ciao cari colleghi!
Devo redarre l'ACE di una casa indipendente che di fatto è suddivisa in due unità immobiliari: l'una ristrutturata nel '92 con caldaia a metano e abitata dai proprietari; l'altra praticamente disabitata e senza impianto di riscaldamento.
Al catasto, però, le due unità risultano fuse in un unico subalterno.
La domanda è:
l'ACE dovrà essere uno solo relativo a tutta la casa, e quindi il sub. in questione? oppure occorre fare due ACE distinti (dello stesso subalterno)?
Secondo voi?
Billy Pilgrim : [post n° 321404]
due ACE per un sub?
La documentazione catastale non fa fede, in quanto non probatoria. Dovresti verificare se la divisione in due unità è stata supportata da una pratica comunale.
In caso contrario l'immobile è ancora unico e quindi andrà redatto solo un APE (attestato di prestazione energetica).
In caso contrario l'immobile è ancora unico e quindi andrà redatto solo un APE (attestato di prestazione energetica).
Grazie Marko per essere intervenuto
In realtà in origine si trattava di due unità edilizie distinte, ma contigue, anche se facente capo allo stesso nucleo familiare allargato. In seguito all'acquisto della seconda U.I. da parte di uno degli eredi è stata fatta la fusione catastale (immagino per non pagare tasse aggiuntive relative alla seconda casa).
Lo stato di fatto non è variato. Visto in pianta l'immobile (2 liv. f.t.) è un rettangolo diviso in due parti: U.I. "a" a sinistra e U.I. "b" a destra - collegati da sempre da una porticina al p.t.
L'U.I. "a" è disabitata e senza impianto di riscaldamento; l'U.I. "b" è invece ristrutturata, abitata e con impianto di risc. + acs a metano.
Probabilmente andrebbero fatti due ACE (non ancora APE - vedi reg. Piemonte) distinti... ma il dubbio rimane: possono persistere due ACE per lo stesso subalterno?
Oppure, se la soluzione fosse quella di redarre un unico ACE come si dovrebbe intendere l'impianto di riscaldamento?
In realtà in origine si trattava di due unità edilizie distinte, ma contigue, anche se facente capo allo stesso nucleo familiare allargato. In seguito all'acquisto della seconda U.I. da parte di uno degli eredi è stata fatta la fusione catastale (immagino per non pagare tasse aggiuntive relative alla seconda casa).
Lo stato di fatto non è variato. Visto in pianta l'immobile (2 liv. f.t.) è un rettangolo diviso in due parti: U.I. "a" a sinistra e U.I. "b" a destra - collegati da sempre da una porticina al p.t.
L'U.I. "a" è disabitata e senza impianto di riscaldamento; l'U.I. "b" è invece ristrutturata, abitata e con impianto di risc. + acs a metano.
Probabilmente andrebbero fatti due ACE (non ancora APE - vedi reg. Piemonte) distinti... ma il dubbio rimane: possono persistere due ACE per lo stesso subalterno?
Oppure, se la soluzione fosse quella di redarre un unico ACE come si dovrebbe intendere l'impianto di riscaldamento?
Ti confermo quanto avevo già indicato in precedenza. Se gli immobili non sono stati fusi con una pratica di ristrutturazione edilizia, di fatto trattasi ancora di due unità distinte e la loro fusione costituirebbe un abuso. Poco importa che in Catasto trovi un solo subalterno: la sola fusione catastale non andava proprio eseguita, anzi andrebbe rettificata in conformità al titolo edilizio. Se redigi un solo ACE renderesti la cosa ancora più farraginosa, potendo indurre in errore anche un notaio. Difatti, allo stato attuale, l'immobile non potrebbe neppure essere alienato.. Ti consiglio pertanto di chiarire la problematica effettuando qualche ricerca presso gli uffici comunali. Se non trovi nulla in merito, io consiglierei ai tuoi clienti di rettificare la situazione catastale, ricostituendo i due subalterni e successivamente redigendo due ACE.
Se fossi in Piemonte dovresti redigere 2 ACE in quanto vige la regola l'ace va redatto per ogni EDIFICIO/IMPIANTO. Se quindi, in piemonte, all'interno dell'edificio vi sono 2 impianti ne devi redigere 2.
Comunque, come calcoleresti l'efficienza dell'impianto visto che una parte sarà scaldata con caldaia e l'altra con.. si usa elettrico anche nella nazionale?
Qui ogni regione fa quello che vuole , altro che normative comunitarie per ageovlare lo scambio di prestazioni in europa..
La realtà è che devo fare un corso, pagato da me, se voglio certificare nelle regioni limitrofe alla mia!
Comunque, come calcoleresti l'efficienza dell'impianto visto che una parte sarà scaldata con caldaia e l'altra con.. si usa elettrico anche nella nazionale?
Qui ogni regione fa quello che vuole , altro che normative comunitarie per ageovlare lo scambio di prestazioni in europa..
La realtà è che devo fare un corso, pagato da me, se voglio certificare nelle regioni limitrofe alla mia!