Firmato dal Capo dello Stato il Decreto Rinnovabili che riordina il sistema di incentivi sulla produzione di energie alternative, anche se ne rimanda l'attuazione a successivi provvedimenti. Non si attenuano tensioni e scontento.
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redazione p+A : [post n° 256860]
il nuovo Decreto sulle Energie Rinnovabili riorganizza il sistema degli incentiv
Ancora una volta il ns governo di INCOMPETENTI vuole bloccare lo sviluppo italiano alle energie rinnovabili per sostenere il nucleare vecchio ed obsoleto. Ma questi sono gli uomini che ci governano, spero che molti alle prossime elezioni cambino idea sul pdl
Come sei rigido e assoluto nei tuoi giudizi..pensa che persino in Germania alcuni scienziati ed economisti si sono resi conto(e lo scrivono su riviste scientifiche, non sulla gazzetta di Rocca Cannuccia) che con quello che hanno speso in questi anni in incentivi per sostenere le rinnovabili, ci facevano diverse centrali nucleari, che inquinano meno (se solo si pensa ai probabili costi di smaltimento dei pannelli fotovoltaici), durano di più e producono sempre energia, in quantità notevolmente più alta del fotovoltaico..questo lo dichiarano degli scienziati, non politici verdi..poi se si vuole credere ai politici, o alle aziende produttrici, che hanno degli ovvi interessi economici, allora hai ragione..abbasso quegli incompetenti del PDL ed evviva l'armata brancaleone del resto del panorama politico italiano
Caro Al,
scivo per esperienza personale derivante dal mio territorio, ci tengo a puntualizzare che non parlo per partito politico, per avversione a questo governo e via discorrendo.......
Vorrei che una bella centrale nucleare fosse costruita nel bel mezzo di Montecitorio, e sai perchè?
Perchè nella mia zona, ossia in prossimità della centrale nucleare del Garigliano (al confine tra Lazio e Campania), finchè è stata attiva, ma anche dopo, nascevano GALLINE A SEI ZAMPE, BUOI A DUE TESTE, LIMONI A QUATRO-SEI-OTTO GRAPPOLI E TUMORI A NON FINIRE, quindi viva le fonti rinnovabili sempre e comunque.......
peccato che nessuno ne parli, chissà come mai.......
ma in fondo la m...a in cui siamo dipende dalla poca informazione........
buona riflessione a tutti.
scivo per esperienza personale derivante dal mio territorio, ci tengo a puntualizzare che non parlo per partito politico, per avversione a questo governo e via discorrendo.......
Vorrei che una bella centrale nucleare fosse costruita nel bel mezzo di Montecitorio, e sai perchè?
Perchè nella mia zona, ossia in prossimità della centrale nucleare del Garigliano (al confine tra Lazio e Campania), finchè è stata attiva, ma anche dopo, nascevano GALLINE A SEI ZAMPE, BUOI A DUE TESTE, LIMONI A QUATRO-SEI-OTTO GRAPPOLI E TUMORI A NON FINIRE, quindi viva le fonti rinnovabili sempre e comunque.......
peccato che nessuno ne parli, chissà come mai.......
ma in fondo la m...a in cui siamo dipende dalla poca informazione........
buona riflessione a tutti.
Per AL:mi piacerebbe sapere di quali riviste scientifiche parli,perché non c'è storia nel confrontare i costi di dismissione del fotovoltaico rispetto a quelli del nucleare. Solo pensando alle migliaia e migliaia di tonnellate di acciaio e calcestruzzo utilizzati in una centrale,al piombo e ai vari metalli pesanti utilizzati nel processo,e soprattutto alle scorie radioattive che sono un problema non risolto e costosissimo, e un'ipoteca millenaria per le nuove generazioni.Proprio in Germania stanno uscendo dal nucleare.
Anche a me interesserebbe sapere chi sono questi scienziati assertori della convenienza del nucleare quando su ogni tipo di fonte informativa non fanno che mostrare ciò che si sta creando in Nord Europa con le energie rinnovabili, oltretutto zone in cui il sole non è proprio di casa. Da noi invece si auspica il nucleare e a quanto risulta, sono scelte meramente politiche che hanno poco a che vedere con la scienza intesa come progresso.
per chi non ha voglia di leggere il decreto date un'occhiata al servizio de "le iene" del 9 marzo per farsi un'idea...
Dal momento che alcuni chiedono dati, eccoli, per chi ha la voglia e la pazienza di leggerli…li ho messi assieme questa sera, perché di giorno lavoro e non ho tempo per polemizzare puntualmente ad ogni post critico nei miei confronti……altro non scriverò, a prescindere da repliche più o meno piccate, ma spero almeno improntate sulla buona educazione..
Democrazia. Il presente governo vuol far ripartire in Italia la produzione di energia elettronucleare. Lo aveva nel programma che è stato approvato dalla maggioranza degli italiani nel momento stesso in cui questa ha voluto a Palazzo Chigi il PDL e Berlusconi. Questa è la democrazia, ragazzi…alla prossima consultazione elettorale forse la maggioranza cambierà idea, ma è tutto da vedere.
Storia. Nel 1987, sull’onda emotiva di Chernobyl, ci fu un referendum che non fu - né, a norma di Costituzione, poteva essere - contro il nucleare, ma che tale fu interpretato dai nostri pavidi politici di allora. Abbandonammo il nucleare dismettendo le centrali in funzione, ma non vi rinunciammo; ne facemmo solo un altro bene di importazione: è da allora che paghiamo alla Francia più di un reattore nucleare l'anno in importazione d'energia elettrica. Invece i pochi Paesi che hanno votato analogo referendum sono tornati tutti sui loro passi. Lo votò la Svezia nel 1980, quando aveva 11 reattori nucleari: i reattori svedesi oggi in esercizio sono 10, uno ogni milione di abitanti. Lo votò la Svizzera, nel 2003, ma lo bocciò. Anzi, la Svizzera intende costruire 3 nuovi reattori, in modo da averne, anch'essa, uno ogni milione di abitanti. La Germania, che 10 anni fa, con i Verdi al governo, decise di chiudere i propri reattori nucleari, non solo non ne ha chiuso neanche uno, ma ha di recente esteso di altri 15 anni la vita di quelli in esercizio, malgrado il loro investimento sul fotovoltaico… Dei 63 reattori nucleari oggi in costruzione nel mondo, 14 sono in Europa e 27 in Cina. Sulla scorta di questi dati, saranno matti tutti gli altri paesi, o noi che ci siamo ostinati a dire no al nucleare per anni?
Fotovoltaico. Se lo fanno in Germania, perché non dovremmo imitarli? Intanto se vogliamo imitare la Germania, troppa strada dobbiamo fare, dal momento che la produzione elettrica tedesca è per il 55% da carbone,oltre il 30% da nucleare e più del 10% dal gas... Da quanto poi so, perché l’ ho letto, la metà della potenza fotovoltaica mondiale è installata in Germania, ma dal fotovoltaico quel Paese ci ricava meno dello 0.5% dell'energia elettrica che consuma. Ciò lo scrive il quotidiano Die Zeit con un articolo del 2010 dal titolo “Molti miliardi per nulla” ove, riportando la notizia di uno studio del “Rhineland-Westphalia Institute for Economic Research” di Essen, così scrive: «Le installazioni di nuovi moduli fotovoltaici nel solo anno 2009 sono costati ai consumatori oltre 10 miliardi di euro. E questo per immettere sulla rete elettrica all'incirca lo 0.3% della domanda nazionale, praticamente nulla». Lo studio citato ha sottolineato come: 1) l'indotto industriale legato al fotovoltaico svanisce non appena si esaurisce il meccanismo degli incentivi; Non sarà forse questo il motivo per il quale le aziende interessate, all’abbassarsi degli incentivi, strillano tanto? 2) la tecnologia non mitiga, ma aggrava, il problema della sicurezza degli approvvigionamenti, visto che il back up di questi impianti intermittenti viene assicurato da centrali a gas, cosa che ha comportato un aumento delle importazioni di gas dalla Russia; 3) con i 77 miliardi che si vorrebbero impegnare in questo settore, si potrebbero costruire impianti nucleari che assicurerebbero una produzione di energia 35 volte maggiore.
Interessi particolari e disinformazione. La disinformazione, diffusa con tutti i mezzi di comunicazione possibili, ha in Italia il massimo portavoce, nel settore carta stampata, in un quotidiano romano che propugna quanto auspicato da qualche centinaio di imprenditori (tramite una organizzazione che si chiama Kyoto Club e che si autodefinisce no-profit), tutti schierati contro il proposito del governo di riavviare il nucleare, e mitigare le sovvenzioni per le energie rinnovabili. Tanto per capirci: aderisce al Kyoto Club, tra gli altri, una nota fornitrice di energia elettrica, di proprietà dell’editore del noto quotidiano romano di cui sopra. Ma questo non è un forse un vero caso di “conflitto di interessi”, con relativo rischio di disinformazione? Questo club “no-profit” è in realtà una associazione di imprese con nomi inequivocabili, che hanno il ben preciso scopo di fare moltissimo profit, sbolognando prodotti specifici, fotovoltaico ed eolico, con prezzi miliardari. Miliardi prelevati direttamente dalle nostre tasche con meccanismi che si chiamano ora «certificati verdi», ora «conto energia».
Aspetti economici. Facciamo quattro conti veloci: (assumendo, per comodità di calcolo anche se costa meno, che il kWh sia quotato 10 centesimi alla Borsa elettrica): un reattore nucleare del tipo di quelli che stanno costruendo oggi in Francia o Finlandia richiede un impegno economico di 5 miliardi di euro, ma alla fine della sua vita certificata avrà prodotto 1000 miliardi di kWh elettrici, con un ricavo di 100 miliardi di euro. Gli stessi 5 miliardi, impegnati in impianti fotovoltaici, produrranno, nell'arco di vita di questi impianti, 30 miliardi di kWh elettrici, con un ricavo di 3 miliardi di euro, cioè con una perdita secca di 2 miliardi di euro. Solo così si spiega come mai il kWh elettrico, che alla Borsa elettrica è quotato meno di 10 centesimi, è remunerato 48 centesimi a chi lo produce da impianti fotovoltaici. Da un punto di vista economico il KWh conviene pagarlo 10 o 48 centesimi? Per capirci meglio: per un impianto fotovoltaico che produca la stessa energia di un reattore nucleare di cui sopra, servono 60 miliardi, contro i 5 (o 10, comprendendo anche i costi di dismissione della centrale); e nel costo del fotovoltaico non è calcolato il costo di dismissione dei pannelli, non chiaro, anche se uno scienziato americano scrisse che il problema dello smaltimento del silicio sarebbe stato ben più problematico di quello dell’amianto… Inoltre detti pannelli perdono potenzialità in maniera sempre più marcata dal settimo/decimo anno in poi ed inoltre, sulla base di verifiche sul lungo periodo, il fotovoltaico funziona meglio fino a certe temperature(26°), oltre le quali c’è una perdita di potenza..forse è anche per questo che non si sono ancora fatti mega impianti nel deserto del Sahara, ma più in nord Europa? Ora, io non mi intendo di economia (provo a fare l’architetto da quasi 20 anni e mi interesso anche di altro..), ma un ricavato di 100 miliardi a fronte di una spesa di 5 (o anche di 10 se si tiene conto dello smantellamento a fine vita), mi sembra una operazione degna del massimo rispetto. Non a caso i francesi, sebbene abbiano 59 reattori, ne stanno costruendo un altro; e non a caso ci sono 19 reattori attualmente in costruzione nel continente europeo, ove il nucleare è già ora la prima fonte d'energia elettrica. Però secondo qualche buontempone, il nucleare costa caro… Il «Manifesto» del Kyoto Club è quindi secondo me una operazione di lobbying orchestrata da poche imprese che prosperano grazie a sostanziose sovvenzioni poste a carico dei consumatori. Imprese che chiedono al governo «un nuovo quadro normativo che sostenga adeguatamente la green economy»…cioè i loro interessi…
Pericoli del nucleare e disinformazione. Se poi vogliamo parlare di pericoli rappresentati dal nucleare, già il fatto di essere circondati da centrali, dovrebbe dare da pensare sulla bontà delle nostre scelte strategiche sull’argomento…ma tant’è…ricordo solo che quando nacque il movimento antinucleare, negli anni Settanta del secolo scorso, gli attivisti strillavano che una eventuale esplosione in un reattore nucleare avrebbe causato 100.000 morti immediati. Quando, alla fine, l'incidente ci fu (non in USA o nelle nazioni europee del blocco atlantico, ma a Chernobyl, in URSS, cioè nel tanto decantato paese del progresso comunista, sotto il cui ombrello protettivo i comunisti nostrani avrebbero voluto avere l’Italia, almeno fino alla caduta del muro di Berlino) i morti nell’immediato furono 3. E furono 3 perché quella di Chernobyl non fu un’esplosione nucleare: per ragioni tecniche un'esplosione nucleare in un reattore nucleare è impossibile, ma all’ignoranza non c’è mai fine…. I disinformatori allora hanno cambiato obiettivo: quello delle scorie. Ma anche questa è una delle tante leggende metropolitane, perché l’allocazione sicura dei rifiuti radioattivi è un problema di ingegneria semplicissimo, facilmente risolvibile, e risolto. Basta guardare i fatti; avete mai visto qualche cittadino francese o giapponese additare il problema da cui la Francia o il Giappone - che pure hanno quasi 60 reattori nucleari ciascuno - dovrebbero essere assillati, nel caso fosse, quello delle cosiddette scorie, come un problema? Ma esso diventa un problema risolto a una sola condizione: che si individui il sito per un deposito di questi rifiuti, e si metta in cantiere la sua rapida realizzazione. Energia elettronucleare o no, l’uomo produce rifiuti radioattivi, e allocarli in un appropriato deposito come fa tutto il resto del mondo non è un'opzione, ma un dovere, verso noi stessi e verso le generazioni future. Solo in Italia sembra essere un problema insormontabile…
E nessun amico francese, svedese, inglese o giapponese mi ha mai raccontato di un aumento di nascite di galline o buoi a 3/6 zampe o a tre teste, nei loro paesi, nei pressi delle centrali o dei depositi di scorie…sarà anche li la disinformazione?
NB tutto ciò scritto è la conseguenza di un po’ di ricerca e della lettura di alcuni libri, sull’argomento, scritti da un professore universitario italiano, che si chiama Franco Battaglia, non dei servizi delle Iene. Forse l’unica nota negativa, per alcuni di voi, è che il professore, scrivendo articoli scientifici per un quotidiano filo governativo, è sicuramente ed ovviamente un servo di Berlusconi..
Franco Battaglia: laurea in Chimica e negli Stati Uniti il Ph.D. in Chimica-Fisica.
Ricercatore in questo campo all'estero per 7 anni: un anno in Germania, al Max Planck Institut (Gottingen), e 6 anni in USA, all''University of Rochester (Rochester, NY), alla State University of Nework at Buffalo (Buffalo, NY) e alla Columbia University (New York, NY).
In Italia ha svolto ricerca nelle università di Roma (Tor Vergata e Roma Tre), della Basilicata e di Modena, dove è attualmente docente di Chimica Ambientale.
Ha pubblicato numerosi lavori e alcuni libri, sia all’estero che in Italia. E stato coordinatore del comitato scientifico dell'Agenzia Nazionale Protezione Ambiente (2001-02), life member de'American Physical Society, ed è membro de'Editorial Board dell'International Journal of Theoretical Physics, Group Theory and Nonlinear Optics. E' anche membro del Nongovernative International Panel on Climate Change (NIPCC).
Democrazia. Il presente governo vuol far ripartire in Italia la produzione di energia elettronucleare. Lo aveva nel programma che è stato approvato dalla maggioranza degli italiani nel momento stesso in cui questa ha voluto a Palazzo Chigi il PDL e Berlusconi. Questa è la democrazia, ragazzi…alla prossima consultazione elettorale forse la maggioranza cambierà idea, ma è tutto da vedere.
Storia. Nel 1987, sull’onda emotiva di Chernobyl, ci fu un referendum che non fu - né, a norma di Costituzione, poteva essere - contro il nucleare, ma che tale fu interpretato dai nostri pavidi politici di allora. Abbandonammo il nucleare dismettendo le centrali in funzione, ma non vi rinunciammo; ne facemmo solo un altro bene di importazione: è da allora che paghiamo alla Francia più di un reattore nucleare l'anno in importazione d'energia elettrica. Invece i pochi Paesi che hanno votato analogo referendum sono tornati tutti sui loro passi. Lo votò la Svezia nel 1980, quando aveva 11 reattori nucleari: i reattori svedesi oggi in esercizio sono 10, uno ogni milione di abitanti. Lo votò la Svizzera, nel 2003, ma lo bocciò. Anzi, la Svizzera intende costruire 3 nuovi reattori, in modo da averne, anch'essa, uno ogni milione di abitanti. La Germania, che 10 anni fa, con i Verdi al governo, decise di chiudere i propri reattori nucleari, non solo non ne ha chiuso neanche uno, ma ha di recente esteso di altri 15 anni la vita di quelli in esercizio, malgrado il loro investimento sul fotovoltaico… Dei 63 reattori nucleari oggi in costruzione nel mondo, 14 sono in Europa e 27 in Cina. Sulla scorta di questi dati, saranno matti tutti gli altri paesi, o noi che ci siamo ostinati a dire no al nucleare per anni?
Fotovoltaico. Se lo fanno in Germania, perché non dovremmo imitarli? Intanto se vogliamo imitare la Germania, troppa strada dobbiamo fare, dal momento che la produzione elettrica tedesca è per il 55% da carbone,oltre il 30% da nucleare e più del 10% dal gas... Da quanto poi so, perché l’ ho letto, la metà della potenza fotovoltaica mondiale è installata in Germania, ma dal fotovoltaico quel Paese ci ricava meno dello 0.5% dell'energia elettrica che consuma. Ciò lo scrive il quotidiano Die Zeit con un articolo del 2010 dal titolo “Molti miliardi per nulla” ove, riportando la notizia di uno studio del “Rhineland-Westphalia Institute for Economic Research” di Essen, così scrive: «Le installazioni di nuovi moduli fotovoltaici nel solo anno 2009 sono costati ai consumatori oltre 10 miliardi di euro. E questo per immettere sulla rete elettrica all'incirca lo 0.3% della domanda nazionale, praticamente nulla». Lo studio citato ha sottolineato come: 1) l'indotto industriale legato al fotovoltaico svanisce non appena si esaurisce il meccanismo degli incentivi; Non sarà forse questo il motivo per il quale le aziende interessate, all’abbassarsi degli incentivi, strillano tanto? 2) la tecnologia non mitiga, ma aggrava, il problema della sicurezza degli approvvigionamenti, visto che il back up di questi impianti intermittenti viene assicurato da centrali a gas, cosa che ha comportato un aumento delle importazioni di gas dalla Russia; 3) con i 77 miliardi che si vorrebbero impegnare in questo settore, si potrebbero costruire impianti nucleari che assicurerebbero una produzione di energia 35 volte maggiore.
Interessi particolari e disinformazione. La disinformazione, diffusa con tutti i mezzi di comunicazione possibili, ha in Italia il massimo portavoce, nel settore carta stampata, in un quotidiano romano che propugna quanto auspicato da qualche centinaio di imprenditori (tramite una organizzazione che si chiama Kyoto Club e che si autodefinisce no-profit), tutti schierati contro il proposito del governo di riavviare il nucleare, e mitigare le sovvenzioni per le energie rinnovabili. Tanto per capirci: aderisce al Kyoto Club, tra gli altri, una nota fornitrice di energia elettrica, di proprietà dell’editore del noto quotidiano romano di cui sopra. Ma questo non è un forse un vero caso di “conflitto di interessi”, con relativo rischio di disinformazione? Questo club “no-profit” è in realtà una associazione di imprese con nomi inequivocabili, che hanno il ben preciso scopo di fare moltissimo profit, sbolognando prodotti specifici, fotovoltaico ed eolico, con prezzi miliardari. Miliardi prelevati direttamente dalle nostre tasche con meccanismi che si chiamano ora «certificati verdi», ora «conto energia».
Aspetti economici. Facciamo quattro conti veloci: (assumendo, per comodità di calcolo anche se costa meno, che il kWh sia quotato 10 centesimi alla Borsa elettrica): un reattore nucleare del tipo di quelli che stanno costruendo oggi in Francia o Finlandia richiede un impegno economico di 5 miliardi di euro, ma alla fine della sua vita certificata avrà prodotto 1000 miliardi di kWh elettrici, con un ricavo di 100 miliardi di euro. Gli stessi 5 miliardi, impegnati in impianti fotovoltaici, produrranno, nell'arco di vita di questi impianti, 30 miliardi di kWh elettrici, con un ricavo di 3 miliardi di euro, cioè con una perdita secca di 2 miliardi di euro. Solo così si spiega come mai il kWh elettrico, che alla Borsa elettrica è quotato meno di 10 centesimi, è remunerato 48 centesimi a chi lo produce da impianti fotovoltaici. Da un punto di vista economico il KWh conviene pagarlo 10 o 48 centesimi? Per capirci meglio: per un impianto fotovoltaico che produca la stessa energia di un reattore nucleare di cui sopra, servono 60 miliardi, contro i 5 (o 10, comprendendo anche i costi di dismissione della centrale); e nel costo del fotovoltaico non è calcolato il costo di dismissione dei pannelli, non chiaro, anche se uno scienziato americano scrisse che il problema dello smaltimento del silicio sarebbe stato ben più problematico di quello dell’amianto… Inoltre detti pannelli perdono potenzialità in maniera sempre più marcata dal settimo/decimo anno in poi ed inoltre, sulla base di verifiche sul lungo periodo, il fotovoltaico funziona meglio fino a certe temperature(26°), oltre le quali c’è una perdita di potenza..forse è anche per questo che non si sono ancora fatti mega impianti nel deserto del Sahara, ma più in nord Europa? Ora, io non mi intendo di economia (provo a fare l’architetto da quasi 20 anni e mi interesso anche di altro..), ma un ricavato di 100 miliardi a fronte di una spesa di 5 (o anche di 10 se si tiene conto dello smantellamento a fine vita), mi sembra una operazione degna del massimo rispetto. Non a caso i francesi, sebbene abbiano 59 reattori, ne stanno costruendo un altro; e non a caso ci sono 19 reattori attualmente in costruzione nel continente europeo, ove il nucleare è già ora la prima fonte d'energia elettrica. Però secondo qualche buontempone, il nucleare costa caro… Il «Manifesto» del Kyoto Club è quindi secondo me una operazione di lobbying orchestrata da poche imprese che prosperano grazie a sostanziose sovvenzioni poste a carico dei consumatori. Imprese che chiedono al governo «un nuovo quadro normativo che sostenga adeguatamente la green economy»…cioè i loro interessi…
Pericoli del nucleare e disinformazione. Se poi vogliamo parlare di pericoli rappresentati dal nucleare, già il fatto di essere circondati da centrali, dovrebbe dare da pensare sulla bontà delle nostre scelte strategiche sull’argomento…ma tant’è…ricordo solo che quando nacque il movimento antinucleare, negli anni Settanta del secolo scorso, gli attivisti strillavano che una eventuale esplosione in un reattore nucleare avrebbe causato 100.000 morti immediati. Quando, alla fine, l'incidente ci fu (non in USA o nelle nazioni europee del blocco atlantico, ma a Chernobyl, in URSS, cioè nel tanto decantato paese del progresso comunista, sotto il cui ombrello protettivo i comunisti nostrani avrebbero voluto avere l’Italia, almeno fino alla caduta del muro di Berlino) i morti nell’immediato furono 3. E furono 3 perché quella di Chernobyl non fu un’esplosione nucleare: per ragioni tecniche un'esplosione nucleare in un reattore nucleare è impossibile, ma all’ignoranza non c’è mai fine…. I disinformatori allora hanno cambiato obiettivo: quello delle scorie. Ma anche questa è una delle tante leggende metropolitane, perché l’allocazione sicura dei rifiuti radioattivi è un problema di ingegneria semplicissimo, facilmente risolvibile, e risolto. Basta guardare i fatti; avete mai visto qualche cittadino francese o giapponese additare il problema da cui la Francia o il Giappone - che pure hanno quasi 60 reattori nucleari ciascuno - dovrebbero essere assillati, nel caso fosse, quello delle cosiddette scorie, come un problema? Ma esso diventa un problema risolto a una sola condizione: che si individui il sito per un deposito di questi rifiuti, e si metta in cantiere la sua rapida realizzazione. Energia elettronucleare o no, l’uomo produce rifiuti radioattivi, e allocarli in un appropriato deposito come fa tutto il resto del mondo non è un'opzione, ma un dovere, verso noi stessi e verso le generazioni future. Solo in Italia sembra essere un problema insormontabile…
E nessun amico francese, svedese, inglese o giapponese mi ha mai raccontato di un aumento di nascite di galline o buoi a 3/6 zampe o a tre teste, nei loro paesi, nei pressi delle centrali o dei depositi di scorie…sarà anche li la disinformazione?
NB tutto ciò scritto è la conseguenza di un po’ di ricerca e della lettura di alcuni libri, sull’argomento, scritti da un professore universitario italiano, che si chiama Franco Battaglia, non dei servizi delle Iene. Forse l’unica nota negativa, per alcuni di voi, è che il professore, scrivendo articoli scientifici per un quotidiano filo governativo, è sicuramente ed ovviamente un servo di Berlusconi..
Franco Battaglia: laurea in Chimica e negli Stati Uniti il Ph.D. in Chimica-Fisica.
Ricercatore in questo campo all'estero per 7 anni: un anno in Germania, al Max Planck Institut (Gottingen), e 6 anni in USA, all''University of Rochester (Rochester, NY), alla State University of Nework at Buffalo (Buffalo, NY) e alla Columbia University (New York, NY).
In Italia ha svolto ricerca nelle università di Roma (Tor Vergata e Roma Tre), della Basilicata e di Modena, dove è attualmente docente di Chimica Ambientale.
Ha pubblicato numerosi lavori e alcuni libri, sia all’estero che in Italia. E stato coordinatore del comitato scientifico dell'Agenzia Nazionale Protezione Ambiente (2001-02), life member de'American Physical Society, ed è membro de'Editorial Board dell'International Journal of Theoretical Physics, Group Theory and Nonlinear Optics. E' anche membro del Nongovernative International Panel on Climate Change (NIPCC).
Al,
E' vero, vi sono molti nodi da sciogliere sull'energia elettrica rinnovabile, non ultimo l'inserimento nel contesto paesaggistico e territoriale. Ma non prendi in esame alcuni fattori da mettere nel bilancio:
1) l'installazione di centrali nucleari condiziona il territorio per sempre così come anche la più piccola costruzione in c.a., mentre se si fanno le cose per bene i pannelli o le pale possono essere rimosse ripristinando quasi lo stato originale dei luoghi (tu mi dici per essere portate dove? questo effettivamente è un nodo da sciogliere)
2) il nucleare richiede costi d'installazione ingenti di cui solo pochi godranno i benefici (chi ha il Know how per costruirle, senza esser certi che ciò abbia influenza sulla bolletta, costo che dipende da tanti altri fattori), mentre tutti coloro che hanno buona volontà possono mettere un pannello sulla propria abitazione ed entrare nel processo produttivo (visto che si parla di democrazia, vado oltre e ti dico bottom-up).
3) Al di là dell'effettivo problema ingegneristico, per il nucleare ci vuole uno stato di controllo massimo sia nel luogo di produzione che di stoccaggio del rifiuto. Tu citi giustamente Francia e Giappone come esempi virtuosi. Ma in Italia c'è un fattore ad alto rischio, dovuto alla presenza sul territorio delle organizzazioni malavitose. Vogliamo veramente credere che ciò non avrà alcun effetto sulla gestione delle scorie? Se con gli RSU e gli ospedalieri in Campania hanno combinato quello che hanno combinato, cosa potranno fare con fusti la cui radioattività non decade per molti anni?
4) Nel conto non consideri tutte quelle piccole imprese che hanno investito sul fotovoltaico, e che invece andranno a gambe all'aria. Tutta questa macelleria sociale non conta niente? Non è un costo di cui la collettività dovrà farsi comunque carico?
5) A quanto ne so, l'installazione di una centrale richiede almeno il percorso di una decina di anni per entrare in funzione. Ammesso che sia una pratica che risponda alle attese, rimane la questione su cosa facciamo nel mentre. Continuiamo ad acquistare fonte fossile a peso d'oro da paesi instabili (vedi Libia) che possono ricattarci in qualunque momento chiudendoci i rubinetti? E una volta a regime le centrali non dovremmo comunque acquistare da altri materiale fissile per farle funzionare?
6) "in URSS, cioè nel tanto decantato paese del progresso comunista, sotto il cui ombrello protettivo i comunisti nostrani avrebbero voluto avere l’Italia, almeno fino alla caduta del muro di Berlino". Questa è una castroneria, oltre che un'affermazione offensiva e dettata da malafede. La maggioranza del PC operò un distacco dl blocco sovietico doloroso e graduale che si compì verso la fine dei '70. E comunque, da una certa data in poi la corrente filo-URSS è sempre stata una tosta ma comunque esigua minoranza nel partito. Mio nonno era comunista solo perché era un operaio edile e cercava di ottenere migliori condizioni di lavoro per sé ed i propri colleghi. Parli con tanta sicumera di un'argomento che evidentemente non conosci (il movimento operaio in Italia), per frasi fatte e mettendo in dubbio la dignità di tante brave persone. PRETENDI RISPETTO MA TU PER PRIMO NON LO OFFRI.
Concludendo: Non sono contrario al nucleare a prescindere, ma ho seri dubbi sulla sua corretta applicazione in Italia. Ho il folle timore che tutto questo serva a costruire il solito carrozzone, dove non vedremo mai una centrale in funzione, ma si butterano via un sacco di soldi. Senza pensare che la produzione di energia elettrica è "solo" il 15% del totale (con outlook previsionali che in futuro la collocano massimo al 20%) e quindi un investimento mirato solo in un senso o nell'altro (senza una diversificazione delle fonti), si riveli non così decisivo. Con la beffa finale di aver tolto fondi e aver messo sulle grucce un po' di gente che lavorava ad un settore innovativo ed in forte espansione. Spero con tutto il cuore di sbagliarmi
E' vero, vi sono molti nodi da sciogliere sull'energia elettrica rinnovabile, non ultimo l'inserimento nel contesto paesaggistico e territoriale. Ma non prendi in esame alcuni fattori da mettere nel bilancio:
1) l'installazione di centrali nucleari condiziona il territorio per sempre così come anche la più piccola costruzione in c.a., mentre se si fanno le cose per bene i pannelli o le pale possono essere rimosse ripristinando quasi lo stato originale dei luoghi (tu mi dici per essere portate dove? questo effettivamente è un nodo da sciogliere)
2) il nucleare richiede costi d'installazione ingenti di cui solo pochi godranno i benefici (chi ha il Know how per costruirle, senza esser certi che ciò abbia influenza sulla bolletta, costo che dipende da tanti altri fattori), mentre tutti coloro che hanno buona volontà possono mettere un pannello sulla propria abitazione ed entrare nel processo produttivo (visto che si parla di democrazia, vado oltre e ti dico bottom-up).
3) Al di là dell'effettivo problema ingegneristico, per il nucleare ci vuole uno stato di controllo massimo sia nel luogo di produzione che di stoccaggio del rifiuto. Tu citi giustamente Francia e Giappone come esempi virtuosi. Ma in Italia c'è un fattore ad alto rischio, dovuto alla presenza sul territorio delle organizzazioni malavitose. Vogliamo veramente credere che ciò non avrà alcun effetto sulla gestione delle scorie? Se con gli RSU e gli ospedalieri in Campania hanno combinato quello che hanno combinato, cosa potranno fare con fusti la cui radioattività non decade per molti anni?
4) Nel conto non consideri tutte quelle piccole imprese che hanno investito sul fotovoltaico, e che invece andranno a gambe all'aria. Tutta questa macelleria sociale non conta niente? Non è un costo di cui la collettività dovrà farsi comunque carico?
5) A quanto ne so, l'installazione di una centrale richiede almeno il percorso di una decina di anni per entrare in funzione. Ammesso che sia una pratica che risponda alle attese, rimane la questione su cosa facciamo nel mentre. Continuiamo ad acquistare fonte fossile a peso d'oro da paesi instabili (vedi Libia) che possono ricattarci in qualunque momento chiudendoci i rubinetti? E una volta a regime le centrali non dovremmo comunque acquistare da altri materiale fissile per farle funzionare?
6) "in URSS, cioè nel tanto decantato paese del progresso comunista, sotto il cui ombrello protettivo i comunisti nostrani avrebbero voluto avere l’Italia, almeno fino alla caduta del muro di Berlino". Questa è una castroneria, oltre che un'affermazione offensiva e dettata da malafede. La maggioranza del PC operò un distacco dl blocco sovietico doloroso e graduale che si compì verso la fine dei '70. E comunque, da una certa data in poi la corrente filo-URSS è sempre stata una tosta ma comunque esigua minoranza nel partito. Mio nonno era comunista solo perché era un operaio edile e cercava di ottenere migliori condizioni di lavoro per sé ed i propri colleghi. Parli con tanta sicumera di un'argomento che evidentemente non conosci (il movimento operaio in Italia), per frasi fatte e mettendo in dubbio la dignità di tante brave persone. PRETENDI RISPETTO MA TU PER PRIMO NON LO OFFRI.
Concludendo: Non sono contrario al nucleare a prescindere, ma ho seri dubbi sulla sua corretta applicazione in Italia. Ho il folle timore che tutto questo serva a costruire il solito carrozzone, dove non vedremo mai una centrale in funzione, ma si butterano via un sacco di soldi. Senza pensare che la produzione di energia elettrica è "solo" il 15% del totale (con outlook previsionali che in futuro la collocano massimo al 20%) e quindi un investimento mirato solo in un senso o nell'altro (senza una diversificazione delle fonti), si riveli non così decisivo. Con la beffa finale di aver tolto fondi e aver messo sulle grucce un po' di gente che lavorava ad un settore innovativo ed in forte espansione. Spero con tutto il cuore di sbagliarmi
Al io non metto in dubbio le tue informazioni, tantomeno dicuto i tuoi orientamenti politici, però non ti sei mai chiesto che forse ciò che hai trovato sia frutto di un filtraggio di notizie? basta guardare il sistema dell'informazione italiano, completamente pilotato e filtrato nei minimi dettagli.....
Riguardo a ciò che ho scritto nel post precedente ci sono una marea di documentazioni fotografiche, quindi non l'ho scritto per "sentito dire", e poi sull'aumento esponenziale dei tumori (specialmente leucemie), ci sono dati sanitari concreti, acuiti anche dal problema dei rifiuti che da 20 anni abbiamo in campania. Quindi io da cittadino della campania "esigo" che mi venga risolto il problema dei rifiuti, delle centrali nucleari non me ne frega niente........ma tanto fanno tutti finta di non vedere....
Sul caso Cernobyl ci sarebbe molto da dire, basta vedere l'inquinamento che ha causato e la marea di leucemie e sterilità.....
Ma è ovvio, di certe cose è meglio che non se ne parli....
Riguardo alla Centrale del Garigliano a me vicina, è proprio un deposito di scorie quello che è destinato a diventare, il solo pensiero di vivere con la morte come vicina di casa ti fa venire l'ansia.......e se qualcuno si sveglia la mattina e ci butta una bomba sopra? di questi tempi.........
E poi guardate cosa è successo in Giappone in queste ore, chissà cosa sta succedendo li......
Riguardo a ciò che ho scritto nel post precedente ci sono una marea di documentazioni fotografiche, quindi non l'ho scritto per "sentito dire", e poi sull'aumento esponenziale dei tumori (specialmente leucemie), ci sono dati sanitari concreti, acuiti anche dal problema dei rifiuti che da 20 anni abbiamo in campania. Quindi io da cittadino della campania "esigo" che mi venga risolto il problema dei rifiuti, delle centrali nucleari non me ne frega niente........ma tanto fanno tutti finta di non vedere....
Sul caso Cernobyl ci sarebbe molto da dire, basta vedere l'inquinamento che ha causato e la marea di leucemie e sterilità.....
Ma è ovvio, di certe cose è meglio che non se ne parli....
Riguardo alla Centrale del Garigliano a me vicina, è proprio un deposito di scorie quello che è destinato a diventare, il solo pensiero di vivere con la morte come vicina di casa ti fa venire l'ansia.......e se qualcuno si sveglia la mattina e ci butta una bomba sopra? di questi tempi.........
E poi guardate cosa è successo in Giappone in queste ore, chissà cosa sta succedendo li......
Per Federico
1)L’istallazione di centrali nucleari condiziona si il territorio, ma se scelto il sito con scienza e coscienza, anche in una logica di costi-benefici, e con benefit per le popolazioni interessate(come d’altra parte fanno in tutto il resto del mondo..), è molto meno incisivo, su larga scala, di pale sul territorio e pannelli fotovoltaici sui tetti..dobbiamo, a questo proposito ricordarci, dello scatafascio dell’architettura italiana degli ultimo 50 anni, dove, al contrario di altre nazioni, l’aspetto estetico/architettonico è sempre stato visto come elemento di interesse marginale..cosa ne sarà del paesaggio, con tutti i tetti “fotovoltaici”, non saprei…
2) Secondo me, è proprio questa idea di “democrazia”, tutta legata al “bottom-up”, che, se nella teoria è la cosa più bella del mondo, nella pratica fa acqua da tutte le parti e crea danni..non esiste quel detto che dice, che “delle buone intenzioni è lastricato l’inferno”? Se inoltre per entrare nel processo produttivo, il costo economico di ciò lo deve pagare la collettività, non solo nella fase iniziale, ma per sempre, non sono molto d’accordo..gli studi che io richiamavo sono economici e se a fronte del 50% del fotovoltaico mondiale, tutto realizzato in Germania, la stessa ricava lo 0,5% del suo fabbisogno, e con gli stessi soldi spesi ci costruivano centrali con produzione di energia notevolmente più abbondante, la cosa mi da molto da pensare..così come, sempre da analisi economiche, se il costo del kwh prodotto dal fotovoltaico è 5 volte superiore a quello prodotto da altre fonti… e anche questi dati li ho dedotti da testi scientifici, non da quotidiani o trasmissioni di intrattenimento..
3) Questo è un aspetto sul quale anche io ho delle perplessità, però cosa facciamo? Io una ipotesi la avrei..prima di andare in missione di pace in giro per il mondo ad importare la democrazia, potremmo pensare a importare la legalità nelle regioni italiane a più alto tasso malavitoso…e, se mi consenti, qui non è un problema politico, quanto di controllo del territorio (la Campania è stata governata fino a poco tempo fa dalla sinistra, quindi non si possono imputare ad altri certe colpe, anche solo di omesso controllo..)..il fatto è che certe cose, che già provò a fare il fascismo, solo per questo vengono tacciate di…filo fascismo, militarizzazione delle città, ecc. ecc.. e quindi non si faranno mai.
4) La macelleria sociale di cui parli l’ha creata una corsa ad investimenti drogata da eccessivi incentivi e forse anche da interessi particolari e malavitosi. Quest’estate sono stato in Puglia, e, passando tra Lucera e Foggia ho visto tanti impianti eolici, ma stranamente almeno un terzo, malgrado una certa brezza, erano fermi..se la ricchezza di alcune imprese viene creata surrettiziamente con i quattrini della collettività, e senza un reale beneficio, se non per chi ha investito in maniera esagerata su certe fonti, ben gli stà…io non sono disposto a continuare su quest’andazzo, e voto quindi, finchè me lo permetteranno, chi mi da maggiori garanzie su aspetti a me più affini ..poi in democrazia la maggioranza prende specifiche decisioni.
5) Questi stato di cose che tu denunci, e cioè tempi lunghi per la messa in opera e in funzione di una centrale, sono causa di una lettura scellerata del referendum sul nucleare, di una pavida classe politica…allora che facciamo, diciamo “fermate il mondo, voglio scendere?”la scelta del no al nucleare, o è planetaria o è ridicola, perche ci sono fattori macroeconomici che ci obbligano a rimanere ancorati alla realtà..salvo che non si voglia ritornare alla povertà che si viveva in Italia, magistralmente descritta da A. Pennacchi nella prima parte di “Canale Mussolini”, o d a G. Pansa su un articolo di giovedì scorso su un quotidiano(a titolo di precisazione sia l’uno che l’altro sono di sinistra..anche se stanno abbondantemente sulle scatole a buona parte della sinistra, intesa come nomenclatura)
6) Mi dispiace che la mia frase ti abbia offeso, perche non era riferita alla base, cioè a buona parte degli elettori, ma alla nomenclatura del partito che, sia all’indomani della fine della seconda guerra mondiale (dopo una cruenta guerra civile, magistralmente descritta dopo 60 anni dai libri di Pansa), sia successivamente, almeno fino alla fine degli anni 70, ha visto nei paesi a regime comunista la panacea di tutti i mali,…………di ciò ho i ricordi di infanzia del “magnifico 68” e degli anni 70, per quel che riguarda la lettura dei giornali di allora, o la partecipazione, un po schifato, alle assemblee studentesche, che propagandavano cose incredibili, unite a concetti incomprensibili..in più il racconto di un mio zio, che ebbe la “fortuna” di vedere con i propri occhi la realtà sovietica, durante un viaggio con un università inglese per cui lavorava, a metà anni 70; il miglior hotel di Mosca e di San Pietroburgo, ove alloggiarono, erano pieni di italiani, quadri del partito, con colbacco in testa gli uomini e pellicce le loro compagne, in stridente contrasto rispetto alla miseria più nera in cui sembrava vivere buona parte della popolazione locale… inoltre quando uscivano erano seguiti sempre dal KGB, che allontanava in malo modo chiunque volesse avvicinarli, della popolazione locale, anche solo per allenarsi con l’inglese che stavano studiando….queste modalità ricordano quanto magistralmente descritto in un film di qualche anno fa, ambientato nella Germania dell’est, intitolato “Le vite degli altri”.. quindi io il rispetto lo do agli illusi che si sono fatti abbindolare, ma non certo ai quadri che raccontavano fino a tutti gli anni 70, mirabilie sulla vita, in URSS, in Cina e in Vietnam.. dal momento che, poi, la realtà è venuta alla luce, come si possa ancora, in Italia, avere più partiti comunisti, mi è difficile capirlo..e tutto questo non lo capiscono nemmeno gli ungheresi, i rumeni e i russi che conosco, che quella realtà l’hanno vissuta realmente..
Per Archè
Io le mie fonti le ho specificate, e non sono ne Le iene, ne politici verdi di lungo corso, ne quotidiani, quanto professori universitari o studi macro economici fatti da università tedesche…sull’informazione che è quello che è, siamo d’accordo, batava sentire la differenza tra tg3 e tg2 ieri, sabato, in relazione alle notizie provenienti dal Giappone su fantomatiche esplosioni nucleari di cui parlava il primo, o il titolo del noto quotidiano romano di cui parlavo nel post incriminato. oggi..
Ci sarebbe da dire pure sulla compostezza dei Giapponesi, colpiti dal terremoto più potente di cui si abbia memoria, rispetto a noi Italiani…
Io penso che il progresso dell’ultimo secolo abbia comunque migliorato notevolmente la vita agli esseri umani, e quindi, se giustamente si deve chiedere il massimo della sicurezza possibile per tutte quelle che sono le attività umane, se questo è possibile negli altri paesi, si deve semplicemente chiedere lo stesso, e modificare i meccanismi della macchina stato, in maniera tale che ciò che si riesce a fare nel resto del mondo, lo si faccia anche qui..qui invece abbiamo una macchina amministrativa, a tutti i livelli inefficiente, …aggiungo poi che, malgrado tutti i progressi, non si può pensare di sconfiggere l'incidente, la forza della natura, la morte, alla quale presto o trardi siamo tutti destinati..ho perso una cara amica di 48 anni tre giorni fa, causa complicazioni post operatorie..
1)L’istallazione di centrali nucleari condiziona si il territorio, ma se scelto il sito con scienza e coscienza, anche in una logica di costi-benefici, e con benefit per le popolazioni interessate(come d’altra parte fanno in tutto il resto del mondo..), è molto meno incisivo, su larga scala, di pale sul territorio e pannelli fotovoltaici sui tetti..dobbiamo, a questo proposito ricordarci, dello scatafascio dell’architettura italiana degli ultimo 50 anni, dove, al contrario di altre nazioni, l’aspetto estetico/architettonico è sempre stato visto come elemento di interesse marginale..cosa ne sarà del paesaggio, con tutti i tetti “fotovoltaici”, non saprei…
2) Secondo me, è proprio questa idea di “democrazia”, tutta legata al “bottom-up”, che, se nella teoria è la cosa più bella del mondo, nella pratica fa acqua da tutte le parti e crea danni..non esiste quel detto che dice, che “delle buone intenzioni è lastricato l’inferno”? Se inoltre per entrare nel processo produttivo, il costo economico di ciò lo deve pagare la collettività, non solo nella fase iniziale, ma per sempre, non sono molto d’accordo..gli studi che io richiamavo sono economici e se a fronte del 50% del fotovoltaico mondiale, tutto realizzato in Germania, la stessa ricava lo 0,5% del suo fabbisogno, e con gli stessi soldi spesi ci costruivano centrali con produzione di energia notevolmente più abbondante, la cosa mi da molto da pensare..così come, sempre da analisi economiche, se il costo del kwh prodotto dal fotovoltaico è 5 volte superiore a quello prodotto da altre fonti… e anche questi dati li ho dedotti da testi scientifici, non da quotidiani o trasmissioni di intrattenimento..
3) Questo è un aspetto sul quale anche io ho delle perplessità, però cosa facciamo? Io una ipotesi la avrei..prima di andare in missione di pace in giro per il mondo ad importare la democrazia, potremmo pensare a importare la legalità nelle regioni italiane a più alto tasso malavitoso…e, se mi consenti, qui non è un problema politico, quanto di controllo del territorio (la Campania è stata governata fino a poco tempo fa dalla sinistra, quindi non si possono imputare ad altri certe colpe, anche solo di omesso controllo..)..il fatto è che certe cose, che già provò a fare il fascismo, solo per questo vengono tacciate di…filo fascismo, militarizzazione delle città, ecc. ecc.. e quindi non si faranno mai.
4) La macelleria sociale di cui parli l’ha creata una corsa ad investimenti drogata da eccessivi incentivi e forse anche da interessi particolari e malavitosi. Quest’estate sono stato in Puglia, e, passando tra Lucera e Foggia ho visto tanti impianti eolici, ma stranamente almeno un terzo, malgrado una certa brezza, erano fermi..se la ricchezza di alcune imprese viene creata surrettiziamente con i quattrini della collettività, e senza un reale beneficio, se non per chi ha investito in maniera esagerata su certe fonti, ben gli stà…io non sono disposto a continuare su quest’andazzo, e voto quindi, finchè me lo permetteranno, chi mi da maggiori garanzie su aspetti a me più affini ..poi in democrazia la maggioranza prende specifiche decisioni.
5) Questi stato di cose che tu denunci, e cioè tempi lunghi per la messa in opera e in funzione di una centrale, sono causa di una lettura scellerata del referendum sul nucleare, di una pavida classe politica…allora che facciamo, diciamo “fermate il mondo, voglio scendere?”la scelta del no al nucleare, o è planetaria o è ridicola, perche ci sono fattori macroeconomici che ci obbligano a rimanere ancorati alla realtà..salvo che non si voglia ritornare alla povertà che si viveva in Italia, magistralmente descritta da A. Pennacchi nella prima parte di “Canale Mussolini”, o d a G. Pansa su un articolo di giovedì scorso su un quotidiano(a titolo di precisazione sia l’uno che l’altro sono di sinistra..anche se stanno abbondantemente sulle scatole a buona parte della sinistra, intesa come nomenclatura)
6) Mi dispiace che la mia frase ti abbia offeso, perche non era riferita alla base, cioè a buona parte degli elettori, ma alla nomenclatura del partito che, sia all’indomani della fine della seconda guerra mondiale (dopo una cruenta guerra civile, magistralmente descritta dopo 60 anni dai libri di Pansa), sia successivamente, almeno fino alla fine degli anni 70, ha visto nei paesi a regime comunista la panacea di tutti i mali,…………di ciò ho i ricordi di infanzia del “magnifico 68” e degli anni 70, per quel che riguarda la lettura dei giornali di allora, o la partecipazione, un po schifato, alle assemblee studentesche, che propagandavano cose incredibili, unite a concetti incomprensibili..in più il racconto di un mio zio, che ebbe la “fortuna” di vedere con i propri occhi la realtà sovietica, durante un viaggio con un università inglese per cui lavorava, a metà anni 70; il miglior hotel di Mosca e di San Pietroburgo, ove alloggiarono, erano pieni di italiani, quadri del partito, con colbacco in testa gli uomini e pellicce le loro compagne, in stridente contrasto rispetto alla miseria più nera in cui sembrava vivere buona parte della popolazione locale… inoltre quando uscivano erano seguiti sempre dal KGB, che allontanava in malo modo chiunque volesse avvicinarli, della popolazione locale, anche solo per allenarsi con l’inglese che stavano studiando….queste modalità ricordano quanto magistralmente descritto in un film di qualche anno fa, ambientato nella Germania dell’est, intitolato “Le vite degli altri”.. quindi io il rispetto lo do agli illusi che si sono fatti abbindolare, ma non certo ai quadri che raccontavano fino a tutti gli anni 70, mirabilie sulla vita, in URSS, in Cina e in Vietnam.. dal momento che, poi, la realtà è venuta alla luce, come si possa ancora, in Italia, avere più partiti comunisti, mi è difficile capirlo..e tutto questo non lo capiscono nemmeno gli ungheresi, i rumeni e i russi che conosco, che quella realtà l’hanno vissuta realmente..
Per Archè
Io le mie fonti le ho specificate, e non sono ne Le iene, ne politici verdi di lungo corso, ne quotidiani, quanto professori universitari o studi macro economici fatti da università tedesche…sull’informazione che è quello che è, siamo d’accordo, batava sentire la differenza tra tg3 e tg2 ieri, sabato, in relazione alle notizie provenienti dal Giappone su fantomatiche esplosioni nucleari di cui parlava il primo, o il titolo del noto quotidiano romano di cui parlavo nel post incriminato. oggi..
Ci sarebbe da dire pure sulla compostezza dei Giapponesi, colpiti dal terremoto più potente di cui si abbia memoria, rispetto a noi Italiani…
Io penso che il progresso dell’ultimo secolo abbia comunque migliorato notevolmente la vita agli esseri umani, e quindi, se giustamente si deve chiedere il massimo della sicurezza possibile per tutte quelle che sono le attività umane, se questo è possibile negli altri paesi, si deve semplicemente chiedere lo stesso, e modificare i meccanismi della macchina stato, in maniera tale che ciò che si riesce a fare nel resto del mondo, lo si faccia anche qui..qui invece abbiamo una macchina amministrativa, a tutti i livelli inefficiente, …aggiungo poi che, malgrado tutti i progressi, non si può pensare di sconfiggere l'incidente, la forza della natura, la morte, alla quale presto o trardi siamo tutti destinati..ho perso una cara amica di 48 anni tre giorni fa, causa complicazioni post operatorie..
Al
1) Ma insomma, ho qualche dubbio in proposito. Ripeto le pale ed i pannelli, se ben previste, hanno carattere temporaneo e la dismissione dal punto di vista paesaggistico credo sia molto più semplice. Dal punto di vista d'impatto ambientale, anche lì bisogna rifarsi all'analisi costi-benefici cui tu rimandi. E' chiaro che sopra una certa estensione l'installazione deve passare da un'attenta previsione urbanistica. Poi bisogna vedere che s'intende per paesaggio: se questo indica una tutela di risorse economiche ambientali di pregio, son d'accordo; se invece, come succede quasi sempre, diventa una leva per la conservazione sic et simpliciter dei luoghi non va bene. Bisogna ricordarsi che il paesaggio è dinamico, perchè l'uomo lo ha sempre modificato. Se pensi che in Italia, trascorsi 50 anni, qualsiasi edificio, anche il più scalcinato palazzone in periferia, diventa "monumento storico" capisci che siamo alla follia. Da architetti, sarebbe interessante invece riformulare pale, pannelli, da un punto di vista compositivo per ridurne l'impatto;
2) Le politiche "bottom-up" sono già operative a vari livelli e stanno già funzionando e bene (ad esempio nel campo dell'ERP). Ci vuole solo tanto impegno, tanta competenza e tanta assennatezza (dote di cui molti nostri politici sembrano difettare). E' chiaro che devono essere calibrate. A me pare palese, invece, che a qualcuno che ha interessi in gioco, questi tipo d'interventi dia fastidio perchè toglie monopolio e potere.
Inoltre, é chiaro che l'incentivo può avere solo carattere temporaneo. Però poteva essere rivisto, non tagliato di netto da un momento all'altro, mettendo in difficoltà molti piccoli investitori che si son visti levare la terra da sotto i piedi. Non si puo' buttare via il bambino con l'acqua sporca.
3) Mi sono spiegato male. Non era un discorso politico il mio. A me pare che una certa depravata gestione del ciclo dei rifiuti c'è a precindere dal colore dell'amministratore. E non mi pare che ultimamente si siano visti segnali di miglioramento. Dico che mi sembra folle inserire un ulteriore elemento di difficoltà in una situazione già incancrenita.
4) Pale ferme? Ovvio, succede sempre. Da quand'è che in un posto c'è garanzia di vento tutto l'anno e per tutto il giorno? I conti si fanno preventivamente su una media ventosa. L'importante è che la produzione superi il limite di progetto. Poi è vero che la malavita si è inserita pure in questo campo, ma anche qui non si può fare di ogni erba un fascio. Bisogna vigilare e stanare i furbi.
5) Anche qui non mi sono spiegato. A quanto so, in qualsiasi parte del Mondo ci vuole circa una decina di anni per mettere in funzione centrali nuove. Quindi la questione del mentre, per me rimane irrisolta. E poi mi sembra inutile piangere sul latte versato (referendum 1986), tanto la situazione ormai è questa, e dobbiamo affrontarla così com'è.
Ripeto: non sarei neanche contrario all'energia nucleare se non me la ponessero come alternativa con le rinnovabili. Ma mi si dice: "O questo, o l'altro" e allora non ci sto più. Un Governo intelligente non si sarebbe arrogato il diritto di fare una scelta del genere ed in questi termini. Avrebbe costruito un panel di esperti in energia a cui demandare le decisioni in base a dati contestuali, osservazioni ed analisi scientifiche (esempio tipo di quello che il panel avrebbe potuto dire: in base alle nostre analisi, in Toscana, le opzioni migliori sono A,B,C), con la stella polare della DIVERSIFICAZIONE DELLE FONTI.
Questo decisionismo sordo mi fa dubitare della buona fede di qualcuno lassù in alto.
E concludo sottolineando ancora una volta che senza un'idea precisa di struttura della produzione energetica (che mi pare manchi), anche nella più benevola delle ipotesi il nucleare risolverà solo una piccola parte dei nostri problemi nel settore che, purtroppo resteranno tutti sul piatto.
1) Ma insomma, ho qualche dubbio in proposito. Ripeto le pale ed i pannelli, se ben previste, hanno carattere temporaneo e la dismissione dal punto di vista paesaggistico credo sia molto più semplice. Dal punto di vista d'impatto ambientale, anche lì bisogna rifarsi all'analisi costi-benefici cui tu rimandi. E' chiaro che sopra una certa estensione l'installazione deve passare da un'attenta previsione urbanistica. Poi bisogna vedere che s'intende per paesaggio: se questo indica una tutela di risorse economiche ambientali di pregio, son d'accordo; se invece, come succede quasi sempre, diventa una leva per la conservazione sic et simpliciter dei luoghi non va bene. Bisogna ricordarsi che il paesaggio è dinamico, perchè l'uomo lo ha sempre modificato. Se pensi che in Italia, trascorsi 50 anni, qualsiasi edificio, anche il più scalcinato palazzone in periferia, diventa "monumento storico" capisci che siamo alla follia. Da architetti, sarebbe interessante invece riformulare pale, pannelli, da un punto di vista compositivo per ridurne l'impatto;
2) Le politiche "bottom-up" sono già operative a vari livelli e stanno già funzionando e bene (ad esempio nel campo dell'ERP). Ci vuole solo tanto impegno, tanta competenza e tanta assennatezza (dote di cui molti nostri politici sembrano difettare). E' chiaro che devono essere calibrate. A me pare palese, invece, che a qualcuno che ha interessi in gioco, questi tipo d'interventi dia fastidio perchè toglie monopolio e potere.
Inoltre, é chiaro che l'incentivo può avere solo carattere temporaneo. Però poteva essere rivisto, non tagliato di netto da un momento all'altro, mettendo in difficoltà molti piccoli investitori che si son visti levare la terra da sotto i piedi. Non si puo' buttare via il bambino con l'acqua sporca.
3) Mi sono spiegato male. Non era un discorso politico il mio. A me pare che una certa depravata gestione del ciclo dei rifiuti c'è a precindere dal colore dell'amministratore. E non mi pare che ultimamente si siano visti segnali di miglioramento. Dico che mi sembra folle inserire un ulteriore elemento di difficoltà in una situazione già incancrenita.
4) Pale ferme? Ovvio, succede sempre. Da quand'è che in un posto c'è garanzia di vento tutto l'anno e per tutto il giorno? I conti si fanno preventivamente su una media ventosa. L'importante è che la produzione superi il limite di progetto. Poi è vero che la malavita si è inserita pure in questo campo, ma anche qui non si può fare di ogni erba un fascio. Bisogna vigilare e stanare i furbi.
5) Anche qui non mi sono spiegato. A quanto so, in qualsiasi parte del Mondo ci vuole circa una decina di anni per mettere in funzione centrali nuove. Quindi la questione del mentre, per me rimane irrisolta. E poi mi sembra inutile piangere sul latte versato (referendum 1986), tanto la situazione ormai è questa, e dobbiamo affrontarla così com'è.
Ripeto: non sarei neanche contrario all'energia nucleare se non me la ponessero come alternativa con le rinnovabili. Ma mi si dice: "O questo, o l'altro" e allora non ci sto più. Un Governo intelligente non si sarebbe arrogato il diritto di fare una scelta del genere ed in questi termini. Avrebbe costruito un panel di esperti in energia a cui demandare le decisioni in base a dati contestuali, osservazioni ed analisi scientifiche (esempio tipo di quello che il panel avrebbe potuto dire: in base alle nostre analisi, in Toscana, le opzioni migliori sono A,B,C), con la stella polare della DIVERSIFICAZIONE DELLE FONTI.
Questo decisionismo sordo mi fa dubitare della buona fede di qualcuno lassù in alto.
E concludo sottolineando ancora una volta che senza un'idea precisa di struttura della produzione energetica (che mi pare manchi), anche nella più benevola delle ipotesi il nucleare risolverà solo una piccola parte dei nostri problemi nel settore che, purtroppo resteranno tutti sul piatto.
E poi scusa se vado OT Al, ma proprio nonposso esimermi
Tendi a semplificare un po' troppo anche il discorso politico. A parte che almeno al metà dei comunisti al tempo non era scemo (come sostengo che almeno la metà di chi vota Berlusconi NON sia affatto un'idiota), e quindi non era una mandria di poveri pecoroni sviati dai dirigenti del partito, ma gente che sapeva fare i suoi conti.
Inoltre, tra i dirigenti del PC posso farti tanti nomi di gente valida: LA TORRE (vecchio), NAPOLITANO, AMENDOLA, BERLINGUER, PAIETTA, ecc...
Nel sindacato potrei ricordarti DI VITTORIO e GUIDO ROSSA, nel movimento c'erano MARIO CAPANNA, la ROSSANDA, PEPPINO IMPASTATO, il gruppo di RADIO ALICE, e tra alcuni artisti impegnati DEMETRIO STRATOS e DE ANDRE'.
Tutta gente di grande cultura e prontezza di spirito, che si poteva definire comunista o comunque anarchica, e che non era affatto filo-sovietica.
Fattene una ragione, il movimento operaio è stato un fenomeno per la maggioranza consapevole, che ha contribuito a diffondere e custodire la democrazia in Italia, pur con tutte le sue storture interne (e sono molte) e pur con tutte le vite che ha sulla coscienza.
Dai pochi scambi che ho avuto con te, mi sembri una persona che sa ragionare con la sua testa, non ti far catturare da una retorica logora e stantia.
Tendi a semplificare un po' troppo anche il discorso politico. A parte che almeno al metà dei comunisti al tempo non era scemo (come sostengo che almeno la metà di chi vota Berlusconi NON sia affatto un'idiota), e quindi non era una mandria di poveri pecoroni sviati dai dirigenti del partito, ma gente che sapeva fare i suoi conti.
Inoltre, tra i dirigenti del PC posso farti tanti nomi di gente valida: LA TORRE (vecchio), NAPOLITANO, AMENDOLA, BERLINGUER, PAIETTA, ecc...
Nel sindacato potrei ricordarti DI VITTORIO e GUIDO ROSSA, nel movimento c'erano MARIO CAPANNA, la ROSSANDA, PEPPINO IMPASTATO, il gruppo di RADIO ALICE, e tra alcuni artisti impegnati DEMETRIO STRATOS e DE ANDRE'.
Tutta gente di grande cultura e prontezza di spirito, che si poteva definire comunista o comunque anarchica, e che non era affatto filo-sovietica.
Fattene una ragione, il movimento operaio è stato un fenomeno per la maggioranza consapevole, che ha contribuito a diffondere e custodire la democrazia in Italia, pur con tutte le sue storture interne (e sono molte) e pur con tutte le vite che ha sulla coscienza.
Dai pochi scambi che ho avuto con te, mi sembri una persona che sa ragionare con la sua testa, non ti far catturare da una retorica logora e stantia.
Vedi Federico, ognuno di noi, con le proprie esperienze, con le proprie letture, con quanto gli è stato riportato da altri, di cui ci fidiamo, tende a tirare delle conclusioni..parlavo prima al telefono con lo zio di cui sopra e gli raccontavo del fotovoltaico e dei ns scambi di opinioni..lui mi raccontava che negli anni 80/90, quando fece importanti lavori di VIA per l'enel, l'ingegnere dirigente suo referente gli disse che già allora, ove l'enel aveva realizzato i primi impianti fotovoltaici, i contadini delle aree coltivate vicine si lamentavano della perdita di produttività delle loro terre..in maniera più specifica, l'uva non maturava..poi gli incentivi e tutto il resto..certo che, l'Italia, che dovrebbe investire sull'agricoltura e sui prodotti tipici, se è vero ciò (e non vedo perchè un vecchio architetto/urbanista di scuola anglosassone dovrebbe dirmi il falso), poveri noi e povera Italia per la cattiva informazione..per il resto dei personaggi politici di cui tu parli, su alcuni non so altro che quel poco che ho letto di loro, ma almeno su un paio avrei delle grosse remore..uno per il suo atteggiamento tenuto nella invasione sovietica dell'Ungheria( e questo gli Ungheresi non se lo sono dimenticati, lo so perchè ho diversi amici ungheresi..), un altro perchè era quello che gli americani definiscono "Gucci comunist"..di giorno in piazza a sfasciar vetrine e teste per la causa, ma poi la sera di corsa con l'auto sportiva a Montecarlo dalla fidanzata bionda..e anche questo me lo ha raccontato un amico con i capelli bianchi che in quegli anni stava sulle barricate a sinistra e che però si è reso conto della vacuità di certe posizioni di allora...credimi, io ragiono con la mia testa, leggo tanto, come architetto ti consiglierei di leggere di Pennacchi, sia Canale Mussolini, ma ancor più "Fascio e martello. viaggio per le città del Duce" e poi incredulo di quanto scritto, fare come me che ad ogni periodo di vacanza, da 3 anni a questa parte vado a vedermene una, per verificare se mi ha raccontato frottole o meno..io , conscio delle falsità che viaggiano con i vari mezzi di informazione, vado a vedere con i miei occhi, o verifico, con i mezzi a disposizione ciò che vedo e leggo...mai mi sono fatto catturare da una retorica logora e stantia, cosa che invece sembra fare buona parte della sinistra..guarda a titolo esemplificativo il trattamento che ha ricevuto Pansa, per aver raccontato, dopo oltre 50, la liberazione per quello che è stata, e cioè una guerra civile contraddistinta da montagne di cadaveri nelle cascine del nord....viene cancellato dai mezzi di informazione riconducibili a sx, contestato pesantemente dai collettivi vari, e tutto perchè ha raccontato una scomoda verità che molti conoscevano, ma che non faceva comodo alla causa, e faceva mettere in discussione "l'indiscutibile superiorità antropologica della sinistra tutta"..detto ciò, mi fa piacere comunque che tra di noi ci sia stata, nel rispetto delle proprie idee e posizioni , un confronto onesto, pacata e non condito da insulti. Buona serata