Salve a tutti
Ho bisogno di un consiglio su una situazione che si è venuta a creare tra me ed il mio committente per la costruzione di una villetta in campagna.
siamo giunti alla gettata delle fondazioni, dopo numerosissimi intoppi e difficoltà create esclusivamente dalla sua testardaggine e sospetto di spreco di soldi con lavori inutili o costosi.....dopo l'ennesima variazione che non è altro che un ritorno alla situazione precedentemente progettata da me.....si necessita della presentazione di una variante sostanziale in corso d'opera.....da presentare al comune con annesse relazioni e tavole( il piano scantinato sparisce, conseguente diminuizione costi costruzione).....Le varianti non dovute alla volontà del tecnico, ma ad una imposizione del committente, devono essere pagate??? o sono comprese tacitamente nel prezzo stabilito alla firma del contratto???
Cioè, come progettista devo ritenere il lavoro di una variante come rospo da ingoiare o posso pretendere un pagamento???
Se avete avuto esperienzae iin merito, porteste darmi un consiglio????
P.S.: il committente paventa già difficoltà economiche che "dovrebbero" avvertirmi della possibilità di sospendere i lavori per mancanza di soldi!!!!!
d.m. : [post n° 325562]
variante in corso d'opera
Certo che le varianti vanno pagate!
Altrimenti il committente si metta timbro e firma da sè.
Altrimenti il committente si metta timbro e firma da sè.
In genere si mette in preventivo un costo di tot per la pratica edilizia e un tot a variante. Poi, se la variante richiede la pratica strutturale, l'ulteriore parcella dello strutturista ci penserà lui a chiederla. In bocca al lupo.