Riporto una notizia :
I geometri non possono seguire progetti che implicano una variante sostanziale del PRG. Lo ha stabilito il Tar Veneto con la sentenza 1171/2013.
Unica pecca: purtroppo si parla solo di varianti sostanziali e non anche semplificate
Che dite?
pepina : [post n° 329531]
Post serio...una piccola vittoria in merito alle competenze
...Vittorie che avvicinano alla "morte" della professione del Geometra...La data certa non so dirtela, ma posso assicurarti che la sua fine sarà inesorabile...
Scusami GeoAlessio ma non credo che una così particolare sentenza possano avvicinare la morte di una professione che a quel che vedo, viene considerata un riferimento in questo mondo più degli architetti, considerati molto spesso solo isterici arredatori...
...John lungi da me far polemica e soprattutto con gente del vostro calibro che stimo e rispetto ( infatti faccio parte di questo forum da emerito "Giometro" quale sono), ma posso con certezza dirti che la mia categoria avrà una fine certa, e consci del fatto che non abbiamo le competenze per combattere con le professioni Arch e Ing ( giustamente aggiungerei)...
Se non altro ho avuto il coraggio, dopo vari tentennamenti, di iscrivermi all'università...con tutto ciò che dovrò sobbarcarmi tra situazioni economiche, lavorative e stress psicologico...
Se non altro ho avuto il coraggio, dopo vari tentennamenti, di iscrivermi all'università...con tutto ciò che dovrò sobbarcarmi tra situazioni economiche, lavorative e stress psicologico...
GeoAlessio ,dalle mie parti i geometri sprizzano vitalità da tutti i pori, si riproducono esponenzialmente e se ne fregano bellamente del TAR e compagnia bella!
Quoto Titta72, anche dalle mie parti la gente non percepisce la differenza tra architetto e geometra, che portano allo stesso risultato!. una cosa però secondo me sta cambiando, ovvero che le scuole tecniche stanno perdendo attrattiva, gli istituti tecnici per geometri sono vuoti, il che produrrà un numero inferiore di giovani diplomati che a lungo andare toglierà ossigeno alla professione di geometra. ma non credo la "morte " dei geometri sia imminente.
Anche dalle mie parti i geometri lavorano tutti e molto di più degli architetti (iunior o senior che siano). Lavorano di più perchè sono più vicini alla gente (e di questo gli si deve dare merito), conoscono meglio tutta la parte burocratica (e anche di questo gli si deve dare merito) e tirano fuori da "cavilli" catastali molti clienti.
Non credo proprio che sia una professione pronta a "morire", anzi credo che siano più vicini al baratro gli architetti e non i geometri.
La gente percepisce la differenza tra architetto e geometra preferendo, spesso, il secondo. Non è una polemica ma la realtà dei fatti, almeno dalle mie parti.
Non credo proprio che sia una professione pronta a "morire", anzi credo che siano più vicini al baratro gli architetti e non i geometri.
La gente percepisce la differenza tra architetto e geometra preferendo, spesso, il secondo. Non è una polemica ma la realtà dei fatti, almeno dalle mie parti.
be' se devo essere sincero; dovendo scegliere da chi farmi fare casa: fra l'arch dell'infinito dell'indefinito e geoalessio, i cui interventi in questo forum sono sempre puntuali e professionali, non credo avrei dei dubbi e capisco quindi molti committenti che preferiscono avere come interlocutore un professionista serio e preparato piuttosto che.......
Sono parzialmente d'accordo con te ponteggiroma. E' evidente che la preparazione tecnica dei geometri spesso è di gran lunga superiore a quella di certi architetti. Tu però forse hai un po generalizzato: ci sono architetti preparatissimi sia in termini tecnici che in termini di filosofia di progetto (cosa che, permettimi, tanti geometri proprio non hanno). Dunque la verità sta nel mezzo. Se solo le due figure rimanessero strettamente vincolate ai rispettivi ambiti di competenza potrebbero secondo me collaborare in maniera molto proficua e completarsi a vicenda. Purtroppo però l'una cerca sempre di sconfinare nel campo di applicazione dell'altra e inizia la guerra tra le professioni...
...Grazie Ponteggi...Troppo Buono...Caffè pagato alla prima occasione utile ( visto che "bazzichiamo" la stessa città)...;-)...
Non si può ridurre tutto a un titolo, che in buona parte indica il percorso formativo effettuato, e non il livello professionale raggiunto.
@luca io non ho per niente generalizzato... anzi ti ho fatto 2 esempi pratici di persone che intervengono in questo forum, scusa, ma più specifico di così non potevo essere!
@ponteggiroma no è che dicendo che capisci il fatto che molti clienti preferiscono avere come interlocutore un geometra piuttosto che un architetto mi sembrava una generalizzazione non corretta. Tutto qua.
Però Luca bisogna ammettere che i geometri sono quasi tutti tecnici, e tra gli architetti talvolta si annida invece un figlio dell'infinito indefinito che tenta di definire prima di finire la DIA per cui è stato contattato....
Hai completamente ragione e io, da architetto iunior (non ancora abilitato) sono esattamente contro la teorizzazione della professione. L'architetto, a mio avviso, dovrebbe essere più vicino alle esigenze comuni e molto "praticista" senza perdersi in mille concezioni di forme, sensazioni e quant'altro.
La gente ha bisogno di praticità e di qualcuno che gli risolve CONCRETAMENTE i problemi, non ha bisogno di definire la continuità visiva o la continuità di materiali. E' ovvio che anche quello serve ma se diventa l'unica modalità operativa allora si, sono d'accordo con te.
La gente ha bisogno di praticità e di qualcuno che gli risolve CONCRETAMENTE i problemi, non ha bisogno di definire la continuità visiva o la continuità di materiali. E' ovvio che anche quello serve ma se diventa l'unica modalità operativa allora si, sono d'accordo con te.
"Lavorano di più perchè sono più vicini alla gente": di tutte quelle che ho sentito questa è la più assurda.
La prossima volta che viene un cliente in studio lo abbraccio, mi ci struscio tutta attorno. Più vicina di così!
A parte gli scherzi, ma chi più di me è "vicina" ai committenti? Io, che mi devo sciroppare le lamentele di pensionati che mi vengono a raccontare tutti i fatti loro, e poi le fidanzate che si lamentano che non riescono a finire la casa per sposarsi, e i mariti che si lamentano delle mogli che spendono troppo per ristrutturare, e quello che si presenta a casa mia a ora di pranzo appena ho messo il piatto a tavola, e quell'altro che si fa trovare sotto casa quando torno dalla palestra.... e badaben che finora, ascolto, sopporto, dò la parola di conforto, ma non ne ho ancora mandato nessuno al diavolo!
Più vicina di così, io non so....
La prossima volta che viene un cliente in studio lo abbraccio, mi ci struscio tutta attorno. Più vicina di così!
A parte gli scherzi, ma chi più di me è "vicina" ai committenti? Io, che mi devo sciroppare le lamentele di pensionati che mi vengono a raccontare tutti i fatti loro, e poi le fidanzate che si lamentano che non riescono a finire la casa per sposarsi, e i mariti che si lamentano delle mogli che spendono troppo per ristrutturare, e quello che si presenta a casa mia a ora di pranzo appena ho messo il piatto a tavola, e quell'altro che si fa trovare sotto casa quando torno dalla palestra.... e badaben che finora, ascolto, sopporto, dò la parola di conforto, ma non ne ho ancora mandato nessuno al diavolo!
Più vicina di così, io non so....
Forse non hai ben capito il senso della mia affermazione.
Quando dico che i geometri lavorano di più perchè "sono più vicini alla gente" ovvio non mi riferisco banalmente alla vicinanza fisica o psicologica che un professionista ha con un cliente.
Mi riferisco alla capacità di accontentare il cliente senza necessariamente imporre idee teoriche a tutti i costi.
Dovresti sapere che non sono i rari i casi in cui gli architetti "litigano" con i committenti perchè i primi cercano di imporre le proprie idee, il proprio stile a tutti i costi dimenticandosi di essere AL SERVIZIO della committenza (cosa che sanno benissimo i geometri) e pensando di essere I PROTAGONISTI del progetto architettonico.
Finchè gli architetti in generale non abbassano un po la "cresta" e iniziano ad assecondare di più le richieste (spesso fuori luogo e assurde, certo...) dei committenti non cambierà molto. Tutto questo fermo restando che in questo periodo assecondando o no il lavoro non c'è lo stesso.
E comunque l'architetto non è uno psicologo ne un confessore, è un professionista tecnico che deve rispondere a determinate esigenze. A mio avviso è anche sbagliatissimo permettere ai clienti di venire a casa quando metti il piatto a tavola o farsi aspettare sotto casa quando torni dalla palestra. L'architetto è un professionista (o almeno lo era fino a che il lavoro strabordava) e come tale deve avere una sede ufficiale e un modo ufficiale di rapportarsi ai clienti senza necessariamente dover imporre i propri "concetti" (spesso astrattissimi) a discapito delle intenzioni di chi paga (il committente). Mi sembra che hai un po banalizzato il mio concetto parlando di vicinanza fisica e psicologica che io do per scontato che l'architetto non dia ai suoi committenti se non in termini di rispetto reciproco e di buona confidenza professionale. Tutto qua.
Quando dico che i geometri lavorano di più perchè "sono più vicini alla gente" ovvio non mi riferisco banalmente alla vicinanza fisica o psicologica che un professionista ha con un cliente.
Mi riferisco alla capacità di accontentare il cliente senza necessariamente imporre idee teoriche a tutti i costi.
Dovresti sapere che non sono i rari i casi in cui gli architetti "litigano" con i committenti perchè i primi cercano di imporre le proprie idee, il proprio stile a tutti i costi dimenticandosi di essere AL SERVIZIO della committenza (cosa che sanno benissimo i geometri) e pensando di essere I PROTAGONISTI del progetto architettonico.
Finchè gli architetti in generale non abbassano un po la "cresta" e iniziano ad assecondare di più le richieste (spesso fuori luogo e assurde, certo...) dei committenti non cambierà molto. Tutto questo fermo restando che in questo periodo assecondando o no il lavoro non c'è lo stesso.
E comunque l'architetto non è uno psicologo ne un confessore, è un professionista tecnico che deve rispondere a determinate esigenze. A mio avviso è anche sbagliatissimo permettere ai clienti di venire a casa quando metti il piatto a tavola o farsi aspettare sotto casa quando torni dalla palestra. L'architetto è un professionista (o almeno lo era fino a che il lavoro strabordava) e come tale deve avere una sede ufficiale e un modo ufficiale di rapportarsi ai clienti senza necessariamente dover imporre i propri "concetti" (spesso astrattissimi) a discapito delle intenzioni di chi paga (il committente). Mi sembra che hai un po banalizzato il mio concetto parlando di vicinanza fisica e psicologica che io do per scontato che l'architetto non dia ai suoi committenti se non in termini di rispetto reciproco e di buona confidenza professionale. Tutto qua.
No, guarda, io ho capito benissimo cosa intendevi e forse ho esagerato un po' con i miei esempi.
Era solo per farti capire che non siamo tutti architetti dell'infinito indefinito. Io sono una persona talmente concreta che a volte ho l'incubo di essere un po' geometra dentro... Non ti dico come mi sento fuori luogo quando certi colleghi mi invitano alle loro assurdissime associazioni culturali dove si parla, parla, parla.... ma sono lontanissimi dalle questioni concrete legate alla professione.
Quello che non vorrei, piuttosto, è che quel "essere vicini ai clienti" dei geometri voglia dire assecondarli nelle loro richieste di accatastare 2 case come fossero una per non pagare l'Imu, piuttosto che fargli la pratica per il tetto che poi diventerà mansarda.... In tal caso, starò attenta a mantenermi lontanissima.
Era solo per farti capire che non siamo tutti architetti dell'infinito indefinito. Io sono una persona talmente concreta che a volte ho l'incubo di essere un po' geometra dentro... Non ti dico come mi sento fuori luogo quando certi colleghi mi invitano alle loro assurdissime associazioni culturali dove si parla, parla, parla.... ma sono lontanissimi dalle questioni concrete legate alla professione.
Quello che non vorrei, piuttosto, è che quel "essere vicini ai clienti" dei geometri voglia dire assecondarli nelle loro richieste di accatastare 2 case come fossero una per non pagare l'Imu, piuttosto che fargli la pratica per il tetto che poi diventerà mansarda.... In tal caso, starò attenta a mantenermi lontanissima.
...L' ho affermato in tempi non sospetti...Altro che incubo...Mia cara Desnip...Tu sei una "Giometra"...!!!...;-)
Brava desnip, bisogna essere geometri dentro (ed esserne però fieri).
Luca sono triennale anche io, e sono d'accordo con te, soprattutto se si lavora per gente comune.
Luca sono triennale anche io, e sono d'accordo con te, soprattutto se si lavora per gente comune.
Cosa vuol dire variante sostanziale del PRG?
Il PRG ora PGT è lo strumento di pianiifcazione territoriale, chi sono i soggetti che chiedono varianti alla pianificazione del territorio comunale?
Ad esempio una grande struttura di vendita! Cosa c'entrano le categorie professionali non capisco? Vorresti dire che questi progetti non possono essere presentati da Geometri, onestamente a me sembra la scoperta dell'acqua calda fatta sentenza, altri magistrati da pagare a carico dei cittadini per queste buffonate!!!!!!!!
Il PRG ora PGT è lo strumento di pianiifcazione territoriale, chi sono i soggetti che chiedono varianti alla pianificazione del territorio comunale?
Ad esempio una grande struttura di vendita! Cosa c'entrano le categorie professionali non capisco? Vorresti dire che questi progetti non possono essere presentati da Geometri, onestamente a me sembra la scoperta dell'acqua calda fatta sentenza, altri magistrati da pagare a carico dei cittadini per queste buffonate!!!!!!!!