desnip : [post n° 255116]

Non ho parole...

Ragazzi vi segnalo questo link:
http://temi.repubblica.it/casa/2011/02/18/casa-tua-o-dellarchitetto/
perchè secondo me getta discredito su tutta la categoria.
L'articolo dice: "Se avete una storia simile da raccontare, scrivete a email"
E se gli segnalassimo le miriadi di storie nostre al contrario di committenti impossibili ed ignoranti, nonchè cosiddetti "amici" che per tale motivo pretendono di non pagare?
luca :
di gente che lavora male ne abbiamo tanta
desnip :
E' vero, ma la paura mia è che con questo invito a raccontare storie simili, ci saranno segnalazioni fatte da un solo punto di vista, quello dei committenti.
Ed è tutto dire.
Ily :
Ragazzi, il problema della prima testimonianza è semplicemente questo:

"Ho scelto questo professionista sia per ragioni affettive (ci sono praticamente cresciuto insieme) sia perché si tratta di un architetto di esperienza e di solida formazione: è figlio d’arte e inoltre ha rafforzato il proprio profilo con una serie di esperienze lavorative con anni di pratica in studi di indubbio prestigio"

Architetto artista infettato da troppa frequentazione con archistar o aspiranti tali.
Ha ragione il committente su tutta la linea: è CASA SUA e ci dovrà abitare lui, e quindi è l'architetto che si deve adattare ai suoi desideri, non viceversa.
Quando i miei ristrutturarono casa, lottarono mesi con l'architetto per avere una casa "normale": ma le magagne di alcune scelte formali scomode ce le subiamo tuttora dopo 26 anni.
KITTY :
Ily..però dice anche che a progetto consegnato loro hanno lascianto andare tutto IN SILENZIO e senza dire una parola si sono rivolti altrove.

Nemmeno questo è giusto...ad una prima proposta si può sempre vedere di riportare le cose ad un livello più "pratico" come lo chiamano loro...
Se poi il figlio d'arte in questione non scendeva dal suo piedistallo...allora dire "guarda, non ci troviamo d'accordo" "non ho isoldi" ecc...
Perchè visto che parlano di "silenzio" sto qua non l'hanno manco pagato per il progetto che ha fatto...
Ily :
Beh insomma: se tu vai dal sarto e gli ordini un tailleur, e quello ti fa un vestito da sera, tu glie lo paghi?
Oppure: se vai dal tasticcere per avere una torta di mele, e quello ti fa un panettone, tu glie lo paghi?

Qui ha sbagliato l'architetto, perchè (se la testimonianza è vera) i committenti erano stati molto chiari.
Ily :
Per ristrutturare un appartamento in modo "normale" molto meglio un architetto-tecnico: di solito lo riconosci perchè sulla targa del suo studio non ci sono loghi strani c'è scritto "studio tecnico" e non "di progettazione" o "di architettura". Diffidare anche di studi che hanno nomi astrusi o "creativi".
Qualora invece si voglia una casa "artistica" basterà invertire il mio consiglio ;-)
;-)
sil :
IO INVECE LE PAROLE LE HO AVUTE ECCOME

Spett.le Redazione di Casaweb Repubblica.it

scrivo dall'altra parte della "barricata"per far notare alla Redazione alcuni piccoli particolari che magari possano far riflettere prima di intraprendere certe iniziative editoriali.
Sono un architetto e mi rammarico certamente di veder scritte le cose che ho letto sul Vostro sito, al quale sono giunta da un commento letto su un forum per architetti, tuttavia vanno apportate sicuramente alcune precisazioni. Innmanzitutto l'"architetto" è una parola che vuol dire tutto e vuol dire niente. L'abilitazione professionale è una cosa e la competenza reale è un'altra; di certo non si può paragonare un professionista che abbatte tavolati e innalza cartongessi ad un professionista che opera in ambiti ben più complessi e con responsabilità enormi. In seconda battuta, come in tutte le categorie professionali, in assoluto i mestieri meno regolamentati sotto diversi aspetti, anche per la categoria professionale degli architetti esistono i più capaci ed i meno capaci. Cosa ancor più importante, come si evince dalle due esperienze citate, entrambi i committenti si sono rivolti ad un amico; l'amicizia è una cosa e la professionalità è un'altra, se devo investire 30 mila euro per rifare una porzione o un interno della mia abitazione, certamente mi rivolgo ad una persona che reputo capace, dopo attenta indagine, dopo essermi consultato con altre persone che abbiano precedentemente percorso la mia scelta, e dopo aver consultato internet (vista la possibilità relativamente recente per le categorie professionali di farsi pubblicità), non mi rivolgo certo all'amico nella speranza di uno sconto (perchè alla fine la verità è questa).Il lavoro è una cosa l'amicizia un'altra; non si può scegliere un architetto per una prestazione professionale su base affettiva salvo poi lamentarsi per i risultati ottenuti. Scegliere un professionista tra la rosa degli amici inoltre tende a viziare il processo già dall'inizio perchè essendo "amico" si tenderà a fidarsi molto di più assumendo un atteggiamento piuttosto passivo e quindi se dall'altra parte, il professionista non è una persona esageramente onesta, tenderà a tradurre questo passivismo in un "campo libero". Va inoltre precisato che spesso la committenza non riesce "veramente a spiegarsi" non tanto perchè non possiede delle competenze (e non è affatto tenuta in tal senso) quanto perchè non ha idee, non sa cosa vuole e va pertanto guidata capillarmente convincendosi di volere sulla carta delle cose che poi nella realtà si traducono in qualcosa di molto diverso dalla aspettative. Sta al progettista cercare di restituire graficamente nella maniera più chiara ed onesta possibile le proprie proposte.
Ma veniamo alla seconda questione (non certo per importanza) il compenso. Come accennato in precedenza quasi sempre rivolgersi all'amico sottintende la precisa necessità di un'agevolazione economica, questo lo posso garantire e molti altri colleghi come me, il che in un certo senso tende a viziare ulteriormente il rapporto perchè il professionista sapendo che a parità di lavoro, non guadagnerà in questo caso ciò che avrebbe guadagnato lavorando per un'altra persona, va da sè che debba risparmiarsi in termini di tempo per recuperare economicamente altrove. E' molto importante infatti che, di fronte ad una committenza indecisa, un professionista sappia indirizzarla con dovizia di particolari e restituzioni grafiche 3d perchè è giusto che il cliente possa essere messo nella condizione di valutarla in modo esaustivo; la casa infatti non è soltanto un investimento ma è un luogo intimo e pieno di ricordi. Tuttavia tali dovizie di particolari si traducono in restituzioni grafiche e rendering fotorealistici che sono dispendiosi in termini di tempo ed in termini di costi per le strumentazioni necessarie a redarli. Va da sè che il lavoro svolto dovrà essere per forza di cose una mole inferiore, per lo stesso motivo per cui dal panettiere non posso comprare un kilogrammo di pane pagandolo 7 etti.
L'iter progettuale è un persorso che richiede competenza ed onestà da entrambe le parti, altrimenti per forza di cose, una delle due ne rimarrà delusa. A meno di fissare dei punti chiari, e per questi esiste lo strumento del preventivo e del disciplinare d'incarico fin dall'inizio dell'eventuale rapporto. Amico o non amico.

E' giusto che vi siano degli spazi dove chiunque possa dar sfogo alla sua insoddisfazione per un risultato deludente, ma reputo che questi spazi debbano essere elargiti con attenzione e consapevolezza, anche perchè non ha molto senso che ognuno copi e incolli la propria personale filippica-invettiva contro una categoria professionale (o un amico?)

Cordialmente
desnip :
ma al di là del fatto che la casa è loro e l'architetto deve soddisfare le richeste e le esigenze del cliente, ci sono diverse affermazioni che mi lasciano inorridita. Giusto un paio, a titolo di esempio:

"Lasciamo da parte la questione delle stanze di servizio (tipo ripostigli e roba del genere) perché sembrano totalmente al di fuori del repertorio non solo di questo professionista ma un po’ di tutta la categoria."
Ma ci glielo ha detto a 'sto cretino? Ma che razza di architetti frequenta oltre al suo amico d'infanzia?

"Oggi sto provando a definire il progetto avvalendomi di un giovane tecnico di minore esperienza e personalità ma ben più malleabile"
MALLEABILE: allora è questo ciò che vuoi, l'architetto malleabile? Dal vocabolario: "docile, che si lascia convincere facilmente", quindi non un professionista che rispetti i tuoi sogni e le tue esigenze guidandoti con la sua esperienza e i suoi consigli tecnici, ma uno che faccia quello che gli dici?
desnip :
Brava, sil.
sil :
mi hanno risposto :

le faccio notare che la prox settimana verrà pubblicata la seconda parte dell'inchiesta, nella quale parleranno invece gli architetti e i professionisti.
a proposito, ha qualche aneddoto da raccontare di cliente troppo esigente? grazie mi servirebbe la testimonianza (breve) entro luned', cordiali saluti

ed io ho ribadito quanto segue:

purtroppo non ho aneddoti da raccontare di clienti esigenti, solo aneddoti di clienti maleducati che spariscono nel nulla a prestazione ottenuta senza pagare un centesimo, ma Lei mi capirà se preferisco non parlarne perchè 1) non sono una persona cafona e 2) in quanto professionista devo sottostare ad un preciso codice deontologico.

Cordiali saluti

SE VOLETE POTETE SCATENARVI VOI
Kia :
x sil:
grande risposta!!!
KITTY :
Ily: bisogna vedere se i committenti sono stati DAVVERO chiari...

sil ha riassunto tutto nella sua risposta...
sil :
se avete tempo e voglia vi invito a portare le vostre anonime esperienze (anonime nel senso di protette dal vostro anonimato ovviamente)in breve rispondendo all'indirizzo che appare sul link del sito
poipoi :
parole sante sil
e complimenti anche per la successiva risposta.
molto molto professionale.
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