Salve,
sono una confusa neolaureata in architettura, ho 27 anni. Mi ritrovo con una laurea in mano e nessuna esperienza lavorativa, tranne qualche stage pre-laurea in cui ho appreso ben poco di come si lavora in uno studio. In queste ultime settimane ho fatto dei colloqui in 2 studi di architettura che si occupano di progettazione..e altri in uno studio di ingegneria che si occupa principalmente di sicurezza nei cantieri. Si sono mostrati tutti interessati...Soltanto che sono presa da forti dubbi non avendo mai lavorato in vita mia nel campo per cui ho studiato così tanto.. I miei dubbi nascono dalla paga: praticamente nulla negli studi di arch. , mentre quello che si occupa di sicurezza mi ha offerto una retribuzione.
Adesso...in base a cosa posso cercare di decidere?
Quali sono i pro e i contro, a parte la paga che ovviamente mi alletta (visto che devo pur mantenermi!!)
Sarei veramente felice di avere qualche consiglio da voi.
Grazie mille!!!
Elis@beth : [post n° 254228]
neolaureata in arch: progettazione o sicurezza?
Ciao! Allora, il tuo dubbio è lecito e comprensibile (anche io neolaureata, 26 anni, in cerca di lavoro). Io valuterei se nello studio di ingegneria si occupano acnhe di progettazione e non solo di sicurezza (io credo che facciano anche altro!), perché potresti imparare molto anche qui, e non solo sulla sicurezza. Conta che poi se fai il corso per avere l'attestato sulla sicurezza sei già molto consapevole di quello che andresti a fare e potrebbe essere un lavoro che ti può dare soddisfazioni se ti piace e con cui potresti arrotondare. Inoltre fare sicurezza significa frequentare spesso il cantiere, cosa che io non sottovaluterei. Io sinceramente al posto tuo sceglerei lo studio di ingegneria, sia perché impari che perché sei pagata. A lasciarlo se non dovesse piacerti potresti in qualsiasi momento. In fondo non stai rinunciando ad uno studio di progettazione dove ti pagano di meno, ma dove non ti pagano affatto! fidati che studi del genere ne trovi quanti ne vuoi, anche dopo. Quindi non rinunci a niente! diverso sarebbe stato il discorso se uno studio di progettazione ti piaceva e ti pagava e dovevi scegliere tra le due cose. Invece magari inizi in questo studio di ingegneria, specializzandoti anche in materia di sicurezza, e se non dovesse soddisfarti puoi sempre guardarti intorno alla ricerca di uno studio di architettura...pagata però!
Messaggi di questo genere fanno sorridere, intendetemi, non per presa in giro, ma in quanto emerge un'ingenuità (che non è una cosa negativa, anzi..) disarmante, che mostra quanto lavoro e istruzione siano dei mondi asslolutamente scollati, e privi di raccordo.
i tuoi dubbi naturalmente sono più che giustificati, in ogni caso quoto lullaby, va da chi ti paga, non fosse altro perchè vale il principio sacrosanto, per cui il lavoro deve portare un guadagno,altrimenti si chiama beneficienza, e se fosse per fare beneficienza, non andrei certo da un architetto, ma andrei in africa con emergency!!
il periodo purtroppo per tutti è quello che è, girano pochi lavori, e molti, troppi tecnici in giro, motivo per il quale bisogna adattarsi, anche a guadagnare poco..
i tuoi dubbi naturalmente sono più che giustificati, in ogni caso quoto lullaby, va da chi ti paga, non fosse altro perchè vale il principio sacrosanto, per cui il lavoro deve portare un guadagno,altrimenti si chiama beneficienza, e se fosse per fare beneficienza, non andrei certo da un architetto, ma andrei in africa con emergency!!
il periodo purtroppo per tutti è quello che è, girano pochi lavori, e molti, troppi tecnici in giro, motivo per il quale bisogna adattarsi, anche a guadagnare poco..
Ciao! Avrei una domanda: ma la sicurezza la firmi tu o devi solo occupartene per conto dello studio? La cosa è molto diversa: se lo fai a nome tuo le responsabilità sono TUTTE TUE, quindi pensaci bene e fatti pagare come si deve...se invece devi farlo per loro conto anche io ti consiglio di accettare...ti pagano e l'esperienza di cantiere è importante. Se poi ti dovessi trovare male, studi di architettura che ti fanno lavorare gratis ne trovi a iosa (PURTROPPO!!!)
Io invece ti consiglio se possibile di cercare ancora,magari uno studio di arch.che ti paghi un minimo,ognuno di noi può decidere e sapere quali obiettivi ha,con che forza inseguirli e quali rinunce riesce a sopportare.lo so che la paga è importante ma anche fare ciò per cui hai studiato.l'università non ti mostra i mille rami della professione ed io temo che se vai come primo lavoro in uno studio di ing. dopo ti sarà ancora più difficile fare l'architetto e provare quindi a capire davvero cosa ti piace.secondo la mia personale esperienza i primi anni post laurea ti servono per imparare,non per guadagnare(anche se devi pur sempre vivere!).il fatto però che tu abbia comunque cercato anche negli studi di ing.mi indica che a te non dispiace un ramo più tecnico della materia.rifletti bene perchè da neolaureata è "semplice"trovare lavoro,tutti ti vogliono plasmare e pure sfruttare,dopo diventa più difficile fare esperienze diverse
si, ho capito anche io che i primi anni post laurea servono a capire che cosa ti piace (progettazione, interior design, sicurezza, ecc.ecc.)....ma vale se ti laurei a 24 anni. Se esci a 27 e nn hai mai lavorato devi anche considerare la questione guadagno e prospettive. Meglio lo studio di ingegneria che paga e ti fa fare esperienza di cantiere. Questo il mio modesto parere.Poi se uno c'ha lo sponsor (mamma e papà che foraggiano) può andare a avanti anche fono a quarant'anni per capire cosa ti piace fare tra le mille cose che può fare un architetto.
attirerò l'ira di molti ma se ti laurei a 30 anni(esagero per far capire il senso)nella maggior parte dei casi non si potrà certo dire che l'architettura è stato il primo obiettivo,quindi se uno finisce a fare tutt'altro per me è anche normale.dico solo che se l'obiettivo sino alla laurea è stato uno,quella professione,allora non deve e non essere la paga il metodo di scelta.poi io sono la prima che ha scelto tra vari studi di arch.quello che pagava di più quindi..cercare ancora no?
idea mia basata sulla mia esperienza,se lo cerchi insistentemente lavoro lo trovi,adesso è difficile ma dovrà pur esserci uno studio serio che cerca gente no?beh devi trovare quello!
Scusami mary... non voglio fomentare fuochi... ma la mia esperienza mi dimostra che studi seri che cercano e pagano ce ne sono pochi e gente volenterosa, neolaureata che vuole imparare tanta... mi viene da dire vai dove TI PAGANO. Capisco perfettamente la tua situazione perchè mi ci ritrovo, io non esiterò di certo a lasciare lo studio dove lavoro per andare in un posto dove mi assicurano un futuro più certo di questo e con una prospettiva economica più alta, con tutta la stima, la simpatia e l'"affetto" per il mio capo... anche se questo vorrà dire progettare gli interni di un negozio (magari sempre uguale perchè in franchising), che è effettivamente una prospettiva triste, ma non ho per niente intenzione di rinunciare alla vita vera per fare l'architetto morto di fame.
Niente fuochi tranquilla,sono punti di vista diversi,io ho basato la mia vita su quello che desidero fare, ho fatto e ne sto facendo ancora sacrifici che..lasciamo perdere,però pr fortuna ancora oggi mi trovo a pensare che ne vale la pena,dipende semplicemente dagli obiettivi e stili di vita che uno di impone.io non so quanto elisabeth abbia cercato lavoro ma vorrei solo dire che non è obbligata a scegliere lo studio di ing.perchè la pagano,che forse(e per me probabilmente)uno studio di arch.che paga come l'ing.lo trova SE LO DESIDERA
Non sò... io credo di avere uno stile di vita abbastanza essenziale, eppure mi rendo conto di avere delle responsabilità nei confronti della mia famiglia e di quella che poi in futuro mi costruirò... responsabilità che con quello che guadagno adesso copro solo parzialmente. A volte ci fanno credere che ci si possa realizzare solo costruendo il grande museo o il mega teatro... io non credo sia così. Nel senso che si è vero, siamo diventati architetti perchè ci credevamo e ci piaceva, ma forse nel contesto in cui vivaviamo fare l'architetto non è solo quello. Per dire... se per fare l'architetto - architetto dovessi rinunciare al mio servizio come capo scout perchè richiede tutte le mie energie, il mio tempo e la mia attenzione, forse mi direi che c'è qualcosa che non và... e probabilmente rinuncerei. Quello che sto cercando di dire è che non è solo il lavoro che ci fa sentire realizzati, è secondo me un equilibrio nella commistione di tante cose, di cui il lavoro è solo una parte. Non credo che fare dell'architettura "tutta la vita" sia sano. Lo stesso esempio che ti vengo a fare qui sopra, penso possa essere riportato alla retribuzione: non credo che sacrificherei anche questi primi anni formativi se avvessi la possibilità di guadagnare qualche soldo in più. Mi viene da dire che potenzialmente ci si potrebbe sentire realizzati anche nell'ufficio tecnico di un'azienda di serramenti se ti senti gratificato professionalemente e economicamente. A me sinceramente, ora come ora non è che vada tanto a genio fare la galoppina del capo solo perchè mi fa fare architettura... non so se mi sono spiegata.
E comunque, elisabeth forse è ai primi tentativi, io è da più di qualche anno che cerco con costanza e metodo un lavoro serio, in uno studio serio, con soddisfazioni serie... beh non l'ho trovato. E non lo hanno trovato neppure le mie compagne di università, quindi non credo di essere un caso... ho idea che tu sia stata molto fortunata... per farti un esempio questo è uno degli avvisi che ho trovato ieri nella bacheca del mio ordine: "Studio di architettura con sede in xxx, offre a geometra/architetto stanza autonoma in cambio di collaborazione professionale part-time. Inviare curriculum a..." cioè, ti pare serio?
E comunque, elisabeth forse è ai primi tentativi, io è da più di qualche anno che cerco con costanza e metodo un lavoro serio, in uno studio serio, con soddisfazioni serie... beh non l'ho trovato. E non lo hanno trovato neppure le mie compagne di università, quindi non credo di essere un caso... ho idea che tu sia stata molto fortunata... per farti un esempio questo è uno degli avvisi che ho trovato ieri nella bacheca del mio ordine: "Studio di architettura con sede in xxx, offre a geometra/architetto stanza autonoma in cambio di collaborazione professionale part-time. Inviare curriculum a..." cioè, ti pare serio?
Guarda concordo con te,alla fine la pensiamo allo stesso modo,nella vita c'è una scala gerarchica di priorità,sempre e comunque.ci sono passioni per cui uno supererebbe qualunque ostacolo ed altre che abbandonerebbe.la mia passione è l'architettura,magari fosse di musei!nella pratica di ogni giorno sono ristrutturazioni,frazionamenti,CTP e di tutto di più,per quella sto facendo dei sacrifici,economici,che forse solo un altro arch.potrebbe capire,il mio ragionamento è che adesso che sono sui 30 ancora me lo posso permettere,ancora posso provare ad inseguire un sogno,ancora ne vale la pena.sono priorità tutto lì,io rinuncio alle vacanze per poter seguire la mia passione,ma non rinuncerei alla famiglia ad esempio.quello che vorrei far capire a elisabeth è che se ha una passione e rinuncia subito,se prende la strada"più semplice"pensando che un giorno potrà tornare indietro si sbaglia,almeno per come la vedo io,non perchè la pagano ma perchè è uno studio di ing.,tutto qui,perchè se nel cv in futuro scriverà studio di arch. avrà delle possibilità in studi di arch.,se mette che ha lavorato in uno studio di ing.(per la mia esperienza)nessun arch.la prenderà in considerazione, proprio perchè c'è troppa concorrenza.per questo cercherei ancora uno studio dia rch. che non prenda in giro(poi dipende da quanto tempo cerca...)
p.s.senza offesa per gli studi di ingegneria,ma se uno ha studiato architettura si suppone che quella desideri fare
a mio avviso un'esperienza in uno studio di ingegneria non fa male! perchè di architetti che progettano senza avere la minima idea 'strutturale' è pieno il mondo (almeno quello italico).... e il mondo (del settore) gli ride dietro!
io collaboro con diversi colleghi ingegneri che prendono il lavoro perchè il cliente è stufo di constatare che l'architetto è un incapace.... e purtroppo so che è vero in molti dei casi che citano
poi, per carità, ci sono anche ing inetti (e ne conosco un paio che farebbero scuola a chiunque) ma non cambia la sostanza di quanto affermato prima
bye bye
io collaboro con diversi colleghi ingegneri che prendono il lavoro perchè il cliente è stufo di constatare che l'architetto è un incapace.... e purtroppo so che è vero in molti dei casi che citano
poi, per carità, ci sono anche ing inetti (e ne conosco un paio che farebbero scuola a chiunque) ma non cambia la sostanza di quanto affermato prima
bye bye
Io lavoro da 2 anni e mezzo in uno studio di architettura &ingegneria dopo aver lavorato per circa 4 anni in uno studio di architettura, quindi ho visto entrambi gli approcci e posso dire che stare un po' con gli ingegneri può fare solo bene!!!
la sicurezza è un tereno ispido ma molto utile per la professione, soprattutto se non vuoi fare interni a vita. tuttavia è necessario svolgere dei corsi per poter essere responsabili e firmare ed essere ovviamnte iscritti all'albo. E' un aspetgto forse più burocratico e "menoso" ma è fondamentale ed inoltre considera questo: la maggior parte degli studi di architettura (a meno che tu non ne sia l'unico colaboratore) ti ferebbe fare da tiralinee e non vedresti 1 cantiere nell'arco di mesi. se hai la possibilità di andare in cantiere buttatici! sempre se è questo che vuoi fare. dipende se uno vuole andare in cantiere e sporcarsi le scarpe o se preferisce fare l'architetto-fighetto da ufficio
Non era una critica alle metodologie o agli ing. stessi,spesso anche più professionali degli arch. ma ai progetti svolti,mi spiego meglio,in linea generale non mi si può dire che un ing.sappia progettare un restauro di un immobile storico,non avendo egli studiato il restuaro,il rilievo degli immobili antichi,la storia dell'architettura stessa!idem viceversa,se devo progettare le strutture vado da un ing.,se devo arredare vado da un arch.,impianti ing. e così via,quindi basta aver chiaro fin da subito cosa uno predilige,poi ci sono tutte le eccezioni del mondo
si può sempre tornare indietro nelle proprie scelte,solo che,per esperienza,se arriva un cv di un arch.che ha lavorato solo in stii di ing(che sia l'unico lavoro svolto o altri)gli arch.lo scartano a prescindere,perchè logicamente avrà affinato la propria professione in ambiti più tenici
X Mary
Guarda, ti racconto la mia esperienza: lavoro da tre anni in un piccolo studio tecnico, gestito da un geometra con cui ho anche un buon rapporto umano, un orario decente e uno stipendio abbastanza dignitoso.
Sto imparando a fare pratiche, perizie, relazioni di ogni tipo, consulenze, pratichette come insegne e suolo pubblico, computi metrici, e perfino alcuni rudimenti di amministrazione condomiale (cosa che mi torna molto utile per gestire le beghe del mio condominio). Adesso ho anche l'opportunità di firmare i lavori per la Soprintendenza che il mio geometra non può presentare (ovviamente le firme sono pagate a parte).
Nonostante vari "apprezzamenti" da parte di colleghi, non andrei in uno studio di "progettazione" o "di architettura" (anche se sono fiera della mia laurea, e mi sento architetto a tutti gli effetti, seppur non progettante), perchè semplicemente non mi piace particolarmente la progettazione: ritengo anzi di poter dare il meglio di me stessa come tecnico, e come tecnico sto lavorando.
Il "mio" geometra ha quasi l'età della pensione, e dopo non so cosa farò: magari mi aprirò mio studio tecnico, o mi cercherò un altro studio. L'unica mia seria carenza riguardano purtroppo il cantiere, il catasto e le strutture (o meglio le leggi antisismiche, perchè con l'analisi qualitativa del comportamento statico degli edifici storici me la cavo bene, a detta di un ingegnere con cui ho parlato).
P.S. Io considero tutti UGUALI: geometri, architetti e ingegeneri. Il mio capo conosce molto bene la storia dell'arte, e ho conosciuto un ingegenere che praticamente si occupa solo di edilizia storica. Quindi non mi sento minimamente menomata nella mia "architettitudine" dal fatto di lavorare per un geometra.
Guarda, ti racconto la mia esperienza: lavoro da tre anni in un piccolo studio tecnico, gestito da un geometra con cui ho anche un buon rapporto umano, un orario decente e uno stipendio abbastanza dignitoso.
Sto imparando a fare pratiche, perizie, relazioni di ogni tipo, consulenze, pratichette come insegne e suolo pubblico, computi metrici, e perfino alcuni rudimenti di amministrazione condomiale (cosa che mi torna molto utile per gestire le beghe del mio condominio). Adesso ho anche l'opportunità di firmare i lavori per la Soprintendenza che il mio geometra non può presentare (ovviamente le firme sono pagate a parte).
Nonostante vari "apprezzamenti" da parte di colleghi, non andrei in uno studio di "progettazione" o "di architettura" (anche se sono fiera della mia laurea, e mi sento architetto a tutti gli effetti, seppur non progettante), perchè semplicemente non mi piace particolarmente la progettazione: ritengo anzi di poter dare il meglio di me stessa come tecnico, e come tecnico sto lavorando.
Il "mio" geometra ha quasi l'età della pensione, e dopo non so cosa farò: magari mi aprirò mio studio tecnico, o mi cercherò un altro studio. L'unica mia seria carenza riguardano purtroppo il cantiere, il catasto e le strutture (o meglio le leggi antisismiche, perchè con l'analisi qualitativa del comportamento statico degli edifici storici me la cavo bene, a detta di un ingegnere con cui ho parlato).
P.S. Io considero tutti UGUALI: geometri, architetti e ingegeneri. Il mio capo conosce molto bene la storia dell'arte, e ho conosciuto un ingegenere che praticamente si occupa solo di edilizia storica. Quindi non mi sento minimamente menomata nella mia "architettitudine" dal fatto di lavorare per un geometra.
X Luisè
Io ti capisco perfettamente, e condivido in pieno la tua concezione di vita: anche io ho varie passioni (sono contradaiola di una contrada senese e sbandieratrice in un gruppo di rievocazione storica di Bologna, cosa che mi impegna abbastanza ma che mi piace moltissimo fare) e quindi so cosa non sarei disposta a sacrificare al lavoro.
Inoltre, anche l'indipendenza economica permette di realizzarti (ad esempio andando a vivere da sola, cosa che vorrei molto). E sopratutto anche un ambiente umanamente gradevole.
La mia passione per l'architettura (storica) la esercito ogni giorno, ogni ora, guardandomi attorno, viaggiando per l'Italia, infilandomi nei cortili, commuovendomi davanti a un affresco, studiando Saverio Muratori (se mai riuscirò a trovare i suoi scritti) e forse presto riuscirò a fare una piccola iniziativa nella "mia" contrada senese.
P.S. BUONA STRADA LUISE'!
Io ti capisco perfettamente, e condivido in pieno la tua concezione di vita: anche io ho varie passioni (sono contradaiola di una contrada senese e sbandieratrice in un gruppo di rievocazione storica di Bologna, cosa che mi impegna abbastanza ma che mi piace moltissimo fare) e quindi so cosa non sarei disposta a sacrificare al lavoro.
Inoltre, anche l'indipendenza economica permette di realizzarti (ad esempio andando a vivere da sola, cosa che vorrei molto). E sopratutto anche un ambiente umanamente gradevole.
La mia passione per l'architettura (storica) la esercito ogni giorno, ogni ora, guardandomi attorno, viaggiando per l'Italia, infilandomi nei cortili, commuovendomi davanti a un affresco, studiando Saverio Muratori (se mai riuscirò a trovare i suoi scritti) e forse presto riuscirò a fare una piccola iniziativa nella "mia" contrada senese.
P.S. BUONA STRADA LUISE'!
x Ily:
Ho infatti detto più volte che ci sono le dovute eccezioni arch.incapaci come ing. e geom.incapaci,sono contenta per te.Per me invece le persone e le professioni sono TUTTE UGUALI ma non le competenze.per la mia esperienza se si deve progettare un grattacielo non si va da un geom, poche storie,poi magari sarebbe anche più capace dell'ing. o dell'arch.ma il senso è che se nella vita vuoi fare l'arredatore non vai a lavorare da un ing.,se vuoi occuparti di antisismica non vai dall'arch. nè dal geom.!Ci sono geom.che fanno il lavoro dell'arch. e dell'ing e viceversa,ma ci sarà pure una differenza negli studi fatti e nelle professioni!
Ho infatti detto più volte che ci sono le dovute eccezioni arch.incapaci come ing. e geom.incapaci,sono contenta per te.Per me invece le persone e le professioni sono TUTTE UGUALI ma non le competenze.per la mia esperienza se si deve progettare un grattacielo non si va da un geom, poche storie,poi magari sarebbe anche più capace dell'ing. o dell'arch.ma il senso è che se nella vita vuoi fare l'arredatore non vai a lavorare da un ing.,se vuoi occuparti di antisismica non vai dall'arch. nè dal geom.!Ci sono geom.che fanno il lavoro dell'arch. e dell'ing e viceversa,ma ci sarà pure una differenza negli studi fatti e nelle professioni!
C'è da dire una cosa importante: io devo ancora riuscire a fare il corso per la sicurezza nnostante lavori da un pezzo perchè negli studi in cui ho lavorato mi hanno sempre rotto e stra-rotto le palle sul fatto che era necessaria la mia presenza in studio, che nn potevano perdere ore preziose di mio lavoro da architetto (nonchè di segretaria, aggiungo io), ecc.ecc., le solite menate insomma. Quindi se la nostra collega Elisabeth, ha la possibilità nello studio degli ingegneri che si occupano di sicurezza da farsi il corso in santissima pace, è tutto di guadagnato anche se poi cambierà studio e andrà da un architetto a fare "progettazione" (che mi vien da ridere perchè sono pochi quelli che la fanno sul serio) o sceglierà di lavorare per conto suo.
POi, voglio dire, nn è che si trova davanti alla scelta di lasciare un posto di lavoro che ha già per andare chissà dove. Il lavoro mi pare di capire nn ce l'ha, quindi una cosa vale l'altra e a 27 anni io nn farei tanto la schizzinosa tra sicurezza e progettazione. Il fatto di potersi fare magari il corso per la sicurezza, che poi le può tornare utile, mi farebbe propendere verso gli ingegneri.
Certo concordo con te,l'importante è che lei sappia di che si tratta, per me di differenza tra sola sicurezza e sola progettazione ce n'è molta.intendo che se fai una puoi benissimo fare anche l'altra,ma se va in uno studio che fa solo sicurezza poi le sarà difficile(sempre che voglia fare altro)passare a fare progettazione.Io ho lavorato per un anno in uno studio dove si allestivano stand fiersitici,divertententissimo,ma sentivo che non avrei voluto farlo per sempre perchè mi piace l'edilizia,quindi ho lasciato per fare ciò che volevo,se fossi rimasta lì adesso continuerei a fare quello e non avrei la minima idea di cosa sia una SCIA o PdC.quindi se a el.paice la sicurezza meglio per lei!ma dico solo che se sa già da ora che non è quello che vuole può anche accettare il alvoro ma deve continuare a cercare e non abbandonare la sua vera passione,perchè a lavoro ci si deve andare ogni mattina ed è bene alzarsi "felici"di diver andare in studio e non come un sacrificio per pagare le tasse(parlo sempre di un modno pseudo-utopico in cui se si vuole davvero davvero qualcosa occorre fare di tutto per raggiungerla).L'ideale sarebbe un posto dove ti insegnano un pò di tutto,progettare tenendo conto delle strutture,considerare che dentro i muri ci devono passare gli impianti (quante pareti da 8 cm ho visto progettare!! ...)
Ho letto con molta attenzione i vostri pareri e vi ringrazio molto, mi siete stati di grande aiuto.
Lo studio di ing. di cui ho parlato, non si occupa soltanto di sicurezza ma anche di progettazione esecutiva e prog. di edilizia privata, perizie, accatastamenti...certo, non è ARCHITETTURA, me l'hanno ribadito più volte!
Per rispondere a Creolina, non dovrò firmare nulla (anche perchè credo di non poterlo fare..scusa l'ignoranza, non ci vuole un certificato che attesti la mia qualifica?)...
Mary ha praticamente chiarito (o meglio amplificato) un dubbio che mi ero posta e che mi crea confusione: quanto conta l'esperienza iniziale per il lavoro futuro? Se nel mio curriculum scrivo che ho lavorato in uno studio di ingegneria verrò davvero screditata negli studi di arch.??
Devo dire che il parere di Ily e di qualcun altro mi ha confortato in tal senso...Anch'io sento di avere una grande passione per la storia (tanto che mi sono specializzata in architettura per il restauro) e mi fa paura l'idea di dovermi infilare in un ambito troppo tecnico e di condizionare così le mie prospettive future (motivo per cui ho aperto questa discussione), ma infondo c'è davvero tutta questa classizzazione nel mondo del lavoro, tra arch., ing. e geometri? Qualcuno ha già risposto a questa domanda.
Penso che accetterò questa occasione nello studio di ing. perchè noto con dispiacere, a detta di molti colleghi di università che "lavorano" a gratis da un pò, che gli studi di arch. assumono con facilità i neolaureati, con l'obiettivo di approfittare dell'inesperienza in cambio di prospettive future che non ci sono. Purtroppo non ho avuto mai la "possibilità" di farmi sfruttare neanche come stagista perchè ho sempre lavorato come commessa per mantenermi e quindi mi ritrovo a 27 anni senza alcuna esperienza, a differenza dei miei coetanei che hanno lavorato durante il corso dei loro studi, questo è il motivo per cui mi sento penalizzata.
Un grazie a tutti!
Lo studio di ing. di cui ho parlato, non si occupa soltanto di sicurezza ma anche di progettazione esecutiva e prog. di edilizia privata, perizie, accatastamenti...certo, non è ARCHITETTURA, me l'hanno ribadito più volte!
Per rispondere a Creolina, non dovrò firmare nulla (anche perchè credo di non poterlo fare..scusa l'ignoranza, non ci vuole un certificato che attesti la mia qualifica?)...
Mary ha praticamente chiarito (o meglio amplificato) un dubbio che mi ero posta e che mi crea confusione: quanto conta l'esperienza iniziale per il lavoro futuro? Se nel mio curriculum scrivo che ho lavorato in uno studio di ingegneria verrò davvero screditata negli studi di arch.??
Devo dire che il parere di Ily e di qualcun altro mi ha confortato in tal senso...Anch'io sento di avere una grande passione per la storia (tanto che mi sono specializzata in architettura per il restauro) e mi fa paura l'idea di dovermi infilare in un ambito troppo tecnico e di condizionare così le mie prospettive future (motivo per cui ho aperto questa discussione), ma infondo c'è davvero tutta questa classizzazione nel mondo del lavoro, tra arch., ing. e geometri? Qualcuno ha già risposto a questa domanda.
Penso che accetterò questa occasione nello studio di ing. perchè noto con dispiacere, a detta di molti colleghi di università che "lavorano" a gratis da un pò, che gli studi di arch. assumono con facilità i neolaureati, con l'obiettivo di approfittare dell'inesperienza in cambio di prospettive future che non ci sono. Purtroppo non ho avuto mai la "possibilità" di farmi sfruttare neanche come stagista perchè ho sempre lavorato come commessa per mantenermi e quindi mi ritrovo a 27 anni senza alcuna esperienza, a differenza dei miei coetanei che hanno lavorato durante il corso dei loro studi, questo è il motivo per cui mi sento penalizzata.
Un grazie a tutti!
In bocca al lupo per tutto,non lasciarti abbattere dalle difficoltà e dai dubbi e soprattutto credi sempre fermamente in te stessa!Buon lavoro
grazie!! E' il miglior consiglio che si possa ricevere, in qualunque momento.
Crepi il lupo!!!
Crepi il lupo!!!
x Elisabeth:
secondo me se scegli gli ing. hai fatto la scelta giusta..amche perchè gli studi di progettazione preferiscono il neolaureato con qualche anno meno di te da rigirare come un calzino (per carità, nn tutti. Il mio primo studio mi ha sempre pagato e anche puntuale). Poi soprattutto il periodo nn è proprio ridente quindi trovare uno studio di ing. disposto a pagarti denota una certa loro serietà.Poi si fa sempre in tempo a cambiare. Se finisci fin da subito nella spirale dello sfruttamento degli studi rischi la depressione perchè si innescano meccanismi mentali assurdi del tipo che ti autoconvinci che nn sai un cacchio e quindi è giusto che nn tipaghino....no, no, no, per carità!!!!
secondo me se scegli gli ing. hai fatto la scelta giusta..amche perchè gli studi di progettazione preferiscono il neolaureato con qualche anno meno di te da rigirare come un calzino (per carità, nn tutti. Il mio primo studio mi ha sempre pagato e anche puntuale). Poi soprattutto il periodo nn è proprio ridente quindi trovare uno studio di ing. disposto a pagarti denota una certa loro serietà.Poi si fa sempre in tempo a cambiare. Se finisci fin da subito nella spirale dello sfruttamento degli studi rischi la depressione perchè si innescano meccanismi mentali assurdi del tipo che ti autoconvinci che nn sai un cacchio e quindi è giusto che nn tipaghino....no, no, no, per carità!!!!
X Elis@beth
Anche io sono laureata in restauro... e ho tanti rimpiantimquando vedo un cantiere di restauro. Però ho anche tante soddisfazioni, semplicemente leggendo e guardandomi attorno, navigando su internet, cercando di tenermi aggiornata.
Non mi sento affatto arrugginita e soltanto una settimana fa ho fatto un lavoro (una sanatoria) di un edificio vincolato, per il quale sarò pagata a parte oltre al normale stipendio e per cu ho dato fondo a tutto il mio bagaglio di conoscenze di architettura storica.
Finalmente qualcuna che parla con serietà: ti auguro presto di trovare tante travi composte quattrocentesche sulla tua strada: sono meravigliose :-)))
Anche io sono laureata in restauro... e ho tanti rimpiantimquando vedo un cantiere di restauro. Però ho anche tante soddisfazioni, semplicemente leggendo e guardandomi attorno, navigando su internet, cercando di tenermi aggiornata.
Non mi sento affatto arrugginita e soltanto una settimana fa ho fatto un lavoro (una sanatoria) di un edificio vincolato, per il quale sarò pagata a parte oltre al normale stipendio e per cu ho dato fondo a tutto il mio bagaglio di conoscenze di architettura storica.
Finalmente qualcuna che parla con serietà: ti auguro presto di trovare tante travi composte quattrocentesche sulla tua strada: sono meravigliose :-)))
Premetto che io non sono nel vs campo (capitai da queste parti cercando lumi sui preventivi..) e da profana ti suggerirei di accettare il lavoro retribuito e continuare a proporti in altri studi.
Cercare lavoro mentre già si lavora fa un altro effetto a chi valuta i candidati.
Tieni presente che non ti stai sposando con nessuno dei datori di lavoro e puoi sempre cambiare (e migliorare!).
Qualunque sia la tua scelta, non fermarti e continua a cercare: spesso le occasioni migliori si fanno attendere ma..arrivano!
In bocca al lupo!
Cercare lavoro mentre già si lavora fa un altro effetto a chi valuta i candidati.
Tieni presente che non ti stai sposando con nessuno dei datori di lavoro e puoi sempre cambiare (e migliorare!).
Qualunque sia la tua scelta, non fermarti e continua a cercare: spesso le occasioni migliori si fanno attendere ma..arrivano!
In bocca al lupo!