città invisibili : [post n° 55310]

le città invisibili

Ho 50 anni, mi è andata sempre male, non credo di esere supida ero pure brava nell,'università 110/110, ma la mia famiglia non ha mai condivivo la mia scelta, ed alla fine mi hanno convinto a diventare un 'idiota e lo sono diventata veramente; la sera prima dela lauea mia sorella mi ha chiesto " ma tu vuoi veramente gare l'archietto?" Si, lo volevo, ma mi hanno talmente tanto convinto, che ho smesso di credere nelle mie capacità , nele mie possibilitàed ho iniziato, e tuutra faccio lavori che nulla hanno ache fare con me, e con la mia famiglia che mi dice di fare domanda per supplenze di segretaria nelle scole, visto che di più non posso.
PF DATEMI UNA SENSO DI SPERANZA, xchè io sono veramente una
città invisibili :
chiedo scusa per errori di grammatica, ma ho scritto di getto
città invisibili :
Sono veramente una che non trova piu senso nella vita.Aiutatemi a non farla finita, indicatemi pf una possibile speranza, la mia solitudine non e' buona compagna,ma io non ce la facci più a tentare, allontanatemi da questa finesta aperta sui miei fallimenti, e su questo pensiero di soluzione immeiata.
Grazie x vostra attenzione
Una fallita
D. :
...credo che nn esistano motivi per cui vivere se nn le proprie passioni e i propri sogni...so cosa vuol dire essere osteggiati nelle proprie scelte, sia dagli altri che dalle proprie paure e incertezze...ma credo che anche nei momenti più bui nn bisogna mai smettere di ascoltarci e di seguire la "musica" che ci suona nella testa.A volte dimentichiamo ciò che è meglio per noi stessi ma nn è mai tardi per riprendere in mano le redini della propria vita.Ti dedico "Ode alla vita" di Neruda..spesso è in questa poesia che trovo conforto.Spero possa servire anche a te.In bocca al lupo.D.
città invisibili :
grazie D per la tua risposta; io non sento nessuna musica in me, ma non conosco la poesia di neruda che hai citato; cmq è bello con questo forum non sentirsi mai completamente soli
alinger :
...vera o virtuale che sia. Non ci si realizza solo nel lavoro siamo tutti (più o meno) giunti molto al di sotto delle nostre ambizioni.
Forza.

il sole sorge sempre :
se tu sei una fallita allora io dovrei essermi buttato dalla finestra almeno 10 volte. ho 28 anni e non sono ancora laureato, non tanto per colpa mia, ma per le avversità.
ti racconto un po' la mia storia.
iscritto la politecnico di milano, un tempo gli esami erano tutti annuali, ne ho dati 2 del primo anno, poi iniziò il secondo e mi si incasinarono le date, stessa data più esami, quindi ho dovuto scremare quelli che volevo dare e rimandare gli altri. poi ho deciso di partire per il militare, non mi iscrivo, tanto avrei perso l'anno epr la mancata frequenza ai laboratori. a febbraio mi dicono che non partivo più. primo anno buttato via. poi rincomincio, ma i miei amici erano andati aventi, io ero rimansto indeitro, mi sono depresso talmente tanto che sono partiro per londra per un anno a lavorare. poi sono ritornato più convinto di prima. mi sono iscritto di nuovo, ma sono dovuto passare al nuovo ordinamento. mi dicono che nn devo seguire i corsi perchè gli ho già virtualmente seguiti, quelli del primo e secondo anno che non avevo avuto tempo di dare, e di preentarmi all'esame con il professore che avevo un tempo, seguendo le tabelle degli esami recessi. bene ai primi esami, semestrali dopo la riforma, mi sono sentito dire che non potevo dare l'esame perchè non avevo la frequenza. vengo a scoprire che a discrezione dei prof ai corsi, anche quelli non di laboratorio, può essere richiesta la frequenza obbligatoria, senza quella si ripete il corso. ma non è che si ridà l'esame e basta, non si ripete prorio il corso, senza avere la possibilità di aggiungere altri esami al piano di studi. poi oltre a questo, il politecnico, ha avuto la genialata di istituire gli esami in itinere, senza quelli non si poteva accedere agli esami e se ciò non bastasse, il voto finale non era possibile rifiutarlo. praticamente io mi sono fatto 2 anni uguali, poi sono andato avanti. ho fatto molti più esami che non nel vecchio ordinamento, adesso lotto con 2 esami del cavolo che non riesco a dare che mi bloccano la laurea triennale. e senza la laurea triennale non posso neppure anticipare la frequenza degli esami della specialistica. risultato, 28 anni e neppure una laurea triennale. la frustrazione, credimi è tantissima, ma la mia passione per l'architettura, perchè io sono bravo, non mi manca, sono determinato. fai prevalicare questa tua passione sulle altre ombre e vedrai che starai meglio.
rorò :
premetto che non ho mai risposto a nessun tipo di annuncio o meglio sono stata sempre tentata di farlo ma alla fine non l'ho mai fatto. ma oggi si!mi è sembrato doveroso farlo!La tua affermarzione di non trovare più senso nella vita... mi ha messo una tale tristezza tanto da risponderti.ma al diavolo l'architettura!!!se ti può consolare non ho ancora incontrato nessuno che si ritiene pienamente soddisfatto di quello che fa e dei risultati raggiunti;mi riferisco ovviamente a persone che hanno cmq dedicato un bel po' della loro vita allo studio.Cmq sia se ci si arma di una buona dose di coraggio io penso che nella vita c'è sempre tempo di intraprendere quello che è meglio per noi ma ci vuole coraggio.FORZA E IN BOCCA AL LUPO PER TUTTO!
matteo :
ovvero niente ripensamenti. sei ancora giovane, probabilmente siamo coetanei. fai tutto ciò che ti senti di fare, con coraggio ed un po' di incoscienza, anche le cavolate più assolute, fa tutto esperienza, se l'architettura è veramente il tuo campo e vuoi che lo sia, lo vedrai con i tuoi occhi e gli altri non potranno negare che questo è il tuo campo. un domani, molto probabilmente, ripenserai a questo fatto come un'esperienza di vita costruttiva e magari avrai pure un sorriso in faccia.
w gli insicuri :
Ciao, menomale che anche a 50 anni uno debba avere delle crisi d'identità e rimettersi in discussione!
Forse è la tua tua prima occasione per dimostrare chi sei!Ma non ai tuoi familiari o amici...A TE STESSA!!!
Non contano i numeri, stipendio o voto di laurea...ascoltati e prova a capire cosa ti fa star bene!
Magari un viaggetto da qualche parte, meglio una cultura distante dalla tua, ti permetterebbe di vedere le cose da fuori...destrutturarsi e poi rifondarsi!
A me ha aiutato molto leggere Alda Merini!
Sii fiduciosa, non tutti accettano di farsi plasmare dagli altri!
rita :
Tempo verrà
in cui, con esultanza,
saluterai te stesso arrivato
alla tua porta, nel tuo proprio specchio,
e ognuno sorriderà al benvenuto dell'altro,

e dirà: Siedi qui. Mangia.
Amerai di nuovo lo straniero che era il tuo Io.
Offri vino. Offri pane. Rendi il cuore
a se stesso, allo straniero che ti ha amato

per tutta la tua vita, che hai ignorato
per un altro e che ti sa a memoria.
Dallo scaffale tira giù le lettere d'amore,

le fotografie, le note disperate,
sbuccia via dallo specchio la tua immagine.
Siediti. È festa: la tua vita è in tavola



Derek Walcott
da Mappa del nuovo mondo
adark :
Non riesco a capire come:
1) la tua famiglia non ti abbia sostenuto, al contrario a quanto pare...
2) ti sia fatta condizionare
3) addirittura ti sei autoconvinta di esser stupida o che cosa
4) non abbia tratto da tutti questi problemi la forza per dare un colpo di reni ed impegnarti ancora di piu o cmq cercare delle soluzioni, di solito è quando stai affogando che fai di tutto per nuotare, non che ti lasci annegare guardando le bollicine provenienti dai tuoi polmoni salire a galla...

l'unica cosa sicura è che leggere tanti di questi problemi da parte vostra mi fa sia aprire gli occhi su un mondo che forse non è rose e fiori come poteva sembrare, sia pensare al mio futuro, visto che sto ancora studiando x diventare architetto.
caro adark :
...è un arte per miliardari...d'altra parte, se non l'hai capito, basta pensare a quanto costa esprimerti - che ne so - magari inclinando una parete o scegliendo un tipo di serramento piuttosto che quello che usano i cantieri del paese vicino. migliaia di euro di differenza.
ora se non sei ricco ti devi legare le mani e l'architettura diventa un esercizio da geometri. d'altra parte un architetto che può lavorare - nel senso che può fare l'architetto e non il geometra - fa spendere decine di migliaia se non centinaia di migliaia di euro. questo all'inizio...perché magari per inesperienza non puoi sapere che magari con lievi modifiche nei punti giusti, puoi far spendere di meno. quindi all'inizio farai spendere un casino di soldi ai tuoi committenti. poi, mano a mano che lavorerai e prenderai confidenza con i computi metrici, farai spendere comunque tanti soldi, magari risparmiando da una parte ma concedendoti un piccolo lusso da un'altra.
se guardiamo per una volta l'architettura con l'occhio economico e non teorico (con magari presunzione critica), diventa ridicolo pensare di poter svolegere il nostro mestiere.
e diventa pure ridicolo credere di poter parlare male di un architetto che detestiamo tipo...che ne so...tadao ando...quando un suo edificio - che può non piacerci esteriormente o spazialmente o che ne so - vale tremilioni di euro. o quando un museo che può non piacerci di chipperfield fa muovere sessantamilioni di euro.
gli architetti sono miliardari. sono uomini economicamente potenti. è gente ricca.
poi chi non è ricco può anche tentare di diventare potente con le idee...ma sarà comunque relegato al campo 'pseudoteorico'. uno fra i tanti che fa i suoi lavoretti tutt'al più potento parlare - generalmente male ma con consapevolezza maggiore - di un sistema di cui non può far parte. la società è suddivisa a caste. si fonda sui privilegi. la creatività è un fattore economico. la salute è una questione economica. l'innovazione c'è solo dove c'è ricchezza. i geni esistono solo dove ci sono i soldi che gli aprono le strade per poter ricercare. gli architetti ci sono solo dove ci sono i soldi che gli gonfiano le tasche per potergli dare voce.
ogni centimetro di linea che disegni, a te costa un duecentesimo di euro (il prezzo di mezzo millimetro di grafite) al committente un centimetro della tua grafite costa quattromila euro (prezzo generico e medio di un metro lineare in edilizia).
quindi quando impugni la matita o il mouse...in realtà sai già che non potresti farlo. a meno che tu non sia un incoscente che vuole mandare sul lastrico la tua famiglia.
gli architetti fanno con le case quello che i poveracci si possono permettere solo di fare sulla tela con i colori o sulla carta con le matite colorate. o a parole.
a noi non rimane che guardare il loro mondo fingendoci di essere più bravi, o, quando meno presuntuosi - me lo auguro - accontentarci di esprimerci partecipando a qualche concorso di idee tanto per sognare.
ti consiglio a titolo d'esempio il libro housey housey. dove potrai guardare tutti i progetti (di case) di pierre d'avoine dal 1987 al 2003. 23 case. quasi tutte stupende. delle prime 4 case i 3 committenti sono Pitfield d'Avoine, Pierre d'Avoine e di nuovo Pierre d'Avoine.
spero tu sia bravo come lui (i progetti sono quasi tutti molto molto belli) ma spero che tu possa ad inizio carriera fare almeno 3 case. magari una per i tuoi genitori, una per tua nonna e una per te. tutti gli architetti o quasi iniziano la loro carriera facendo un lavoro per qualche suo parente.
c'è chi da architetto di famiglia normale inizia piastrellando il bagno...o mettendo i faretti nei salotti (addirittura)...
e c'è chi da architetto non castrato da ragioni economiche inizia come il bravissimo d'Avoine facendo prima gli sheendale studios per il padre (un complesso di tre coppie speculari di triplex in linea), e poi 2 "invisible houses" (due case completamente interrate, l'una l'evoluzione dell'altra).
diciamo che abbiamo scelto un'arte "per tutti".
certo. siamo tutti appassionati di architettura. facciamo tutti a gara a chi si fa il culo di più.
in catasto io ho fatto addirittura questo...e la dia come..?...e il rai come si calcola?...e la firma dove si mette?...e il parapetto come si fa?...e il solaio in legno com'é fatto?....
siamo tutti innamorati dell'architettura.
nonostante tutto.
tutto ciò ha un che di eroico.
benvenuto.
patti :
cara Le città invisibili...
lasciamo perdere tutto questo piangerci addosso, per favore..
hai 50 anni, una laurea presa a pieni voti ed un lavoro...cerca di pensare positivo, ti prego!
non ti divo di pensare che molti altri stanno peggio di te...perchè percepisco che il tuo malessere è radicato in profondità.
io sono un'insicura, credo come te...e come te molto, troppo sensibile a quello che gli altri dicono, pensano, con la fissazione di cercare di piacere a tutti, di non dispiacere a nessuno...fino al punto di autoannientarci...noi, la nostra persona...la NOSTRA PERSONA!!!
nei momenti di sconforto...cerco di ricordarmi che in fondo...non sarò famosa, ricca e bella...avrò deluso gli altri, e me per prima...non avrò realizzato i miei grandi sogni....ma se mi volto indietro e guardo la mia vita...vedrò che ci sono tante piccole, piccolissime cose...di cui posso andar fiera...tante piccole conquiste di cui andare orgogliosa...alla faccia di chi "non pensavo che tu..."
in due parole...impariamo a godere delle piccole cose, delle piccole conquiste...impariamo a fregarcene degli altri...che si accaniscono su di noi, spesso, per non pensare ai loro fallimenti..
io mi dico sempre...un passo dopo l'altro....poco per volta...coi miei tempi...non arriverò prima...nè seconda...nè terza...ma arriverò...A TESTA ALTA.
un abbraccio
pico :
NON VOGLIO PIU' LEGGERE DI PRESUNTI FALLIMENTI. Chiaro? Già solo che scrivi qui non lo sei. Siamo stati tutti un po' nella merda e alcuni lo sono ancora, (io) ma non perquesto ci si abbatte o la si fa finita. Rimboccati le maniche e stringi i denti, una mia ex si incazzava chi si piangeva addosso come ho fatto io per un periodo. e mi ha mollato. Da allora ho capito. Quindi "tira fuori le palle" e fatti valere. Un abbraccio
patti :
caro Pico....brutale, ma efficace!
mi hai messa di buon umore...
grazie
randomUser :
prima di tutto CALMA! nessuno può ritenersi fallito!
io credo che tu cara "le città invisibili" abbia idealizzato
la tua vita da "potevo fare l'architetto" perchè
forse ad esserlo davvero ti saresti sentita come la maggior parte di noi:
FRUSTRATA!
nè più nè meno di un geometra, lontano da sogni di gloria in una situazione ben spiegata da "caro adark" (?).
CERCA DI USCIRNE! secondo me non ne vale
la pena...qui nessuno fa ARCHITETTURA!
pico :
Oplà meno male cara patti. Sono contento di aver messo almeno te di buon umore… Forse sono stato come dici tu un po’ butale ma alla fine almeno efficace. Purtroppo sono stato segnato in modo permanente da questo mio comportamento apatico e piagnone che ho assunto in uno dei miei periodi down, questo alla fine l’ho pagato perdendo la persona a me più cara. Era stufa e non sopportava chi si piangeva addosso, odiava le persone negative e pesanti e li evitava come la peste. Alla fine ha evitato me, come la peste. Quindi, ho cambiato atteggiamento più per me stesso che per lei, comunque sempre troppo tardi per recuperare la storia. Ho sbagliato una volta di troppo e l’ho pagata amaramente. Da quel giorno combatto comunque, perdo e vinco ma combatto sempre. Qui nessuno ti regala nulla, ogni cosa te la devi conquistare con il sacrificio, le lacrime, il sudore e il sangue. Anche a costo di rinunciare a molte cose. La vita è tosta ma io devo essere più cocciuto di lei. Spero che sia stato un po’ di aiuto anche a città invisibili
Kim :
a che serve disperarsi? se hai studiato seriamente e hai conseguito la conoscenza edi conseguenza i tuoi titoli di studio potresti passare intere giornate a poltrire ti assicuro che in europa hai fatto una GRANDE CONQUISTA ! à bientot
patti :
caro pico...
sottoscrivo pienamente...
buona giornata
pico :
ma città invisibili è spatrita...?
no :
sta ridendo
pico :
almeno sta ridendo per qualcosa...
adark :
Tutto ciò è molto interessante, il fatto che tu nn abbia minimamente accennato a concorsi mi fa pensare che nn valga la pena nemmeno nominarli... eppure ero convinto che potessero essere - per tutti - un trampolino di lancio !

Che l'architettura fosse un tipo di arte costoso, beh, si era chiaro, ma l'architetto non è solo quello che fa una casa o idea una grande infrastruttura del valore spropositato, pensavo che il bello di questo mestiere OLTRE questo chiaro obiettivo un po di tutti (fare case, costruire) fosse proprio la sua versatilità, voglio dire... non bisogna perforza costruire musei o grattacieli per essere "bravi architetti", a sentire l'autore del post mi sembra che il normale lavoro da architetto (quindi comprendendo restauri, consulenze, perizie -che a quanto ne so si pagano molto bene-, stime etc etc) sia una fregatura... eppure conosco architetti che vivono bene, molto bene, senza aver costruito il mondo intero come Renzo Piano ! e non credo nemmeno che ogni architetto che abbia la possibilità di costruire qualcosa sia raccomandato.. è assurdo ! a tutti può e DEVE capitare LA possibilità, e devi anche sapertela cercare secondo me, poi se te la giochi male è un altro discorso...

ps: ah, "arrivare" non è facile in nessun campo in effetti... ne nell'architettura, ne nello sport, ne in qualsiasi lavoro, uno su mille ce la fa, canta gianni morandi ^_^ e lasciamolo cantare...

boh sarà che sono ottimista e convinto che le cose vengano da se... fino ad ora m'è andata bene, magari tra 30 anni mi troverete qui a dire che sono un fallito ed ho sbagliato tutto ^_^

ps: grazie del benvenuto.
pps: peccato nn aver letto il tuo nick.
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