L'Italia che verrà

Per me il 2012 è stato un anno orribilis per quanto riguarda la professione, una drastica riduzione del volume d'affari superiore al 50% e, quel che è più grave, una previsione per il futuro ancora peggiore. Ciliegina sulla torta è arrivata a fine anno la riforma di Inarcassa, una vera mazzata con l'aumento del 50% dei contributi minimi dovuti per l'anno in corso (2995€). Di questa riforma se ne parla poco in quanto, come ho avuto modo di verificare, molti colleghi ne sono all'oscuro e avranno un'amara sorpresa quando il 30 di giugno dovranno versare la prima rata. Girovagando tra la rete alla ricerca di notizie ho avuto modo di constatare il pressoché nullo peso che l'intera categoria dei giovani architetti esercita nelle scelte che riguardano il loro precario futuro. Situazione che riflette quella più generale dell'Italia, dove una generazione egoista e mediocre sta fregando il futuro non solo della nostra (attuali 30/40enni) ma anche delle prossime se ce ne saranno. Credo che i tempi siano maturi per una rivoluzione.