Buongiorno,
sono una commercialista ed ho bisogno di alcune info in merito al cambio di destinazione d'uso da a/10 ad a/3-a/2. La situazione è questa stabile sito in Milano zona via Quaranta derivante da una riqualificazione (credo che si chiami così quando un costruttore tiene gli involucri e riedifica gli spazzi interni) con obbligo in origine di mantenere una certa volumetria ad uso commerciale. Ora ho la necessità di effettuare un cambio di destinazione posso con il nuovo PGT? Grazie
commercialista
commercialista_MG : [post n° 299050]
cambio destinazione d'iuso
Buongiorno,
con il nuovo PGT si può fare un cambio di destinazione d'uso, dipende se è senza opere (cioè non ha bisogno di adattare l'immobile in modo da farlo risultare abitabile) allora presenta solo una richiesta che fino a qualche anno fa si chiamava "Comunicazine di mutamento di destinazione d'uso" una sorta di autocertificazione, seguita poi da richiesta di variazione anche in Catasto, oppure se ha bisogno di adattarlo bisogna presentare una vera e propria pratica edilizia. Prima era una DIA o Permesso di Costruire, adesso però da un paio d'anni, con le semplificazioni, sono cambiati i tipi di pratiche quindi per ogni caso è consigliabile andare in Comune e parlare direttamente coi tecnnici comunali.
Poi leggevo di un vincolo di mantenere una certa volumetria commerciale, le conviene, se èm possibile, per evitare le tempistiche del Comune chiedere direttamente al costruttore quanta volumetria è avanzata in modo da sapere se può fare il cambio di destinazione d'uso, anche se per commerciale, secondo me si intendono i negozi e le botteghe cioè quelli accatastati in categoria C e cioè comprendente i locali di uso terziario e commerciale e non quelli in A10 (cioè uffici e studi privati) se sono stati accatastati in categoria A (cioè per le residenze e uffici privati) a mio parere è stata pensata a priori una possibilità di destinazione d'uso in abitazione.
Buon lavoro.
con il nuovo PGT si può fare un cambio di destinazione d'uso, dipende se è senza opere (cioè non ha bisogno di adattare l'immobile in modo da farlo risultare abitabile) allora presenta solo una richiesta che fino a qualche anno fa si chiamava "Comunicazine di mutamento di destinazione d'uso" una sorta di autocertificazione, seguita poi da richiesta di variazione anche in Catasto, oppure se ha bisogno di adattarlo bisogna presentare una vera e propria pratica edilizia. Prima era una DIA o Permesso di Costruire, adesso però da un paio d'anni, con le semplificazioni, sono cambiati i tipi di pratiche quindi per ogni caso è consigliabile andare in Comune e parlare direttamente coi tecnnici comunali.
Poi leggevo di un vincolo di mantenere una certa volumetria commerciale, le conviene, se èm possibile, per evitare le tempistiche del Comune chiedere direttamente al costruttore quanta volumetria è avanzata in modo da sapere se può fare il cambio di destinazione d'uso, anche se per commerciale, secondo me si intendono i negozi e le botteghe cioè quelli accatastati in categoria C e cioè comprendente i locali di uso terziario e commerciale e non quelli in A10 (cioè uffici e studi privati) se sono stati accatastati in categoria A (cioè per le residenze e uffici privati) a mio parere è stata pensata a priori una possibilità di destinazione d'uso in abitazione.
Buon lavoro.
Grazie, il cambio di destinazione d'uso non richiede alcuna modifica dati che l'immobile ha i servizi previsti per le abitazioni. Il costruttore non posso contattarlo per problematiche poste in essere da alcuni condomini per dei difetti di costruzione l'unica cosa che so sulle volumetrie è che essendo il corpo dello stabile formato da due edifici uno su strada l'altro interno (a forma di L e quindi visto dal cortile lo stabile sembra un ferro di cavallo) le unità su strada sono a/3 mentre le unità del secondo corpo quello a forma di L sono accatastate c/6 i cox c/2 o c/3 e le unità ai piani tutte a/10.
Cordiali saluti
Cordiali saluti