Ale : [post n° 276690]
Cambio destinazione d'uso
Scusate,avrei bisogno di un consiglio. Io sono designer, quindi non esperta del settore. Una mia amica ha comprato una casa a schiera e ha trasformato il garage in soggiorno e ha realizzato un soppalco in legno (che usa come ripostiglio) in una zona della casa a doppia altezza (6m). Mi potete dire a che sanzioni va incontro? Grazie per l'aiuto.
Stà utilizzando una zona non abitabile come se fosse residenziale, in teoria non dovrebbero esserci impianti li, ne quello di riscaldamento ne quello sanitario, visto che non è residenziale, se dovesse arrivare un controllo si potrebbe sanare il tutto utilizzando la L.R. n. 15/08 (questo per quanto riguarda il lazio!!!) però le sanzioni sono abbastanza “salate” (si parla del triplo del costo di costruzione).
Se questo “garage/soggiorno” rispetta i requisiti igienico-sanitari e se ha la cubatura per poterlo fare, non gli conviene fare un cambio di destinazione d’uso???
Se questo “garage/soggiorno” rispetta i requisiti igienico-sanitari e se ha la cubatura per poterlo fare, non gli conviene fare un cambio di destinazione d’uso???
Grazie per la risposta. La mia amica è andata all'ufficio tecnico del Comune e le hanno detto che nel suo lotto non c'è cubatura disponibile. Voleva sapere a che cosa va incontro in caso di un controllo e che cosa succede per il soppalco che è in legno. (lo usa veramente come ripostiglio). Il garage era già stato predisposto dal precedente proprietario con termosifoni e angolo cottura.
per Ale: se l'intervento della tua amica non è in regola con le prescrizioni urbanistico edilizie vigenti non può essere sanato. In caso di controllo, il Comune può richiedere la riduzione in pristino (=smantellamento del soggiorno ed il garage torna ad essere garage; demolizione del soppalco) dei luoghi.
Sarebbe possibile sanare in deroga alle prescrizioni solo inn caso di condono.
Ciao, Fede
Sarebbe possibile sanare in deroga alle prescrizioni solo inn caso di condono.
Ciao, Fede
Ha commesso un abuso, tutto qui, possono pretendere un ripristino dello stato dei luoghi come da progetto in concessione e sanzionare secondo legge. (ripristino posto auto, demolizione soppalco, smaltimento impianti non previsti, sopratutto il gas) oppure come capita spesso non succede un bel niente. Da non togliere invece di certo che avrà sicuramente problemi in una eventuale vendita.
Andare al Comune a chiedere info del genere, sopratutto se un comune piccolo, potrebbe essere stata cosa non saggia in quanto ora potrebbero incuriosirsi ed il controllo potrebbe esserselo "chiamato". Rimane il fatto che è pratica molto usuale (e conosco progettisti che mettono i garage "apposta" in posizioni strategiche in modo che se anche non si potesse, poi, aprendo una porta, si creerebbe un bel vano in più in barba alle regole...) di allargare,adeguare, aprire, sfruttare, parti non abitabili e non conformi al progetto.
Andare al Comune a chiedere info del genere, sopratutto se un comune piccolo, potrebbe essere stata cosa non saggia in quanto ora potrebbero incuriosirsi ed il controllo potrebbe esserselo "chiamato". Rimane il fatto che è pratica molto usuale (e conosco progettisti che mettono i garage "apposta" in posizioni strategiche in modo che se anche non si potesse, poi, aprendo una porta, si creerebbe un bel vano in più in barba alle regole...) di allargare,adeguare, aprire, sfruttare, parti non abitabili e non conformi al progetto.
Il principio generale è che ogni opera senza permesso a costruire debba essere demolita per ripristinare lo stato di diritto.
Nel caso di opere abusive eseguite su immobili esistenti si parla di rimessa in pristino dell'immobile così come esso è stato licenziato, a meno chè non si possa rimettere in pristino senza pregiudizio per l'esistente, nel quale caso il comune può irrogare una sanzione pecuniaria pari al valore delle opere costruite.
Per una risposta dettagliata occorre rivolgersi ad un professionista che studi le norme urbanistiche comunali per valutare quali siano i casi che ricorrono e che cosa convenga in concreto fare.
Nel caso di opere abusive eseguite su immobili esistenti si parla di rimessa in pristino dell'immobile così come esso è stato licenziato, a meno chè non si possa rimettere in pristino senza pregiudizio per l'esistente, nel quale caso il comune può irrogare una sanzione pecuniaria pari al valore delle opere costruite.
Per una risposta dettagliata occorre rivolgersi ad un professionista che studi le norme urbanistiche comunali per valutare quali siano i casi che ricorrono e che cosa convenga in concreto fare.