Edoardo : [post n° 330028]

Segnali di ripresa???

www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=201311210850011435&a…

Mah, io dico che se non avviano politiche serie sul territorio una eventuale ripresa della domanda saturerebbe solo una minima parte dell'invenduto e sarebbe un fuoco di paglia.
Bisogna poter demolire e ricostruire con criteri attuali, ci vogliono politiche ed investimenti... no solo speculazione. (Sono bello radical-chic, non trovate?)
ponteggiroma :
sul fatto di demolire e ricostruire concordo che dipende dalle scelte politiche, ma sulla ripresa della domanda dipende dalla disponibilità delle banche a concedere mutui a tasso decende, oltre che dalla fiducia nei tempi futuri da parte degli acquirenti.
Per la seconda parte del post ... tu te la suoni e tu te la canti...:-)
Edoardo :
Che ce voi fà ponté... c'ho pure er chitarrino! Scherzi a parte, forse un fattore qualitativo potrebbe incentivare all'acquisto, insieme ad uno finanziario (come giust. riporti). Ma si sa, l'acquisto di un immobile va a braccetto con la stabilità del lavoro... i giovani d'oggi dovrebbero essere invece come PAGURI ahimé. (pure i non giovani spesso).
d.n.a. :
ci sarebbe un modo per riavviare la ripresa.. è un filo duro.. lo so.. non è molto politicamente corretto.. lo so.. maa una bella guerra, mezza italia va giù ed ecco il boom degli anni 60..
questo è il grafico dell'andamento della popolazione in italia..
www.indexmundi.com/g/g.aspx?v=21&c=it&l=it
questo quella della cina..
www.indexmundi.com/g/g.aspx?c=ch&v=21&l=it..
le nuove case danno un tetto a chi non ce l'ha ovvero all'aumento della popolazione.. in italia non c'è sostanziale aumento di popolazione, quindi non c'è necessità di aumentare il costruito, e non ci sarà finchè il trend è questo.. ergo, non si tornerà più al trend del 2007..e ripeto MAI PIU, a meno di guerre o terremoti, che rasano al suolo mezzo paese..
Edoardo :
La domanda c'è se la sanno far girare... e l'evoluzione tecnologica per nuovi standards abitativi è in ascesa notevole. Non è necessario un boom demografico, nè debiti pazzeschi (2007) per alimentarla, ma politiche sociali ed economiche che prevedano investimenti seri. E' chiaro che dietro ci deve essere una ripresa economica, poi le politiche giuste. L'aumento del costruito non è condizione necessaria, ci sarebbe già un immenso territorio e patrimonio da riqualificare... anche e soprattutto DEMOLENDO.
Edoardo :
In compenso il nostro caro Pres. del Consiglio (notoriamente eletto) oggi s'è svenduto un altro pò del Paese. A proposito di investimenti. E la spirale recessiva prosegue... a favore degli speculatori/spolpatori.
d.n.a. :
demolire.. in Italia a Edo!! :-D mai avuto a che fare con la soprintendenza? prendi qualsivoglia centro e dimmi cosa si può demolire.. cavolo l'Aquila (poveri cristi) è andata su mezza, e c'è ancora lo slogan, che la vogliono com'era.. ma andiamo!! certo che ci vogliono investimenti, il problema è trovare il denaro per farlo...
ponteggiroma :
tu pensa che non riusciamo nemmeno riuscire a demolire le abitazioni abusive!
Arch&Cons :
d.n.a il problema di oggi è che si viene da una cultura che ha costruito su un territorio non costruito e quindi, applicando la stessa logica, adesso bisognerebbe demolire per tornare al punto di partenza da cui partiva la generazione che ha sfruttato il boom. Detto questo, credo che sia spiegata la distanza che c'è tra l'Italia attuale, intesa come territorio diventato terribilmente complesso e terribilmente stratificato, e la mentalità dell'architetto che vorrebbe (a tutti i costi) buchi vuoti dove costruire in un paese dove i buchi non ci sono causa saturazione delle zone "sicure", impossibilità di uso di quelle pericolose e tentativo di salvaguardare un patrimonio comune con valori immateriali che molte persone considerano inutili.
Per "zone sicure" tra virgolette mi riferisco al fatto che, visto quello che è successo in Liguria ed in Sardegna, forse questo concetto sarebbe da rivalutare, soprattutto alla luce degli interventi umani che hanno modificato il territorio e che, nonostante tutta la buona fede, non hanno tenuto conto della possibilità di eventi eccezionali.
Edoardo :
Sì d.n.a., ebbi a che fare con la Soprintendenza per costruire. ;- )
d.n.a. :
Ragazzi, quello che voi volete demolire cos'è.. sono forse le case anni 70 in cui abita mezza Italia, o le zone industriali semidesolate? o le aree dismesse varie che sono presenti nelle varie città? il futuro del nostro lavoro, quasi sicuramente per i prossimi anni sarà la riqualificazione e la ristrutturazione, senza dubbio! l'architetto vuole buchi perchè le Architetture si fanno da zero, e no partendo da qualcos'altro! io sono un sostenitore del nuovo rispetto alla ristrutturazione, questo è vero, ma non possiamo prescindere dalle condizioni attuali (non puoi buttare fuori da casa la ente perchè la loro casa per te è brutta)
Edoardo :
"per te è brutta" è una frase puerile, se permetti. Demolire può voler dire riconvertire aree, riqualificare può voler dire riconvertire ma anche demolire se necessario... magari solo le superfetazioni. Non esiste un confine netto tra manutenzione straordinaria e costruzione ex novo.. ci sono molteplici livelli di intervento che in ambito urbanistico possono benissimo contemplare la demolizione. Ovviamente servono programmi.
Avvisami quando qualcuno risponde
Non mandarmi più avvisi

Se vuoi essere avvisato quando qualcuno interviene in questa discussione, indica un nome e il tuo indirizzo e-mail.