piedi e non danno nessuna risposta) o è un dipendente che fa il minimo sindacale. di questi, per fortuna ce ne è pochi, peccato che siano i pochi che emrrgono rispetto al totale
quando ero libera professionista e mi capitava di fare pratiche con aspetti complessi, PRIMA mi prendevo la briga di ARRANGIARMI a studiare la normativa, prendere riferimenti, DOPODICHè prendevo appuntamento e andavo a parlare con un tecnico per verificare eventuali dubbi che mie rano rimasti, colmare alcune che non ero stata in grado da sola di risolvere e avere un confronto. in un paio di casi ho poi anche chiesto un parere preventivo formale in modo, al momento della presentazione della pratica, di sapere che sarebbe filata liscia come poi puntualmente accadeva. per me era semplicemnte questione di rispetto del lavoro altrui e mio, nonchè do orgogolio lavorativo, perchè è trroppo comodo avere la pappa pronta senza sbattersi un minimo a fare il PROPRIO lavoro. perlatro, facendo così, ho semrpe trovato massima disponbilità da parte di tecnici, compresi due (uno di un comune e uno della provincia) che sono il terrore dei liberi professionisti per la loro estrema pignoleria e attitudine al rigettod elle pratiche.
ora, da dipendente del comune, mi trovo dall'altra parte della barricata e vi garantisco che non è facile. ok, ci sono statali che davvero non fanno un tubo, ed è avvilente per me assistere a certe scene perchè comunque io ritengo di essere qui per dare un servizio alla colelttività e a essere molto fortunata ad avere un lavoro col lo stipendio, per quando misero, garantito, pertanto io mi impegno e, nei tempi morti che mi capitano, mi prendo la briga di studiare per conto mio o di inventarmi cose da fare, tipo mettere mano all'archivio anche se nessuno me lo dice.
detto ciò, ho due categorie di utenti: quelli che vengono a verificare la correttezza delle procedure da loro ipotizzata (in effetti non è burocrazia limpida quella che riguarda le autorizzazioni ambientali), o a verificare le loro supposizioni (magari sbagliate, però per lo meno un minimo sforzo per capire l'hanno fatto), e quelli che mi arrivano qui belli come il sole PRETENDENDO che io di fatto sbrighi la pratica al loro posto, ma del tipo che mi chiamano e esigono che io li guidi passo passo nella compilazione a video della pratica e che dica anche loro che dati tecnici inserire.
questi non li sopporto. faccio molta fatica a mantenere cortesia e disponbilità: sono ben lieta di dare assistenza che non sono tenuta a dare (c'è un numero verde apposito da chiamare per questo) se dall'altra parte c'è effettiva difficoltà dovuta a non riuscire a districarsi, ma quando il mio interlocutore ammette con candore di non avere nemmeno guardato prima mi cascano le braccia, soprattutto se è un profesionista incaricato di fare la pratica per conto del cliente, e non il cliente che se la compila da solo per risparmiare sul consulente.
quindi, per rispondere alla domanda: sì, i tecnici comunali sono tenuti a dare informazioni ma NON a fare il lavoro al posto dell'interlocutore.
da ex tecnico ora statale, il consiglio che vi do basato sia sulla mia pregressa esperienza che sul mio attuale impeigo, è che se andate all'appuntamento con un minimo di dbattimento a receprie le informazioni troverete molta più disponibilità che non andando senza avere la più pallida idea e con la pretesa di avere qualcuno che fa le cose al posto vostro.
come già detto da altri sopra, spesso chi sta dall'altra parte della scrivania non è formato e competente perchè o l'ente non ha soldi per mandarlo a formarsi (e comunque io che hos eguito dei corsi di formazione vi garantisco che alcuni sono fatti coi piedi e non danno nessuna risposta) o è un dipendente che fa il minimo sindacale. di questi, per fortuna ce ne è pochi, peccato che siano i pochi che emrrgono rispetto al totale