Buon giorno a tutti, premettendo che sono uno studente del terzo anno di architettura presso l'Università di Genova vi vorrei porre alcune domande. Arrivato a questo anno di università e non avendo fatto altro che svegliarmi alla mattina, andare in facoltà, seguire le lezioni, studiare e dare esami, mi sono chiesto se questo è il modo corretto di procedere per andare ad affrontare in futuro la professione di architetto. Spiegandomi meglio, mi chiedo se non sia opportuno andare sin da subito "a farmi le ossa" in uno studio per non dovermi affacciare al mondo del lavoro, totalmente sprovveduto, una volta conseguita la laurea. Inoltre, sono affascinato dalla possibilità di esperienze all'estero che considero altamente formative semplicemente da un punto di vista personale e visto come vanno le cose nel nostro paese, sempre più alla deriva, mi chiedo se cercare lavoro all'estero sia una soluzione da prendere in considerazione una volta laureato. Chiedo a voi dei consigli, delle testimonianze delle vostre esperienze e dei vostri percorsi intrapresi per diventare ciò che siete oggi e cioè architetti. Vi ringrazio anticipatamente, un saluto
Davide
Davide : [post n° 254403]
Consigli x il presente...e futuro
il mio consiglio è di continuare così per laurearti il prima possibile e dopodichè valutare di farti una esperienza all'estero. Oppure considerare già ora di richiedere la borsa di studio (i cari vecchi Erasmus) a mio avviso una ottima opportunità per sostenere qualche esame o per la preparazione della tesi ed annusare l'aria che si respira lontano da casa.:)
quoto ambaraba di laurearti il prima possibile,con il massimo voto se possibile, ma l'importante è veramente l'età con cui esci dall'università, più giovane sei e più si vede che ti dai da fare e sei una persona "affidabile"e più probabilità hai di trovare lavoro
anch'io credo che sia meglio laurearsi il prima possibile e con il massimo dei voti, ma se hai la possibilità e il tempo di fare delle esperienze lavorative prima della laurea (anche all'estero) faresti la scelta più indicata per il lavoro dell'architetto, in cui conta tantissimo l'esperienza pratica!!
io in questo sono un po' fuori dal coro. Mi sono laureata in corso lavorando e studiando con delle carambole pazzesche proprio per non trovarmi spaesata. quando ho conseguito l'abilitazione avavo già alle spalle più di un anno di lavoro e questo mi è servito per accedere ad una buona posizione, soprattutto per il tipo di lavoro e di progetti che lo studfio maneggia. Al contrario quasi tutti i miei compagni di università che si sono concentrati solo sullo studio e che si sono laureati prima di me, pur avendo conseguito altri diplomini (vari corsi di sw et cetera) sono purtroppo ancora in alto mare. Tuttavia mentre si frequenta è molto difficile lavorares seriamente e fare il tiralinee di certo sarai già capace, quindi il mio consigli è questo: porta fuori la triennale e finisci i corsi della specialistica, poi mentre si in tesi inizia a lavorare. alla fine i professori tirano tutti quanti un anno la tesi, chi più chi meno e quindi quando conseguirai la laurea specialistica avrai circa un annetto più i tirocini che è sicuramente meglio di niente. poi dipende anche da quello che vuoi fare, di che cosa ti vorrai occupare. l'esperienza lavorativa qui ti servirà sicuramente anche per l'estero ed è sempre e cmunque molto più impattante un portfolio lavori dove citi collaborazioni con studi piuttosto che il portfolio lavori universitario.
Ti porto anch'io la mia esperienza personale.
Durante l'università anch'io ho frequentato uno studio "per farmi le ossa" per un paio di anni. L'ho fatto non solo per trovarmi preparata alla laurea, ma anche perchè durante il mio corso di studi ci sono state ben due occupazioni e non potendo fare esami, ho pensato bene di impiegare il mio tempo imparando qualcosa di utile.
Ebbene, posso dirti che non mi è servito a niente. Nonostante queste vicissitudini e nostante sia andata fuori corso, mi sono laureata a 25 anni (che per il v.o. e a Napoli non è male), ma cmq ho dovuto ricominciare tutto da zero.
In conclusione: laureati il più presto possibile e con il miglior voto possibile, e dopo avrai tempo per fare tutte le esperienze che vuoi, anche all'estero.
Durante l'università anch'io ho frequentato uno studio "per farmi le ossa" per un paio di anni. L'ho fatto non solo per trovarmi preparata alla laurea, ma anche perchè durante il mio corso di studi ci sono state ben due occupazioni e non potendo fare esami, ho pensato bene di impiegare il mio tempo imparando qualcosa di utile.
Ebbene, posso dirti che non mi è servito a niente. Nonostante queste vicissitudini e nostante sia andata fuori corso, mi sono laureata a 25 anni (che per il v.o. e a Napoli non è male), ma cmq ho dovuto ricominciare tutto da zero.
In conclusione: laureati il più presto possibile e con il miglior voto possibile, e dopo avrai tempo per fare tutte le esperienze che vuoi, anche all'estero.
Voto desnip, anche per me l'unca cosa davvero importante è l'età in cui esci dall'università ed il voto, concentrati sugli studi al massimo e dopo ti dedicherai a pieno al lavoro,anche perchè studi e professione sono talmente diversi che rischi che la pratica tneppure ti serva per gli esami
Voto anche io Desnip. Poi ha anche importanza il tipo di tesi, almeno per mia esperienza personale, perchè volevo andare a lavorare in studi che si occupassero di restauro possibilmente monumentale e il fatto di avere fatto una tesi di restauro vecchio ordinamento (quello di 5 anni) mi ha aiutato e con mia grande soddisfazione (perchè nn era detto che ci riuscissi) sono finita subito da neolaureata a lavorare in uno studio che si occupava di questo.