Sogno sempre una città a dimensione umana come la immaginava Le Corbusier con equilibrio e dove il rapporto uomo e costruito sia in armonia con l'universo.
L'incapacità di tradurre un linguaggio moderno è stato il nodo più discusso dagli intellettuali del movimento moderno e purtroppo a piangere le conseguenze di questa confusione sono state le nostre città.Palazzi con linguaggi mostruosi sono la chiara evidenza di questo stato confusionale ospedali che sembrano magazzini e scuole che sembrano ospedali.Per non parlare delle funzioni interne con corridoi e milioni di punti di conflitto.Dove andremo a finire nessuno lo sa ma la realtà non da dei segnali positivi.
Baldo : [post n° 329526]
L'infinito dell'indefinito.
non per mettere alla gogna il grande maestro, ma direi che è abbastanza facile scrivere sull'utopia di una città moderna a misura d'uomo, ieri come oggi, il problema è scontrarsi con la realtà materiale, di città stratificate con centinaia d'anni di storia, ed infatti, proprio perché complicato, sono nate le periferie da manuale, che si sono verificate non proprio a misura d'uomo. passare dall'urbanistica all'architettura non è cosa da poco, e non è affare da un solo uomo, da qui, nascono le varie idee, che portano a progettare un ospedale che sembra un magazzino.. che poi qual'è la forma che deve avere un ospedale? qual'è l'architettura di un ospedale moderno, non credo quello progettato da Le Corbusier per Venezia nel 1965, che sicuramente oggi non risponderebbe alle moderne esigenze mediche!
Non ci restano che i grattacieli a banana e le S.c.i.a. per opere di manutenzione straordinaria.