Cari colleghi,
Tra di Voi c'è qualche collega che dal lontano Salento è qui per questo difficile lavoro!!!
Saluti a tuitti!!!
Civil Architect : [post n° 227378]
SALENTINI..... A MILANO
nel suo ultimo libro, Vittorio Zucconi sostiene, a ragione, che dopo l'unità d'Italia nessuno è riuscito a fare gli Italiani.
Non siamo "italiani", siamo "salentini" (nemmeno "pugliesi") a Milano, "romani" a Venezia, "trasteverini" a Torino, "sanbabilini" a Palermo, "civico12divialemanzoni" a Roccacannuccia.
Salentini a Milano. Il ghetto del ghetto del ghetto.
Ma che senso ha promuovere queste frammentazioni e marcare queste differenze?
Non sarebbe meglio sentirsi cittadini d'Europa o del Mondo?
Non siamo "italiani", siamo "salentini" (nemmeno "pugliesi") a Milano, "romani" a Venezia, "trasteverini" a Torino, "sanbabilini" a Palermo, "civico12divialemanzoni" a Roccacannuccia.
Salentini a Milano. Il ghetto del ghetto del ghetto.
Ma che senso ha promuovere queste frammentazioni e marcare queste differenze?
Non sarebbe meglio sentirsi cittadini d'Europa o del Mondo?
Non vedo quale sia il problema di sentirsi cittadini del Salento, della Ciociaria o della Valle del Belice, prima di sentirsi cittadini del mondo.
L'italia è un paese straordinario anche e soprattutto perchè ci sono queste differenze tra un posto e un altro, nell'era della globalizzazione e del "tutti siamo uguali e dobbiamo fare, pensare e mangiare le stesse cose" .
Inoltre penso che un uomo che non sa da dove viene, e non ha un'identità anche locale, non ha futuro.
Poi integriamoci naturalmente dove viviamo, frequentiamo i luoghi sociali della città che ci ospita, senza per questo omologarci per forza in tutto.
L'italia è un paese straordinario anche e soprattutto perchè ci sono queste differenze tra un posto e un altro, nell'era della globalizzazione e del "tutti siamo uguali e dobbiamo fare, pensare e mangiare le stesse cose" .
Inoltre penso che un uomo che non sa da dove viene, e non ha un'identità anche locale, non ha futuro.
Poi integriamoci naturalmente dove viviamo, frequentiamo i luoghi sociali della città che ci ospita, senza per questo omologarci per forza in tutto.
io nella diversita noto interesse, definirsi cittadino del mondo mi sa di volgare omologazione, pesane e dozzianle imposizione di gusti e scelte che dovrebbero essere per tutti uguali, piuttosto il problema sta nella tolleranza che non c'è. Io spesso mi sento offeso quando in certi discorsi le persone non sanno alcuni dettagli sulle mie origini e offendono pesantemente, a volte rispondo altre no ma in sostanza me ne frego.