ced : [post n° 217002]

sono ad un bivio....

Salve a tutti,
ho 26 anni e una laurea triennale di arredamento ed architettura d'interni alle spalle. Ho superato l'esame di stato qualche mese fa ma non sono ancora iscritta all'ordine.
Attualmente lavoro in uno studio di architettura dove percepisco lorde 6 €/h che mi vengono fatturate con ritenuta d'acconto (quindi percepisco nette 4 €/h circa).
Il mio capo vorrebbe che a gennaio io aprissi una partita iva per potermi fatturare regolarmente, e ovviamente anche che mi iscrivessi all'albo...
Purtroppo la mia competenza in materia di iva e inarcassa è parecchio latente, ma ho intuito che se il mio compenso si mantenesse su questi standard, tra le varie spese non guadagnerei veramente piu nulla!
La mia domanda è questa:
potreste sinteticamente farmi capire la mole di spese che dovrei affrontare eventualmente decidessi di iscrivermi all'albo ed aprire la partita iva?

Ho ricevuto l'offerta di lavorare come addetta alle vendite in un noto rivenditore di arredamenti a Roma, con contratto iniziale a 5 mesi e la possibilità in seguito di avere un contratto a tempo indeterminato. Lo stipendio per i primi mesi sarebbe di circa 1000 euro al mese netti (full time).

Non so sinceramente cosa fare, dato che l'idea di un contratto regolare senza il pensiero di iva e spese varie mi alletta molto...dall'altra parte però mi dispiacerebbe abbandonare il lavoro che sto facendo ora...

Vorrei fare una controproposta al mio datore di lavoro, e per questo chiedo aiuto a voi piu esperti...quanto dovrei proporgli per avere in tasca NETTI almeno mille euro al mese (escluse quindi le varie spese di iva ed inarcassa?)

spero di essere stata abbastanza chiara e vi ringrazio in anticipo per i consigli che vorrete darmi
isil :
Ciao ced,
è un pò difficile sintetizzare la contabilità di un libero professionista ma una cosa è certa:a questo prezzo non ti può convenire, conviene invece al tuo datore di lavoro questo è ovvio.
Se apri come minimo contribuente percepirai praticamente quello ke percepisci ora perchè si applica solo la ritenuta d'acconto. Poi dovrai pagare l'ente previdenziale che almeno per inarcassa sono minimo 600 euro l'anno mi pare da pagare obbligatoriamente ed indipendemente dal fatturato. Poi ovvio c'è pure la rata di iscirzione all'albo. Noi a rm paghiamo 144 euri quindi già siamo a 750 euri ca. Fai tu i conti. In questo regime non sei obbligato ad avere un commercialista e tutto il resto lo può svolgere il caf. Aprendo come regime ordinario o con iva forfettaria all'atto del pagamento la ritenuta d'acconto si bilancia con l'iva quidi prendi circa i 6 euro che però sono cmq lordi perchè poi dovrai versare iva (iva e irpef) certo puoi dedurre o detrarre ma lo stipendio è sempre quello. Poi ci sono sempre i 750 euri di cui sopra ed il commercialista. Molto decide da quello che vuoi fare tu.
Spero di essere stata abbastanza chiara
marS :
Accetta il contratto da dipendente...aspetta tempi migliori se ce ne saranno
luca :
ma l'ordine di roma a me ha chiesto 170€, o ricordo male? cmq, con il regime dei contribuenti minimi il commercialista non serve quindi non hai nessuna spesa
ced :
grazie mille per le risposte!
x isil: so che non si può sintetizzare la situazione molto facilmente, ma supponendo che io riesca a percepire dal mio datore 1000 € al mese, tolta l'iva (20%) e tolta l'inarcassa (circa 50€/mese), si può dire che prenderei netti 750 €/mese?
Ovviamente senza considerare l'iscrizione all'albo di 150 € circa che da quanto ho capito sarebbe un costo che dovrei affrontare una sola volta al momento dell'iscrizione, e ovviamente senza calcolare gli eventuali costi di commercialista e robe varie...
scusami se sono un pò "di coccio" ma mi sento molto spaesata sull'argomento, solo che voglio rendermi conto di come stanno le cose per fare una scelta il piu possibile studiata, e per poter considerare anche un'eventuale controfferta del mio datore (nel caso ci sarà).
Un'altra domanda: un eventuale contratto a progetto (che non credo il mio datore accetterà ma non si sa mai...) che oneri comporterebbe al mio capo?
x marS: l'idea del contratto da dipendente mi alletta tantissimo per non dover piu combattere ogni mese per qualche euro in piu sullo stipendio...
davide :
vai via senza pensarci nemmeno!
archila :
ciao!
dunque dunque...
così su due piedi mi viene in mente che dovresti togliere dal lordo anche il 10% di IRPEF (le tasse vere e proprie! - se apri con regime agevolato) ed eventualmente il 4,25% di IRAP (ev. perchè io l'anno scorso non l'ho pagata, non avendo attrezzature mie).

poi le spese per il comercialista... io pago un tot a trimestre...

per inarcassa sono circa 600 euri fissi come contributi minimi, poi il 5% del tuo reddito annuo come conguaglio alla fine dell'anno successivo...

per ora mi viene in mente questo... :-(

poipoi :
il problema, secondo me, è la cassa.
Inarcassa conviene molto di più dell'INPS.
La differenza è fra il 10-14% e il 20-21% dell'INPS.
Per iscriversi ad inarcassa, devi iscriverti a un albo, ma comunque conviene sempre.
Prima o poi una partita IVA te la devi aprire: non buttare i soldi nella gestione separata INPS. Fatti i conti, e vedrai che ti ci ripaghi ampiamente l'iscrizione all'ordine.
ced :
grazie a tutti per le risposte!
allora, scusate se mi ripeto ma vorrei ricapitolare la questione:
iva con regime dei minimi 20% (no commercialista)
inarcassa 600 €/anno
iscrizione all'ordine 150 € circa
5% del reddito annuo all'inarcassa
devo considerare l'IRPEF anche con il regime dei minimi?
Dopo i primi anni di regime agevolato che succede?
Scusate se vi tempesto di domande e grazie ancora!
ambaraba :
inarcassa è 1600 l'anno (paghi un terzo se sei sotto i 35 anni). l'iva non la versi se sei nel regime dei minimi.
l'irpef è al 20%
inermes :
puoi rimanere nel regime dei minimi finchè rimani sotto i 30000€ di fatturato. Diverso per il regime agevolato.
studio_marra :
Con il regime dei minimi paghi un imposta fissa sostitutiva dell'irpef, iva e irap del 20% e non sei soggetta a studi di settore. Per il costo del commercialista, l'onorario per la tenuta della contabilità e la redazione delle dichiarazioni fiscali, in regime dei minimi è di € 300,00.
archila :
IRPEF al 20% per i minimi, al 10% per l'agevolato, entrambi sotto i 30000.
+spese commercialista: è vero che con i minimi ne potresti fare a meno, ma te la senti davvero di fare tutto tu?!

condivido in pieno il discorso di poipoi sulla cassa!! il calderone INPS non lo consiglierei neanche al mio peggior nemico... inarcassa mi pare un ente un po' più solido, ma forse non è tutto oro...
ced :
allora, ho telefonato all'inarcassa per avere un pò di chiarimenti almeno su quel fronte e direi che FORSE ho capito la situazione, che vado qui di seguito a ricapitolare:

tassa fissa da versare annualmente = circa 600 € per i primi 3 anni solari e poi 1.600 €

5% annuo sul fatturato

2% annuo sul volume di affari (e questo sinceramente non so cosa significhi....)

da quanto ho capito l'IRPEF non compete l'inarcassa bensì l'agenzia delle entrate...a questo punto la mia domanda è:
al mio lordo annuo, oltre alle sopraelencate spese inarcassa devo togliere anche il 20% di IRPEF?
e l'IVA?
no perchè se ci devo togliere anche il 20% IRPEF e il 20%IVA (regime dei minimi), non solo non mi conviene ma qui si rischia che alla fin fine vado anche sotto!:S


inermes :
no l'iva non la paghi se sei nei minimi, ma non la inserisci neanche in fattura. Guarda l'esempio di fattura su p+tools.
ced :
grazie inermes...piano piano tutto inizia ad essere meno buio!;)
cmq alla fine sono venuta a sapere che anche il lavoro che mi è stato offerto non è cosi vantaggioso come si prospettava...pare che di contratti a tempo indeterminato non ne facciano (ma va?)e tendano ad avere un ricambio continuo di gente...della serie qualsiasi cosa scelga ci vado a rimettere!
che amarezza....
inermes :
Ma sulla PIva a che conclusione sei arrivata?
Con Regime dei minimi, - irpef -inardassa.... quanto dovrebbe essere il compenso lordo per arrivare a mille netti mensili?
poipoi :
un calcolo preciso non è possibile.
chissà se spiegando il procedimento si capisce meglio.

Fatturo a un'azienda 1000 euro al mese per 12 mesi.

Il mese successivo l'azienda versa per mio conto 200 euro allo Stato come anticipo sulle mie tasse, mentre a me danno 1024 euro (vedi calcolo fattura on-line qui a destra) di cui, 20 euro (2%) dovrò girarle sicuramente ad Inarcassa. Se la fattura è a un architetto o un ingegnere questo 2% non c'è.

E QUI FINISCONO LE CERTEZZE.
Provo a spiegare il perché.

Non siamo lavoratori dipendenti ma liberi professionisti, quindi possiamo detrarci delle spese. Telefono, libri, software, computer, benzina, i pasti fuori casa, ADSL, spese mediche, cose del genere. In alcuni casi le spese possono essere detratte integralmente, in altri casi in percentuale, in altri casi ancora ci sono dei tetti da rispettare.

Se quella è la mia unica fonte di reddito (e auguriamoci di no) a fine anno avrò fatturato 12000 euro.

Facciamo l'ipotesi di avere una media di 120 euro di spese detraibili al mese = 1440 euro l'anno IVA compresa

2200 euro (2448 - 240) è l'IVA da pagare
240 euro (il 2%) devo darli ad Inarcassa (in realtà sono sotto i minimi e gliene devo dare 372).

Dai 12.000 euro di imponibile deduco le 1440 euro di spese. Rimangono 10.560 di imponibile IRPEF (sto semplificando molto).

1056 euro (il 10%) vanno ancora ad Inarcassa (in realtà sono sotto i minimi e gliene devo dare 1240).

Sempre su 10.560 devo pagarci le tasse.
E qui dipende se ho altri redditi, o case, o terreni.
Alle tasse calcolate devo sottrarre 200x12=2400 euro che mi ha già pagato l'azienda come ritenuta d'acconto.

Il vantaggio del regime di iva agevolata, è che devo pagare solo il 10% di tasse, e quindi, se mi pagano la ritenuta d'acconto (20%), vado puntualmente a credito di tasse. Un bel vantaggio per gli anni successivi.

Nel caso del regime dei minimi, invece, tutta la questione dell'IVA, in entrata e in uscita, non va tenuta in conto. Non la pago ma neanche me la posso scalare. Può andar bene per chi ha zero o poche spese, oltre a stare sotto i 30.000 euro l'anno.

Non prendete questo calcolo come oro colato. Ho cercato di semplificare al massimo, forse anche troppo. Spero solo di aver dimostrato che un sistema di calcolo che mi dice "se prendo 1000 euro quanto mi viene in tasca?", NON ESISTE.
Inermes :
Posso provare a sintetizzare... ne caso dei Minimi:
Fatturo 1000 x 12 mensilità
1000 -20% rit acc + 2% inarcassa = 820€ x12= 9840€
tasse =20% che ho già versato con la ritunuta

inarcassa=1672€ = 1240soggettivo + 372 integrativo + 66 maternità

9840-1672= 8168
8168/12= 680€ mensili

questo senta considerare costo del commercialista

é corretto?

Quindi su 1000€ di fatturato sono più del 30%!
isil :
Benvenuti nel mondo dei liberi professionisti!!!Scherzi a parte io, che sono minimo contribuente, mi regolo così:
Lordo X 0.82 = S
da questo calcolo viene fuori quello ke al mese viene versato sul mio conto corrente bancario
S-50euri(inarcessa minimi)-50(commercialista) -> S-100euro/mese
Da questo secondo calcolo levo le spese principali che sono appunto inarcassa e commercalista. Per i minimi irpef e irap sono cumulati in 1 imposta sostituiva coperta dalla ritenuta d'acconto di cui al primo calcolo. Per cui nn hai molte altre spese.
Grosso modo ti puoi regolare così.
Buon lavoro sottopagato a tutti!
ced :
mi sta andando in fumo il cervello!!:S
vabè, cmq anche io mi ero fatta i miei calcoli che erano grossomodo simili a quelli di inermes, anche se io ho calcolato per l'inarcassa 600 € (dato che sarei nuova iscritta).
Indipercui da tutti i miei complessi calcoli ho dedotto che per guadagnare più o meno 1000 € al mese netti, dovrei prendere lordi circa 1280 € ovvero essere pagata almeno 8 €/h.
Secondo voi il mio boss sarà disposto a pagarmi ben 2 €/h in più dato che io sono una miserrima architetto iunior???(che a quanto pare di iunior ha solo le competenze ma non le spese fiscali!)
poipoi :
non ci pensare.
cerca piuttosto di fare lavori tuoi extra.
Inermes :
Anch'io sono nei primi tre anni per inarcassa, ma ho voluto fare i conti a regime per capire cosa succederà una volta terminato il periodo agevolato.
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