Il premier Matteo Renzi e il ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, Maria Anna Madia hanno presentato le linee programmatiche per la riforma della PA. Le linee guida e alcuni articoli di una futura legge delega sono già stati messi a punto, ma prima dell'ingresso del nuovo provvedimento in Consiglio dei Ministri, ci sarà una discussione pubblica. La discussione sarà aperta - ha annunciato Matteo Renzi - fino al 30 maggio, poi il testo farà ingresso nel CdM del 13 giugno. La discussione - ha aggiunto - «vale per i dipendenti pubblici, ma anche peri i soggetti sociali protagonisti, per le forze sindacali, per il mondo produttivo, e per coloro che si sentono chiamati alla riflessione sulla pubblica amministrazione».
La riforma, definita dal premier: «tentativo di cambiamento radicale nella PA», contiene anche elementi di interesse per professionisti che lavorano nel campo edile. Innanzitutto una accelerazione delle misure di semplificazione. Ricordiamo che un DdL di semplificazione emanato dal Governo Letta è rimasto incagliato in Parlamento, che, tra l'altro, conteneva una riduzione dei tempi del Permesso di costruire e semplificazioni per le varianti non essenziali al PdC. E sono tante le semplificazioni non attuate e contenute nel decreto del Fare, tra queste la predisposizione di POS, PSC e DUVRI redatti secondo modelli semplificati, per i quali servivano decreti attuativi mai emanati.
Altro elemento di cui si discute da tempo, e che la nuova riforma della PA intende riprendere, è quello di prevedere modelli unificati e standardizzati in materia di edilizia e ambiente, cercando di superare la discrepanze tra richieste che variano da Comune a Comune.
Ancora una volta si intende intervenire contro le liti temerarie nelle controversie amministrative, tentando un inasprimento delle sanzioni. In programma, inoltre: l'accorpamento delle sovrintendenze, la gestione manageriale dei poli museali e la concreta attuazione della fatturazione elettronica per tutte le amministrazioni. Infine, da quanto anticipato da Matteo Renzi, la riforma proporrà anche un codice PIN per ogni cittadino, che serva a garantire a tutti l'accesso a qualsiasi servizio pubblico attraverso un'unica identità digitale.
di Mariagrazia Barletta
Per approfondire:
- Lettera ai dipendenti pubblici [governo.it]
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