Desidero scusarmi con coloro che hanno interpretato il mio post "L'industria dell'indecenza", come un'esibizione sterile di conoscenze di economia e/o management.
Vi chiedo sinceramente scusa, non con la volontà di schernirvi, ma perchè il mio intento non era quello di manifestare presunte cognizioni di genere, ma di confrontarmi con voi sull'aspetto che determina universalemente il malcontento generale, ovvero lo stipendio (brutalmente riconvertito dal sottoscritto in "salario") dei collaboratori degli studi professionali.