matteo.s : [post n° 246202]

E' nell'indole di un architetto quello di non voler essere pagato...

Il titolo si commenta da solo...
Venerdì pomeriggio diatriba con una mia "collega" architetto, tra virgolette perchè lei è una vera finta p.iva, io sono invece assunto (le era stato proposto un contratto a tempo indeterminato, ma lo ha rifiutato...)
Mi chiama per chiedermi perchè unaltra mia collega, senza virgolette perchè è assunta come me e io sono il suo capo, non aveva fatto alcune cose che lei le aveva dato da dare a mia insaputo il giorno prima.
Ebbene, io le dico che lei finisce di lavorare alle 14 perchè il suo contratto è un part-time e quindi lei ha tutti i diritti ad andarsene alle 14:01 e mi rimettevo a lei se voleva rimanere oltre, non pagata, a finire il lavoro.
Apriti cielo, mi dice che è inamissibile che una persona se ne vada, nonostante il suo contratto glielo consenta, ma senza aver finito i suoi doveri e pretendeva che io la chiamsssi per farla rientrare al lavoro ieri (festa) a finire le cose che le aveva dato da fare.
Allora io le rispondo che non sono solito a chiamare la gente fuori dall'orario di lavoro quando è a fare i fatti suoi, che ha avuto altre urgenze a cui ha dovuto far fronte ben prima che lei le dasse a mia insaputa altro lavoro da fare e che il codice civile, nonchè il contratto nazionale del lavoro non prevedeva che lei dovesse rientrare al lavoro durante una festività a finire il lavoro e tantomeno non potevo riprenderla prechè si "negava" extra orario o perchè se ne andava allo scadere del suo orario. In più aggiungo che lei non è in una posizione per pretendere un bel nulla, in quanto effettivamente consulente e non dipendente.
A quel punto lei è sbottata, mi dice che non si lavora così, che le cose vanno portate avanti finchè non si finiscono e se è il caso ci si ferma fino a notte o si torna nei weekend e cose del genere.
Ripsondo dicendole che se la gente va da lei, pur passando da me, a chiederle continuamente cose che non entrano nelle sue mansioni e sono urgenti, lei lo fa di buon cuore, ma non sarebbe tenuta a farlo in quanto il suo contratto non lo prevede.
Altra strillata, dicendomi che d'ora in avanti lei non avrebbe più risposto al telefono perchè non era una segretaria e cose del genere.
Io le ho risposto semplicemente che la gente va pagata per le ore che lavora e per le mansioni che svolge, non posso pretendere che nessuno si fermi extra orario non pagato e che posso essere passibile di denuncia qualora la mia collega si arrabbi e chieda i danni all'azienda e ho riattaccato.
Faccio male a comportarmi così?
tonno :
hai fatto benissimo, sei una persona corretta a mio avviso. ce ne fossero come te!
Alfonso2 :
Si d'accordo su tutto ma un minimo di elasticità nel lavoro ci vuole. Se c'è una cosa da finire va finita e se ci sono ore in più da fare ci si mette d'accordo con il titolare. E' intrinseco nella professione dell'architetto lavorare ad alti e bassi. Tu ti sei comportato da persona corretta ma la ragazza in questione ha dimostrato poco attaccamento al lavoro dal mio punto di vista.
Se fosse una mia collaboratrice che mi pianta il lavoro a metà ci penserei due volte ad affidarle compiti con scadenze, ergo le darei meno responsabilità.
Attenzione che non sto dicendo di non pagare le persone ma di mostrare flessibilità se serve e c'è una cosa da finire. Io l'avrei fatta lavorare quando serviva e dettole che poteva recuperare le ore oggi e stare a casa se voleva.
Dany74 :
per certi versi la posso vedere come la tua collega...indubbiamente se ci sono delle scadenze e dei lavori, questi andrebbero portati a termine....ma da chi non ha un contratto con tempi e stipendi prefissati. Detto questo hai fatto benissimo a metterela in riga....se è a p.iva....lo può finire lei il lavoro e fatturare le ore che ha impiegato anche durante la festività....!!!
Da :
hai fatto bene.
innanzitutto le ore in più vanno pagate come straordinario e se ce la necessità si chiede prima alla persona se può fermarsi. sono dell'idea che nulla è dovuto, questa cosa delle scadenze è ridicola ed una presa in giro, lavoro nello stesso posto da 5 anni e non ho mai dovuto rimanere in più a lavorare, al massimo 5 minuti per finire di stampare le tavole; il titolare in prima persona non vuole che ci fermiamo e mi sembra un comportamento corretto.
ho lavorato anche in altri campi con contratti diversi e gli straordinari sono sempre stati pagati, cosa siamo architetti o polli che lavorano gratis? io le bollette, la spesa, .. le devo pagare mica me le regalano?
quindi la tua "collega" a partita iva che se lo faccia lei il lavoro se vuole o può stare lì il giorno di festa a gratis.
Chiarina :
Caro matteo, ce ne fossero di persone come te!!
Potrei capire il comportamento della tua "collega" solo nel caso in cui ci fosse stata davvero un'importante ed imminente scadenza (però sottolineo che personalmente sono dell'avviso che se ci si sa organizzare non si arriva mai ad una scadenza con l'acqua alla gola!!) ma altrimenti che vada a quel paese! La sua è probabilmente solo cattiveria nata da invidia, quella che putroppo proviamo tutti noi che essendo finte partite iva (non mai avuto la fortuna di vederemi offrire un'assunzione sigh).. eh si.. non so come funzioni per lei, ma il più delle volte le persone assunte ci fanno tanta invidia perchè noi possiamo fare anche tutte le notti ma il nostro "stipendio" resta sempre quello, non fatturiamo realmente ad ore.. anche noi dovremmo poter alzare i tacchi quando finisce il nostro orario di lavoro, anche noi dovremmo venir pagati per gli straordinari.. e invece dobbiamo star qui a finire senza che ci venga detto nemmeno un grazie, perchè ormai tutti fanno così e se non ti adegui almeno il minimo indispensabile vieni lasciato a casa.. la tua "collega" ha la fortuna di lavorare in un ambiente SANO e non fa altro che alimentare questa scorretta visione del lavoro in cui tutto è dovuto! Cacchio ma io voglio vivere per lavorare, non lavorare per vivere.. lei no??
Chiarina :
Ovviamente l'ultima frase del mio post precedente è stata invertita volontariamente =)
tes :
bene, mi assumi? ;-)
kia :
Boh, io nn so cosa è avere un contratto con orario e mansioni da rispettare nel senso che prima avevo un contratto a progetto e adesso partita iva. All'epoca del contratto a progetto mi sono fatta settimane da 10- 12 ore al giorno e anche we e festivi se c'era la consegna con il plotter che faceva fuori 2 rotoli da 60 al giorno. Dopo per fortuna è' sempre arrivata una corresponsione monetaria...non a ore ma a forfait, ma qualcosa arrivava. Ero laureata anche da poco e quelle 200-300 euro in più nn mi dispiacevano. Mi sentivo anche soddisfatta del lavoro che avevamo fatto. Non ero da sola ma con una bella squadra di colleghi e nn si disegnava e basta. Si faceva anche relazioni, coputi e presentazioni varie per le amminist5razioni comunali, richeiste di finanziamento, ecc. No caddisti.Anche i capi si facevano il we in studio con noi quando serviva e quindi si rendevano conto del sacrificio. Posso dire anche che avere scadenze e portare a termine bene il lavoro è stata in tempi passati una bella soddisfazione personale. E' educativo e tempra anche più dell'università di sicuro. Poi, nn so, sarà che sono masochista (e veneta: è vero che siamo matti-lavoro!!!), ma queste tirate mi sono servite. Se c'è veramente da fare è un conto e poi qualcosa deve esserti riconosciuto. Se ti tocca restare in studio perchè il capo junior è un mongoloide.....allora magari è il caso di mandarlo a quel paese. Dipende molto dal contesto lavorativo. Se sei in un contesto in cui dai molto e ricevi molto allora ne vale la pena. Altrimenti no. Fatti le ore da contratto e chi si è visto si è visto!!!
federico :
Quoto Alfonso2. Un lavoro, quando va finito va finito. Certo, a quel punto tu non potevi comportarti diversamente, ma la tua collega assunta non dico che dovesse rimanere per forza ma poteva almeno informarti della situazione ed evitarti il cazziatone, e soprattutto poteva dirlo al titolare in maniera tale che potesse organizzarsi in maniera diversa. E sottolineo il termine poteva, perché effettivamente non avrebbe nessun obbligo, ma un minimo d'interessamento per risolvere la situazione lo poteva produrre. Se vuoi il mio parere, sinceramente, una persona così non l'assumerei...
Comunque, ripeto, tu ti sei comportato in maniera impeccabile.
Dany74 :
Ciao Federico...sarei d'accordo con te se anche la persona non a contratto si fosse interessata che il lavoro assegnato fosse finito per tempo...o avesse informato che c'era un lavoro da completare dato ad una tal persona. Mi sembra che si sia fatta il week in tranquillità ed abbia sollevato il problema solo dopo. Personalmente, se era così urgente, mi sarei preoccupato prima e non a posteriori...troppo facile lavarsene le mani sapendo oltretutto che la collega era a part-time...!!!
federico :
Dany74, è vero. Il problema è che, nel caso in questione, entrambe se ne sono strafregate. Bastava che una delle due dicesse chiaro che non voleva occuparsene e, forse, qualcun'altro poteva risolvere. Il discorso è che, per mancanze proprie, hanno messo in mezzo un altro collega e hanno probabilmente lasciato in difficoltà il cliente.
Fossi stato io avrei finito la consegna e, il primo giorno di lavoro successivo avrei messo in chiaro due cosette con l'altra. Un po' di senso di responsabilità non farebbe male...
Dany74 :
D'accordo con te Federico...anche io, al di là di tutto, avrei finito il lavoro, purtroppo in gioro non ci sono moltissime persone responsabili e spesso le rivalità tra colleghi vanno oltre lo spirito di collaborazione che permette ad un sistema di funzionare in maniera corretta...ormai non si fa più niente per niente...e questo è un limite del sistema stesso!
Ily :
Ragazzi, ho letto questa discussione piuttosto preoccupata.
Siete tutti a dire che il lavoro andava finito comunque, e che l'impiegata per aver staccato alla scadenza del suo orario ha dimostrato "poco attaccamento al lavoro" e "scarsa responsabilità". Secondo me invece ha solo eseguito i suoi doveri (che prevedono il rispetto oltre l'orario, non il fermarsi di più).
Ora io mi chiedo: siete quasi tutti convinti che un lavoro vada TASSATIVAMENTE FINITO se assegnato, anche a costo (evidentemente) di stare delle ore in più, che siano retribuite o meno.
Io penso che questo sia UN DISCORSO PERICOLOSSIMO: spesso negli studi tecnici le cosiddette "urgenze" non lo sono mai davvero, ma vengono messe come tali da capi e capetti solo per consegnare più pratiche e quindi incassare di più: se, ad esempio, tre persone devono restare al lavoro delle ore in più varie volte alla settimana vuol dire che quel lavoro per quelle persone è troppo, e che quindi bisogna "assumere" un altro collaboratore. Questo creerebbe -secondo me- solo vantaggi: creazione di un altro posto di lavoro e migliore qualità della vita da parte dei collaboratori già presenti in quello studio. Solo che costa, meglio spremere i disgraziati che ci sono già, che di solito si lasciano spremere senza fiatare.
Onestamente, se mio marito/compagno di dovesse fermare al lavoro oltre l'orario varie volte alla settimana, magari mandando a monte programmi già fatti (cene fuori, cinema, anche una semplice passeggiata) mi scoccerebbe molto. Inoltre così diventa praticamente impossibile programmare qualsiasi cosa: sul lavorare in un giorno di festa non commento nemmeno.
Purtroppo vedo che negli ultimi anni c'è come una gara a chi lavora di più, a chi produce di più, a chi corre di più: e poi ci ritroviamo un mare di gente che prende psicofarmaci, è insoddisfatta, dorme male la notte, educa male i figli, non riesce ad avere tempo per se stessa e corre, corre sempre.
Dany74 :
Ciao Ily,

non dico che bisogna lavorare sempre oltre l'orario e nei giorni festivi, però, quando si prende un impegno di qualsiasi genere e vuoi per il tipo di contratto, vuoi perchè uno ha già altri impegni o chissà che altro, sarebbe corretto quantomeno avvisare affinchè, se c'è veramente un'urgenza, chi ne è responsabile venga messo al corrente della situazione e possa porvi rimedio, senza trovarsi la mattina con la sorpresa. Quoto Federico sul fatto che bastava semplicemente informare i colleghi che per tot giorno e tot ora il lavoro non sarebbe terminato per mancanza di tempo. Ritengo che lavorare in un team implichi rispetto e collaborazioni con gli altri colleghi, non si può sempre guardare il prorio orticello e far finta di niente. Io sono abituato ad avvisare se una cosa riesco o meno a portarla a termine per una data scadenza in modo che, se necessario mi venga affiancata una persona per concludere il lavoro nei tempi e modi stabiliti enza ammazzarsi di lavoro. Fare spallucce non ritengo essere la soluzione....al di la di contratti, stipendi, impegni extra lavorativi che non metto minimamente in discussione.
federico :
Ily,
integro la risposta di Dany74. L'architetta assunta, invece di star zitta avrebbe potuto:

1) Dire direttamente e subito all'altra collega che non avrebbe potuto fare quel che le si chiedeva, semplicemente perchè nel suo orario di lavoro non sarebbe riuscita a finire e non intendeva rimanere oltre.
2) Oppure, fare altrettanto con matteo s. aggiungendo che in futuro non intendeva farsi dare ordini da chi non aveva le competenze per farlo
3) Oppure, fare come al punto due col titolare.

Invece ha preferito stare zitta ed incassare, senza preoccuparsi se era veramente in grado di fare quello che le veniva chiesto. Non so per quali motivi abbia seguito questa strada, sta di fatto che ha sbagliato...
Ily :
Si, ma se ho capito bene questa persona si è vista affibbiare del lavoro supplementare da parte di una "collega" che non era tenuta a darglielo.
Inoltre, spero tanto che quella "collega" non faccia mai carriera, o poveretti quelli che saranno sotto le grinfie di cotanta capa.
Per Alfonso: beh, chi ti dice che un collaboratore (assunto o a partita iva non cambia niente) voglia lavorare in un giorno festivo per recuperare le ore perse in un giorno feriale, quando magari nel suddetto giorno aveva degli impegni famigliari non rimandabili (ad esempio un pranzo con dei parenti, magari venuti da lontano, un ponte con la famiglia o semplicemente una scampagnata con gli amici)?
Esiste il LAVORO --> Attività remunerata svolta per guadagnare denaro.
Esiste la VITA, di cui il lavoro è una delle componenti.
Se poi il lavoro appassiona e lavorare piace veramente allora fermarsi nei festivi non peserà (ma peserà, molto probabilmente, a familiari e amici, che a lungo andare si stancheranno).
federico :
Appunto Ily.
Bastava andasse dal capo e dicesse: questa qua mi da del lavoro che dovrebbe fare lei, e non intendo rimanere oltre l'orario per le sue voglie o mancanze.
E invece ha preferito fregarsene: questo non pone a suo favore (e in generale la situazione non pone a favore di entrambe). Se poi preferisci dare colpe ad una piuttosto che ad un'altra fai pure, ma la sostanza dei fatti non cambia.
Avvisami quando qualcuno risponde
Non mandarmi più avvisi

Se vuoi essere avvisato quando qualcuno interviene in questa discussione, indica un nome e il tuo indirizzo e-mail.