Salve,
vorrei avere un po di parerei riguardo il co-working per architetti. Si tratta, per chi non lo sapesse, di spazi di lavoro condivisi. Ad esempio loft molto grandi con diverse postazioni di lavoro personali private che si possono affittare a prezzi decisamente interessanti rispetto agli affitti esorbitanti di studi o uffici.
Inoltre si possono ricevere clienti all'interno di apposite sale riunioni prenotabili e, spesso, comprese nell'affitto mensile.
Cosa ne pensate? Per gli architetti potrebbe essere un incentivo al lavoro indipendente?
Luca : [post n° 299275]
Cosa ne pensate del co-working?
se vai nella sezione casa-studio e' pieno di gente che affitta postazioni con sala riunioni condivisa ecc
dipende sempre da chi si trova vicino a te.
qui a Londra funziona molto bene, immagina tu che lavoravo sopra a un ufficio dove in 100mq c'erano ben 12 diversi "studi" di architettura (dodici hai capito bene)!
se la gente si rispetta vicendevolmente può essere un ottimo start-up
qui a Londra funziona molto bene, immagina tu che lavoravo sopra a un ufficio dove in 100mq c'erano ben 12 diversi "studi" di architettura (dodici hai capito bene)!
se la gente si rispetta vicendevolmente può essere un ottimo start-up
--- modalità OTTIMISTA E POSITIVA ---
Credo che per dei giovani che cominciano a fare gli architetti possa essere una buona risorsa, il problema, semmai, è fare gli architetti per dei giovani... e questa invenzione non è certo risolutiva, anche se utile a risparmiare. I non giovani, che detengono in Italia il 90% del lavoro, credo tuttavia che lo vedano come qualcosa di eretico e pericoloso. Un aspetto da superare per la categoria è la PAURA DEL CONFRONTO, alimentata dalla gelosia, dalla competizione e dalla diffidenza dell'altro (spesso pura ignoranza). Ecco, credo che questa forma di lavoro aprirebbe la mente a molti e migliorerebbe sia la qualità che la ricerca.
Credo che per dei giovani che cominciano a fare gli architetti possa essere una buona risorsa, il problema, semmai, è fare gli architetti per dei giovani... e questa invenzione non è certo risolutiva, anche se utile a risparmiare. I non giovani, che detengono in Italia il 90% del lavoro, credo tuttavia che lo vedano come qualcosa di eretico e pericoloso. Un aspetto da superare per la categoria è la PAURA DEL CONFRONTO, alimentata dalla gelosia, dalla competizione e dalla diffidenza dell'altro (spesso pura ignoranza). Ecco, credo che questa forma di lavoro aprirebbe la mente a molti e migliorerebbe sia la qualità che la ricerca.
Esatto...il problema infatti semmai è come fare l'architetto da giovane, come dici tu, ma questo è sicuramente tema di altri milioni di post!
In effetti forse io penso che si lavora bene in Italia si potrebbe lavorare bene in co-working solo se in uno studio ci sono figure diverse tipo 4 postazioni composte da: designer, architetto, fotografo, grafico. Se fossero 4 architetti...prima o poi qualcosa di spiacevole accadrebbe...non so perchè ma ho questo pre-sentimento! Forse perchè vedo anche la gelosia che regna nelle facoltà di architettura in cui ci si "farebbe fuori" (in senso figurativo, per modo di dire) l'uno con l'altro!
In effetti forse io penso che si lavora bene in Italia si potrebbe lavorare bene in co-working solo se in uno studio ci sono figure diverse tipo 4 postazioni composte da: designer, architetto, fotografo, grafico. Se fossero 4 architetti...prima o poi qualcosa di spiacevole accadrebbe...non so perchè ma ho questo pre-sentimento! Forse perchè vedo anche la gelosia che regna nelle facoltà di architettura in cui ci si "farebbe fuori" (in senso figurativo, per modo di dire) l'uno con l'altro!
...e tieni conto che la fame aumenta questa predisposizione negativa, già innata nello SPIRITO DEL BOTTEGAIO, tipico degli studi-bottega italici, che siano essi composti da poveracci.. ..oppure da "avviati" fatturanti milioni, archistar comprese.
In USA o UK o Francia la competitività è fortissima, ma (imho) più volta ad una ricerca di migliorarsi e migliorare il prodotto, piuttosto che ad ammazzare il concorrente, magari con appalti truccati o concorsi fasulli (o peggio).
In USA o UK o Francia la competitività è fortissima, ma (imho) più volta ad una ricerca di migliorarsi e migliorare il prodotto, piuttosto che ad ammazzare il concorrente, magari con appalti truccati o concorsi fasulli (o peggio).
io ho sentito parlare di queste postazioni perchè un mio amico ne ha affittata una.
Da quel che so io si prende a noleggio solo la postazione, intesa come tavolo e sedie ed eventualmente uno spazio riunioni che va prenotato, poi non ho mai visto ma immagino ci siano delle pareti divisorie mobili; però non ci sono assolutamente rapporti di lavoro tra i vari affittuari, non vedo tutto questo rischio di concorrenza.
Da quel che so io si prende a noleggio solo la postazione, intesa come tavolo e sedie ed eventualmente uno spazio riunioni che va prenotato, poi non ho mai visto ma immagino ci siano delle pareti divisorie mobili; però non ci sono assolutamente rapporti di lavoro tra i vari affittuari, non vedo tutto questo rischio di concorrenza.
Si, è esattamente così. Sono scrivanie con mobiletti riservati. In alcuni casi si affittano anche vere e proprie stanze però in quel caso non penso si tratti più di co-working...anche perchè i prezzi salgono di parecchio.
Per quanto riguarda le pareti mobili devo dire che da quello che vedo online (foto di ambienti di co-work) non ne hanno e sarebbero invece interessanti!
Per quanto riguarda le pareti mobili devo dire che da quello che vedo online (foto di ambienti di co-work) non ne hanno e sarebbero invece interessanti!
sono d'accordo con luca. Se si è tutti arch. volerebbero coltellate come minimo. Meglio un mix di figure professionali ed ha anche più utilità perchè si può collaborare. Per esempio: serve lo strutturista?bene, ho un ing. sulla postazione vicina e gli passo la parte di calcolo. Viceversa, se a lui serve l'architetto perchè non può firmare su un immobile vincolato.
Questo è un esempio di coworking molto carino e organizzato bene ed è a Torino: www.toolboxoffice.it