Salve volevo sapere se si può fare un cambio di destinazione d'uso senza opere da magazzino ad abitazione nella città storica di Roma tessuti T1, se serve solo la Dia oppure no.
L'immobile si trova in un seminterrato ben areato con molta luce ed un'altezza di 3m
Un grazie a chi mi darà una risposta.
salvogam : [post n° 211882]
Dia e cambio di destinazione d'uso
Una sentenza della Corte di Cassazione (22 novembre 2004 n. 22041) ha stabilito "che la presentazione di denuncia di inizio attività, nel caso si voglia cambiare la destinazione d’uso di un immobile, è sufficiente laddove non si debbano eseguire interventi edilizi" ovvero che per cambiare la destinazione d’uso. per la natura giuridica della DIA infatti si applica in questo caso la legge 47 del 1985 (articoli 8,25,26) che richiedeva per la modificazione dell’uso degli immobili, non seguiti da interventi edilizi, la semplice autorizzazione, adesso sostituita appunto dalla Dia.
Con la sentenza n. 3586 del 19 giugno 2006, il Consiglio di Stato ha affermato che la variazione di destinazione d’uso di un immobile, che comporti modificazioni degli standard urbanistici con riferimento alle categorie edilizie, è assoggettata a permesso di costruire, non essendo sufficiente una semplice denuncia di inizio attività (DIA). Il caso riguarda il piano terra di un edificio, che è stato trasformato da residenziale a commerciale (ristorante) previa presentazione di una denuncia di inizio attività: la Corte ha spiegato che la realizzazione di opere incidenti sulla sagoma, sui volumi e sulle superfici, che determinano il passaggio di categoria edilizia, potevano essere realizzate solo con il permesso di costruire e non con semplice DIA, come emerge dal combinato disposto dell’art. 2, co. 7, L.R. Campania n. 19/01 e del TU n. 380/2001.
Le trasformazioni d’uso “funzionali” cioè senza opere, sono assoggettate a DIA, mentre è necessario il permesso di costruire per apportare modifiche comportanti variazioni degli standards urbanistici (ex D.M. 2.4.1968, n.1444).
Infatti, ogni qualvolta si passa da una categoria edilizia ad un’altra va verificata la compatibilità dell’uso ed eventualmente la dotazione di standards urbanistici. Ne consegue che trasformare l’uso di un immobile abitativo in ristorante, seppur senza opere, comportando il cambio di categoria edilizia non compatibile con l’uso precedente, determina l’obbligo di verifica degli standards urbanistici, ad esempio della dotazione di parcheggio. In definitiva solo il mutamento della categoria edilizia e l’assenza di opere determina il “mutamento libero” ovvero a mezzo denuncia inizio attività (DIA), mentre ove muti la categoria edilizia occorre il permesso di costruire. Il cambio di categoria edilizia - comportando diverso carico urbanistico e connessa dotazione di standards, specie di parcheggi - rende ininfluente la circostanza che tale modifica avvenga o meno con l’effettuazione di opere edilizie. spero di esserti stato d'aiuto...
Con la sentenza n. 3586 del 19 giugno 2006, il Consiglio di Stato ha affermato che la variazione di destinazione d’uso di un immobile, che comporti modificazioni degli standard urbanistici con riferimento alle categorie edilizie, è assoggettata a permesso di costruire, non essendo sufficiente una semplice denuncia di inizio attività (DIA). Il caso riguarda il piano terra di un edificio, che è stato trasformato da residenziale a commerciale (ristorante) previa presentazione di una denuncia di inizio attività: la Corte ha spiegato che la realizzazione di opere incidenti sulla sagoma, sui volumi e sulle superfici, che determinano il passaggio di categoria edilizia, potevano essere realizzate solo con il permesso di costruire e non con semplice DIA, come emerge dal combinato disposto dell’art. 2, co. 7, L.R. Campania n. 19/01 e del TU n. 380/2001.
Le trasformazioni d’uso “funzionali” cioè senza opere, sono assoggettate a DIA, mentre è necessario il permesso di costruire per apportare modifiche comportanti variazioni degli standards urbanistici (ex D.M. 2.4.1968, n.1444).
Infatti, ogni qualvolta si passa da una categoria edilizia ad un’altra va verificata la compatibilità dell’uso ed eventualmente la dotazione di standards urbanistici. Ne consegue che trasformare l’uso di un immobile abitativo in ristorante, seppur senza opere, comportando il cambio di categoria edilizia non compatibile con l’uso precedente, determina l’obbligo di verifica degli standards urbanistici, ad esempio della dotazione di parcheggio. In definitiva solo il mutamento della categoria edilizia e l’assenza di opere determina il “mutamento libero” ovvero a mezzo denuncia inizio attività (DIA), mentre ove muti la categoria edilizia occorre il permesso di costruire. Il cambio di categoria edilizia - comportando diverso carico urbanistico e connessa dotazione di standards, specie di parcheggi - rende ininfluente la circostanza che tale modifica avvenga o meno con l’effettuazione di opere edilizie. spero di esserti stato d'aiuto...
penso che sei stato veramente esauriente, avevo letto di queste sentenze di cui mi parli. Nel caso specifico di Roma proprio leggendo il dpr 380/01 c'è un po' di confusione in merito anche perchè è stato modificato dalla legge 301/2002 e quest'ultima dice che si può fare in dia praticamente quello che può essere chiesto in permesso di costruire al comma 1.
Quindi risolto il problema devo fare una semplice DIA, ho dato uno sguardo alle NTA del PRG di roma e nel mio caso il carico urbanistico da magazzino ad abitazione diminuisce e quindi non serve il permesso a costruire.
L'unica cosa che ti chiedo se puoi aiutarmi....non credo bisogna pagare oneri concessori mi riferisco a costo di costruzione e di urbanizzazione, sul fatto dei parcheggi che tu hai menzionato ho qualche perplessità in quanto nelle NTA all'art 7 dice che per carichi urbanistici bassi i magazzini hanno la stessa dotazione di parcheggio delle unità abitative mentre per i parcheggi pubblici la cosa varia infatti dai 4mq/10mq dei magazzini si passa ai 1,6mq/10 mq quindi in teoria ci vuole meno dotazione di parcheggio. Così come ho scritto sembrerebbe che il cambio di destinazione d'uso da magazzino ad abitazione non ha bisogno di pagare ne oneri ne di cercare parcheggio.
Se sai qualcosa in capitolo sono tutto orecchie.....grazie comunque per esserti prodigato per darmi una mano.
Quindi risolto il problema devo fare una semplice DIA, ho dato uno sguardo alle NTA del PRG di roma e nel mio caso il carico urbanistico da magazzino ad abitazione diminuisce e quindi non serve il permesso a costruire.
L'unica cosa che ti chiedo se puoi aiutarmi....non credo bisogna pagare oneri concessori mi riferisco a costo di costruzione e di urbanizzazione, sul fatto dei parcheggi che tu hai menzionato ho qualche perplessità in quanto nelle NTA all'art 7 dice che per carichi urbanistici bassi i magazzini hanno la stessa dotazione di parcheggio delle unità abitative mentre per i parcheggi pubblici la cosa varia infatti dai 4mq/10mq dei magazzini si passa ai 1,6mq/10 mq quindi in teoria ci vuole meno dotazione di parcheggio. Così come ho scritto sembrerebbe che il cambio di destinazione d'uso da magazzino ad abitazione non ha bisogno di pagare ne oneri ne di cercare parcheggio.
Se sai qualcosa in capitolo sono tutto orecchie.....grazie comunque per esserti prodigato per darmi una mano.
ok...unica osservazione: farei un ulteriore passaggio ed un check su tutti gli standard, tanto per meglio appurare la non necessità di reperire alcun standard e dunque doverne monetizzare la differenza con versamento di oneri concessori
Non credo che il cambio di destinazione d'uso sia possibile in questo caso, tanto meno con DIA. Infatti il magazzino al piano seminterrato non fa volume mentre l'abitazione sì. Si determina quindi un aumento di volume probabilmente già esaurito all'atto della costruzione e ritengo si abbia anche un incremento di carico urbanistico. Ovviamente ritengo che per magazzino non si voglia intendxere un negozio aperto al pubblico.