Isa : [post n° 366406]

Scegliere architettura?

Mi chiedo se sceglierò architettura alla fine e penso che parlarne con chi architetto lo è, sia la soluzione migliore. Sono una sognatrice, appassionata di lettura, alle medie sento una passione per il disegno e mi iscrivo al liceo artistico. La scuola mi fa innamorare, negli ultimi anni imparo a giostrarmi tra software di modellazione 3D, mi piacciono i render, C4D e le infinite possibilità di riprodurre la realtà con Vray. Sono imprecisa e il disegno tecnico un po' mi annoia, i laboratori pratici (che da me consistono in laboratori lignei) mi lasciano perplessa: mettermi a fare incastri, forare e usare trapani non mi entusiasma poi molto. Mi piace, mi appassiona creare, inventare, mettermi lì con infinita pazienza e vedere sullo schermo una mia idea, la storia, e la storia dell'arte. Fin da piccola giocavo ad arredare case, anche perché mio nonno, ex mobiliere, temo mi abbia condannata... abbandonandomi a giocare nelle stanze espositive. Mi piace molto la fisica e la matematica, ma la prima nettamente di più: mi piace rendermi conto di come funziona il mondo in cui vivo.Scolasticamente riesco bene, ho sempre avuto ottimi risultati senza troppi sforzi. Chiunque mi dice di fare ingegneria, di non buttarmi nell'architettura che tanto finirò disoccupata. Architettura mi attrae ma ho una mia insicurezza di fondo.. Ho paura che la scarsa attitudine di ora ad usare seghe a nastro e piallatrici e trafori (mi fanno paura... confesso di essere un caso disperato sotto questo punto di vista) a differenza di compagni che tagliano e incidono sia un impedimento per il mestiere di architetto e anche per la facoltà in sé. Ho paura di essere troppo poco "concreta" e troppo per il "creare" in un periodo in cui non si costruisce un bel niente... Spero possiate aiutarmi a fare la giusta scelta, avendo voi chiaro cos'è studiare architettura.
pepina :
in questo mio momento di crisi essitenzial-professionale il tuo post - per me - è un po' un macigno ...
mi ricorda lo stato di illusione della giovinezza, l'entusiasmo verso il sapere e verso il mondo, l'orgoglio verso alcune mie attitudini e capacità che alla fine non si sono rivelate poi così eccezionali.
"Sono una sognatrice ...Mi piace molto la fisica...Architettura mi attrae ma ho una mia insicurezza di fondo...Ho paura di essere troppo poco "concreta" e troppo per il "creare" in un periodo in cui non si costruisce un bel niente.."
Fossi in te farei fisica, è un campo in cui la creatività è ancora necessaria e viene (ben) pagata.
d.n.a. :
Isa, citando un famoso film, va dove ti porta il cuore.. non perseguire una strada perché consigliata da altri (ingegneria a mio avviso, è molto molto tecnica, e richiede basi scientifiche che non credo il liceo artistico possa averti dato) e ritenuta più sicura, solo perchè apparentemente più solida (ma ammetto che farei volentieri a cambio con una laurea in ingegneria), fa quello che senti di essere serena nell'affrontare, i dubbi iniziali sono comuni a tutti, senza contare i dubbi come quelli di pepina, che affronterai durante tutta la vita, ma se la tua scelta, qualunque essa sia, per quanto irrealizzabile, strana o affrettata possa essere, è dettata dal cuore, ovvero la senti come una tua scelta meditata e decisa, non avrai mai rimpianti, perchè è quello che ti senti e ti sentivi di fare. intraprendere una facoltà universitaria, con la spesa che comporta, l'impegno dei tuoi migliori anni, perchè si, quelli che ti aspettano sono i migliori anni della tua vita, se vissuta male, o con dubbi, o non dando appieno te stessa può essere molto controproducente. a volte non sapere quello che ti aspetta, è un forte motore di miglioramento, e sopratutto, svegliarsi ogni mattina ed essere contento delle scelte fatte, non ha prezzo, per quanto quelle scelte a mente fredda possano essere sbagliate..
Bettina :
Beh parto con il dirti che la tua poca dimestichezza pratica con piallatrici trafori e quant'altro non significa assolutamente nulla, non conta minimamente nella professione di architetto e francamente non ricordo abbia contato minimamente quando facevo l'università (parlo di oltre 10 anni addietro). Anche per quanto riguarda il disegno tecnico, la teoria che si studia sui libri e a liceo con stecche e squadre è ben diversa dalle applicazioni pratiche; oggi nelle facoltà e fuori si utilizzano esclusivamente programmi software CAD, spesso anche BIM che praticamente "fanno tutto da soli" generando piante, sezioni e prospettive da modelli 3D. Quindi, posto che uno abbia ovviamente le basi della rappresentazione grafica cartesiana, i tuoi dubbi sulla tua imprecisione nel disegno sono da fugare. Quanto alla creatività...mah forse conta nella facoltà, ma nella vita lavorativa ben poco: l'aspetto creativo è solo una piccola parte del lavoro, fatto per lo più di preventivi, norme, regolamenti, burocrazia, computi, dettagli tecnici, trattative con clienti e fornitori, ecc... Questo nel caso uno intenda fare l'architetto libero professionista, scelta che - allo stato attuale in Italia e senza agganci particolari - significa essere disoccupato o praticamente morto di fame. Significa non potersi programmare una vita ed una autonomia senza l'aiuto di qualcun'altro (genitori, compagno). Certo, con il titolo di architetto potresti fare altro tipo: finire in qualche ufficio tecnico di ditte di arredo, illuminotecnica o simili; fare il rappresentante di prodotti di arredo o edilizia; fare il 3D artist (espatriando)...
Ne vale la pena? Vedi tu
http://clubsemplicemente.style.it/2011/10/26/non-fate-studiare-archi…
trilly :
Sinceramente?
Se non hai necessità di lavorare per vivere, valuta di affrontare questa facoltà.
Se come tutti i mortali una volta superati almeno 5-6 anni di studi, una tesi, un tirocinio, un esame di stato hai anche la pretesa di guadagnarti da vivere con questo tuo grande sogno....fatti un favore fin da ora....risparmiati tanta fatica e tante delusioni.

alsi :
Il sogno si puo' realizzare se lo si vive con consapevolezza nel mondo reale... se sei disposta a spostarti all'estero studia e preaparati per questa strada, in Italia in questo periodo puoi solo studiare, poi il lavoro per gli architetti, come pure per i grafici e' quasi impossibile. Io oggi dopo tanti anni faccio quello che volevo, ma ho pagato un prezzo molto alto per questa scelta e ora vivo in Germania.
Isil :
Anch'io avevo un dubbio simile al tuo, matematica o architettura. Ma il cuore ha vinto e sono stati in assoluto gli anni più belli della mia vita. Non ho rimpianti ricomincerei da capo, ma appena laureata mi cercherei un altro lavoro. Uno qualsiasi, sempre meglio dell'architetto morto di fame, umiliato e apatico che sto diventando. Quasi non mi riconosco, il lavoro mi ha trasformata nella persona che non volevo diventare. Il mio sogno si è trasformato in un incubo. E quindi mia cara cosa ti dovrei consigliare? Se decidi di intraprendere questo percorso abituati all'idea di non restare in Italia, ma seriamente non tanto per dire. Non pensare che il pezzo di carta ti dia diritto di lavorare in questo paese e ad essere rispettata. Non cercare certezze. Ma vai via e prova, senza garanzia di successo. Sei pronta a tutto questo?
trilly :
Isy alla fine cosa hai deciso?

ps: leggo le vostre risposte e direi che tirando le somme la situazione è veramente drammatica...forza e coraggio a tutti

fulser :
ho letto nel corriere che mancano insegnanti di matematica, se ti piace insegnare. Dici che fisica e matematica ti piacciono.... anche se, con tutto il rispetto, non voglio offendere nessuno, ma la matematica che si fa al liceo artistico.....
E, che sia chiaro, saper fare i render e "riprodurre la realtà" con i software non è la stessa cosa che saper progettare. D'altra parte nella professione di architetto, così com'è attualmente, quan'è la progettazione? Forse il 10%?
Mah.
kia :
francamente come architetto non ho mai usato una piallatrice.......quella la usa il falegname. Non so che idea hai di questo mestiere ma mi sa che è un po' confusa se dai molto peso alla faccenda. Tra l'altro tu dici che questo è "un periodo in cui non si costruisce un bel niente"....beh, io ex novo non ho mai costruito nulla ma lavoro da 10 anni. Esiste infatti (per fortuna!!!) anche il restauro/riuso di edifici esistenti.
Per quanto riguarda l'aspetto creativo....è abbastanza limitato. Siamo più che altro tecnici sommersi da burocrazia (sto compilando un modulo del comune di 35 pagine in questo momento) e da responsabilità. Senza contare che il mestiere di architetto ha uno scarso riconoscimento sociale ed economico per i comuni mortali (quelli che non hanno studi di famiglia avviati fanno una enorme fatica a campare).
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