MarcoArco : [post n° 226519]

..e basta....

ciao a tutti mi trovo per l'ennesima volta a darmi del deficiente da solo: mi spiego meglio
1) ho effettuato un sopralluogo e rilievo in data domenicale per esigenze del committente
2) ho effettuato il rilievo, la resituzione grafica piu' ante operam e planimetria di progetto preliminare
3) ho redatto il computo metrico e l'elenco dei elenco materiali
4) ho reperito tutta la documentazione completa per la d.i.a.
tutto quanto sopra sollecitando la produzione di documentazione e l'indicazione di date preferibili di esecuzione, avendo risposta affermativa circa la soluzione di una alternativa temporanea di abitazione da parte del committente.
Produco tutta la documentazione invitando ad un incontro per discutere i dettagli o le variazioni del progetto e ricevo come risposta che volevano solo sapere quanto costava....per sapere se potevano farlo...
vi sembra possibile....basta con i committenti amici degli amici per favore !
SOLO CON LETTERA DI INCARICO me lo devo tatuare in fronte.
...
Ily :
Ma è semplice!!! BASTA FARSI FIRMARE LA LETTERA DI INCARICO PRIMA DI COMINCIARE A LAVORARE!!!
poipoi :
Non prendertela ci siamo cascati tutti.

Prova a prepararti un "listino prezzi".
poggiare matita su foglio ... tot
fare sopralluogo ... tot
pensare a qualcosa ... tot
...
Un medico quando fa le analisi, sta già lavorando. Cerca di dare al cliente un'idea della spesa PRIMA di iniziare a occuparti di qualsiasi cosa.

Se non ti danno retta prima, allora vuol dire che non ti avrebbero pagato dopo. Ma almeno hai risparmiato tempo.

Però cerca anche di metterti nei loro panni.
Devi anche fornire una via d'uscita, tipo "se non vanno bene le mie proposte, mi devi solo un rimborso spese di tot".

Correttezza e professionalità.
Poi ci sono anche i truffatori, e vabbè ... lì c'è poco da fare.
MarcoArco :
ragione ma veramente...sempre fatta lettera di incarico ma con amici degli amici mi sembra poco "amichevole"...va beh mettero' altra crocetta sulla fiancata della macchina...
Ily :
Guarda MarcoArco, ti faccio un esempio: la migliore amica di mia mamma voleva verandarsi il balcone.
E' una persona che veramente mi ha visto crescere e mi conosce da quando è nata: io le ho fatto il preventivo con un forte sconto, elencando minuziosamente tutte le operazioni ecc. Il preventivo era lo stesso che avrei fatto per un perfetto sconosciuto. Morale della favola: il lavoro è andato a monte per carenza di fondi e "spavento" da burocrazia della mia amica, ma però mi ha scritto una bellissima mail in cui era molto contenta per il preventivo e le modalità di gestione -assolutamente professionali- di tutta la faccenda, e ovviamente se lei avrà bisogno in futuro si rivolgerà a me.
Secondo me sopratutto con gli amici è fondamentale mantenere separati i due piani: amicizia da una parte, e rapporto tecnico-cliente dall'altra.
bonaparte :
io un anno fa ho iniziato a lavorare alcune domeniche su commessa verbale di un'amica che doveva arredare un locale, quando ho iniziato a vedere sul luogo x troppe volte un suo parente architetto che, guarda a caso, si interessava al lavoro, le ho presentato il mio preventivo con lettera d'incarico da firmare e, guarda il caso, non mi è stata mai più firmata, il parente, neanche a dirlo, si è preso tutto il lavoro. per fortuna ci avevo lavorato solo 30 ore, che cmq ho perso... PS: la mia amica mi ha promesso una cena!!! è un po' triste vero??? PS: questo suo parente non si occupa x niente di arredamento e il locale sta risultando un orrore autentico, sembra un bazar del qualunquismo per nulla economico oltretutto, nn vi dico come ne sono contenta xò... (vendetta)
desnip :
per poipoi: non sono nenache daccordo sul discorso "se non vanno bene le mie idee solo rimbroso spese"... troppo comodo. Noi lavoriamo con le idee, se ragioniamo in questo modo a nessuno andranno più bene, pur di pagare di meno!
Ily :
X Desnip:

E se il progettista da me interpellato, inseguendo voli pindarici e idee cosmiche, mi presentasse il progetto di un appartamento zeppo di stucchi di polistirolo, pareti con colori evidenziatore e mobili chirurgici? O anche semplicemente un qualcosa che a me non piace?
O finiture costosissime e materiali sperimentali (tanto pago io)?
Avrei o non avrei il diritto di dirgli arrivederci e grazie senza scucire un euro (sopratutto se dei suoi su citati voli pindarici mi presentasse 250 rendering quando a me bastava la piantina 1:50 della DIA)?
poipoi :
x desnip
sì, certo, il nostro lavoro è produrre idee, ma se la mia idea non incontra il gusto del cliente, devo pur trovare un modo per uscirne, in modo da aver rimborsate almeno le spese.

Di fronte a un fallimento del progettista (e può capitare), il cliente tende a non pagare o comunque a fare storie. Se invece ci sono degli accordi precedenti tutto è più semplice. O no?

Trovo che prospettare da prima una "exit strategy" al cliente, sia una cautela per entrambi. Magari non è applicabile in tutti i casi, ma quando e possibile cerco di farlo.
desnip :
No, non sono per niente d'accordo, Ily.
Quando si cerca un architetto, non si prende il primo nome sulle pagine gialle (magari!). Ci si affida a professionisti conosciuti, di cui magari si è già visto qualche lavoro, per cui non si possono avere brutte sorprese di questa portata.
Vi auguro che non capiti anche a voi il cliente che chiede la garanzia soddisfatti o rimborsati!

per forza ottimista :
Purtroppo i peccati d'ingenuità capitano, resterà sempre impressa nella mia mente la signora Mimma, proprietaria di tre pizzerie al taglio a Roma che voleva trasformare uno dei locali in ristorante. io ed un mio collega abbiamo fatto il rilievo del locale (rischiando di contrarre la peste bubbonica causa livello molto approsimativo dell'igene della cucina e del magazzino) ed abbiamo elaborato varie soluzioni progettuali. Alla presentazione degli elaborati ci ha detto "che non gli bastavano i tavolini e non se ne faceva nulla" offrendoci come ricompenza un trancio di pizza.
Quindi attenzione che le Mimme di tutto il mondo sono in agguato

bonaparte :
ragazzi tempo fa ho visto un collega utilizzare un sistema ridicolo per fare proposte: all'inizio l'ho giudicato poco serio, ma poi ho capito che era il suo modo per sopravvivere a queste fregature... il procedimento è questo: fotografare l'ambiente o l'immobile senza fare rilievi di sorta, appiccicarci tende, balconi, tavoli, infissi etc con fotoritocco ed ecco la proposta, se va bene: firma e il progetto, altrimenti perso tempo 0, a che cosa siamo arrivati...
Ily :
Il mio sistema? 1) Se ne parla a voce, spiego quale sarebbe l'iter di progetto ecc. 2) Preventivo scritto. Se il cliente è d'accordo, si procede, se no ciao e grazie. 3) Lettera di incarico con specificate puntigliosamente TUTTE le operazioni comprese nel prezzo, e la dicitura che eventuali prestazioni extra saranno oggetto di un altro incarico progettuale. Se il cliente è seriamente intenzionato firma senza fiatare, se voleva solo giocare io ci ho rimesso un'ora del mio tempo e tre stampe A4.
Tia :
Concordo con chi sostiene che occorre trovare un modo per iniziare un rapporto col cliente perdendo il minor tempo possibile. La lettera d'incarico al primo incontro genera ansia, e il cliente è portato a fuggire. Soprattutto se poi vede i preventivi di massima e capisce che nella realtà si vanno a spendere molti più soldi di quanto aveva previsto lui con la fantasia. Dopo un paio di esperienze di questo tipo che hanno visto sempre la fuga del cliente (io credevo il mio fosse un'atteggiamento professionale, portarli a conoscenza della spesa, dei possibili problemi che possono venire fuori) ho capito che ciò non paga. La realtà il cliente la vuole conoscere poco a poco. Devi essere disponibile all'inizio, dispensare consigli, ma mai fare il lavoro prima che lui ti dimostri in qualche modo di non poter fare senza di te. Solo allora magari fai un rilievino, un disegnino ,ma informandolo che se ti ci metti dietro esigerai un compenso. Se poi il lavoro parte parliamo di lettera d'incarico. Finora ho capito questo, non so se funziona veramente , ma rimane il fatto che come architetti siamo considerati a priori dei rovinaportafogli dunque il primo passo da fare è cercare di smontare quest'idea e cercare di convincere chi hai di fronte che affidarsi a te è un ausilio per realizzare le sue idee e non una condanna alla rovina economica...
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