La manovra finanziaria 2012 ha modificato pesantemente i due regimi fiscali agevolati previsti da due governi precedenti. Chi ha diritto al beneficio e chi no. Chi ci guadagna, chi ci perde. Proviamo a rispondere ad alcune fra le domande più frequenti.
Leggi la notizia:
[p+A news: Nuovo-regime-dei-contribuenti-minimi-2012-Chi-ne-beneficia-e-chi-no]
redazione p+A : [post n° 268479]
Nuovo regime dei contribuenti minimi 2012. Chi ne beneficia e chi no.
Quindi se io che avevo aperto nel 2010 una partita iva come disegnatore poi nel 2011 l'ho commutata in architetto e con il regime delle nuove attività produttive, adesso non posso aderire ai minimi e finisco nell'ordinario?
Utilissimo questo specchietto! grazie redazione....quello che però non mi è chiaro è l'applicazionde degli studi di settore.
Sono stata prima dal commercialista che mi ha detto di aspettare eventuali chiarimenti da parte dell'Agenzia delle entrate.
Io ho 28 anni e ho aperto partita iva con regime dei minimi nel marzo 2008, quindi da quello che capisco qui posso avere queste agevolazione fino a quando non compio 35 anni?
me lo auguro! altrimenti sarebbe una tragedia!
Grazie redazione per l'articolo :)
Io ho 28 anni e ho aperto partita iva con regime dei minimi nel marzo 2008, quindi da quello che capisco qui posso avere queste agevolazione fino a quando non compio 35 anni?
me lo auguro! altrimenti sarebbe una tragedia!
Grazie redazione per l'articolo :)
Vorrei sapere se :
1) Il passaggio è automatico dal regime di contribuente minimo a quello speciale, inteso come regime intermedio fra ordinario e vecchio minimo ?
2) Inoltre qual'è il significato della condizione di essere soggetti a "studi di settore" ? Chi è lo "studioso che studia" - L'ente preposto o siamo noi stessi a compilare dei moduli ? Se causa di difficoltà di mercato o altri fattori ( concorrenza sleale , salute etc.. ) il reddito dichiarato risulta essere basso ma corrispondente esattamente a quanto fatturato in quell'anno , saranno comunque applicate ingiustamente altri oneri fiscali ?
3) Si può avere un fac simile di parcella - come si dovrà calcolare l'onorario , Ritenuta acconto , IVA etc con questo nuovo regime ?
1) Il passaggio è automatico dal regime di contribuente minimo a quello speciale, inteso come regime intermedio fra ordinario e vecchio minimo ?
2) Inoltre qual'è il significato della condizione di essere soggetti a "studi di settore" ? Chi è lo "studioso che studia" - L'ente preposto o siamo noi stessi a compilare dei moduli ? Se causa di difficoltà di mercato o altri fattori ( concorrenza sleale , salute etc.. ) il reddito dichiarato risulta essere basso ma corrispondente esattamente a quanto fatturato in quell'anno , saranno comunque applicate ingiustamente altri oneri fiscali ?
3) Si può avere un fac simile di parcella - come si dovrà calcolare l'onorario , Ritenuta acconto , IVA etc con questo nuovo regime ?
Salve,
ho aperto la P.IVA nel 2008, a 34 anni, con il regime fiscale agevolato per nuove iniziative. Dopo tre annualità, 2008, 2009 e 2010, sono passato per il 2011 al regime dei minimi. Nel 2012, all'età di 38 anni, posso aderire al nuovo regime, per un anno ancora o fuoriesco e devo passare al regime ordinario?
Grazie.
ho aperto la P.IVA nel 2008, a 34 anni, con il regime fiscale agevolato per nuove iniziative. Dopo tre annualità, 2008, 2009 e 2010, sono passato per il 2011 al regime dei minimi. Nel 2012, all'età di 38 anni, posso aderire al nuovo regime, per un anno ancora o fuoriesco e devo passare al regime ordinario?
Grazie.
x ADany
siamo tutti in attesa delle ulteriori specificazioni sul provvedimento approvato, che dovrebbero chiarire (entro l'anno) eventuali dettagli tecnici del passaggio da un regime a un altro, principalmente quello del regime agevolato per le nuove iniziative.
Stesso problema per il fac simile della parcella.
Potremmo già dire che sarà molto simile a quella del regime agevolato per le nuove iniziative: www.professionearchitetto.it/tools/fattura/
ma aspettiamo che ci siano ulteriori approfondimenti.
Per gli studi di settore, invece, la faccenda è un po' complicata. L'Ente che controlla la congruità è l'Agenzia delle Entrate. Per semplificare molto, è un po' come se tu fossi colpevole fino a che non dimostri la tua innocenza. Se denunci meno di quanto previsto puoi essere chiamato a dimostrarlo.
x Paolo
hai più di 35 anni, quindi rientri nel caso 1.
Dovresti passare al regime intermedio dal 2012, metà ordinario e metà forfettone.
siamo tutti in attesa delle ulteriori specificazioni sul provvedimento approvato, che dovrebbero chiarire (entro l'anno) eventuali dettagli tecnici del passaggio da un regime a un altro, principalmente quello del regime agevolato per le nuove iniziative.
Stesso problema per il fac simile della parcella.
Potremmo già dire che sarà molto simile a quella del regime agevolato per le nuove iniziative: www.professionearchitetto.it/tools/fattura/
ma aspettiamo che ci siano ulteriori approfondimenti.
Per gli studi di settore, invece, la faccenda è un po' complicata. L'Ente che controlla la congruità è l'Agenzia delle Entrate. Per semplificare molto, è un po' come se tu fossi colpevole fino a che non dimostri la tua innocenza. Se denunci meno di quanto previsto puoi essere chiamato a dimostrarlo.
x Paolo
hai più di 35 anni, quindi rientri nel caso 1.
Dovresti passare al regime intermedio dal 2012, metà ordinario e metà forfettone.
Come è che lo vogliono chiamare questo regime "intermedio"? io una proposta ce l'ho: Regime degli Sfigati...che purtroppo se lo dovranno tenere perchè ormai hanno 35 anni e dovranno fare i salti mortali per prendere due soldi con il fisco sul collo che ti chiama "evasore" perchè nn sei congruo.
http://i53.tinypic.com/2lx9nhx.jpg
Ho trovato questo articolo sui "NUOVI MINIMI" ; mi sembra abbastanza chiaro anzi riaccende un barlume di speranza ma devo ammettere che, personalmente, in questo governo io ripongo ben poca fiducia soprattutto sulla sua "equità" nei confronti di noi ex minimi (ovvero poveri cristi) che dall'oggi al domani avremo da affrontare la spada di Damocle degli studi di settore!
Ho trovato questo articolo sui "NUOVI MINIMI" ; mi sembra abbastanza chiaro anzi riaccende un barlume di speranza ma devo ammettere che, personalmente, in questo governo io ripongo ben poca fiducia soprattutto sulla sua "equità" nei confronti di noi ex minimi (ovvero poveri cristi) che dall'oggi al domani avremo da affrontare la spada di Damocle degli studi di settore!
scusate, io sono un po' rintronata...ma vorrei capire in fattura cambia qualcosa o no?! Ci sarà per tutti (ex minimi ed ex nuove attività) l'imponibile e la ritenuta del 20%....per poi dover pagare solo un 5%? Mamma che confusione che ho!
ma quindi io che ho aperto partita IVA nel 2011 e avendo 27 anni, dal prossimo anno entro nel nuovo regime e ci posso rimanere fino a 35 anni?
ma effettivamente come dice meg, ci fanno fare ritenute d'acconto al 20% e poi ne dobbiamo pagare il 5 %??
quindi rispetto al regime dei minimi apparte il passaggio dal 20 al 5 cosa cambia?
aggiungo l'IVA...e ok...poi?
ma effettivamente come dice meg, ci fanno fare ritenute d'acconto al 20% e poi ne dobbiamo pagare il 5 %??
quindi rispetto al regime dei minimi apparte il passaggio dal 20 al 5 cosa cambia?
aggiungo l'IVA...e ok...poi?
x francesco
Da quello che ho capito, si. Il regime dura inizialmente 5 anni e poi si estende fino ai 35 anni di età. E io che li ho superati purtroppo fuoriesco.
La ritenuta d'acconto è sempre del 20% pur pagando le tasse con una aliquota sostitutiva del 5%. Vorrà dire che per qualche anno andrai a credito (puoi sempre chiedere la restituzione di quello che hai versato in più).
No, se entri nel regime dei minimi l'IVA non la devi mettere.
Se sei nel regime ordinario o in quello agevolato nuove iniziative, aggiungi l'IVA e se fatturi a chi ha una P.IVA, devi calcolare anche la ritenuta del 20% che versera il cliente.
Rispetto al vecchio regime dei minimi cambia che hanno messo il limite dei 35 anni e che vi possono entrare solo quelli che hanno aperto la P.IVA dal 2008 in poi e che non abbiano lavorato nei 3 anni precedenti... ovvero ci sarà un sacco di gente che fuoriesce.
Da quello che ho capito, si. Il regime dura inizialmente 5 anni e poi si estende fino ai 35 anni di età. E io che li ho superati purtroppo fuoriesco.
La ritenuta d'acconto è sempre del 20% pur pagando le tasse con una aliquota sostitutiva del 5%. Vorrà dire che per qualche anno andrai a credito (puoi sempre chiedere la restituzione di quello che hai versato in più).
No, se entri nel regime dei minimi l'IVA non la devi mettere.
Se sei nel regime ordinario o in quello agevolato nuove iniziative, aggiungi l'IVA e se fatturi a chi ha una P.IVA, devi calcolare anche la ritenuta del 20% che versera il cliente.
Rispetto al vecchio regime dei minimi cambia che hanno messo il limite dei 35 anni e che vi possono entrare solo quelli che hanno aperto la P.IVA dal 2008 in poi e che non abbiano lavorato nei 3 anni precedenti... ovvero ci sarà un sacco di gente che fuoriesce.
perdonatemi ma allora non ho capito una cosa...il regime dei minimi rimane solo che l'irpef è al 5%...da quanto avevo capito dal 2012 avremo obbligo di fatturare IVA, studi di settore e quant'altro...a questp punto spero che mi sia sbagliato...cmq è un'ingiustizia per tutti gli over 35...
Non si parla di IRPEF al 5%, ma di imposta sostitutiva al 5%.
Non paghi IRPEF, IRAP e non versi IVA (anche perchè non la incameri), ma paghi un importo pari al 5% del tuo reddito.
Non paghi IRPEF, IRAP e non versi IVA (anche perchè non la incameri), ma paghi un importo pari al 5% del tuo reddito.
scusate, se deve essere una modifica per agevolare nei primi anni di attività...io vorrei tenermi quel 15% di troppo in tasca e non doverlo cmq versare e aspettare un secolo (magari il falllimento) per poterli detrarre dalle future tasse...anche perchè se li chiedi indietro ci mettono anni prima di tornare.
Con quel 15% io ci faccio 2 stipendi all'anno...non so rendo l'idea!
Con quel 15% io ci faccio 2 stipendi all'anno...non so rendo l'idea!
x Meg:
da quello che ho capito io questo 5%, ovviamente per gli aventi diritto, è una imposta forfettaria esattamente come lo è adesso il 20% per gli attuali minimi. Il 5% come il 20% di adesso prende dentro tutto IVA, IRAP, IRPEF cioè tutto quello che un professionista in regime ordinario paga con l'applicazione delle diverse aliquote di legge.
Quindi la ritenuta in fattura per i nuovi minimi non sarà più del 20% ma del 5%.
x Arkminimo:
l'articolo che hai postato mi ha dato una leggera speranza per il discorso della "marginalità". Speriamo che ne tengano conto nei provvedimenti "correttivi"(qua si va avanti solo a manovre correttive!far 'na legge giusta subito, no? è troppo difficile?)
da quello che ho capito io questo 5%, ovviamente per gli aventi diritto, è una imposta forfettaria esattamente come lo è adesso il 20% per gli attuali minimi. Il 5% come il 20% di adesso prende dentro tutto IVA, IRAP, IRPEF cioè tutto quello che un professionista in regime ordinario paga con l'applicazione delle diverse aliquote di legge.
Quindi la ritenuta in fattura per i nuovi minimi non sarà più del 20% ma del 5%.
x Arkminimo:
l'articolo che hai postato mi ha dato una leggera speranza per il discorso della "marginalità". Speriamo che ne tengano conto nei provvedimenti "correttivi"(qua si va avanti solo a manovre correttive!far 'na legge giusta subito, no? è troppo difficile?)
ok, grazie Kia...se è come dici tu mi sembra più sensato ed è un passaggio meno terrificante, almeno per me che vengo dal regime delle nuove attività produttive, quindi senza ritenuta e 10% di tasse. Anche se io avevo capito che era una casualità il fatto che la ritenuta fosse pari all'imposta sostitutiva e che quindi erano due cose differrenti, mah, sperare non costa niente... dicono.... Speriamo che le notizie siano via via più confortanti.
x meg.
No non era una casualità che fossero entrambe al 20%. Infatti la ritenuta che ti paga mettiamo caso lo studio per cui collabori, è l'ANTICIPAZIONE di quello che devi versare allo stato.
Poi ovviamente con il meccanismo delle detrazioni delle spese ti tornavano indietro dei soldi (lo stato era in credito con te) tramite modello Unico. Poi per recuperarli potevi decidere se andare a rimborso o compensazione. Personalmente, fattuarndo solo a professionisti, vado solo a rimborso con modello unico e rivedo i soldi dopo 3 anni con l'applicazione di un minimo di interessi (avviso di andare a ritirare il credito presso ufficio postale). A parte il fastidio di vedere i soldi dopo tutto questo tempo, tutto sommato senza particolari adempimenti mi poteva andare bene. Non so adesso cosa succederà a chi ha caratteristiche per essere un Minimo ma avrà compiuto questi benedetti 35 anni, se sarà altrettanto semplice..... Vedremo.
No non era una casualità che fossero entrambe al 20%. Infatti la ritenuta che ti paga mettiamo caso lo studio per cui collabori, è l'ANTICIPAZIONE di quello che devi versare allo stato.
Poi ovviamente con il meccanismo delle detrazioni delle spese ti tornavano indietro dei soldi (lo stato era in credito con te) tramite modello Unico. Poi per recuperarli potevi decidere se andare a rimborso o compensazione. Personalmente, fattuarndo solo a professionisti, vado solo a rimborso con modello unico e rivedo i soldi dopo 3 anni con l'applicazione di un minimo di interessi (avviso di andare a ritirare il credito presso ufficio postale). A parte il fastidio di vedere i soldi dopo tutto questo tempo, tutto sommato senza particolari adempimenti mi poteva andare bene. Non so adesso cosa succederà a chi ha caratteristiche per essere un Minimo ma avrà compiuto questi benedetti 35 anni, se sarà altrettanto semplice..... Vedremo.
Una cosa non mi è chiara: ho ora il regime ordinario, posso usufruire del 5%? Ho aperto la p.iva nel 2010 con il regime dei minimi (non chiedetemi perchè non con l'art. 1...) e ho 27 anni. Nel 2011 sono passata a regime ordinario (per scelta e non per superamento €). L'anno prossimo posso usufruire del 5% pur essendo attualmente in regime ordinario? O son condannata a vita al regime ordinario? Questo considerando di esser sotto i 30.000. Grazie per l'aiuto! Son terrorizzata dalla manovra..
Non fate confusione.
Una cosa è il 5% di tasse da pagare in base al reddito, un'altra è la ritenuta del 20% da applicare se si fattura ai clienti con partita IVA.
Va da se, che se io anticipo il 20% e poi dovrò pagare solo il 5% sarò a credito con lo stato di un 15% (soldi che si possono chiedere indietro). E' lo scotto da pagare per far parte del regime dei minimi.
Oppure preferivi pagare il 20% di tasse e non essere a credito? Io credo di no!! ;-)
Una cosa è il 5% di tasse da pagare in base al reddito, un'altra è la ritenuta del 20% da applicare se si fattura ai clienti con partita IVA.
Va da se, che se io anticipo il 20% e poi dovrò pagare solo il 5% sarò a credito con lo stato di un 15% (soldi che si possono chiedere indietro). E' lo scotto da pagare per far parte del regime dei minimi.
Oppure preferivi pagare il 20% di tasse e non essere a credito? Io credo di no!! ;-)
x paolo:
ma scusa se uno ricade in questi Nuovi Minimi e fattura a un possessore di partita iva la ritenuta sarà al 5% (e non più al 20% come adesso)...credo, perchè la persona che fattura dovrà pagare 5 e non 20. Non è così? Il funzionamento dovrebbe essere il medesimo di ora, ma con ritenuta del 5%, ovviamente solo per i fortunati.
Forse mi sfugge qualcosa...ma dato che la ritenuta è una anticipazione di quanto uno deve pagare, i nuovi minimi la avranno del 5%. Perchè secondo me nn ha senso una ritenuta del 20% se poi devi pagare 5% e avere di default un credito di 15%.
Poi in ogni caso sei a credito anche applicando subito il 5% perchè per il principio di cassa ricavi-costi a cui è soggetto il minimo contribuente, dovrai avere soldi indietro (con modello unico dopo 3 anni).
ma scusa se uno ricade in questi Nuovi Minimi e fattura a un possessore di partita iva la ritenuta sarà al 5% (e non più al 20% come adesso)...credo, perchè la persona che fattura dovrà pagare 5 e non 20. Non è così? Il funzionamento dovrebbe essere il medesimo di ora, ma con ritenuta del 5%, ovviamente solo per i fortunati.
Forse mi sfugge qualcosa...ma dato che la ritenuta è una anticipazione di quanto uno deve pagare, i nuovi minimi la avranno del 5%. Perchè secondo me nn ha senso una ritenuta del 20% se poi devi pagare 5% e avere di default un credito di 15%.
Poi in ogni caso sei a credito anche applicando subito il 5% perchè per il principio di cassa ricavi-costi a cui è soggetto il minimo contribuente, dovrai avere soldi indietro (con modello unico dopo 3 anni).
Andrei cauto sulla questione ritenuta d'acconto in fattura al 5%. Non è affatto detto. La ritenuta d'acconto (20%) è un anticipo sulle tasse da pagare annualmente, che lo Stato incassa mensilmente da alcuni soggetti, non da chiunque. Se il destinatario della fattura è un privato cittadino, non è "sostituto d'imposta", quindi la ritenuta non va in fattura. Se è un'azienda, o un professionista, la ritenuta va in fattura.
Ora dipende da quello che dirà l'Agenzia delle Entrate nei suoi approfondimenti.
Se l'analogia sarà con il vecchio regime dei minimi, c'è la possibilità che la ritenuta vada inserita al 20% in fattura (quando va inserita) e se del caso a fine anno c'è un credito d'imposta. Se l'analogia sarà con il regime delle nuove iniziative la R.A. non va mai in fattura e si pagherà solo a fine anno un 5%.
Ora dipende da quello che dirà l'Agenzia delle Entrate nei suoi approfondimenti.
Se l'analogia sarà con il vecchio regime dei minimi, c'è la possibilità che la ritenuta vada inserita al 20% in fattura (quando va inserita) e se del caso a fine anno c'è un credito d'imposta. Se l'analogia sarà con il regime delle nuove iniziative la R.A. non va mai in fattura e si pagherà solo a fine anno un 5%.
ok, davo per scontata una cosa che allora scontata non è. Cioè per me era pacifico che:
se x il mio regime fiscale devo dare allo stato 20% la ritenuta è del 20%;
se x il mio regime fiscale devo dare allo stato 5% la ritenuta è del 5%;
Non vedevo perchè se devo versare 5% a fine anno, lo stato dovrebbe volere un anticipo del 20%. ....tra l'altro facendomi vedere il mio credito tra tre anni....Era questo che mi sfuggiva. Secondo me era + logico che l'aliquota della ritenuta venisse adeguata a quella dell'imposta a forfait.
Non è che 20% è il numero obbligatorio per definizione della ritenuta e deve essere per forza quello. Esistono, per altre situazioni, ritenute del 10% e del 4%, dipende.
Ma stiamo a vedere cosa dice l'agenzia delle entrate.
se x il mio regime fiscale devo dare allo stato 20% la ritenuta è del 20%;
se x il mio regime fiscale devo dare allo stato 5% la ritenuta è del 5%;
Non vedevo perchè se devo versare 5% a fine anno, lo stato dovrebbe volere un anticipo del 20%. ....tra l'altro facendomi vedere il mio credito tra tre anni....Era questo che mi sfuggiva. Secondo me era + logico che l'aliquota della ritenuta venisse adeguata a quella dell'imposta a forfait.
Non è che 20% è il numero obbligatorio per definizione della ritenuta e deve essere per forza quello. Esistono, per altre situazioni, ritenute del 10% e del 4%, dipende.
Ma stiamo a vedere cosa dice l'agenzia delle entrate.
Kia, a parte i casi particolari, la ritenuta è sempre del 20%, anche per chi, in regime ordinario, paga il 23% e più.
Il fatto che con il forfettone le due aliquote fossero uguali era un caso che, tra l'altro, contribuiva anche a semplificare ulteriormente la propria contabilità.
Il fatto che con il forfettone le due aliquote fossero uguali era un caso che, tra l'altro, contribuiva anche a semplificare ulteriormente la propria contabilità.
Leggo tante belle dissertazioni su aliquote e quant'altro ma, (perdonate se la butto brutalmente su livelli "terra terra") dimenticate una cosa...questa manovra NON è stata pensata per facilitare gli architetti (a parte la piccolissima percentuale di "nuovi" professionisti) ma SOLO ed UNICAMENTE per raccattare più soldi possibili, facendo ricadere il grosso dei "minimi" sotto i famigerati studi di settore senza (come accade a chi legifera a ruota continua senza un minimo di grano salis come avviene sotto questo Governo) prevedere che chi al 31 dicembre 2011 era minimo il primo di gennaio 2012 non può magicamente trovarsi in balia di studi di settore e quantaltro...VOGLIO PROPRIO VEDERE COSA ESCOGITERANNO per ovviare a questa lapalissiana incongruenza segnalata nell'articolo di Italia Oggi..ogni altra considerazione (almeno nel mio caso) è pura fiction fiscale...
Speriamo che rinsaviscano...
Speriamo che rinsaviscano...
x desnip:
grazie della delucidazione. Ero veramente convinta che la corrispondenza non fosse casuale e che la avessero fatta a posta! Sorry, sorry, sorry, ritiro tutto quanto detto.
grazie della delucidazione. Ero veramente convinta che la corrispondenza non fosse casuale e che la avessero fatta a posta! Sorry, sorry, sorry, ritiro tutto quanto detto.
Per Paolo e Kia:
scusate ma allora mi sfugge qualcosa...io avevo capito che il regime dei minimi veniva modificato in questo modo:
- imposta sostitutiva al 5%
- introduzione IVA
- studi di settore
potevano rientrare in questo settore chi apriva dal 1 gennaio 2012 una partita Iva o chi l'aveva aperta non prima del 2007 (vado a ricordo)
il resto delle persone che facevano parte del regime dei minimi e delle nuova attività produttive ricadevano nell'ordinario...
Quindi non è esattamente cosi? e la soglia dei 35 anni che leggo cosa indica?
scusate ma allora mi sfugge qualcosa...io avevo capito che il regime dei minimi veniva modificato in questo modo:
- imposta sostitutiva al 5%
- introduzione IVA
- studi di settore
potevano rientrare in questo settore chi apriva dal 1 gennaio 2012 una partita Iva o chi l'aveva aperta non prima del 2007 (vado a ricordo)
il resto delle persone che facevano parte del regime dei minimi e delle nuova attività produttive ricadevano nell'ordinario...
Quindi non è esattamente cosi? e la soglia dei 35 anni che leggo cosa indica?
x Francesco:
chi avrà l'imposta sostitutiva del 5% NON avrà l'iva. L'iva ce l'avranno quelli che adesso sono minimi ma fuoriusciranno dal regime non per questioni di reddito (Perchè quello magari continua a restare al di sotto dei 30 mila) ma per questioni di età (limite dei 35 anni) o per questione di anno in cui ha aperto p.iva con regime dei minimi. Infatti, da quello che si è capito, se uno ha aperto p.iva quando aveva meno di 30 anni può starci fino a 35 anni mentre se uno ha aperto i minimi dopo i 30 anni deve contare 5 anni compreso quello di apertura e poi esce dai minimi (come li conosciamo ora, cioè coon imposta sostituitiva e NO iva). In questo secondo caso vale anche il limite dei 35 anni. Quindi o per una cosa o per l'altra si rischia di uscirne....
Se però i requisiti per essere minimo (reddito inferiore a tot.) permangono, si entra in un regime "intermedio" che nn ha ancora un nome.....per cui si avrà l'iva ma ci sarà versamento annuale e non al 16 del mese successivo all'emissione di fattura, c'è esonero dalla tenuta delle scritture contabili, non si paga l'irap ma pare che si dovrà fare i conti con studi di settore. Su questo ultimo punto (studi di settore) però secondo me non è detta l'ultima parola perchè come fai ad appplicare gli studi di settore ad uno che prende 15 mila euro lordi, cioè ha un reddito marginale?Questa è la situazione allo stato dell'arte.....spero di aver capito giusto perchè in queto caos uno vorrebbe anche farsi due conti....
chi avrà l'imposta sostitutiva del 5% NON avrà l'iva. L'iva ce l'avranno quelli che adesso sono minimi ma fuoriusciranno dal regime non per questioni di reddito (Perchè quello magari continua a restare al di sotto dei 30 mila) ma per questioni di età (limite dei 35 anni) o per questione di anno in cui ha aperto p.iva con regime dei minimi. Infatti, da quello che si è capito, se uno ha aperto p.iva quando aveva meno di 30 anni può starci fino a 35 anni mentre se uno ha aperto i minimi dopo i 30 anni deve contare 5 anni compreso quello di apertura e poi esce dai minimi (come li conosciamo ora, cioè coon imposta sostituitiva e NO iva). In questo secondo caso vale anche il limite dei 35 anni. Quindi o per una cosa o per l'altra si rischia di uscirne....
Se però i requisiti per essere minimo (reddito inferiore a tot.) permangono, si entra in un regime "intermedio" che nn ha ancora un nome.....per cui si avrà l'iva ma ci sarà versamento annuale e non al 16 del mese successivo all'emissione di fattura, c'è esonero dalla tenuta delle scritture contabili, non si paga l'irap ma pare che si dovrà fare i conti con studi di settore. Su questo ultimo punto (studi di settore) però secondo me non è detta l'ultima parola perchè come fai ad appplicare gli studi di settore ad uno che prende 15 mila euro lordi, cioè ha un reddito marginale?Questa è la situazione allo stato dell'arte.....spero di aver capito giusto perchè in queto caos uno vorrebbe anche farsi due conti....
Quindi se ho capito bene, io che ho aperto partita Iva quest'anno con il regime dei minimi e che ho 28 anni, avro la possibilità di usufruire fino a 35 anni del "nuovo" regijme che in pratica è come il vecchio regime dei minimi ma al posto dell'iposta sostituitiva del 20% avro un'imposta sostitutiva al 5%...giusto?
tutto questo è fatto per inasprire questa triste guerra tra poveri: chi è un minimo, chi non lo è per poco, chi sta in regime ordinario, chi non più giovane purtroppo professionalmente lo è ancora!!! chi emette fatture con iva e chi senza!!!!
il tutto ha creato solo ed esclusivamente concorrenze sleali tra noi poveri cristi che siamo costretti a lavorare al ribasso!!
Le società di ingegneria ci mangeranno e schiavizzeranno......questo è lo scopo.....perchè nel frattempo non si sono create le basi per fare la professione per bene.
Pensate a questo: in un mondo globalizzato dove spagnoli, francesi ed olandesi vincono concorsi a 25 anni ed aprono i loro studi in equipe, in italia non esiste un regime fiscale agevolato che stimoli l'associativismo che, penso, sia oggi l'unica strada per poter lottare in un mercato così difficile. Cidanno il contentino del 5% o 20% e poi alla fine di tutto ci troviamo al punto di partenza perche con questo modo di fare nessuno di noi potrà costruire uno studio solido capace di emergere!!!!
il tutto ha creato solo ed esclusivamente concorrenze sleali tra noi poveri cristi che siamo costretti a lavorare al ribasso!!
Le società di ingegneria ci mangeranno e schiavizzeranno......questo è lo scopo.....perchè nel frattempo non si sono create le basi per fare la professione per bene.
Pensate a questo: in un mondo globalizzato dove spagnoli, francesi ed olandesi vincono concorsi a 25 anni ed aprono i loro studi in equipe, in italia non esiste un regime fiscale agevolato che stimoli l'associativismo che, penso, sia oggi l'unica strada per poter lottare in un mercato così difficile. Cidanno il contentino del 5% o 20% e poi alla fine di tutto ci troviamo al punto di partenza perche con questo modo di fare nessuno di noi potrà costruire uno studio solido capace di emergere!!!!
Concordo con pessimista inoltre nel nosto paese c’è la pessima usanza di “agevolare” chicchessia (anche i “giovani” professionisti) illudendoli di poter “campare” alla meno peggio sino alla soglia dei quaranta (vedi es. precari della scuola, etc.), poi di colpo li “abbandonano al loro destino…..al (finto) MERCATO...quando uno è troppo VECCHIO o troppo GIOVANE per qualsivoglia iniziativa o progetto.
Mi permetto di postare quest’articolo tratto dalla rivista dell’ Ordine degli Archh. di Bologna che trovo semplicemente ILLUMINANTE….
“QUALUNQUEMENTE
Cretini illuminati da lampi di imbecillità. (Ennio Flaiano)
Il momento storico attuale, per gli architetti, non è dei migliori.
Al di là di tutte le giustificazioni e gli ottimismi, bisogna ammettere
che è così. La considerazione riguarda, soprattutto, la
situazione italiana, poiché nel “resto del mondo” (viene alla mente
la partita di calcio Italia contro resto del mondo, che aveva
però, al contrario della circostanza di cui parliamo, valenza positiva:
tutto il mondo contro i migliori) le cose vanno, seppure
con differenze notevoli, assai meglio. L’ultimo rapporto del CRESME
sulla situazione del settore immobiliare e della professione
dell’architetto in Italia mettono in evidenza una serie di indicatori
che sono decisamente preoccupanti. Per fare solo qualche
esempio: i lavori pubblici stanno diminuendo a grande velocità;
il reddito professionale medio degli architetti di quest’anno
è inferiore a quello di dieci anni fa; le normative edilizie, invece
di andare nel verso della semplificazione, sono sempre più complicate
e contraddittorie; sono stati segnalati casi di ribasso del
novantanove per cento sulla parcella, con buona pace della tanto
sbandierata qualità della prestazione; il concorso di progettazione,
invece di essere sempre più utilizzato, viene evitato con
tutti gli artifici e le motivazioni possibili come nel caso delll’EXPO
di Milano, dove non ne è previsto neanche uno; vengono privilegiati
gli affidamenti diretti, con innalzamenti delle soglie minime
e l’appalto integrato. Le cose non vanno molto bene per
gli architetti uomini, ma per le donne è ancora peggio, sia per
la difficoltà nel trovare lavoro che per il reddito medio, sensibilmente
inferiore a quello maschile. Ciò nonostante siano, ad
esempio, all’università, superiori per quantità e qualità.
Si potrebbe continuare con tanti altri esempi desolanti e negativi.
Fermiamoci e proviamo a ragionare sui motivi che ci hanno
portato verso questa sconsolante situazione. Le tematiche potrebbero
essere scivolose, per cui porsi delle domande può rivelarsi
più opportuno che darsi delle risposte. Come primo argomento
iniziamo dall’università. Lo studiare meno per studiare tutti,
come recitava uno slogan, migliora il livello culturale di una
nazione o lo peggiora? C’è chi pensa che il mezzo pollo a testa,
che nell’alimentazione funziona, nella cultura possa invece creare
di problemi. Colui che esce da un corso triennale è un laureato
breve o un diplomato lungo? È giusto che le nostre facoltà
si siano licealizzate? Perché se una università ha un alto tasso di
“mortalità didattica” si tende a pensare che è mediocre invece che
severa? Per contro se una università laurea gli studenti in corso
è molto efficiente o è troppo facile? Perché alla fine di un corso
di studi in Italia un laureato può decidere se farsi chiamare
architetto o ingegnere e, nel caso sia indeciso, possa iscriversi contemporaneamente
ai due albi? Non tentate di spiegare cose del
genere ad uno straniero. Perderete la sua stima.
Come secondo argomento potremmo affrontare il problema del
governo e dell’amministrazione della cosa pubblica. È meglio che
un politico faccia quel mestiere di professione o che sia un tecnico,
un laico prestato dalla società civile? Una persona, quindi,
che, avendo raggiunto una credibilità pubblica attraverso il
suo lavoro, si renda disponibile a mettere le sue capacità al servizio
della collettività? Oppure è preferibile una persona che fa
il mestiere di politico a tempo pieno per tutta la vita? Ma allora
potrebbe esserci un corso di laurea in sindaco, un altro in deputato,
diverso però, ovviamente, da quello di senatore. In questo
caso sarebbe meglio un corso triennale o quinquennale?
Terzo argomento: la prestazione intellettuale e quella di produzione
e servizio. In un paese dove è diventato normale studiare
meno, anzi così è più democratico e dove chiunque, indipendentemente
dalle sue capacità e dal suo curriculum, può amministrare
la cosa pubblica, come ci si può meravigliare se progettare
un aeroporto, operare a cuore aperto, difendere un innocente
da una accusa ingiusta o perseguire un colpevole per un
giusto motivo, venga equiparato a guidare un taxi, forgiare bulloni
o lavare lenzuola per le ferrovie dello stato? Tutti sono capaci
di lavare le lenzuola, quindi lo faccio fare a chi mi costa meno;
analogamente tutti sono capaci di progettare un ponte strallato
in una bellissima vallata e quindi lo faccio progettare a chi mi
costa meno. Sensibilità ambientale e culturale, capacità artistica,
tecnica e di coordinamento, ma di cosa stiamo parlando! La
nostra normativa per gli affidamenti di incarichi prevede, del resto,
che un progettista che ha fatto due orribili ospedali vale di
più ci quello che ne ha fatto uno splendido; un magnifico progettista
che non ne ha fatto neanche uno, non vale, invece, niente.
Con la scusa delle liberalizzazioni si sostengono cose assurde
e si produce una confusione totale. Anni orsono siamo finiti
in una lenzuolata insieme a taxisti e massaggiatrici, oggi siamo
felicemente equiparati agli autotrasportatori.
Tutto quanto descritto in precedenza è indipendente dalla situazione
contingente della crisi che riguarda il settore immobiliare,
l’etica politica e professionale, e, più in generale, il livello
di intelligenza di chi ci governa ed amministra da decenni. La
crisi ha solo esasperato e portato a galla una serie di contraddizioni
e assurdità che caratterizzano la situazione dell’architettura,
in Italia, da molto tempo. Tutti noi vorremmo essere ottimisti
se non fosse che molti dei nostri interlocutori, che dovrebbero
risolvere una parte dei problemi, ci fanno invece venire alla mente
un film recente ed un famoso aforisma di Ennio Flaiano …”
e come in quel famoso spot “meditate gente..meditate…
Mi permetto di postare quest’articolo tratto dalla rivista dell’ Ordine degli Archh. di Bologna che trovo semplicemente ILLUMINANTE….
“QUALUNQUEMENTE
Cretini illuminati da lampi di imbecillità. (Ennio Flaiano)
Il momento storico attuale, per gli architetti, non è dei migliori.
Al di là di tutte le giustificazioni e gli ottimismi, bisogna ammettere
che è così. La considerazione riguarda, soprattutto, la
situazione italiana, poiché nel “resto del mondo” (viene alla mente
la partita di calcio Italia contro resto del mondo, che aveva
però, al contrario della circostanza di cui parliamo, valenza positiva:
tutto il mondo contro i migliori) le cose vanno, seppure
con differenze notevoli, assai meglio. L’ultimo rapporto del CRESME
sulla situazione del settore immobiliare e della professione
dell’architetto in Italia mettono in evidenza una serie di indicatori
che sono decisamente preoccupanti. Per fare solo qualche
esempio: i lavori pubblici stanno diminuendo a grande velocità;
il reddito professionale medio degli architetti di quest’anno
è inferiore a quello di dieci anni fa; le normative edilizie, invece
di andare nel verso della semplificazione, sono sempre più complicate
e contraddittorie; sono stati segnalati casi di ribasso del
novantanove per cento sulla parcella, con buona pace della tanto
sbandierata qualità della prestazione; il concorso di progettazione,
invece di essere sempre più utilizzato, viene evitato con
tutti gli artifici e le motivazioni possibili come nel caso delll’EXPO
di Milano, dove non ne è previsto neanche uno; vengono privilegiati
gli affidamenti diretti, con innalzamenti delle soglie minime
e l’appalto integrato. Le cose non vanno molto bene per
gli architetti uomini, ma per le donne è ancora peggio, sia per
la difficoltà nel trovare lavoro che per il reddito medio, sensibilmente
inferiore a quello maschile. Ciò nonostante siano, ad
esempio, all’università, superiori per quantità e qualità.
Si potrebbe continuare con tanti altri esempi desolanti e negativi.
Fermiamoci e proviamo a ragionare sui motivi che ci hanno
portato verso questa sconsolante situazione. Le tematiche potrebbero
essere scivolose, per cui porsi delle domande può rivelarsi
più opportuno che darsi delle risposte. Come primo argomento
iniziamo dall’università. Lo studiare meno per studiare tutti,
come recitava uno slogan, migliora il livello culturale di una
nazione o lo peggiora? C’è chi pensa che il mezzo pollo a testa,
che nell’alimentazione funziona, nella cultura possa invece creare
di problemi. Colui che esce da un corso triennale è un laureato
breve o un diplomato lungo? È giusto che le nostre facoltà
si siano licealizzate? Perché se una università ha un alto tasso di
“mortalità didattica” si tende a pensare che è mediocre invece che
severa? Per contro se una università laurea gli studenti in corso
è molto efficiente o è troppo facile? Perché alla fine di un corso
di studi in Italia un laureato può decidere se farsi chiamare
architetto o ingegnere e, nel caso sia indeciso, possa iscriversi contemporaneamente
ai due albi? Non tentate di spiegare cose del
genere ad uno straniero. Perderete la sua stima.
Come secondo argomento potremmo affrontare il problema del
governo e dell’amministrazione della cosa pubblica. È meglio che
un politico faccia quel mestiere di professione o che sia un tecnico,
un laico prestato dalla società civile? Una persona, quindi,
che, avendo raggiunto una credibilità pubblica attraverso il
suo lavoro, si renda disponibile a mettere le sue capacità al servizio
della collettività? Oppure è preferibile una persona che fa
il mestiere di politico a tempo pieno per tutta la vita? Ma allora
potrebbe esserci un corso di laurea in sindaco, un altro in deputato,
diverso però, ovviamente, da quello di senatore. In questo
caso sarebbe meglio un corso triennale o quinquennale?
Terzo argomento: la prestazione intellettuale e quella di produzione
e servizio. In un paese dove è diventato normale studiare
meno, anzi così è più democratico e dove chiunque, indipendentemente
dalle sue capacità e dal suo curriculum, può amministrare
la cosa pubblica, come ci si può meravigliare se progettare
un aeroporto, operare a cuore aperto, difendere un innocente
da una accusa ingiusta o perseguire un colpevole per un
giusto motivo, venga equiparato a guidare un taxi, forgiare bulloni
o lavare lenzuola per le ferrovie dello stato? Tutti sono capaci
di lavare le lenzuola, quindi lo faccio fare a chi mi costa meno;
analogamente tutti sono capaci di progettare un ponte strallato
in una bellissima vallata e quindi lo faccio progettare a chi mi
costa meno. Sensibilità ambientale e culturale, capacità artistica,
tecnica e di coordinamento, ma di cosa stiamo parlando! La
nostra normativa per gli affidamenti di incarichi prevede, del resto,
che un progettista che ha fatto due orribili ospedali vale di
più ci quello che ne ha fatto uno splendido; un magnifico progettista
che non ne ha fatto neanche uno, non vale, invece, niente.
Con la scusa delle liberalizzazioni si sostengono cose assurde
e si produce una confusione totale. Anni orsono siamo finiti
in una lenzuolata insieme a taxisti e massaggiatrici, oggi siamo
felicemente equiparati agli autotrasportatori.
Tutto quanto descritto in precedenza è indipendente dalla situazione
contingente della crisi che riguarda il settore immobiliare,
l’etica politica e professionale, e, più in generale, il livello
di intelligenza di chi ci governa ed amministra da decenni. La
crisi ha solo esasperato e portato a galla una serie di contraddizioni
e assurdità che caratterizzano la situazione dell’architettura,
in Italia, da molto tempo. Tutti noi vorremmo essere ottimisti
se non fosse che molti dei nostri interlocutori, che dovrebbero
risolvere una parte dei problemi, ci fanno invece venire alla mente
un film recente ed un famoso aforisma di Ennio Flaiano …”
e come in quel famoso spot “meditate gente..meditate…
ah ah ah ah .... ma non mi facciano ridere... "regime agevolato", "regime forfettario", "regime intermedio" tanti bei nomi per indicare una sola definizione : "presa per il c@$o alle persone oneste". Guardiamo in faccia alla realtà : la maggior parte di chi sta male ha più di 35 anni o comunque facva affidamento sui minimi per non affogare nelle spese, questa ennesima falciata del Governo (gli venisse l'ulcera fulminante a tutti) metterà in ginocchio tutti noi "piccoli lavoratori poveri" . Quoto in totto quanto detto da Leggermente Pessimista (suggerirei di cambiare il nick in "Pienamente Realista" :) ) . Ma se questi pazzi non rinsaviscono , o se qualche Anders Brievik italiano non si inventa qualcosa prima, allora nel 2012 chiuderò la partita IVA e mi darò al nero, che continuino pure coi loro Bunga Bunga, a me non frega più nulla di questo Stato di ladri.
Buona fortuna a tutti.
Buona fortuna a tutti.
ma se la legge va a precisare che:
"Il regime di cui ai periodi precedenti è applicabile ANCHE OLTRE il quarto periodo di imposta successivo a quello di inizio dell'attività, ma non oltre il periodo di imposta di compimento del trentacinquesimo anno di età"
ciò significa che gli ultratrentacinquenni attualmente iscritti al regime dei minimi possono restare in questo regime almeno per un ciclo di 1+4 anni= 5 anni dall'iscrizione? giusto??
"Il regime di cui ai periodi precedenti è applicabile ANCHE OLTRE il quarto periodo di imposta successivo a quello di inizio dell'attività, ma non oltre il periodo di imposta di compimento del trentacinquesimo anno di età"
ciò significa che gli ultratrentacinquenni attualmente iscritti al regime dei minimi possono restare in questo regime almeno per un ciclo di 1+4 anni= 5 anni dall'iscrizione? giusto??
pongo alttri spunti di riflessione:
Non è chiaro, dalla formulazione della norma, se la condizione per cui “l’attività d’impresa o professionale intrapresa non deve costituire mera prosecuzione di un’altra attività precedentemente svolta, sia sotto forma di lavoro dipendente che autonomo” riguardi anche (o escluda) l’attività eventualmente svolta in precedenza sotto la forma del lavoro “parasubordinato” (co.co.co o co.co.pro.). Il comma 2b lascia però il sapore e l' idea che il legislatore abbia voluto dire "tutte le condizioni possibili". che ne pensate?
A sostegno di ciò, governo e l' agenzia delle entrate stessa sostiene che il 4% soltanto delle persone potranno aderire al nuovo regime al 5% : è quindi plausibile che , nel prospettare i conteggi, siano stati esclusi coloro i quali semplicemente si aspettano di migrare dall' attuale regime dei minimi al nuovo regime al 5%, e questo solamente perchè rispondono ai due presupposti
a) si aver aperto l' attività dopo il primo gennaio 2008
b) di non aver superato i 30000 € o quanto al comma 9 art.1 legge 244
interessante è anche il comma 3, su cui le chiedo un parere in fondo:
"Coloro che, per effetto delle disposizioni di cui al comma 1, pur avendo le caratteristiche di cui ai commi 96 e 99
dell'articolo 1 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, non possono beneficiare del regime semplificato per i
contribuenti minimi ovvero ne fuoriescono, fermi restando l'obbligo di conservare, ai sensi dell'articolo 22 del
decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e successive modificazioni, i documenti
ricevuti ed emessi e, se prescritti, gli obblighi di fatturazione e di certificazione dei corrispettivi, sono esonerati dagli
obblighi di registrazione e di tenuta delle scritture contabili, rilevanti ai fini delle imposte dirette e dell'imposta sul
valore aggiunto, nonche' dalle liquidazioni e dai versamenti periodici rilevanti ai fini dell'IVA previsti dal decreto del
Presidente della Repubblica 23 marzo 1998, n. 100. I soggetti di cui al periodo precedente sono altresi' esenti
dall'imposta regionale sulle attivita' produttive di cui al decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446"
in pratica per la gran parte di quel 96% si prospetta un nuovo regime ibrido tra il vecchio dei minimi e l' ordinario: sebbene abbia trovato pareri univoci, mi viene il dubbio sulla parte riguardante l' IVA: se non tengo le scritture contabili, non la devo liquidare e versare periodicamente, ciò che significa? la verso in sede di dichiarazione e basta? non c'è? .... forse potevano essere un filo più chiari?
Non è chiaro, dalla formulazione della norma, se la condizione per cui “l’attività d’impresa o professionale intrapresa non deve costituire mera prosecuzione di un’altra attività precedentemente svolta, sia sotto forma di lavoro dipendente che autonomo” riguardi anche (o escluda) l’attività eventualmente svolta in precedenza sotto la forma del lavoro “parasubordinato” (co.co.co o co.co.pro.). Il comma 2b lascia però il sapore e l' idea che il legislatore abbia voluto dire "tutte le condizioni possibili". che ne pensate?
A sostegno di ciò, governo e l' agenzia delle entrate stessa sostiene che il 4% soltanto delle persone potranno aderire al nuovo regime al 5% : è quindi plausibile che , nel prospettare i conteggi, siano stati esclusi coloro i quali semplicemente si aspettano di migrare dall' attuale regime dei minimi al nuovo regime al 5%, e questo solamente perchè rispondono ai due presupposti
a) si aver aperto l' attività dopo il primo gennaio 2008
b) di non aver superato i 30000 € o quanto al comma 9 art.1 legge 244
interessante è anche il comma 3, su cui le chiedo un parere in fondo:
"Coloro che, per effetto delle disposizioni di cui al comma 1, pur avendo le caratteristiche di cui ai commi 96 e 99
dell'articolo 1 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, non possono beneficiare del regime semplificato per i
contribuenti minimi ovvero ne fuoriescono, fermi restando l'obbligo di conservare, ai sensi dell'articolo 22 del
decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e successive modificazioni, i documenti
ricevuti ed emessi e, se prescritti, gli obblighi di fatturazione e di certificazione dei corrispettivi, sono esonerati dagli
obblighi di registrazione e di tenuta delle scritture contabili, rilevanti ai fini delle imposte dirette e dell'imposta sul
valore aggiunto, nonche' dalle liquidazioni e dai versamenti periodici rilevanti ai fini dell'IVA previsti dal decreto del
Presidente della Repubblica 23 marzo 1998, n. 100. I soggetti di cui al periodo precedente sono altresi' esenti
dall'imposta regionale sulle attivita' produttive di cui al decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446"
in pratica per la gran parte di quel 96% si prospetta un nuovo regime ibrido tra il vecchio dei minimi e l' ordinario: sebbene abbia trovato pareri univoci, mi viene il dubbio sulla parte riguardante l' IVA: se non tengo le scritture contabili, non la devo liquidare e versare periodicamente, ciò che significa? la verso in sede di dichiarazione e basta? non c'è? .... forse potevano essere un filo più chiari?
scusate io faccio parte dei regime dei contribuenti minimi e avendo aperto l'attività quest'anno 2011 posso usfruire dell'agevolazione per i 4 anni successivi all'apertura attività e posso rinnovarla fino al compimento del 35*anno di età, fino a qua mi pare che ho capito bene. Ho letto in questo forum che il regime agevolato cesserà al compimento del trentacinquesimo anno di età anchè se non si sono consumati i primi 5 anni giusto? oppure ho capito male?
Io la legge l'avevo interpretata in un'altro modo; chi ha aperto un'attivtà a partire dal 1 gennaio 2008 ed ha aderito al regime dei contribuenti minimi ci rimarrà per i 4 anni successivi all'apertura dell'attività (2009,2010,2011,2012) a prescindere dall'età poi potrà continuare a restarci dentro fino al compimento dei trentacinque anni, non così? i 5 anni di agevolazione non se li meritano tutti quelli che aprono una nuova attività? oppure solo i ragazzini? grazie a tutti per le delucitazioni.
Io la legge l'avevo interpretata in un'altro modo; chi ha aperto un'attivtà a partire dal 1 gennaio 2008 ed ha aderito al regime dei contribuenti minimi ci rimarrà per i 4 anni successivi all'apertura dell'attività (2009,2010,2011,2012) a prescindere dall'età poi potrà continuare a restarci dentro fino al compimento dei trentacinque anni, non così? i 5 anni di agevolazione non se li meritano tutti quelli che aprono una nuova attività? oppure solo i ragazzini? grazie a tutti per le delucitazioni.
Ho 60 anni. Sono in pensione dal gennaio 2010.
Per non annoiarmi e per recuperare la differenza fra lo stipendio come dipendente e un po' di "benefit", sto continuando, come libero professionista, l'attività di consulente informatico.
Ho optato, nel marzo 2009, per il "regime dei minimi" fondamentalmente perchè non va in cumulo sulla pensione (R.A. "secca del 20%) e quindi mi permette di tenere una tariffa ragionevolmente bassa.
Da quel che capisco, fra le "trovate" di questo governo c'è per me anche l'impossibilità di continuare a lavorare (e a pagare le tasse) con questo regime.
Perchè, se devo passare a Partita IVA ordinaria, e quindi alzare drammaticamente (del 40%) la mia tariffa (e questo "grazie" al cumulo e per potermi ritrovare lo stesso netto giornaliero) allora "chiudo baracca e burattini".
Qualcuno sa drmi qualche indicazione ?
Grazie
Per non annoiarmi e per recuperare la differenza fra lo stipendio come dipendente e un po' di "benefit", sto continuando, come libero professionista, l'attività di consulente informatico.
Ho optato, nel marzo 2009, per il "regime dei minimi" fondamentalmente perchè non va in cumulo sulla pensione (R.A. "secca del 20%) e quindi mi permette di tenere una tariffa ragionevolmente bassa.
Da quel che capisco, fra le "trovate" di questo governo c'è per me anche l'impossibilità di continuare a lavorare (e a pagare le tasse) con questo regime.
Perchè, se devo passare a Partita IVA ordinaria, e quindi alzare drammaticamente (del 40%) la mia tariffa (e questo "grazie" al cumulo e per potermi ritrovare lo stesso netto giornaliero) allora "chiudo baracca e burattini".
Qualcuno sa drmi qualche indicazione ?
Grazie
Compirò 35 anni ad agosto 2012. Posso aprire p.iva come contribuente minimo e usufruire delle agevolazioni fiscali al 5%? Potrò usufruirne fino a che anno?
Buon giorno
Volevo un chiarimento:
Ho 29 anni e nel ottobre del 2006 ho aperto una partita iva come elettricista, e per 2 anni ho lavorato con un elettricista in pensione come associato in partecipazione alla mia azienda(facente funzione di responsabile tecnico) poiche non avevo i requisiti tecnici per l'iscrizione al albo artigiani. Il 1 gennanio 2009 ho maturato tali requisiti e mi sono iscritto al albo artigiani con un regime contabile ordinario e nel 2010 sono passato a quello dei minimi.
Volevo sapere se le nuove agevolazioni previsti dalla nuova legge 2012 sono applicabili anche nel mio caso nonostante abbia una partita iva dal 2006 anche se effettivamente sono diventato artigiano dal 1 gennaio 2009 (infatti prima di questa data non ho mai effettuato alcun tipo di versamento INPS inquanto iscritto alla gestione separata)
Grazie
Volevo un chiarimento:
Ho 29 anni e nel ottobre del 2006 ho aperto una partita iva come elettricista, e per 2 anni ho lavorato con un elettricista in pensione come associato in partecipazione alla mia azienda(facente funzione di responsabile tecnico) poiche non avevo i requisiti tecnici per l'iscrizione al albo artigiani. Il 1 gennanio 2009 ho maturato tali requisiti e mi sono iscritto al albo artigiani con un regime contabile ordinario e nel 2010 sono passato a quello dei minimi.
Volevo sapere se le nuove agevolazioni previsti dalla nuova legge 2012 sono applicabili anche nel mio caso nonostante abbia una partita iva dal 2006 anche se effettivamente sono diventato artigiano dal 1 gennaio 2009 (infatti prima di questa data non ho mai effettuato alcun tipo di versamento INPS inquanto iscritto alla gestione separata)
Grazie
Buongiorno oggi ho sentito che hanno apportato delle modifiche alla Finanziaria 2012 sapete se ci sono state delle variazioni anche sulle partite ina dei regimi dei minimi? Io ho aperto p iva con il forfettone nel 2010 posso entrare a far parte dei contribuenti minimi con la nuova finanziaria?
Ringrazio chiunque sappia rispondermi
Cristina
Ringrazio chiunque sappia rispondermi
Cristina
nessuna modifica nell'ultimo Decreto approvato il 13 agosto.
e in ogni caso va aspettata la conversione il legge
e in ogni caso va aspettata la conversione il legge
Beh, ragazzi, oltre ai problemi che mi sto ponendo in quanto contribuente minimo (che non sa il prossimo anno come sarà il fac-simile della sua fattura) mi pare di aver capito che l'attuale manovra è andata a colpire anche la questione riscatti di laurea....Io ho iniziato a riscattare già da qualche anno e, porca miseria, manco quello ho fatto di giusto.Uffa. Adesso vediamo se nei prossimi giorni saranno + chiari.
Ciao Kia, per il riscatto di laurea è vero non valgono più come anni ma i soldi che hai versato valgono come cumulo di contributi quindi non sono andati persi....comunque sono sicura che la ostra generazione di giovani architetti non andrà mai in pensione.....
x Cristina:
grazie per la notizia. Ha capito così anche il mio capo Junior che finiva di pagare il riscatto tra qualche mese ed era anche lui mooooolto felice di questa trovata geniale.....Adesso vedremo. Appena le notizie escono non si capisce un gran che ma poi dopo qualche giorno la matassa inizia a dipanarsi...e si scoprono sempre le ulteriori fregature.
grazie per la notizia. Ha capito così anche il mio capo Junior che finiva di pagare il riscatto tra qualche mese ed era anche lui mooooolto felice di questa trovata geniale.....Adesso vedremo. Appena le notizie escono non si capisce un gran che ma poi dopo qualche giorno la matassa inizia a dipanarsi...e si scoprono sempre le ulteriori fregature.
Sono una docente di una Azienda Speciale e da 2 anni (2010-11) ho apero partita IVA con regime agevolato poichè ho 58 anni mi sembre di aver capito che non ne ho più diritto.
Dovrò quindi emettere fatture con IVA al 20% o potro usufruire per altri 3 anni del regime agevolato?
Grazie
Dovrò quindi emettere fatture con IVA al 20% o potro usufruire per altri 3 anni del regime agevolato?
Grazie
Così pare........... Anche perchè non era gratuito e già uno non può permetterselo abolirne addirittura la possibilità mi pareva una gran mink......ta. Delina l'idea che si ha dello studio in questo paese.
Quoto Isil (sull'idea che si ha di studio in questo paese). Tanto il Trota non deve riscattare un bel niente: già tanto che sia riuscito a finire le superiori!
Ciao, sul sito dell'Agenzia delle Entrate alla seguente pagina
www.agenziaentrate.gov.it/wps/portal/entrate/cosa_devi_fare/!ut/p/c5…
non viene menzionata la questione dei 35 anni, qualcuno sa darmi chiare spiegazioni? Grazie
www.agenziaentrate.gov.it/wps/portal/entrate/cosa_devi_fare/!ut/p/c5…
non viene menzionata la questione dei 35 anni, qualcuno sa darmi chiare spiegazioni? Grazie
"Il regime di cui ai periodi precedenti è applicabile anche oltre il quarto periodo di imposta successivo a quello di inizio dell'attività ma non oltre il periodo di imposta di compimento del trentacinquesimo anno di età."
A mio avviso, ma parlo da profano, il limite dei 35 anni vale solo per un'eventuale applicazione del regime oltre 5 anni, almeno così interpreto quel "anche oltre il quarto periodo d'imposta". Certo come al solito le leggi sono sibilline e lasciano a diverse interpretazioni. Se fosse come dico io, allora quello che conta è che l'attività svolta sia nuova o che sia partita dopo il 31.12.2007, e non che si abbia meno di 35 anni
A mio avviso, ma parlo da profano, il limite dei 35 anni vale solo per un'eventuale applicazione del regime oltre 5 anni, almeno così interpreto quel "anche oltre il quarto periodo d'imposta". Certo come al solito le leggi sono sibilline e lasciano a diverse interpretazioni. Se fosse come dico io, allora quello che conta è che l'attività svolta sia nuova o che sia partita dopo il 31.12.2007, e non che si abbia meno di 35 anni
Da quello che sappiamo non esistono ancora delle interpretazioni ufficiali.
Sul sito dell'agenzia entrate (oggi 1 settembre 2011) non ci sono ancora indicazioni aggiornate, come ha giustamente segnalato dg70. C'è solo un laconico "Attenzione: Con il decreto legge n. 98 del 6/07/2011 - pdf sono state apportate delle modifiche al regime agevolativo."
il testo può essere interpretato in maniera favorevole (chiunque può aderire per almeno 5 anni, e se hai meno di 30 anni anche di più, fino al 35esimo anno di età) oppure in modo sfavorevole (si può aderire solo se non hai superato il 35esimo anno di età, e comunque puoi usufruirne fino a 35 anni). È il solito problema in Italia delle leggi emendate all'ultimo momento.
Anche noi crediamo sia valida la prima ipotesi, ma il sospetto è che nessuno parlerà fino a fine anno, sperando in una correzione legislativa, perché scritta così è cmq. un pasticcio.
Attendiamo notizie, che è meglio.
Sul sito dell'agenzia entrate (oggi 1 settembre 2011) non ci sono ancora indicazioni aggiornate, come ha giustamente segnalato dg70. C'è solo un laconico "Attenzione: Con il decreto legge n. 98 del 6/07/2011 - pdf sono state apportate delle modifiche al regime agevolativo."
il testo può essere interpretato in maniera favorevole (chiunque può aderire per almeno 5 anni, e se hai meno di 30 anni anche di più, fino al 35esimo anno di età) oppure in modo sfavorevole (si può aderire solo se non hai superato il 35esimo anno di età, e comunque puoi usufruirne fino a 35 anni). È il solito problema in Italia delle leggi emendate all'ultimo momento.
Anche noi crediamo sia valida la prima ipotesi, ma il sospetto è che nessuno parlerà fino a fine anno, sperando in una correzione legislativa, perché scritta così è cmq. un pasticcio.
Attendiamo notizie, che è meglio.
E' uno scandalo !
Ma allora, chi le fa le leggi ? i rappresentanti del popolo "democraticamente" eletti, o l'Agenzia delle Entrate ?
I primi sono una manica di incompetenti, profumatamente pagati, che legiferano alla "pene di segugio", in modo talmente ambiguo (e talvolta illegale e/o incostituzionale, vedi la recente "trovata" sul riscatto del periodo di laurea) che deve essere qualcun altro (e io non so chi sia, chi l'abbia voluto, chi l'abbia eletto) a dare l'"interpretazione autentica", interpretazione che poi alla cambierà la vita di noi poveri tapini.
Ma che schifo !
Ma allora, chi le fa le leggi ? i rappresentanti del popolo "democraticamente" eletti, o l'Agenzia delle Entrate ?
I primi sono una manica di incompetenti, profumatamente pagati, che legiferano alla "pene di segugio", in modo talmente ambiguo (e talvolta illegale e/o incostituzionale, vedi la recente "trovata" sul riscatto del periodo di laurea) che deve essere qualcun altro (e io non so chi sia, chi l'abbia voluto, chi l'abbia eletto) a dare l'"interpretazione autentica", interpretazione che poi alla cambierà la vita di noi poveri tapini.
Ma che schifo !
ho aperto la partita iva nel 2007 e l'ho chiusa il 31/12/2009.
a luglio 2010 l'ho riaperta per svolgere la stessa attività. posso aderire al regime dei minimi?
a luglio 2010 l'ho riaperta per svolgere la stessa attività. posso aderire al regime dei minimi?
io trovo assurdo fare questi calcoli. domando scusa.
Se un professionista riesce a rientrare nei minimi nuovi o vecchi, ha un certo volume di affari e di spese..modesto. Una volta obbligati a rientrare nelle maglie assurde degli studi di settore, dovremmo chiudere tutti bottega. il 5, il 20, il 23, te li daranno indietro, davanti.. bisognerà allinearsi ai parametri di GERICO e quindi pagare un bel pò di soldini in tasse.
Spero davvero che io mi stia sbagliando. vi prego, smentitemi.
Se un professionista riesce a rientrare nei minimi nuovi o vecchi, ha un certo volume di affari e di spese..modesto. Una volta obbligati a rientrare nelle maglie assurde degli studi di settore, dovremmo chiudere tutti bottega. il 5, il 20, il 23, te li daranno indietro, davanti.. bisognerà allinearsi ai parametri di GERICO e quindi pagare un bel pò di soldini in tasse.
Spero davvero che io mi stia sbagliando. vi prego, smentitemi.
x eddy
Non credo purtroppo che tu possa aderire in quanto la prima apertura della PIVa doveva essere successiva al 31.12.2007
Non credo purtroppo che tu possa aderire in quanto la prima apertura della PIVa doveva essere successiva al 31.12.2007
chi rientra nel nuovo regime subirà,per il reddito prodotto nel 2011,la tassazione del 5 o del 20?
grazie
grazie
Solo una domanda plese :
io ho 40 anni. Oggi sono lavoratore dipendente. Ho avuto attività autonoma nel 2009. Se partissi ora potrei essere agevolato come minimo per il 2011 e nel 2012 al 5%? oppure no perchè ho già superato i 35 anni?
Grazi emille
io ho 40 anni. Oggi sono lavoratore dipendente. Ho avuto attività autonoma nel 2009. Se partissi ora potrei essere agevolato come minimo per il 2011 e nel 2012 al 5%? oppure no perchè ho già superato i 35 anni?
Grazi emille
x katia
Per l'anno fiscale 2011 continuerai a pagare secondo l'aliquota del 20%; il nuovo regime fiscale entra in vigore dal 01.01.2012
Per l'anno fiscale 2011 continuerai a pagare secondo l'aliquota del 20%; il nuovo regime fiscale entra in vigore dal 01.01.2012
Cia 40enne, allora andiamo con ordine:
- la prima cosa da vedere è se l'attività autonoma che hai intrapreso nel 2009 abbia costituito prosecuzione di altra attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo, con la sola eccezione del tirocinio/praticantato; in questo caso il nuovo regime fiscale ti sarebbe in ogni caso precluso. Se invece non fosse così, allora in teoria potresti aderire in teoria fino al 2013
- per quanto riguarda l'età, la legge lascia spazio a diverse interpretazioni. Io penso che il limite dei 35 anni si applica solo per un'eventuale estensione del regime oltre i 5 anni stabiliti, mentre per durate fino a 5 anni l'età non dovrebbe contare
- la prima cosa da vedere è se l'attività autonoma che hai intrapreso nel 2009 abbia costituito prosecuzione di altra attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo, con la sola eccezione del tirocinio/praticantato; in questo caso il nuovo regime fiscale ti sarebbe in ogni caso precluso. Se invece non fosse così, allora in teoria potresti aderire in teoria fino al 2013
- per quanto riguarda l'età, la legge lascia spazio a diverse interpretazioni. Io penso che il limite dei 35 anni si applica solo per un'eventuale estensione del regime oltre i 5 anni stabiliti, mentre per durate fino a 5 anni l'età non dovrebbe contare
per giulio 77. Ma sei sicuro? L'agenzia delle Entrate ed alcuni amici contattati mi dicono che se hai piu' di 35 anni non poi in ogni caso partire con il sistema agevolato. Mi dicono che sono costretto a stare nel regime normale.
Salve a tutti...
dopo colloquio con il mio commercialista ho pensato che fosse impazzito!!!! Ho aperto la partita iva a gennaio 2006 ed oggi ho 33 anni (ancora per pochi giorni!!!). Nel 2008 ho aderito al regime dei minimi... dato che ho sempre percepito una miseria e l'iva che scaricavo era irragionevole. Ora lui mi dice che tanto l'Agenzia delle Entrate non ha ancora pubblicato nulla sulla finanziaria, per cui non doveri preoccuparmi. Inoltre secondo lui entrerò nel nuovo regime con l'iva solo nell'anno fiscale in cui ho compiuto i 35 anni, ossia nel 2013. A me sembra che lui abbia capito male la legge. Qualcuno può aiutarmi?
Grazie Laura
dopo colloquio con il mio commercialista ho pensato che fosse impazzito!!!! Ho aperto la partita iva a gennaio 2006 ed oggi ho 33 anni (ancora per pochi giorni!!!). Nel 2008 ho aderito al regime dei minimi... dato che ho sempre percepito una miseria e l'iva che scaricavo era irragionevole. Ora lui mi dice che tanto l'Agenzia delle Entrate non ha ancora pubblicato nulla sulla finanziaria, per cui non doveri preoccuparmi. Inoltre secondo lui entrerò nel nuovo regime con l'iva solo nell'anno fiscale in cui ho compiuto i 35 anni, ossia nel 2013. A me sembra che lui abbia capito male la legge. Qualcuno può aiutarmi?
Grazie Laura
x 40 enne
Ho letto tutta la legge e l'unico passo dove si parla dei 35 anni è questo: "Il regime di cui ai periodi precedenti è applicabile anche oltre il quarto periodo di imposta successivo a quello di inizio dell'attività ma non oltre il periodo di imposta di compimento del trentacinquesimo anno di età." Il problema è che non si capisce se la seconda parte della frase ("ma non olttre il periodo d'imposta del 35°anno) si riferisce alla prima parte (cioè il regime è applicabile anche oltre il quarto periodo d'imposta successivo all'inizio di attività) ed in questo caso vale il mio pensiero, oppure se si riferisce in generale indipendentemente da quel " anche oltre il quarto....". In ogni caso mi sembra che nel tuo caso il problema essenziale è che la tua non è una nuova attività.
Ho letto tutta la legge e l'unico passo dove si parla dei 35 anni è questo: "Il regime di cui ai periodi precedenti è applicabile anche oltre il quarto periodo di imposta successivo a quello di inizio dell'attività ma non oltre il periodo di imposta di compimento del trentacinquesimo anno di età." Il problema è che non si capisce se la seconda parte della frase ("ma non olttre il periodo d'imposta del 35°anno) si riferisce alla prima parte (cioè il regime è applicabile anche oltre il quarto periodo d'imposta successivo all'inizio di attività) ed in questo caso vale il mio pensiero, oppure se si riferisce in generale indipendentemente da quel " anche oltre il quarto....". In ogni caso mi sembra che nel tuo caso il problema essenziale è che la tua non è una nuova attività.
x Laura 77
Il primo consiglio forse è di cambiare commercialista. Già quando dici che hai aperto la PIVA nel 2006, questo purtroppo ti esclude dal nuovo regime fiscale, il quale è applicabile solo per le nuove aperture di PIVA o per quelle aperte dopo il 31.12.2007. Non essendoci questa condizione, il fattore età, su cui ancora non si ha una interpretazione definitiva, non ha più significato
Il primo consiglio forse è di cambiare commercialista. Già quando dici che hai aperto la PIVA nel 2006, questo purtroppo ti esclude dal nuovo regime fiscale, il quale è applicabile solo per le nuove aperture di PIVA o per quelle aperte dopo il 31.12.2007. Non essendoci questa condizione, il fattore età, su cui ancora non si ha una interpretazione definitiva, non ha più significato
buongiorno,
mi chiamo Vito e ho 35 anni. Ad agosto 2012 36. Vorrei aprire la p.iva, ma posso anche aspettare gennaio 2012. Rientro comunque nei "giovani imprenditori" ?
ancora, se l'aprissi subito e dopo la "convertissi" ??
( si tratta di un' agenzia di servizi )
grazie ...vito PONTEDERA
mi chiamo Vito e ho 35 anni. Ad agosto 2012 36. Vorrei aprire la p.iva, ma posso anche aspettare gennaio 2012. Rientro comunque nei "giovani imprenditori" ?
ancora, se l'aprissi subito e dopo la "convertissi" ??
( si tratta di un' agenzia di servizi )
grazie ...vito PONTEDERA
www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto-legge:2011-07-0…
NON C'E' SCRITTO NULLA SUI 35 ANNI DI ETA'
?????????????
NON C'E' SCRITTO NULLA SUI 35 ANNI DI ETA'
?????????????
x ingABC ed altri
la questione dei 35 anni è stata introdotta nella conversione il legge.
da qui il pasticcio.
la questione dei 35 anni è stata introdotta nella conversione il legge.
da qui il pasticcio.
Ho 61 anni e sono Libero Professionista, a maggio di quest'anno sono andato in pensione. Continuo, comunque, ha svolgere la mia attività professionale. Dal 2008 ho optato per il regime agevolato pago solo il 20% e non ho l'obbligo di tenere i libri contabili. A gennaio del 2012 cosa mi cambia? Grazie Luigi
x luigi
Se l'attività che hai iniziato nel 2008 da libero professionista è la stessa o similare a quella che svolgevi da dipendente, non puoi aderire al nuovo regime.
Se invece è un'attiività diversa c'è il dubbio legato all'età dei 35 anni, cioè se il limite d'età vale solo oltre i 5 anni o in ogni caso. Comunque nella migliore delle ipotesi potresti usufruire del regime agevolato per un solo anno (2008, 2009, 2010, 2011, 2012)
Se l'attività che hai iniziato nel 2008 da libero professionista è la stessa o similare a quella che svolgevi da dipendente, non puoi aderire al nuovo regime.
Se invece è un'attiività diversa c'è il dubbio legato all'età dei 35 anni, cioè se il limite d'età vale solo oltre i 5 anni o in ogni caso. Comunque nella migliore delle ipotesi potresti usufruire del regime agevolato per un solo anno (2008, 2009, 2010, 2011, 2012)
Buongiorno,sono titolare di un centro benessere da 8 anni, e vorrei trasferire il mio lavoro (non potrei fare più tutto ciò che ho fatto sino ad ora, ma va bene così) a casa.Per riuscire a svolgere tutto nella piena legalità, quali sarebbero oltre alla P.IVA i costi a cui andrei incontro?Grazie.
salve ho aperto partita iva nel 2009 e ad oggi ho 30 anni, volevo avere delucidazioni sui punti della nuova legge: •non deve essere stata esercitata professione o attività d’impresa nei 3 anni precedenti;
•l’attività svolta non deve essere mera prosecuzione di un’attività precedente sotto forma di lavoro dipendente o autonomo;
ora chi ha aperto partita iva nel 2009 pero' nel 2008 ha svolto lo stesso tipo di attivita' lavorativa- con contratti di collaborazione occasionale e lav. dipendente ma non con partita iva puo' rientrare nel nuovo regime a partire da gennaio 2012??? oppure queste clausole devono essere rispettate da coloro che apriranno la partita iva a partire da gennaio 2012 grazie
•l’attività svolta non deve essere mera prosecuzione di un’attività precedente sotto forma di lavoro dipendente o autonomo;
ora chi ha aperto partita iva nel 2009 pero' nel 2008 ha svolto lo stesso tipo di attivita' lavorativa- con contratti di collaborazione occasionale e lav. dipendente ma non con partita iva puo' rientrare nel nuovo regime a partire da gennaio 2012??? oppure queste clausole devono essere rispettate da coloro che apriranno la partita iva a partire da gennaio 2012 grazie
Per tutti quelli che sono sia dipendenti che iscritti al vecchio regime dei minimi ora che succede? dobbiamo uscire dal regime dei minimi perchè non si hanno più i requisiti ma come secondo lavoro è molto difficile rientrare con i parametri dei studi di settore o sbaglio?? vuol dire che chiudiamo la seconda professione??
Saluti
Saluti
Mi sfugge un concetto:
"il contribuente non abbia esercitato, nei tre anni precedenti l'inizio dell'attività di cui al comma 1, attività artistica, professionale ovvero d'impresa"
da quando si calcolano i 3 anni?
Io ho aperto P.IVA nel 2010, rientrerò nel nuovo regime dei minimi oppure no?
"il contribuente non abbia esercitato, nei tre anni precedenti l'inizio dell'attività di cui al comma 1, attività artistica, professionale ovvero d'impresa"
da quando si calcolano i 3 anni?
Io ho aperto P.IVA nel 2010, rientrerò nel nuovo regime dei minimi oppure no?
buongiorno, ho 38 anni compiuti e quest'anno (2011) ho aperto la partita iva nei regimi dei minimi, secondo voi posso rientrare nel nuovo regime al 5%, posso restarci dal 2011 al 2014???? aiutatemi
x beppe 73:
se è ancora valida la questione anagrafica (35 anni come limite) dal prossimo anno sei già fuori....condoglianze. Io non il prossimo ma quello dopo.......:-(
se è ancora valida la questione anagrafica (35 anni come limite) dal prossimo anno sei già fuori....condoglianze. Io non il prossimo ma quello dopo.......:-(
per Kia: non è così!
beppe73 può continuare nei contribuenti minimi per altri 4 anni! in totale 5 anni. la legge prevede il limite dei 35 anni per il secondo "blocco", ovvero per chi, ancora sotto i 35, può continuare oltre i 5 anni...ma solo fino a quando compirà 35 anni.
saluti
beppe73 può continuare nei contribuenti minimi per altri 4 anni! in totale 5 anni. la legge prevede il limite dei 35 anni per il secondo "blocco", ovvero per chi, ancora sotto i 35, può continuare oltre i 5 anni...ma solo fino a quando compirà 35 anni.
saluti
Mi pare come la garanzia delle automomili: "tre anni o 100.000 km", ove si tralascia di specificare che quello che conta è il primo traguardo che si raggiunge (ovvero, se ogni anno si fanno 75.000 km, dopo due anni si è fuori).
Devo quindi pensare che il nostri "legislatori" (ho già dato la mia opinione su questa gente) è questo che aveveno nel loro (supposto) cervello ?
Potete per favore riportare la frase esatta della legge ?
Devo quindi pensare che il nostri "legislatori" (ho già dato la mia opinione su questa gente) è questo che aveveno nel loro (supposto) cervello ?
Potete per favore riportare la frase esatta della legge ?
Ora che l'Italia ha definito le manovre corretive ,
cosa si sà in merito al regime intermedio dal 2012 ? Vi sono argomenti sostenibili per lo sviluppo della professione dell'architetto ? Lo sviluppo economico e in generale l'economia nazionale dovrà basarsi su provvedimenti che permetteranno al professionista di poter sviluppare con serenità anche psicologica e mentale il proprio lavoro . Provvedimenti che porteranno alla semplificazione , alla riduzione degli adempimenti potranno influire in maniera incisiva sull'efficienza e sulla qualità del ns. lavoro.
cosa si sà in merito al regime intermedio dal 2012 ? Vi sono argomenti sostenibili per lo sviluppo della professione dell'architetto ? Lo sviluppo economico e in generale l'economia nazionale dovrà basarsi su provvedimenti che permetteranno al professionista di poter sviluppare con serenità anche psicologica e mentale il proprio lavoro . Provvedimenti che porteranno alla semplificazione , alla riduzione degli adempimenti potranno influire in maniera incisiva sull'efficienza e sulla qualità del ns. lavoro.
salve a tutti ho un dubbio che mi perseguita riguardo al nuovo regime dei minimi,
qualcuno sa dirmi se rimane l'obbligo di rimanere sotto i 30000 euro di fatturato e di non poter assumere dipendenti anche per il nuovo regime minimi??? grazie
qualcuno sa dirmi se rimane l'obbligo di rimanere sotto i 30000 euro di fatturato e di non poter assumere dipendenti anche per il nuovo regime minimi??? grazie
io ho un serio serio problema. Ho vinto una gara pubblica perchè ero esente iva, quindi minor spese per chi mi dava il lavoro. Con la certezza che la fattura la farò nel 2012 perchè i lavori inizieranno tra un mese e finiranno nel 2012 come faccio? mica ci posso rimettere l'iva quando farò fattura? quelli hanno già stanziato i soldi..
grazie
grazie
ho bisogno di un aiuto.....ho 27 anni ed ho svolto attività di tirocinio, con rimborso spese, presso lo studio tecnico di una srl, ora volendo continuare a collaborare con questa società come lavoratore autonomo con partita iva, il tirocinio precedentemente svolto mi esclude dal nuovo regime dei minimi?
così come in attesa che il nuovo regime entri in vigore mi escluderebbe dallo stesso qualsiasi altra forma di lavoro autonomo o dipendente che in questi mesi instaurerei con questa società?.......
così come in attesa che il nuovo regime entri in vigore mi escluderebbe dallo stesso qualsiasi altra forma di lavoro autonomo o dipendente che in questi mesi instaurerei con questa società?.......
Buongiorno a febbraio 2009 ho aperto la partita iva con il regime del deminimis ora modificando la legge da gennaio 2012 ha cosa vado incontro?pagherò anche l'iva per il anni pregressi o comincio da gennaio 2012?
Grazie
Saluti
Grazie
Saluti
Buongiorno nel febbraio del 2009 ho aperto la partita iva con il regime del deminimis ora modificando la legge con deccorenza gennaio 2012 a cosa vado incontro???pagherò l'iva anche per il pregresso?????
Cordiali saluti grazie
Cordiali saluti grazie
sono libero professionista con p.iva aperta nel 2010 e fino a fine 2014 aderirò al nuovo regime dei minimi, nel 2015 inizierò il sesto anno (quindi non avrò più i vantaggi del regime minimo) e farò 35 anni! ...cosa farò nel 2015? Devo implodere su me stesso? Come continuerò a lavorare? Le tasse saranno troppe e sarò costretto a lavorare in nero!!!
sono libero professionista con p.iva aperta nel 2007, ho iniziato l'attivita quale artigiano ( forfettone ), successivamente nell'ottobre del 2009 sono passato nel regime dei minimi ( con i 30mila euro di limite del fatturato ).
Le domande che vi pongo sono :
1) E' vero che nel 2012 pure io esco dal regime minimo, in quanto ho la partita iva dal 2007 ?
2) Quest'anno ho lavorato e credo che potrei uscire per cassa dai 30mila Euro,
io vorrei rimanere nel regime dei minimi, e magari mi faccio pagare le fatture in eccesso l'anno prossimo 2012, oppure mi conviene cambiare regime ?
Nella mia attività ho parecchie spese, trasporti, vitto, alloggio, assicurazioni,
attualmente arrivano a circa 10mila euro lordi. Verso alla cassa dei Periti Industriali EPPI i contributi previdenziali.
Attendo risposte, grazie
Le domande che vi pongo sono :
1) E' vero che nel 2012 pure io esco dal regime minimo, in quanto ho la partita iva dal 2007 ?
2) Quest'anno ho lavorato e credo che potrei uscire per cassa dai 30mila Euro,
io vorrei rimanere nel regime dei minimi, e magari mi faccio pagare le fatture in eccesso l'anno prossimo 2012, oppure mi conviene cambiare regime ?
Nella mia attività ho parecchie spese, trasporti, vitto, alloggio, assicurazioni,
attualmente arrivano a circa 10mila euro lordi. Verso alla cassa dei Periti Industriali EPPI i contributi previdenziali.
Attendo risposte, grazie
Beato chi si preoccupa per il secondo lavoro ... peccato che ci siano tante persone che grazie all' Ex ( a questo punto) regime dei minimi svolga il Suo primo e unico lavoro! Che squallore .... Come sempre pagano quelli lavorano onestamente ma cosa vuoi evadere con neanche 10000 € l'anno ? E poi del fatto che le ditte che ti chiamano possano detrarre le tue fatture come spese non si dice niente ?
ero nel regime dei minimi,quest'anno ho addebitato l'iva in fattura,ma non realizzerò un volume affari super.a 12.000 euro potrò usufruire ancora di detto regime,visto che di fatto non ho esercitato alcuna opzione?Ciò nel prossimo anno
Maurizio
Maurizio