Dev'essere una forma di arroganza inconsapevole, una forma di educazione alla "superiorità" infusa dalla famiglia dell'eletto, di colui il quale tempo è più prezioso dell'altrui tempo percui non può attendere, di colui che è più intelligente ed ha cose da dire più importanti degli altri, insomma, di colui che è nato per comandare, un Duce in miniatura.
Io mi chiedo: chi è stato educato a lavorare col paraocchi, a non dubitare, a ritenere che gli altri sono tutti deficienti... ...come può far prosperare un'azienda? Questa propensione, per esperienza personale, l'ho riscontrata soprattutto nei "figli di", probabilmente gente che non ha mai dovuto ascoltare, capire, confrontarsi. Questo al di là delle qualità personali... ...è un aspetto curioso del relazionarsi nel lavoro, tanto singolare quanto offensivo, visto che a me hanno insegnato a non interrompere, a rispettare gli altri quando ero alle elementari.
Edoardo : [post n° 273800]
Propensione ad interrompere mentre si parla.
Non vuole essere la mia l'ennesima crociata contro i figli di babbo, anche perchè a volte, proprio per il ruolo, al di là dei loro ovvi complessi, sono persone che hanno due "palle" così e vanno rispettati. E' solo la mia una constatazione di un costume credo tipico di molti ambienti di lavoro. La causa di questa chiamiamola maleducazione, può essere dovuta a vari fattori. Per me nasce in certi ambiti di famiglie "imprenditoriali" dove il figlio deve assumere il comando per forza. E l'arroganza, anche inconsapevolmente, è un modo per sentirsi "comandanti".
figurati. io ne ho uno dietro la schiena che "io mi sono fatto da solo non devo niente a nessuno" e si fa pagare affitto e spese dal padre-collega...
ah!ah!grande Darien!alemeno il mio "figlio del capo" si fa i cavolacci suoi ma almeno nn si autoelogia perchè sa benissimo che sotto sotto senza il papà e senza la collaborazione mia, col cavolo che potrebbe farsi i beneamati affari suoi.....insomma ci siamo capiti....