Leggete qui:
www.ingegneri.info/inarcassa-il-27-degli-iscritti-sotto-la-soglia-di…
E se ne stupiscono? Sono tutti gli schiavi degli studi!!!
Gli "accettabili livelli di dignità nel lavoro" a cui si accenna nell'articolo dovrebbero essere recuperati dallo Stato, con leggi per debellare il fenomeno delle finte partite Iva (previo abbassamento consistente delle tasse, in modo da rendere vantaggiosa l'assunzione di un dipendente).
Ma ti dirò, se fosse solo dovuta agli architetti sarebbe al 40% la soglia, secondo me. La cosa bellissima è che per tutti (Stato, media, popolo) si tratta di "liberi professionisti", non solo occupati... ...ma pure "classe dirigente" !!!
Non solo, quanti sono stati lasciati a casa perché troppo vecchi (= non piú in etá da stage non retribuito) e non trovano lavoro per lo stesso motivo?
E inarcassa cosa fa per queste persone? Nulla!
E inarcassa cosa fa per queste persone? Nulla!
Ragazzi ma i dati sono palesemente falsati; basta fatturare 20 000 € e una volta tolte le spese e pagate le tasse ci vivi a fatica mentre per Inarcassa guadagni bene e devi pagare 4000 € di contributi e quindi non sei "povero".
E a noi ci va bene, chi ha la gestione separata dell'Imps rischia di pagare tra poco il 33 % di contributi.
Pensate a quando dicono che la disoccupazione è al 12,8 %, ma chi ha la PIVA e non fattura più perchè non ha lavoro non è forse un disoccupato??? Lui non rientra mica nel 12,8 % perchè per lo stato lui in ogni caso (il nostro) fattura 24 000 € all'anno (studi di settore).
Senza parlare chi ha una situazione debitoria impressionante con ipoteche su tutto pur di avere i soldi per andare avanti con il lavoro dato che i clienti non pagano, lo stato non paga e così via.
Se si sommassero i disoccupati, chi non cerca più lavoro perchè scoraggiato, chi fattura pochissimo altro che 12,8 % di disoccupazione ed altro che 27 % di iscritti all'inarcassa indigenti.
E a noi ci va bene, chi ha la gestione separata dell'Imps rischia di pagare tra poco il 33 % di contributi.
Pensate a quando dicono che la disoccupazione è al 12,8 %, ma chi ha la PIVA e non fattura più perchè non ha lavoro non è forse un disoccupato??? Lui non rientra mica nel 12,8 % perchè per lo stato lui in ogni caso (il nostro) fattura 24 000 € all'anno (studi di settore).
Senza parlare chi ha una situazione debitoria impressionante con ipoteche su tutto pur di avere i soldi per andare avanti con il lavoro dato che i clienti non pagano, lo stato non paga e così via.
Se si sommassero i disoccupati, chi non cerca più lavoro perchè scoraggiato, chi fattura pochissimo altro che 12,8 % di disoccupazione ed altro che 27 % di iscritti all'inarcassa indigenti.
ahahah.....hai ragione!I
io ci vivrei discretamente con 20000 euro lordi l'anno, con il regime dei minimi in cui sono ci pagherei il 5% di tasse (1000 euro) altri 1200 se ne andrebbero in INARCASSA (contributo ridotto), mi resterebbero 1400 euro al mese (incluso agosto) per vivere, che nn sono da buttare!!
io ci vivrei discretamente con 20000 euro lordi l'anno, con il regime dei minimi in cui sono ci pagherei il 5% di tasse (1000 euro) altri 1200 se ne andrebbero in INARCASSA (contributo ridotto), mi resterebbero 1400 euro al mese (incluso agosto) per vivere, che nn sono da buttare!!
In un regime normale bisogna fatturare almeno 40-50.000 euro l'anno, altrimenti è meglio andare a raccogliere le pere (mio parere personale). Poi se c'è qualcuno più bravo che ha la capacità o di assimilare aria per mangiare o farsi mantenere da qualcuno... ...mi cospargo il capo di cenere.
Ma che conti fate??? 20 000 € sono tanti??? Sono una miseria, certo se lavori in uno studio e sei nei minimi la cosa cambia.
Se hai uno studio per conto tuo, tolte le spese ti rimane ben poco, altro che 1400 al mese.
Se hai uno studio per conto tuo, tolte le spese ti rimane ben poco, altro che 1400 al mese.
tra l'altro per considerarli tanti devi vivere ancora a casa dei genitori....non è solo avere le spese di uno studio che rende la cosa difficoltosa....ma sono anche semplicemente le spese di casa (affitto, bollette) a erodere il guadagno. Poi, mettici inarcassa, rc professionale, ordine, corsi, commercialista....e siamo in bancarotta totale.
Lo so bene, quando ci metti anche il mutuo, la macchina, l'asilo, condominio, bollette ecc....vai sotto.
una volta tanto mi vedo costretto a dare ragione ad Edoardo... < 40.000 = fame. Infondo considerate che corrispondono a circa 18.000 nette, ergo 1500 euro mensili nette.
Ovvio che il mio era un calcolo fatto come dici tu essendo nei minini, perchè per me uno che è nei minimi OVVIAMENTE NON PUO' PERMETTERSI UNO STUDIO TUTTO SUO ed è come dici tu.
Poi per quel che mi riguarda, parlavo del momento contingente, ovviamente non penso e NON SPERO di stare sempre nei minimi e di guadagnare SOLO 20000 euro lordi l'anno.
Però sarebbe un buon punto di partenza, UN PUNTO DI PARTENZA NON DI ARRIVO.
Ed il regime dei minimi con la tassazione al 5% non si può non dire che non dia un aiuto.
Una volta tanto, invece che piangersi addosso e imprecare contro il mondo, qualcosa di positivo c'è
Poi per quel che mi riguarda, parlavo del momento contingente, ovviamente non penso e NON SPERO di stare sempre nei minimi e di guadagnare SOLO 20000 euro lordi l'anno.
Però sarebbe un buon punto di partenza, UN PUNTO DI PARTENZA NON DI ARRIVO.
Ed il regime dei minimi con la tassazione al 5% non si può non dire che non dia un aiuto.
Una volta tanto, invece che piangersi addosso e imprecare contro il mondo, qualcosa di positivo c'è
Chi scrive (non io), penso che possa vedere la tua positività da un punto di vista più maturo del tuo, Raf. Questo non vuol dire piangersi addosso.. ..ma prepararti ad un impatto che probabilmente ha stroncato le positività di molti. Poi è ovvio... senza fiducia nessuno avrebbe mai neppure cominciato la sua formazione e sarebbe davvero andato a fare altro molto prima. P.S. a costo di sembrare negativo, gufo, non renziano... credo che il momento contingente (da 5 anni) sia solo l'inizio di una recessione appena cominciata (incr. del Debito Pubblico di 8.6 miliardi/anno). Auguri, a tutti.. ne abbiamo bisogno.
Purtroppo la penso anche io come Edoardo; ormai è finita un era, qualcosa si è "rotto" e questa recessione, che sta mettendo in ginocchio l'edilizia ed altri settori, non è fisiologica ossia alla fine di un ciclo economico, ma strutturale c'è qualcosa di più profondo dietro.
L'edilizia è un settore ormai finito (per lo meno in Italia), la normativa farraginosa ed elefantiaca non permette più margini di manovra a parte le solite speculazioni con relativi interventi della magistratura.
Solo opere interne se va bene, perizie, APE ecc.; questa non è edilizia, non è architettura.
I lavori sempre più precari non danno accesso al credito e senza soldi non fai niente.
Noi siamo semplicemente uno dei tanti settori economici di cui si può fare benissimo a meno come il settore dell'auto, dell'acciaio, della cantieristica ecc.
Chi può (professionisti, aziende ecc.) va all'estero per tutti gli altri non resta che rassegnarsi all'idea che nulla tornerà come prima.
Questa crisi economica noi la viviamo anche come una profonda crisi professionale dovuta al più totale discredito della professione di architetto.
Pensate che in Francia, Spagna, Germania, Olanda, UK, ecc. la nostra figura sia così screditata??? In Italia (a parte le eccezioni) siamo poco più che arredatori che scelgono il colore delle tende.
Purtroppo questo è un fatto culturale il classico tirare a campare all'italiana, il classico arrangiarsi, il classico tirare via, il classico fregare il prossimo ecc. che fa pensare alle persone di essere in grado di farsi le cose da soli (pensate a quanti abusi edilizi vengono fatti in Italia), che fa molto spesso “preferire” (incredibile, anche a livello aziendale) persone con il diploma a tecnici laureati come se aver studiato, avere approfondito, avere una visione delle cose più ampia sia un limite e non un potenziale da sfruttare.
Infine la crisi del settore edile, come di altri settori, è soprattutto politica dovuto a scelte miopi, anche in questo caso fatte solo per raccattare voti e nulla di più, è dovuta a scelte sindacali che invece di tutelare il lavoro hanno sempre tutelato il posto fisso e mai creato la vera flessibilità che non è essere pagati una miseria e mandati via con una email ma è essere pagati quanto i dipendenti e ritrovare subito dopo il lavoro che è cosa ben diversa.
L'edilizia è un settore ormai finito (per lo meno in Italia), la normativa farraginosa ed elefantiaca non permette più margini di manovra a parte le solite speculazioni con relativi interventi della magistratura.
Solo opere interne se va bene, perizie, APE ecc.; questa non è edilizia, non è architettura.
I lavori sempre più precari non danno accesso al credito e senza soldi non fai niente.
Noi siamo semplicemente uno dei tanti settori economici di cui si può fare benissimo a meno come il settore dell'auto, dell'acciaio, della cantieristica ecc.
Chi può (professionisti, aziende ecc.) va all'estero per tutti gli altri non resta che rassegnarsi all'idea che nulla tornerà come prima.
Questa crisi economica noi la viviamo anche come una profonda crisi professionale dovuta al più totale discredito della professione di architetto.
Pensate che in Francia, Spagna, Germania, Olanda, UK, ecc. la nostra figura sia così screditata??? In Italia (a parte le eccezioni) siamo poco più che arredatori che scelgono il colore delle tende.
Purtroppo questo è un fatto culturale il classico tirare a campare all'italiana, il classico arrangiarsi, il classico tirare via, il classico fregare il prossimo ecc. che fa pensare alle persone di essere in grado di farsi le cose da soli (pensate a quanti abusi edilizi vengono fatti in Italia), che fa molto spesso “preferire” (incredibile, anche a livello aziendale) persone con il diploma a tecnici laureati come se aver studiato, avere approfondito, avere una visione delle cose più ampia sia un limite e non un potenziale da sfruttare.
Infine la crisi del settore edile, come di altri settori, è soprattutto politica dovuto a scelte miopi, anche in questo caso fatte solo per raccattare voti e nulla di più, è dovuta a scelte sindacali che invece di tutelare il lavoro hanno sempre tutelato il posto fisso e mai creato la vera flessibilità che non è essere pagati una miseria e mandati via con una email ma è essere pagati quanto i dipendenti e ritrovare subito dopo il lavoro che è cosa ben diversa.
Io non ho mai capito come campano quelli che per le statistiche "non cercano più lavoro perchè scoraggiati".
desnip, lavorano in nero per tutti quelli, in qualunque settore, che così riescono a stracciare i prezzi e fare concorrenza sleale.