buonasera ragazzi.
vi scrivo sopratutto per avere una spalla sulla quale piangere, ma anche per conoscere la vostra opinione.
ho un disciplinare d'incarico per DL con un'immobiliare per completare una palazzina, i cui lavori sono iniziati 2,5 anni fa', poi sospesi causa fuga impresa edilizia e ora (giustamente) l'immobiliare punta a finire.
il fatto è che l'immobiliare non mi paga, nonostante il disciplinare sia ferreo su tempi e descrizione del lavoro. l'imprenditore (con il quale fino a qualche giorno fa' avevo un buon rapporto) accampa scuse banali tipo: "dimostrami di lavorare e ti saldo l'avviso di parcella". è ovvio che io lavoro e che lui fa' finta di non accorgersene! ed in ogni caso la sua è una visione alquanto di parte.
ora sono sconsolato, arrabbiato e sopratutto ne ho pienissime le .... quindi le opzioni sono due:
1- trasmetto lettera a/r di rinuncia all'incarico, fatta salva la contabilizzazione del lavoro finora svolto; il pericolo è che non mi paghino nemmeno qui e che quindi ci si debba rivolgere agli amici togati.
2- tengo duro per la gloria, sperando che, una volta finiti i lavori mi si riconosca il dovuto; analogamente/paradossalmente anche qui il pericolo è che non mi paghino, perchè magari subito dopo la fine lavori l'immobiliare sparisce.
cosa ne dite? esperienze analoghe?
(sinceramente io propendo per la soluzione 1: tra non lavorare non subendo spese, e lavorare accollandosi le spese, per non essere pagati in entrambi i casi, è evidente che è meglio la prima soluzione...)
sandro : [post n° 253024]
...sconforto...
Manda la lettera di rinuncia all'incarico, ma stai attento ad avere le spalle coperte, nel senso che ti potrai far pagare il dovuto (anche in caso di intervento dell'avvocato), SOLO se potrai dimostrare le lavorazioni eseguite.
Dovrai cioè trasmettere al Comune (e al Genio civile se sei anche DL strutturale) le dimissioni allegando una RELAZIONE SULLO STATO DEI LAVORI, corredata di fotografie dettagliate e di insieme, in modo che l'imprenditore non potrà mai dire che a quella data le lavorazioni non fossero giunte a quel punto.
Se qualcuno del Comune o altri ti dicono che bastano solo le dimissioni semplici non ascoltarli, meglio essere previggenti, che paga sempre (esperienza vissuta!); anche perchè un eventuale ricorso con l'avvocato, deve essere corredato di parcella vistata dall'ordine (così ti pagheranno il giusto), e le voci di parcella si possono inserire solo se le lavorazioni allo stato delle dimissioni sono state fatte.
In bocca al lupo.
Dovrai cioè trasmettere al Comune (e al Genio civile se sei anche DL strutturale) le dimissioni allegando una RELAZIONE SULLO STATO DEI LAVORI, corredata di fotografie dettagliate e di insieme, in modo che l'imprenditore non potrà mai dire che a quella data le lavorazioni non fossero giunte a quel punto.
Se qualcuno del Comune o altri ti dicono che bastano solo le dimissioni semplici non ascoltarli, meglio essere previggenti, che paga sempre (esperienza vissuta!); anche perchè un eventuale ricorso con l'avvocato, deve essere corredato di parcella vistata dall'ordine (così ti pagheranno il giusto), e le voci di parcella si possono inserire solo se le lavorazioni allo stato delle dimissioni sono state fatte.
In bocca al lupo.
grazie per il conforto!
vado in cantiere praticamente ogni giorno e redigo verbali sulla sicurezza (sono anche csp-cse) e sull'andamento dei lavori. inoltre scatto circa 20/30 foto con data... può bastare o c'è altro?
(d'altronde i lavori sono ripresi dagli esterni, nel senso che l'interno, a parte le piastrelle, era finito, quindi le lavorazioni riguardano più che altro scavi e posa di tubazioni)
vado in cantiere praticamente ogni giorno e redigo verbali sulla sicurezza (sono anche csp-cse) e sull'andamento dei lavori. inoltre scatto circa 20/30 foto con data... può bastare o c'è altro?
(d'altronde i lavori sono ripresi dagli esterni, nel senso che l'interno, a parte le piastrelle, era finito, quindi le lavorazioni riguardano più che altro scavi e posa di tubazioni)
W' evidente il nostro lavoro non è più considerato tale.......certo se non possiamo più tutelarci neanche con una lettere ufficiale di incarico non sò dove possiamo andare a sbattere la testa. Possibile ke il coltello dalla parte del manico ce l'abbiano solo loro? Ma siamo sicuro che gli ordini debbano tutelare il cliente???Mi pare che di strumenti ce ne siano a sufficienza per tutelare lui (scappatoie di ogni genere) e noi???? Purtroppo non ho l'esperienza per darti un consiglio prendilo come sfogo, sarà che in questi giorni mi sento abbastanza inutile come architetto.
rivolgiti agli amici togati, per coprirti le spalle ed acquisire quei documenti magari presenti in cantiere, verbali visite come cse e tutta la documentazione spedita ai vari enti dopo di che fai la rinuncia all'incarico senza dire nulla se non a mezzo raccomandata al tuo committente,vedrai che viene a miti consigli
io prima di passare dai togati cercherei di parlare civilmente col tuo cliente. Se vai dai togati è peggio.
l'iter è per gradi ed è il seguente:
lettera AR al committente per notula prestazioni effettuate ad oggi (stato avanzamento lavori) e opportunamente documentate con indicazione data certa del pagamento, trascorsi 15 gg se eviitano il pag lettera AR dimissioni incarico al committente e al comune, recati da un avvocato e fai inviare una lettera di messa in mora per lavoro espletato e il mancato guadagno per interruzione rapporti non dipendenti dalla tua volontà, dopo di che gli avvocati delle parti cercheranno di risolvere bonariamente prima di anadre in tribunale visto che sono obbligati
tienti un pò altino nelle cifre per le spese legali etc
lettera AR al committente per notula prestazioni effettuate ad oggi (stato avanzamento lavori) e opportunamente documentate con indicazione data certa del pagamento, trascorsi 15 gg se eviitano il pag lettera AR dimissioni incarico al committente e al comune, recati da un avvocato e fai inviare una lettera di messa in mora per lavoro espletato e il mancato guadagno per interruzione rapporti non dipendenti dalla tua volontà, dopo di che gli avvocati delle parti cercheranno di risolvere bonariamente prima di anadre in tribunale visto che sono obbligati
tienti un pò altino nelle cifre per le spese legali etc
Il fatto di non andare mai dai togati ha contribuito a creare questo stato di cose.
Non hanno paura di non pagare, fanno gli "sboroni", perchè si sentono tranquilli....
Non hanno paura di non pagare, fanno gli "sboroni", perchè si sentono tranquilli....
x desnip
dai togati da ora in poi (marzo 2011) ci si va solo previa dimostrata attività conciliativa extragiudiziale che in caso estremo sarà a favore di chi ha tentato tutte le vie e si vedrà saldato anche il mancato guadagno ...
(tutto questo iter oltre ad essere obbligatorio ti mette in buona luce nei confronti dei giudici)
fidati,
funziona così !
dai togati da ora in poi (marzo 2011) ci si va solo previa dimostrata attività conciliativa extragiudiziale che in caso estremo sarà a favore di chi ha tentato tutte le vie e si vedrà saldato anche il mancato guadagno ...
(tutto questo iter oltre ad essere obbligatorio ti mette in buona luce nei confronti dei giudici)
fidati,
funziona così !
Sì, lo so. Meglio ancora, allora.
Ma non puoi negare che in passato la paura di andare dagli avvocati (vedi spese giudiziarie e tempi biblici), ha contribuito a facilitare questo stato di cose.
Ma non puoi negare che in passato la paura di andare dagli avvocati (vedi spese giudiziarie e tempi biblici), ha contribuito a facilitare questo stato di cose.
allora ragazzi...
innnanzitutto grazie a tutti. non è una magra consolazione sapere di avere qualcuno dalla tua parte (oltre al nostro legale amico... che comunque non lavora per nulla...).
vi aggiorno sugli sviluppi:
oltre a non esser stato ancora pagato, ora dopo ora scopro che la committenza impartisce ordini alle maestranze (idraul-elett-impresa-...), elargisce informazioni tecniche sbagliate facendo riferimento a vecchi o inadeguati disegni (e sì perchè inoltre dopo il "divorzio" si è tenuta tutti i documenti del progetto), impone variazioni sul progetto approvato, convoca gli artigiani in cantiere (parquettisti, piastrellisti, ...) e decide il cronoprogramma, etc... il tutto, ovviamente, senza avvisare la DL!!!!
secondo voi perchè lo fa'? per me è oramai evidente l'intento di crcare di scavalcarmi, con l'ancora più evidente scopo, in caso di casini legali, di dimostrare che han fatto tutto loro perchè io non facevo nulla...
(ps: cos'è questa storia dell'accordo stragiudiziale pre-causa?)
innnanzitutto grazie a tutti. non è una magra consolazione sapere di avere qualcuno dalla tua parte (oltre al nostro legale amico... che comunque non lavora per nulla...).
vi aggiorno sugli sviluppi:
oltre a non esser stato ancora pagato, ora dopo ora scopro che la committenza impartisce ordini alle maestranze (idraul-elett-impresa-...), elargisce informazioni tecniche sbagliate facendo riferimento a vecchi o inadeguati disegni (e sì perchè inoltre dopo il "divorzio" si è tenuta tutti i documenti del progetto), impone variazioni sul progetto approvato, convoca gli artigiani in cantiere (parquettisti, piastrellisti, ...) e decide il cronoprogramma, etc... il tutto, ovviamente, senza avvisare la DL!!!!
secondo voi perchè lo fa'? per me è oramai evidente l'intento di crcare di scavalcarmi, con l'ancora più evidente scopo, in caso di casini legali, di dimostrare che han fatto tutto loro perchè io non facevo nulla...
(ps: cos'è questa storia dell'accordo stragiudiziale pre-causa?)
a essere precisini non posso fare una cosa del genere perchè il disciplinare di incarico specifica che i pagamenti avvengono a determinate scadenze (e non seguendo gli s.a.l.)...
a tutt'oggi, pur avvicinandosi la terza scadenza (che probabilmente andrà disattesa anch'essa), "loro" ne hanno saltata una... la cui entità in euro è notevole (per me e ridicola per loro) e il cui ritardo in giorni è notevole (circa 40).
...quindi solo dopo la rinuncia all'incarico potrei quantificare il lavoro svolto... ed in ogni caso "loro" non mi comunicano (e quindi non mi contestano) in nessuna forma il mancato lavoro svolto e la relativa parcella...
che c...o! se non migliorano le cose la prossima volta che rinasco mi piacerebbe fare lo scavatorista... una volta pensavo l'idraulico ma mi confermano che anche loro hanno problemi ad essere pagati...
scusate lo sfogo...
a tutt'oggi, pur avvicinandosi la terza scadenza (che probabilmente andrà disattesa anch'essa), "loro" ne hanno saltata una... la cui entità in euro è notevole (per me e ridicola per loro) e il cui ritardo in giorni è notevole (circa 40).
...quindi solo dopo la rinuncia all'incarico potrei quantificare il lavoro svolto... ed in ogni caso "loro" non mi comunicano (e quindi non mi contestano) in nessuna forma il mancato lavoro svolto e la relativa parcella...
che c...o! se non migliorano le cose la prossima volta che rinasco mi piacerebbe fare lo scavatorista... una volta pensavo l'idraulico ma mi confermano che anche loro hanno problemi ad essere pagati...
scusate lo sfogo...
se sei anche coordinatore in fase di esecuzione, fai la rinuncia all'incarico, e comunicala allo spisal, e fai anche la rinuncia alla dl con raccomandata e nei dovuti modi, che un domani non ti cacci pure in un abuso..
vi aggiorno sulla questione perchè sta' prendendo i contorni di una telenovela.
ho incontrato la committenza per uno scambio di opinioni fermo ma cordiale. dopo aver trattato dettagli di cantiere, di fronte alla mia richiesta di pagamento mi dice molto candidamente: "nel corso della prossima settimana...", ("era ora" penso intanto io) "...ti verserò la metà di quello che mi hai chiesto." la metà? ma in base a cosa?
ho ribattuto le mie ragioni e gran parte dei concetti che ci scambiamo tra colleghi anche in queste rubriche ma niente... ho capito che se uno non ha orecchi per sentire non sente.
allora... intanto vediamo se e quando arriva qualcosa, poi agirò... quando mi sarà passata l'i...c...zz...ra...
ho incontrato la committenza per uno scambio di opinioni fermo ma cordiale. dopo aver trattato dettagli di cantiere, di fronte alla mia richiesta di pagamento mi dice molto candidamente: "nel corso della prossima settimana...", ("era ora" penso intanto io) "...ti verserò la metà di quello che mi hai chiesto." la metà? ma in base a cosa?
ho ribattuto le mie ragioni e gran parte dei concetti che ci scambiamo tra colleghi anche in queste rubriche ma niente... ho capito che se uno non ha orecchi per sentire non sente.
allora... intanto vediamo se e quando arriva qualcosa, poi agirò... quando mi sarà passata l'i...c...zz...ra...