Sto cercando una bacinella di design per raccogliere le lacrime da versare ogni qual volta viene umiliata la professione di architetto.
Mesi addietro una impresa con la quale ogni tanto collabor(av)o mi disse di progettare un monumento funebre per un loro parente, oggi mi chiamano, mi portano al cimitero (io avevo già fatto progetto e render) e mi fanno vedere una tomba dicendomi: devi disegnarmi questa e la presenti al comune. Io morto, pietrificato, devo dire che il luogo era consono.
La mia risposta è stata un no imperativo, in quel momento ho rivisto tutte le revisioni delle progettuali autodistruggersi, tutte quelle nottate andate in fumo, mi sono chiesto per un attimo ma perchè mi sono laureato se potevo fare tutto col diploma di geometra? Dopo un acceso diverbio, ho detto NO io non mi abbasso a copiare un opera misera-brutta-oscena-vomitevole. Ditemi se ho sbagliato, ma quando si ha la laurea in architettura anche se nel mio caso triennale, ogni linea disegnata ha un valore simbolico importante.
archiiunior : [post n° 316411]
Cercasi bacinella di design per versare lacrime
la paghi tu la tomba? ci seppellisci un tuo parente? pensa invece a quello che la progettata che di certo non si e' abbassato a copiare le tue di opere
Probabilmente hai fatto bene, anche se io purtroppo o per fortuna avrei soddisfatto le richieste della committenza, tenendomi da parte ben ordinate le ipotesi progettuali mie fatte in precedenza.
(credo che avrei valutato anche in base alla parcella).
Sono scelte molto personali, e non è da tutti fare quello che hai fatto tu.
(credo che avrei valutato anche in base alla parcella).
Sono scelte molto personali, e non è da tutti fare quello che hai fatto tu.
Io invece sto cercando un reggi-mascella (naturalmente di design) perché a furia di chianarmi per raccoglierla ogni volta che sento certe "perle" mi sta venendo il mal di schiena ;-).
Capisco la tua rabbia, ma non condivido la tua scelta.
Purtroppo noi siamo al servizio del cliente, che ci piaccia o no.
Se poi consideri che sei giovane... e devi portare a casa la pagnotta...
La professione è fatta di compromessi, se non vuoi accettarli difficilmente riuscirai a continuare.
Un ultima cosa. Non partire dal presupposto che quello che piace a te debba piacere ai tuoi clienti. Essere professionali significa progettare ed eventuelmente dirigere i lavori di un'opera tecnicamente corretta. Tecnicamente significa che non ci piove, che hai previsto tutti gli impianti necessari e non li aggiungi alla fine, che hai disegnato la pavimentazione e i rivestimenti ecc. ecc.
E' da queste cose che si vede la mano di un professionista e se avessi accettato avresti potuto proporre anche dei compromessi, non ti puoi imporre coi clienti.
Purtroppo noi siamo al servizio del cliente, che ci piaccia o no.
Se poi consideri che sei giovane... e devi portare a casa la pagnotta...
La professione è fatta di compromessi, se non vuoi accettarli difficilmente riuscirai a continuare.
Un ultima cosa. Non partire dal presupposto che quello che piace a te debba piacere ai tuoi clienti. Essere professionali significa progettare ed eventuelmente dirigere i lavori di un'opera tecnicamente corretta. Tecnicamente significa che non ci piove, che hai previsto tutti gli impianti necessari e non li aggiungi alla fine, che hai disegnato la pavimentazione e i rivestimenti ecc. ecc.
E' da queste cose che si vede la mano di un professionista e se avessi accettato avresti potuto proporre anche dei compromessi, non ti puoi imporre coi clienti.
uuhhhh, che brutti ricordi!il tema della "tomba di famiglia" fu quello del mio primo laboratorio di progettazione. Oh, con tanto di plastico scala 1:20. Da spararsi. Cmque quoto Kitto. E aggiungo che mi sembra un atteggiamento un po' snob. Potevi partire da quello che il cliente ti aveva detto che voleva e poi portarlo dalla tua parte (mostrargli che la tua elaborazione del tema era migliore) e se proprio proprio non si smuovevano, alla fin fine, chissenefrega, gli facevi quello che volevano (la tomba è per loro e i gusti sono gusti. Si vedono di quelle mostruosità nei cimiteri, ma alla fin fine non si può obbligare il cliente a fare una cosa che piace a noi ma non a lui che commissiona l'opera e la paga pure).
Non è snobbare il lavoro, non è giudicare il lavoro degli altri, è la mancanza di rispetto verso la nostra professione, l'imposizione imperativa da parte di chi media, con atteggiamento da mamma di biancaneve, è l'aver ferito quei sentimenti che uno prova.
"Io amo l'architettura, voglio fare architettura, e voglio vivere di architettura".
Ai tempi universitari c'erano 2 modi per dare le progettuali, una quella per raggiungere il 18, l'altra per raggiungere il 30. In questa professione ci sono due modi, la prima produrre spazzatura e sei paragonato ad un geometra e non sarai mai riconosciuto e valutato da architetto, la seconda produrre architettura, essere giudicato da architetto, lavorare da architetto e farsi pagare da architetto.
Io voglio fare l'architetto, voglio progettare con i criteri da architetto, voglio far sognare e stare bene la gente con le mie architetture.
Ci lamentiamo che non c'è lavoro, ci lamentiamo che in italia non c'è più quel senso di architettura, giriamo il mondo per respirare architettura e poi......dobbiamo sottometterci al denaro? No signori, no, il denaro serve a pagare ciò che noi da sogni materializziamo in opere e oggetti di architettura.
Dobbiamo imporci nel portare avanti le idee in cui crediamo, dobbiamo svegliare le coscienze della gente, dobbiamo educarli all'estetica, dobbiamo educarli ai 3 concetti vitruviani fondamentali. Dio ci ha dato un grande foglio da disegnare, modellare, noi ci stiamo facendo sfuggire questa grande opportunità.
"Io amo l'architettura, voglio fare architettura, e voglio vivere di architettura".
Ai tempi universitari c'erano 2 modi per dare le progettuali, una quella per raggiungere il 18, l'altra per raggiungere il 30. In questa professione ci sono due modi, la prima produrre spazzatura e sei paragonato ad un geometra e non sarai mai riconosciuto e valutato da architetto, la seconda produrre architettura, essere giudicato da architetto, lavorare da architetto e farsi pagare da architetto.
Io voglio fare l'architetto, voglio progettare con i criteri da architetto, voglio far sognare e stare bene la gente con le mie architetture.
Ci lamentiamo che non c'è lavoro, ci lamentiamo che in italia non c'è più quel senso di architettura, giriamo il mondo per respirare architettura e poi......dobbiamo sottometterci al denaro? No signori, no, il denaro serve a pagare ciò che noi da sogni materializziamo in opere e oggetti di architettura.
Dobbiamo imporci nel portare avanti le idee in cui crediamo, dobbiamo svegliare le coscienze della gente, dobbiamo educarli all'estetica, dobbiamo educarli ai 3 concetti vitruviani fondamentali. Dio ci ha dato un grande foglio da disegnare, modellare, noi ci stiamo facendo sfuggire questa grande opportunità.
Dobbiamo educarli all'estetica?!!
Non credi di essere un po' presuntuoso? Tu sei il custode dell'estetica? Solo perchè ti sei laureato in architettura? Sta rischiando il ridicolo.
Non credi di essere un po' presuntuoso? Tu sei il custode dell'estetica? Solo perchè ti sei laureato in architettura? Sta rischiando il ridicolo.
Mi spiace per te, ma mi associo a Kitto..inoltre per la mia esperienza, che l'architetto, iunior o senior che sia, con il livello qualitativo della nostra università, diventi con il pezzo di carta il depositario del sapere e dell'estetica, pronto a educare le masse di incolti fa veramente ridere..
In teoria ha ragione archiiunior, il vero presuntuoso è chi definisce il suo pensiero "ridicolo". Però vorrei evidenziare la parola "in teoria", poichè nella pratica può essere accettabile accettare PURCHE' si abbia l'abilità di offrire al cliente, tra le bianche idee del giovane, ed il nero della sua richiesta... ...50 sfumature di grigio. Se si abituano i clienti tuttavia a considerare il progettista come un mero firmatario di pratiche NON lamentiamoci se il nostro ruolo è annichilito dai tecnici, o disegnatori esecutori di pratiche.
Per me archiiunior può essere un novello Carlo Scarpa, non lo conosco e non mi permetto di giudicarl, sta a lui poter dimostrare al cliente di avere idee non conflittuali e magari di valore.
Per me archiiunior può essere un novello Carlo Scarpa, non lo conosco e non mi permetto di giudicarl, sta a lui poter dimostrare al cliente di avere idee non conflittuali e magari di valore.
x archiiunior
io lavoro in uno studio di architettura e ingegneria e ti assicuro che l'ingegnere ha un senso estetico mixato alla funzionalità (che comunque oggetti e architetture devono avere), che molti colleghi architetti se lo sognano. Quindi non andrei a chiedere se Kitto è architetto o ingegnere perchè è una domanda che non ha senso secondo me in questo scambio di idee.
io lavoro in uno studio di architettura e ingegneria e ti assicuro che l'ingegnere ha un senso estetico mixato alla funzionalità (che comunque oggetti e architetture devono avere), che molti colleghi architetti se lo sognano. Quindi non andrei a chiedere se Kitto è architetto o ingegnere perchè è una domanda che non ha senso secondo me in questo scambio di idee.
ragazzi... ne ho sentite troppe per oggi, ma questo post le supera tutte, a mio avviso 2 sono le cose: o archiiunior è ancora troppo giovane (ed è quello che mi auguro per lui) oppure è troppo anziano per poter pensare lucidamente.
Ponteggi è la stessa cosa che ho pensato io, mi ricorda qualche strana idea che avevo anch'io appena laureato.
Archiiunior, ma chi decide cosa è architettura e cosa no?
Per esempio, secondo me la chiesa (?!?) di Fuksas a Foligno è una schifezza, per altri un sublime esempio di architettura. Idem la Casa Danzante di Gehry a Praga. Idem il Museo di Arte Contemporanea di Bilbao (sempre di Gehry) o certe composizioni di Zaha Hadid.
Inoltre detesto visceralmente il post-moderno (proprio non lo capisco), mentre altri lo considerano un raro esempio di genialità.
Viceversa mi piacciono cose come il "Colosseo Quadrato" dell'Eur, e lo stesso EUR (che altri invece tirerebbero giù a cannonate), e inoltre la Chiesa Sull'Autostrada di Michelucci. Oppure certe opere di Le Corbusier.
Come la mettiamo? Eppure sono architetto.
Per quel che riguarda i laboratori di progettazione, invece, con me sfondi una porta aperta. Il modo migliore per prendere 30 nella mia facoltà era il seguente:
- Capire l'architetto preferito del prof (in alternativa, quale idea progettuale era più gradita al prof: più era assurda e strampalata, meglio era).
- Copiare un'opera di detto architetto (oppure approfondire "l'idea").
- Fare tavole con disegni accattivanti (vietatissimo fare una semplice pianta retinata come quelle che si presentano in comune).
- Inserire nelle tavole una ricca raccolta iconografica relativa all'architetto e/o all'idea progettuale prescelta.
- Inserire nelle tavole tanti bei rendering colorati.
- Chi faceva il progetto più strano di solito prendeva 30 e lode (ricordo un laboratorio dove uno fede una casa - di legno - a forma di nave, e prese 30 e lode. Detta casa - nella finzione del laboratorio - era ambientata su un lungomare, se ricordo bene). Io facevo progetti "banali" (= razionalisti, oppure case a forma di casa. Si, sono razionalista nel 2013: mi rendo conto che ognuno deve convivere con i propri guai) e non ho mai preso 30 e lode (massimo 28).
Infine, io non ho nulla contro gli ingegneri-progettisti: Nervi era ingegnere, eppure ha fatto cose superlative.
Per esempio, secondo me la chiesa (?!?) di Fuksas a Foligno è una schifezza, per altri un sublime esempio di architettura. Idem la Casa Danzante di Gehry a Praga. Idem il Museo di Arte Contemporanea di Bilbao (sempre di Gehry) o certe composizioni di Zaha Hadid.
Inoltre detesto visceralmente il post-moderno (proprio non lo capisco), mentre altri lo considerano un raro esempio di genialità.
Viceversa mi piacciono cose come il "Colosseo Quadrato" dell'Eur, e lo stesso EUR (che altri invece tirerebbero giù a cannonate), e inoltre la Chiesa Sull'Autostrada di Michelucci. Oppure certe opere di Le Corbusier.
Come la mettiamo? Eppure sono architetto.
Per quel che riguarda i laboratori di progettazione, invece, con me sfondi una porta aperta. Il modo migliore per prendere 30 nella mia facoltà era il seguente:
- Capire l'architetto preferito del prof (in alternativa, quale idea progettuale era più gradita al prof: più era assurda e strampalata, meglio era).
- Copiare un'opera di detto architetto (oppure approfondire "l'idea").
- Fare tavole con disegni accattivanti (vietatissimo fare una semplice pianta retinata come quelle che si presentano in comune).
- Inserire nelle tavole una ricca raccolta iconografica relativa all'architetto e/o all'idea progettuale prescelta.
- Inserire nelle tavole tanti bei rendering colorati.
- Chi faceva il progetto più strano di solito prendeva 30 e lode (ricordo un laboratorio dove uno fede una casa - di legno - a forma di nave, e prese 30 e lode. Detta casa - nella finzione del laboratorio - era ambientata su un lungomare, se ricordo bene). Io facevo progetti "banali" (= razionalisti, oppure case a forma di casa. Si, sono razionalista nel 2013: mi rendo conto che ognuno deve convivere con i propri guai) e non ho mai preso 30 e lode (massimo 28).
Infine, io non ho nulla contro gli ingegneri-progettisti: Nervi era ingegnere, eppure ha fatto cose superlative.
Kitto, io invece le idee le ho perse subito dopo il laboratorio di progettazione I, quando mi sono resa conto che una casa frattale non era una buona idea ;-). Ho trovato la mia strada quando mi resi conto (dalla scala) che abitavo in un lotto gotico :D
Archiiunior, cosa vuol dire per te "amare l'architettura"?
Ci sono 5000 anni di architettura da amare. Firenze è ARCHITETTURA con la A maiuscola: la più prestigiosa archistar di oggi non è nulla in confronto a Brunelleschi, a Michelangelo o all'architetto (se mai è esistito) della Cattedrale di Chartres. O all'anonimo (e forse anche analfabeta) capomastro di qualsiasi pieve medievale di campagna, che quanto a bellezza, inserimento nel paesaggio, emozioni e senso di spiritualità batte Fuksas o Aalva Aalto (chiesa a Riola di Vergato in provincia di Bologna) 100 a 0.
Ci sono 5000 anni di architettura da amare. Firenze è ARCHITETTURA con la A maiuscola: la più prestigiosa archistar di oggi non è nulla in confronto a Brunelleschi, a Michelangelo o all'architetto (se mai è esistito) della Cattedrale di Chartres. O all'anonimo (e forse anche analfabeta) capomastro di qualsiasi pieve medievale di campagna, che quanto a bellezza, inserimento nel paesaggio, emozioni e senso di spiritualità batte Fuksas o Aalva Aalto (chiesa a Riola di Vergato in provincia di Bologna) 100 a 0.
E poi vai in Piazza del Campo, a Siena. Guarda la Torre del Mangia: è leggera, snella, sembra toccare il cielo, segna il paesaggio come un faro, sembra quasi spiccare il volo. Eppure è fatta di pietra e mattoni, ha muri spessissimi. Ma svetta da 700 anni. Ha retto a fulmini e terremoti. Il Burij Dubai invece ci sarà ancora tra 700 anni?
Tutti gli esempi che avete portato per me sono il massimo, sono contento che si è aperto il dibattito.
Edoardo, sarò giovane di età, ho appena 31 anni, molti a questa età andando fuori hanno fatto migliaia di cose, mentre io ancora sto sognando.
Il fatto che un architettura piaccia o no sono gusti, ma di una cosa sono certo, nella mia provincia ci sono 4 centri commerciali e l'unico che la gente ritiene funzionale in tutto è solo quello di Fuksas, gli altri non sono funzionali e sembrano capannoni.
Ogni volta che visito qualche monumento, cattedrale ecc, mi domando se io sono capace di almeno riuscire a pensare ciò che i grandi maestri del passato sono riusciti a fare.
Io non pretendo e non voglio offendere, ma voglio che la gente capisca che è l'architetto il progettista, che è l'architetto ha un cervello per pensare, creare e modellare, il committente deve SMETTERLA di pensare che siamo caddisti e firmatari, non siamo adatti per fare pratiche di sanatorie.
Amare l'architettura: non so se vi basti, ma io vi posso dire solo una cosa, pensate a Giò Ponti, a me quando lo penso mi viene la pelle d'oca, pensate Mies, Le corbusier, a Steven Holl, ad Eisenman. Ma così come ad altri architetti del passato, pensate a Firenze quant'è bella e poi pensate a ciò che c'è oggi con un numero infinito di architetti. Oggi c'è lo schifo, si salvano solo le opere storiche, mentre oggi c'è solo libero abusivismo e non date la colpa alla politica ma a chi ha nei vari ordini i primi numeri che non hanno avuto o voluto rappresentare le nostre volontà e capacità. Ricordate che in Italia non valiamo nulla. Quando ero universitario e conoscevo un architetto mi veniva la pelle d'oca per l'emozione.
www.lorenzodibella.it
cercatemi su google e vedete nei vari siti chi sono, accetto critiche, sarò l'ultimo del carro, ma almeno di un carro di design.
Edoardo, sarò giovane di età, ho appena 31 anni, molti a questa età andando fuori hanno fatto migliaia di cose, mentre io ancora sto sognando.
Il fatto che un architettura piaccia o no sono gusti, ma di una cosa sono certo, nella mia provincia ci sono 4 centri commerciali e l'unico che la gente ritiene funzionale in tutto è solo quello di Fuksas, gli altri non sono funzionali e sembrano capannoni.
Ogni volta che visito qualche monumento, cattedrale ecc, mi domando se io sono capace di almeno riuscire a pensare ciò che i grandi maestri del passato sono riusciti a fare.
Io non pretendo e non voglio offendere, ma voglio che la gente capisca che è l'architetto il progettista, che è l'architetto ha un cervello per pensare, creare e modellare, il committente deve SMETTERLA di pensare che siamo caddisti e firmatari, non siamo adatti per fare pratiche di sanatorie.
Amare l'architettura: non so se vi basti, ma io vi posso dire solo una cosa, pensate a Giò Ponti, a me quando lo penso mi viene la pelle d'oca, pensate Mies, Le corbusier, a Steven Holl, ad Eisenman. Ma così come ad altri architetti del passato, pensate a Firenze quant'è bella e poi pensate a ciò che c'è oggi con un numero infinito di architetti. Oggi c'è lo schifo, si salvano solo le opere storiche, mentre oggi c'è solo libero abusivismo e non date la colpa alla politica ma a chi ha nei vari ordini i primi numeri che non hanno avuto o voluto rappresentare le nostre volontà e capacità. Ricordate che in Italia non valiamo nulla. Quando ero universitario e conoscevo un architetto mi veniva la pelle d'oca per l'emozione.
www.lorenzodibella.it
cercatemi su google e vedete nei vari siti chi sono, accetto critiche, sarò l'ultimo del carro, ma almeno di un carro di design.
Kia, sei tu per caso una iuavvina? Ai miei tempi quello era quanto richiedeva il prof. Venezia al laboratorio 1
Tra tombe e IUAV la mia mente mi riconduce a Carlo Scarpa ed i disegni originali della "Tomba Brion" che ho visto esposti al MAXXI... archiiunior, nessuno contesta la tua passione (che io sostengo) ma forse come ti poni senza farti carico di riconoscere che la sensibilità progettuale, in parte l'abbiamo tutti, non è tuo appannaggio esclusivo... ma la realtà del lavoro può portare a compromessi legittimi, purtuttavia (per me) sempre manipolabili criticamente. Non credere che coloro di cui hai il culto non abbiano mai dovuto lavorare nel compromesso.
Ciao, anche io sono architetto, vivo d'architettura, amo l'architettura in ogni forma ed aspetto...premesso ciò...ricordati che si vive d'architettura se il nostro cliente ci paga...e scusa se te lo dico...ma in questi periodi e con (credo) la tua professione che è all'inizio devi capire che: "L'architettura = Edilizia = compromessi"....poi non capisco una cosa...: tu la "copi"...poi cerchi di inserire un elemento architettonico, un qualcosa che dia la tua impronta, così la rendi tua...anche questa è architettura...e poi ricorda una cosa...quando sarai come Renzo Piano (forse) potrai rifiutare un incarico... ;-))... ciao e buona professione...chi ti scrive ha un bel pò di esperienza alla spalle, soddisfazioni, rotture di 00, tempo/notti e giorni a lavorare...tutto ciò fa parte del nostro mestiere...
Non capisco perchè la vedete tutti o così o pomì. Tra il cliente di archiunior che dice "fammi una tomba uguale a questa", e lui che vuole imporgli la sua visione estetica e educarlo all'architettura, esiste il "vero lavoro dell'architetto": realizzare un'opera creativa e funzionale assecondando i gusti, i desideri e le richieste del cliente, guidandolo verso la soluzione migliore, ma senza mai prevaricarlo.
Ma io volevo fare un compromesso, ma il mediatore con molta arroganza umiliandomi mi ha detto no, oltretutto ha aggiunto allora sei poco professionale, Io poco professionale che non voglio copiare il lavoro altrui.
Desnip, ti adoro, risposta perfetta, ma io è quello che cerco di fare giorno dopo giorno.