Edoardo : [post n° 327541]

"MENTALITA' IMPIEGATIZIA"

Mi sono tagliato dal ridere: c'è un annuncio Iin bacheca di un tale che, oltre a chiedere l'età (a quanto pare si può), pretende che il sottoposto abbia "mentalità non impiegatizia". Che significa? Che deve prendere iniziative come titolare? Forse quando si è "giovani" si è più imprenditoriali chissà... ed ecco che per legge il requisito dell'età è giustificato dalla mentalità imprenditoriale ah ah! Offre il tale il 50% della parcella forse? Sempre più interessante.
Ily :
No, secondo me molto più prosaicamente che non pretenda di avere orari fissi, ovvero una netta separazione lavoro/vita privata e una vita fuori dal lavoro.
In pratica, sai quando entri e non sai quando esci e puoi essere chiamato per un week end di lavoro il venerdì alle 17:55.
In questo modo, diventa impossibile programmare la propria vita, perfino frequentare regolarmente un corso sportivo o fare un abbonamento a teatro diventa difficile, perché non puoi programmare niente.
Edoardo :
Magari se si fa un contrattino dove mi fai fatturare il 50%, decidere con te, e comparire come co-progettista si può fare... se ne discute... sarei un vero collaboratore, avrei una mentalità ultra-futurista, oserei dire avanguardista.
La meraviglia è che il simpatico offerente di (?) specifica "Non è lavoro gratis". Sarei curioso di sentire una certa opinione (mai espressa) in merito a tali annunci.
ponteggiroma :
ah ah ah... l'ho letto adesso ed è davvero emblematico devo dire. Se continui a leggere sotto poi impone anche altri diktat come software da lui approvati e curriculum non scritto. Ma poi quello che mi chiedo: in sede di colloquio chiede al cantidato se ha mentalità "impiegatizia", "dirigenziale" o "imprenditoriale"? Ed il povero candidato che dovrebbe rispondere a questo punto....?
pepina :
Forse rispondere a tono e ribellarsi??
DR COSTA :
Ma chi è questo personaggio???
Comunque leggete il post precedente...ma esisterà una persona cosi??? Booohhh.
Guardate che vanno ammirate queste persone; pensate a quanto tempo perdono a descrivere le carattesristiche psicofisiche ed attitudinali che il candidato deve avere, a scrivere tutti i nomi possibili ed immaginabili di programmi, ecc.
Insomma basterebbe scrivere: cerchiamo neolaureati da sfruttare notte e giorno, sabato e domenica compresi con rimborso spese ( Insomma gratissssss) Ahahahahahahahahah che tristezza.
Edoardo :
No COSTA, gratis no... CE L'HA PURE SCRITTO!
Arkitè :
No impiegatizio significa che lo stipendio non è una certezza. Ogni tanto ti pago e ogni tanto no. Dipende dall'umore e da come vanno le cose. Orari a piacimento ma sempre a favore del padrone. E per le feste portare galline e uova insegno di rispetto.
archistufo :
Basta, io non ce la posso fare.......io oramai bacheche di offerte di lavoro per architetti, di qualsiasi sito, non ne leggo proprio più, mi viene solo un attacco d'ira e allora evito. La mia conclusione è: se hai voglia di cadere dalla padella alla brace, cambi studio tecnico, ammesso che ne trovi uno disponibile, e ne accetti tutte le conseguenze del caso (orari diversi, gente diversa, pretese diverse e così via...), oppure, ti afferra l'istinto suicida (professionalmente parlando) e tenti la via della libera professione con quel poco che sei riuscito a mettere insieme almeno per comprarti un pc decente, acettando tutti i rischi del caso (gente che non paga, corruzione, bollette varie ecc). Opzione numero tre: cambiare mestiere, ai fini di un'integrità psicofisica da salvaguardare. Opzione numero quattro: emigrare. Io per adesso lavoro in uno studio, con tutte le disgrazie del caso, anche se ho messo subito le cose in chiaro dal primo giorno, e loro da persone più o meno razionali capiscono le mie regole ( orari stabiliti, giorni stabiliti, tu pagare-tu vedere cammello...). Una cosa è certa, ora come ora, dopo quasi quattro anni, non mi sognerei mai di cambiare studio, so per certo che potrebbe essere veramente un salto nel vuoto, più che altro posso tentare la via dell'autonomia, sapendo a che cosa vado incontro, ma almeno ci ho provato. Purtroppo, come tanti di noi credo, ora non ho la possibilità di investire seriamente su me stesso, per cui mi tocca barcamenare la mia vita come meglio mi viene, e non mi succede per inerzia mentale, è solo che l'italia non ti permette veramente di farlo, per cui non escludo che in un prossimo futuro, con quei quattro spicci che mi rimangono, cambio proprio nazione, se non continente, partendo anche da zero e sfilare al momento giusto il pezzo di carta che forse altrove ti viene riconosciuto veramente per quel che vale (non è che all'estero sia tutto oro quello che luccica però....)
Ily :
Ci sarebbe anche l'opzione 5: marito ricco (per donne), o ereditiera (per uomini).
m. :
in parole povere cerco uno schiavo "leggermente retribuito" non interessato ad avere una vita al di fuori del lavoro!
...quelli così durano poco...e dopo un pò questi fantomatici personaggi sono costretti a ricominciare la ricerca!
biba :
ahaha! La definizione dello "schiavo LEGGERMENTE retribuito" mi fa morire!
gio :
Sarò strano io, ma secondo me esagerate. Avete mai provato a pagare un qualcuno tutti i mesi?
La mentalità impiegatizia non può convivere con la libera professione: non siamo impiegati e basta. Se qualcuno ambisce a fare l'impiegato lo vada a fare nei luoghi giusti.
Non ho mai visto un impiegato che dopo il lavoro si vada a vedere una mostra o una conferenza sul suo lavoro. Mi piacerebbe vederlo fare ai ragazzi che escono dallo studio dove hanno lavorato (e faticato: come tutti) tutta la giornata. Secondo me questo sarebbe un sintomo di mentalità non impiegatizia.
Poi non so chi sia il datore di lavoro e come si comporti; ma mi sembra veramente fuori luogo questo tiro a segno.
Edoardo :
Io invece ho visto impiegati che hanno risolto progetti, contribuito a far fatturare parcelle a 5 zeri, interfacciato con le P.A.... ...ed ai quali, parecchi anni fa, si disse: "Stiamo investendo su di te". Rispetto x rispetto.
ponteggiroma :
maddai gio, un pochino di umor ci sta dai, altrimenti che gusto c'è.. ovvio che se qualcuno sta andando a lavorare in uno studio per fare esperienza la mentalità "impiegatizia" se la deve scordare. Altro discorso è se devi assumere un 40 enne che ha già esperienza ed è in grado di gestirti completamente una struttura in autonomia, magari con figli a carico...
Quello che critico io è il modo di scrivere l'annuncio, insomma certi diktat se li poteva pure risparmiare.
gio :
Guarda Edoardo che io rispetto tutti. Sempre. Vedo impiegati bravissimi e professionisti mascalzoni. E viceversa.
Fai salve tutte le eccezioni del caso, ma non puoi non riconoscere che nella loro natura sono due tipi di lavoro diversi. Anche solo perchè diversi sono i meccansimi di eseguirlo e di trarne banalmente il compenso. Io non sono in grado di dire a un cliente ci vediamo fra 60 giorni, perchè ho la scrivania piena. La pubblica amministarzione questo semplicemente lo norma e lo prevede; perchè non può chiedere ai suoi dipendenti di farsi le notti o i fine settimana a lavorare. E questo non toglie nulla alla bravura o correttezza o allo spirito di sacrificio degli impiegati. Io credo che facciamo un lavoro che ci impegna realmente a tempo pieno, anzi pienissimo. E questo non significa schiavizzare i propri collaboratori. Davvero: mi sembra una discussione un po' artificiosa e un pochino leggera
gio :
PonteggiRoma: leggo ora il tuo messaggio. L'annuncio non l'ho letto e sicuramente hai ragione tu. Il mio concetto è solo che non sono (siamo) tutti degli schiavisti e degli sfruttatori. Io ho incontarto persone oneste e corrette a cui devo molto. Per le quali ho lavorato ... come uno schiavo
E cerco di comporatrmi nello stesso modo con chi oggi aiuta me.
Edoardo :
gio, trovo artificioso io il tentare di difendere un tipo di somministrazione di rapporto come quella oggetto di discussione nel topic, nobilitando il professionismo ad un livello tale da contemplare queste degenerazioni come legittime perchè "tutto è consentito". Questa fa parte di una degenerazione tipica dei "furbetti" all'italiana. NOn ho mai visto poi titolari dare 20.000 euro a un collab. per merito o straordinari preziosi. Sono a P.Iva???.... può.
Edoardo :
O forse il problema è nella legge che consente a chi fattura, ad un'azienda (NO BOTTEGA) di avvalersi di tali forme di "lavoro" utili al fatturato (di chi non sono fessi e gli conviene).. e che non è proprio come fare corsi o beneficienza? Chi ha osato alzare la testa poi... è andato contro gli interessi della lobby e non se n'è fatto nulla. Saranno tutti nati per fare gli impiegati? Dopo X anni di studi e magari con ris. brillanti? O forse bisogna rendere accessibile il settore solo a pochi, limitando i concorsi ed impedendo regole da paese civile? Penso realmente che questa mentalità (altro che impiegatizia) sia uno dei fardelli dell'Italia, che uccide la concorrenza, favorisce il clientelismo e costringe i migliori a scappare.
Ily :
Giò, uno può trovare per nulla gratificante fare il collaboratore-impiegato sotto padrone, ed essere innamorato dell'architettura. Sono due cose molto diverse.
La passione per l'architettura non si esprime necessariamente nel lavoro, secondo me.
Ad esempio io sono letteralmente innamorata dell'architettura storica... Le sensazioni che mi danno una facciata affrescata o una chiesa romanica sono gioia pura e incondizionata. E questo è amore per l'architettura, senza ombra di dubbio: l'architettura è parte di me (anche se io ero quella che in terza superiore rideva quando le dicevano che a Bologna non c'era architettura: architettura? Ad architettura io... e guarda un po' come è finita!!!).
Eppure desidero un lavoro con un orario ben definito, che consenta di organizzarsi una vita regolare e sia compatibile con altre cose (hobby, famiglia, vita sociale, relazioni amorose, amicizie). Questo però secondo me non è mentalità impiegatizia, ma voglia di stabilità: non tutti amiamo dedicarci solo alla carriera, o trovare il senso della vita solo nella carriera. Anche perché se lavorassi non avrei tempo di coltivare la mia passione per l'architettura (paradossalmente).
Ily :
Se lavorassi e basta.
Gio :
Non arrabbiatevi. Specialmente tu Edoardo. Secondo me state mischiando due concetti diversi e lontani.
Il primo e' quello dello schiavismo. Siamo tutti sicuri che chi lavora va pagato e chi lavora bene va pagato bene. Non è' in discussione. Aggiungerei anche che nessuno si dovrebbe permettere di schiavizzare i collaboratori. È nessun collaboratore deve accettarlo. Credo sia abbastanza chiaro come lo ho detto. Così' questo dubbio e' allontanato.
Una cosa diversa e' il modello di lavoro che facciamo e che di conseguenza gli studi possono offrire o possono cercare nei loro collaboratori. Io non mi vergogno di dire che tendenzialmente trovo più utile un collaboratore che ha possibilità' di gestire il tempo in maniera non impiegatizia ( e' questa la parola incriminata). E se cerco qualcuno che non conosco su cui devo investire per formarlo una delle cose che valuto è' anche questa. Non vuole dire schiavizzare nessuno. Ma semplicemente che se lo studio deve presentare un progetto e' facile che la sera prima si vada lunghi. Tutti insieme. Sapete quale è la differenza? Quando ero schiavo io mi sono sentito dire tante volte dopo una gran tirata: stai casa un giorno o un paio di giorni. Ora se faccio la notte la mattina dopo alle 9.00 sono ugualmente in cantiere. Credo davvero che sia molto difficile fare questo mestiere con atteggiamento impiegatizio. Non ci sono mai riuscito quanto meno. La segretaria di uno studio, che è un' impiegata, quando è' la sua ora si va a casa e ha finito. Senza giudizi o mancanza di rispetto. Semplicemente fa un lavoro diverso. Ho visto anche molti architetti, anche bravi, avere atteggiamenti ed abitudini "impiegatizi": appena hanno cominciato da soli, col loro studio, o sono cambiati o sono saltati. Temo sia nelle cose. Poi è assolutamente giusto che ognuno cerchi di avere ciò che desidera. E non si faccia sfruttare, a qualunque ora decida di voler staccare la testa.
Ily :
"Ma semplicemente che se lo studio deve presentare un progetto e' facile che la sera prima si vada lunghi. Tutti insieme"

Ma chi l'ha stabilito? :-)
Se si tratta di appalti pubblici ci si può far poco, in quanto le date di consegna sono rigide (ma si può organizzare il lavoro in modo razionale, senza ridursi all'ultimo minuto), se invece si tratta di progetti privati basta calcolare tempi di consegna più lunghi, in modo da coprire eventuali imprevisti.
Guarda, quando ero all'università tutti quasi si vantavano delle notti in bianco e delle tirate allucinanti. Io solo una volta dovetti fare le 23 la sera prima dell'esame, e da allora ho detto "mai più", e così è stato. Mai fatto una notte, tesi pronta un tre settimane prima della laurea.
Poi l'imprevisto ci può stare una volta o due, ma se a ogni consegna devo fare le notti secondo me vuol dire che c'è qualcosa che non va: tempi troppo stretti, troppo lavoro per i componenti dello studio, o cattiva organizzazione.
m. :
Non siamo impiegati, ma neanche schiavi...o veri liberi professionisti!
So bene che gli studi arrivano a malapena a fine mese, e che è difficile pagare qualcuno regolarmente tutti i mesi, ma se non si guadagna e lavora abbastanza per riuscire a farlo, allora non bisogna "assumere" collaboratori fissi!
A limite collabori con veri altri liberi professionisti, quando hai eccessi di lavoro...o con caddisti e desainer all'occorrenza.

Per scarse 1000 euro al mese lorde, a partita IVA, non puoi pensare che la gente sfori l'orario di lavoro, sia a tua disposizione, non riesca gestire la vita privata, si prenda delle responsabilità che non gli competono. ecc...
Un impiegato prende di piu per fare max 40 ore fisse a settimana, con tutti i diritti e i doveri del suo ruolo.

E poi...anche se il lavoro che fai ti piace, non vale mai la pena sacrificare totalmente la vita privata, gli hobby, la famiglia... ve ne accorgerete tra qualche anno, dell'enorme errore!
m. :
Io come ILY, mai nottate quando lavoravo da sola solo 2 durante dei workshop, per collaborare con dei colleghi abituati così e perché c'era davvero poco tempo.
Gli esami di progettazione comprensivi di plastico pronti sempre almeno 2 giorni prima, e il risultato sempre bei voti!...
Tesi pronta quasi un mese prima! ... complimenti della commissione, massimo del punteggio e pubblicazione sul sito di facoltà, mai una nottata per finirla!
A lavoro, qualche volta di mia spontanea volontà ho fatto mezzanotte, ma quando mi sono resa conto che il giorno dopo ero uno straccio e il mio lavoro quotidiano rendava la metà, basta! Trall'altro, raramente ho sentito un grazie e mai mi sono stati pagati gli straordinari... quindi Basta!
Tardi "relativamente" lo faccio solo per cosette mie, responsabilità mia, firmo io...per cui, ogni tanto le 20:30, o una domenica o un sabato pomeriggio lo posso anche dedicare al lavoro...che trall'altro è più nteressante di quello che faccio da "impiegata" per gli altri.

All'università, la gente si vantava delle nottate fatte, io ero soddisfattissima di non aver mai avuto bisogno di farle... se ti organizzi riesci a fare tutto, senza ucciderti! Forse nella libera professione non avrai progetti da milioni di euro, non vincerai concorsi di grandi opere pubbliche ecc...
Ma lavorerai e avrai una vita felice comunque!
DR COSTA :
Anche io di nottate non le ho mai fatte, magari a pranzo mi fermo mezzora e poi sono nuovamente in studio, insomma si chiama "organizzazione del lavoro" ed è fondamentale perchè trovarsi la notte a modificare un progetto (no tavole di concorsi) può portare a fare delle cavolate che poi si pagano nella vita reale (asseveramenti sbagliati, esecutivi poco precisi ecc.).
Gli imprevisti vanno ridotti al minimo altrimenti altro che nottate.
Anche all'università tutti a studiare la notte per gli esami, io studiavo solo il giorno e facevo gli stessi risultati...booooo forse lavorare e studiare la notte fa figoooooo......ahahhahahahahah
poipoi :
il concetto di schiavo presuppone che qualcuno ti costringa a stare lì, e tu non abbia altre possibilità.
Sono anch'io abituato a lavorare con persone che non hanno mentalità impiegatizia. Non l'avevo quando lavoravo in altri studi, e pretendo che non l'abbia chi lavora CON me. "CON" non "PER". Chi non capisce la differenza non risponda a quell'annuncio.
martina :
scusatemi , una domanda : ma tra le funzioni principali degli ordini professionali non v'e' il controllo del rispetto della deontologia tra professionisti ? la deontologia non regola i rapporti (lavorativi ) tra professionisti ? gli ordini professionali non hanno gli strumenti per inibire le "cattive intenzioni" di sfruttatori e parassiti ?
martina :
personalmente io me la prenderei piu' con chi si fa sfruttare che con gli sfruttatori . E' nella natura umana ( soprattutto italiana ) quella di provare a sfruttare gli altri e prendersi oneri e onori . trovo che invece che sia da stupidi (oltre a procurare danno alla nostra nostra categoria ) farsi sfruttare . la prima cosa che si deve insegnare al giovane architetto è che "egli è portatore di dignità " .
gio :
Bravi tutti. Specialmnte quelli che alle 18.30 riescono ad andare a casa dai figli e poi a teatro.
Io non ci riesco. Non fa figo per nulla, come qualcuno ha insinuato. Fa schifo. Ma non ci riesco e basta. Ogni tanto mi fermo la sera; il sabato si lavora e poi vediamo di volta in volta come va.
Però ripeto bravi voi.
Il concetto è un altro: se ho un collaboratore che fa 36 ore e zero secondi a settimana e gli do 800 euro a p.iva secondo me lo tratto male. E lo sfrutto.
Se invece ho un collaboratore che accetta di fermarsi la sera a chiudere un lavoro quando serve (cosa che non vuole dire che gli tolgo la sua liberta' professionale o privata) e lo pago quallo che merita credo di star facendo la cosa giusta. Sapete cosa: spesso vedo la soddisfazione anche sulla faccia del collaboratori per un lavoro consegnato bene; anche fuori orario: secondo me è un buon segno di giusta mentalità.
john :
Bravo tu, gio, che hai capito cosa è libera professione, se mi chiamano alle 7 di mattina e si inc...ano perché ho il telefono spento, oppure se un we vado con la mia famiglia fuori e me lo rinfacciano per mesi sono problemi loro. Io se prendo un lavoro e qualcuno mi aiuta, magari a fare un rilievo lo metto in condizione di poter lavorare per bene e magari insieme a me....io ho conosciuto architetti che vanno in settimana bianca e prima di partire impongono le domeniche ai collaboratori perché è stata anticipata una consegna....COSA?Se si ha bisogno di lavorare 20 h su 24 vuol dire che si è organizzati male o si è preso un lavoro troppo grosso per le proprie risorse. Vogliamo dare la colpa al collaboratore che non si ferma fino a tardi? O al titolare che vuole tutto per guadagnare il massimo con il minimo costo....ma chi vogliamo prendere in giro? non è nei Tuoi diritti neanche sapere DOVE vado io, io posso avere teatro o andare a fare volontariato o andare all'oratorio o fare quello che cavolo mi pare e se la professione come regola e non eccezione supera determinate ore di lavoro (che oltretutto fanno male alla salute) è sbagliato...indipendentemente da quello che faccio a casa mia e che a te pagatore di fattura non riguarda, oltretutto proprio perché a fattura neanche legalmente ci lega Nulla.

Se ti fa schifo organizzati in modo diverso, se una società ha bisogno di 2 persone h24, si fanno i turni con 4 persone...non si chiede a quei due che ci sono di lavorare 24h ore...

Purtroppo il problema è proprio quello che hai scritto, tutti guardano al "pagare" se ti "pago" devi stare qui la notte e lavorare bene e pure ridere, se ti "pago" vieni la domenica....Ma scherzi???(che poi manco pagano) A un mio conoscente hanno proposto (in altro ambito) di viaggiare una notte intera per portare un pezzo di ricambio a 400km perché il corriere era troppo costoso per l'azienda e alla risposta "non posso" la controproposta è :"ma guarda che ti pago"....e a me che mi frega? io la notte devo dormire non fare il corriere perché tu non vuoi pagare il triplo dei soldi per una spedizione urgente.

Ben per te se i tuoi collaboratori sono felici per una buona consegna, hai trovato un equilibrio e sei sicuramente una brava persona, io ho avuto solo brutte esperienze....pretese, insulti.....i collaboratori non devono avere mentalità impiegatizia, non devono avere figli, vita privata e una volta mi dissero "la vita privata non deve entrare in studio"; allora chi paga a fattura e senza orari non deve avere le pretese da capoufficio...e te lo dice uno che non è di certo un sindacalista o con quella mentalità...

scusate se mi sono dilungato
m. :
Dipende sempre con chi lavori, come lavori, se impari e se ne vale la pena!
Nessuno può permettersi di lavorare per la gloria, ma tutti dobbiamo lavorare, tutti siamo disposti a fare ore in più se necessario, ma non deve essere la prassi...e poi di pende anche se lavori PER una persona o CON un collega...la differenza è sostanziale!
Inoltre tira tira...la corda si spezza, meglio lavorare bene, che lavorare come matti anche di notte...si rischiano errori e anche gravi! La qualità conta anche piu della quantità...

Poi mi domando: chi fa nottate o lavora 20 ore su 24...ha la tata a casa che gli fa tutto, la moglie schiava che guarda i figli e bada alla casa...
Molti uomini fanno questa vita, anche se conosco comunque colleghi ben organizzati che il sabato e la domenica lo dedicano alla famiglia, nonostante siano degli ottimi liberi professionisti!

Mentre conosco gente, brava nel lavoro, ma mal organizzata, gente che pensa che i collaboratori debbano immolarsi ore questo lavoro anche se non ricavano nulla piu del loro fisso mensile, senza neanche diritti di un dipendente.
Se ho la partita iva sono un libero professionista e non il tuo schiavo, e come "libero professionista" voglio essere trattato.

Da donna posso dirvi...senza organizzazione e facendo le nottate negli studi per un fisso a partita iva, la casa, la famiglia, diventano ingestibili.
Si puo per qualche anno, ma poi diventa ingestibile, gli anni passano e poi una se ne pente, anche perchè è difficile starti dietro anche per chi ti sta accanto.

Che dirvi...una "sana mentalità impiegatizia" un pò serve, ovviamente nel limite di una libera professione che a volte richiede di più...ma deve essere solo "a volte"...è difficile, ma serve un certo equilibrio nella vita!
DR COSTA :
Basta studi concorsifici con decine di persone pagate una miseria per lavorare notte e giorno per fare "la consegna".
Non ci sono scuse che tengono; vuoi fare 100 concorsi l'anno allora assumi 20 persone a 24000 € lordi l'anno, basta studenti, stagisti, apprendisti, PIVE cocopro ecc.
L'ispettorato del lavoro prima di andare nei cantieri dovrebbe passare negli studi, sai che sanzioni.......
Vorrei vedere tutte le nostre archistar di turno come farebbero.......o i grossi studi di provincia che si accaparrano tutto.......
john :
Quanto hai ragione DR COSTA....
lore :
ahahah... a me è capitato quest'anno!
un cliente di mio padre voleva inserirmi nel suo ambito lavorativo di perizie...
beh, voleva farmi sposare il suo unico figlio...pero' non normale.
considera che hanno un patrimonio consistente...
forse pensavano che non avrei potuto rifiutare, data la situazione degli architetti in italia...
Arkitè :
"però non normale" cosa significherebbe??
destroyed :
D'accordissimo con penalizzare li sfruttatori, ma non vi viene in mente che pure loro sono gli sfruttati? Da chi? Mantenere in piedi un carrozzone di improduttività seduta al caldo saranno 50 % di dipendenti pubblici e figliastri chiamati consulenti amici degli amici su tutta la popolazione attiva vi pare cosa facile?

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