Comincio col primo dubbio:
Per una variazione a seguito di modifiche interne come causale è sufficiente scegliere DIVERSA DISTRIBUZIONE DEGLI SPAZI INTERNI o bisogna mettere anche RISTRUTTURAZIONE?
In teorina l'intervento è anche di ristrutturazione perché ha comportato modifica della distribuzione interna e anche di alcuni impianti....ma secondo me quando c'è modifica degli spazi interni c'è SEMPRE ristrutturazione...ma allora a che serve questa voce?
Campanellino : [post n° 127677]
causale DOCFA e altri dubbi
ciao!se hai modificato anche la posizione delle finestre o il prospetto dell'edificio è ristutturazione altrimenti è ok modifiche interne...come data di modifica ti consiglio 2 mesi/1 mese rispetto alla data di presentazione almeno non paghi le sanzioni!
in bocca al lupo!
in bocca al lupo!
Ma esiste un riferimento normativo o una circolare dove viene spiegato quando usare le diverse causali del Docfa?
Altrimenti ognuno può dare la sua interpretazione!!!
Io sul quesito posto da Campanellino ne ho già sentite diverse...
Altrimenti ognuno può dare la sua interpretazione!!!
Io sul quesito posto da Campanellino ne ho già sentite diverse...
grazie, sei molto gentile!!!
Ma per data della variazione cosa si intende in teoria? La data in cui i lavori sono stati ultimati? In pratica la data che verrà indicata anche sulla fine lavori?
Ho uanche un altro dubbio:
come andrebbe compilato il primo riquadro in alto (tipo mappale - n° protocollo e data)? Ho visto che è facoltativo, infatti nel docfa precedente che ho in mano non era stato compilato...ma per mia cultura personale mi interessava sapere a quali dati si riferisce...
Ma per data della variazione cosa si intende in teoria? La data in cui i lavori sono stati ultimati? In pratica la data che verrà indicata anche sulla fine lavori?
Ho uanche un altro dubbio:
come andrebbe compilato il primo riquadro in alto (tipo mappale - n° protocollo e data)? Ho visto che è facoltativo, infatti nel docfa precedente che ho in mano non era stato compilato...ma per mia cultura personale mi interessava sapere a quali dati si riferisce...
se è una semplice variazione per modifiche interne puoi anche evitare il tipo mappale...lo si mette obbligatoriamente per gli edifici ex novo e per variazioni toponomastiche...se vuoi metterlo per completezza...ma occhio a non sbagliare protocollo e data!
la data non risulta sulla scheda...pensa che a volte te lo consigliano di farlo pure i tecnici del catasto!
per fede:certo che cè un'indicazione per le caratteristiche di variazione,Circolare n.2 del 20 gennaio 1984 e n.15 del 29 luglio 1985...o la n.9 del 26 novembre 2001
bye bye
la data non risulta sulla scheda...pensa che a volte te lo consigliano di farlo pure i tecnici del catasto!
per fede:certo che cè un'indicazione per le caratteristiche di variazione,Circolare n.2 del 20 gennaio 1984 e n.15 del 29 luglio 1985...o la n.9 del 26 novembre 2001
bye bye
non so per le definizioni catastali ma... quelle che state citando ora, urbanisticamente, sono semplici manutenzioni straordinarie...
bye bye
bye bye
Grazie Lory per i riferimenti alle circolari, appena ho un attimo di tempo me le leggo!!!
Intanto confermi che nel caso esposto da Campanellino la causale da usare è solamente diversa distribuzione degli spazi interni?
ti ringrazio
Intanto confermi che nel caso esposto da Campanellino la causale da usare è solamente diversa distribuzione degli spazi interni?
ti ringrazio
...prometto che questo pomeriggio vado a comperarmi un libro sul catasto ma per ora navigo ancora nell'ignoranza più totale!!
Come si calcola il numero dei vani per la consistenza?
Come si calcola il numero dei vani per la consistenza?
Come si calcola la consistenza delle unità immobiliari urbane
a destinazione ordinaria
Il calcolo della consistenza di un'unità immobiliare non è semplice.
Prima di tutto, come già detto, i vani catastali non corrispondono ai vani fisici delle abitazioni. I vani principali (camere, stanze, saloni, soggiorni, ecc.) vengono contati un vano; la cucina viene contata un vano indipendentemente dalla superficie.
Gli accessori diretti (bagni, ripostigli, ingressi, corridoi, ecc.) vengono contati un terzo di vano.
Gli accessori complementari (soffitte, cantine, ecc.) vengono contati un quarto di vano.
Se un vano ha superficie inferiore a quella minima prevista dal Catasto, anche se esso viene utilizzato come vano principale va conteggiato come accessorio diretto.
Esempio:
vano adibito a camera
superficie minima catastale: mq 9
superficie reale: mq 8,20
= vano insufficiente da calcolare come 1/3 di vano utile
Se un vano ha superficie maggiore di quella massima prevista dal Catasto, si calcola l'eccedenza.
Esempio:
vano adibito a soggiorno
superficie massima catastale: mq 24
superficie reale: mq 40
eccedenza (40 - 24) : 24 = 16 : 24 = 0,66
consistenza totale del vano = 1+ 0,66 = 1,66
Le dipendenze (scoperti esclusivi, vani di servizio in comune, ecc.) vengono conteggiate come percentuale della consistenza complessiva fino ad un massimo del 10%.
Esempio:
somma delle consistenze dei vani = vani 4,20
dipendenze 10% (4,20 x 0,10) = vani 0,42
consistenza finale = vani 4,20 + 0,42 = vani 4,62
La consistenza viene arrotondata al mezzo vano.
Esempio:
vani 5,21 = vani 5
vani 4,62 = vani 4,5
vani 6,81 = vani 7
Per quanto riguarda gli immobili a destinazione commerciale (gruppo C, come negozi C/1, magazzini C/2, garage C/6, ecc.) la consistenza viene espressa in metri quadrati che corrispondono alla superficie netta di tali immobili.
Fanno eccezione i negozi (categoria C/1) per i quali vengono contati per intero i metri quadrati dei locali principali (effettivamente adibiti a negozio, bottega, bar, ristorante, ecc.) mentre i locali accessori (retrobottega, servizi igienici, locali di deposito, ecc.) vengono calcolati in percentuale (mediamente del 50%); sempre per i negozi la percentuale riferita alle dipendenze può arrivare fino al 20% della consistenza.
Esempio:
locali principali = mq 120
locali accessori (mq 60 x 0,50) = mq 30
dipendenze 20% (mq 150 x 0,20) = mq 30
consistenza totale (mq 150 + 30) = mq 180
a destinazione ordinaria
Il calcolo della consistenza di un'unità immobiliare non è semplice.
Prima di tutto, come già detto, i vani catastali non corrispondono ai vani fisici delle abitazioni. I vani principali (camere, stanze, saloni, soggiorni, ecc.) vengono contati un vano; la cucina viene contata un vano indipendentemente dalla superficie.
Gli accessori diretti (bagni, ripostigli, ingressi, corridoi, ecc.) vengono contati un terzo di vano.
Gli accessori complementari (soffitte, cantine, ecc.) vengono contati un quarto di vano.
Se un vano ha superficie inferiore a quella minima prevista dal Catasto, anche se esso viene utilizzato come vano principale va conteggiato come accessorio diretto.
Esempio:
vano adibito a camera
superficie minima catastale: mq 9
superficie reale: mq 8,20
= vano insufficiente da calcolare come 1/3 di vano utile
Se un vano ha superficie maggiore di quella massima prevista dal Catasto, si calcola l'eccedenza.
Esempio:
vano adibito a soggiorno
superficie massima catastale: mq 24
superficie reale: mq 40
eccedenza (40 - 24) : 24 = 16 : 24 = 0,66
consistenza totale del vano = 1+ 0,66 = 1,66
Le dipendenze (scoperti esclusivi, vani di servizio in comune, ecc.) vengono conteggiate come percentuale della consistenza complessiva fino ad un massimo del 10%.
Esempio:
somma delle consistenze dei vani = vani 4,20
dipendenze 10% (4,20 x 0,10) = vani 0,42
consistenza finale = vani 4,20 + 0,42 = vani 4,62
La consistenza viene arrotondata al mezzo vano.
Esempio:
vani 5,21 = vani 5
vani 4,62 = vani 4,5
vani 6,81 = vani 7
Per quanto riguarda gli immobili a destinazione commerciale (gruppo C, come negozi C/1, magazzini C/2, garage C/6, ecc.) la consistenza viene espressa in metri quadrati che corrispondono alla superficie netta di tali immobili.
Fanno eccezione i negozi (categoria C/1) per i quali vengono contati per intero i metri quadrati dei locali principali (effettivamente adibiti a negozio, bottega, bar, ristorante, ecc.) mentre i locali accessori (retrobottega, servizi igienici, locali di deposito, ecc.) vengono calcolati in percentuale (mediamente del 50%); sempre per i negozi la percentuale riferita alle dipendenze può arrivare fino al 20% della consistenza.
Esempio:
locali principali = mq 120
locali accessori (mq 60 x 0,50) = mq 30
dipendenze 20% (mq 150 x 0,20) = mq 30
consistenza totale (mq 150 + 30) = mq 180
Ho letto le circolari che mi avevi indicato, ma non ho trovato quando usare la causale ristrutturazione.
In base a quale normativa affermi che se non c'è modifica del prospetto dell'edificio si può usare da sola la causale diversa distribuzione spazi interni? Voglio esserne sicura per controbattere un tecnico del catasto...
grazie
In base a quale normativa affermi che se non c'è modifica del prospetto dell'edificio si può usare da sola la causale diversa distribuzione spazi interni? Voglio esserne sicura per controbattere un tecnico del catasto...
grazie
Scusa ma allora in base a questo oltre che diversa distribuzione interna dovremmo mettere anche ristrutturazione?
Tu hai dedotto la stessa cosa?
Inoltre non c'è nessun riferimento alle modifiche dei prospetti...
Tu hai dedotto la stessa cosa?
Inoltre non c'è nessun riferimento alle modifiche dei prospetti...
guarda...non riesco a capire, sembra che se cambia il numero o la dimensione dei vani sia da selezionare RISTRUTTURAZIONE...ma allora si torna alla mia domanda iniziale: quando cambio la distribuzione interna è SICURO che cambio come minimo la dimensione di qualche vano (se non addirittura il numero), quindi non capisco la differenza tra le 2 causali!
Nel mio caso ho unito 2 piccoli solai facendoli diventare uno solo di circa 12 mq, e li ho uniti all'appartamento sottostante (prima si passava dall'esterno). Tutti e 3 gli ambienti (2 solai + appartamento) dal punto di vista catastale risultano già come unica unità immobiliare (stesso mappale e sub.) ma ovviamente (per i solai) è variato il numero dei vani e la dimensione....
Ma se io metto solo "diversa distribuzione", nel caso in cui non andasse bene, chi se ne accorge?
Non so come comportarmi :(
Nel mio caso ho unito 2 piccoli solai facendoli diventare uno solo di circa 12 mq, e li ho uniti all'appartamento sottostante (prima si passava dall'esterno). Tutti e 3 gli ambienti (2 solai + appartamento) dal punto di vista catastale risultano già come unica unità immobiliare (stesso mappale e sub.) ma ovviamente (per i solai) è variato il numero dei vani e la dimensione....
Ma se io metto solo "diversa distribuzione", nel caso in cui non andasse bene, chi se ne accorge?
Non so come comportarmi :(