sclerata : [post n° 368449]

La solita storia 2 - ironia della sorte...

questo pomeriggio ho un colloquio in uno studio.
L'architetto che collabora col titolare non continua perchè è incinta, e quindi cerca qualcuno per sostituirla.
Ora, se non continua, i casi sono due: o ha un marito che può provvedere più che bene, oppure prende talmente poco che non riuscirebbe nemmeno a pagarci il nido.
Io propendo per la seconda.

Sono curiosa di sapere quale lauro compenso mi proporrà.

Sienna :
Forse, semplicemente, non continua perchè non può!
sclerata :
ovvio che per un po' dovrà fermarsi, non può mica partorire lì nello studio, da quello che ho capito è dopo che non continua. Non torna proprio più lì.

d.n.a. :
sclerata, non vedo perchè potersi permettere di non lavorare, stia diventando un problema! ed comunque, non tutte le persone si prefiggono che il lavoro sia unica soddisfazione di vita. In ogni caso, non aspettarti offerte mirabolanti, sopratutto da uno studio piccolissimo.
ivana :
...a volte è il titolare dello studio che non desidera il ritorno di quelle collaboratrici che gli hanno fatto lo "sgarbo" di restare incinte...a volte sono le collaboratrici che hanno subito mobbing per essere rimaste incinte a non voler tornare...a volte i rapporti si deterierano perchè il titolare chiede di rientrare in studio dopo due mesi dal parto! A volte non te ne importa nulla di nulla ma giustamente pensi che un progetto che hai portato avanti per nove mesi abbia la priorità su tutti gli altri!
ArchiFra :
per esperienza sia personale che altrui confermo che secondo me è il secondo motivo. non importa quanta affidabilità, competenza e devozione al lavoro tu dimostri, se l'utero ti si abita diventi automaticamente negletta. e questo vale tanto nella finta libera professione quanto nei rapporti di dipendenza
ponteggiroma :
Scusate, ma possibile che l'unica prospettiva allettante per un laureato in architettura sia quella di lavorare in uno studio tecnico? Magari sottopagati, mobizzati e soprattutto demanzionati...
sclerata :
ragazzi...è vero che ho bisogno di lavorare ma ho dei dubbi.
- le due collaboratrici che aveva sono andate via tutte e due, una per quello che vi dicevo e una perchè ha deciso di cambiare lavoro.
- mi ha parlato di picchi di lavoro incredibili
- starei tutto il tempo in studio e potrei anche non vederlo per una settimana
- ovviamente decide tutto lui, gli serve qualcuno che disegna perchè lui dice di essere lento con autocad e se è sempre fuori tra cantiere e fornitori non avrebbe tempo.
- ha chiesto quanto tempo ho a disposizione (io gli ho detto che ho dei lavori miei ma vorrei avere cmq la possibilità di seguirli)
- sue parole "quindi si potrebbe fare una prova"
- non ha assolutamente parlato di soldi

Avrei dovuto chiedere ma è stato tutto talmente vago che ... lo dovrò risentire.

Boh io non sono esperta di studi di architettura (non ci ho mai lavorato) quindi non so nemmeno bene se i segnali sono positivi o negativi.
Resta il fatto che ho dei dubbi non tanto sul lavoro da fare, quello sono convinta di saperlo fare, quanto sul contorno.

sclerata :
ponteggi, la prospettiva per me è tutt'altro che allettante...io in uno studio non ci ho nemmeno mai lavorato...

e.arch :
sclerata, certo però l'unica cosa che dovevi chiedere non l'hai chiesta...compenso e modalità di pagamento!!
sclerata :
il fatto è che devo vederlo ancora, mi ha chiesto qualche esempio di miei lavori...
Ho anche bisogno di parlare con la mia commercialista perchè ho intenzione di proporgli un tot orario (se devo solo disegnare...) ma devo farmi bene in conti...
Sono una rimbambita lo so.... ci ho parlato un'ora e mezza e pensavo la buttasse lì lui... e invece non ha detto nulla. E francamente non mi piace.
Arch&Cons :
Per verificare le sue intenzioni proponigli di stipulare il contratto predisposto dal CNAPP tra studio (titolare) e libero professionista (esiste e lo puoi scaricare e stampare tranquillamente dal sito). Io lo farei ancora prima di contattare la tua commercialista ... sai, le consulenze del mio le pago, quindi prima di chiedergliene una, preferisco essere sicura che lo studio sia interessato ad una collaborazione dello stesso tipo di quella che cerco io (ci siamo capite ... ). Sai, puoi proporgli una cifra, può dirti di sì, tu inizi a lavorare sulla fiducia e poi ... Preparati a tutto, compreso quelli che balzano sulla sedia e ti dicono in faccia che ti pagheranno solo quanto gli porterai i tuoi clienti oppure che loro con il tuo lavoro devono pagarci l'affitto dello studio e che ti stanno facendo il favore di permetterti di dire che hai un lavoro (non pagato).

d.n.a. :
sclerata, mi sembra che il colloquio sia assolutamente stato nella norma, niente di strano.
come da mia abitudine faccio da difensore del diavolo. lui sa di cosa ha bisogno, (avrà sui 50 anni o sbaglio?), uno studio piccolo e lavoro altalenante a dir poco. potrebbe benissimo prendersi un geometra da 20 anni, che veramente non pagherebbe nulla, ma vuole comunque un architetto, un suo pari, che sa cosa sta facendo, se lui è sempre fuori tra cantieri ecc, hai in realtà una discreta autonomia decisionale. ora lui ha te davanti, donna (ne ha già avute due collaboratrici) e ti assicuro che tra un uomo e una donna c'è differenza laovrativamente parlando, non perchè non siete in grado di lavorare o siete brave o meno brave, ma perchè è diverso. non so quanti anni hai, ma visto che è il tuo primo lavoro in studio, per lui sei alla prima esperienza. ora ovviamente entrambi avete necessità di un periodo di prova, tu per capire la vita di studio, lui per capire cosa sai fare, come lo fai, e quanti sbagli fai (si sbaglia, è innegabile, e molto piu di quanto credi). quando avrà capito cio, sarà in grado di farti un'offerta coerente, che sicuramente non sarà quella che ti aspetti, e poi sarà il tuo turno di valutarla. in ogni caso quoto quello che dice Arch&Cons, preparati a tutto..
sclerata :
dna capisco il tuo discorso.
ha 45 anni, fa solo interni e contract e ha clienti molto danarosi (della serie...gli progetta tutto, non comprano i mobili, glieli fa realizzare lui come vuole lui...) e in studio ha un "socio" (non so come chiamarlo) geometra che fa tutto il resto, lui non fa pratiche edilizie, non fa rilievi, non fa catasto, non gli piace..più altri 3 ragazzi che ho visto lì alle scrivanie a non so che titolo (forse sono collaboratori del geometra ma non lo so).
Non avrei alcuna autonomia decisionale, mi ha detto "io faccio tutto, decido tutto, mi serve solo chi fa il lavoro sporco".
Picchi li lavoro, consegne pressanti di chi si sveglia il 15 agosto che il 15 settembre deve aprire l'albergo...
Ora che è in "emergenza" passa del lavoro a un suo collega coetaneo che ha poco lavoro...
Perchè se il clima è sereno e la paga adeguata due in un colpo solo "cambiano vita"? O hanno vinto al superenalotto o qualche dubbio mi viene...

Ho 35 anni, ne ho 10 di esperienza anche se in campi diversi dal suo, ho dei lavori miei, non fantasmagorici come i suoi ma so gestirmi da sola senza problemi
ho voglia a 35 anni di non avere orari? di fare nottate? di saltare i pasti? per un altro?
Non lo so, non credo.
Per farla breve...ho già troppi dubbi adesso, e se mi conosco non è un buon segno.

un'ultima cosa...cosa vorresti dire con "tra un uomo e una donna c'è differenza lavorativamente parlando"?


d.n.a. :
siamo quasi coetanei, quindi capisco benissimo le tue preoccupazioni, perpressità, ecc.. la questine è sempre quella, che è la medesima che ha affrontato anche il mio capo anni or sono quando ha iniziato, ed è che di fatto noi architetti, (io e te, che poi se no chi non condivide si incacchia) vogliamo essere autonomi, veri, cioè vogliamo oneri e onori della professione, perchè abbiamo la maturità fisica ed intellettuale per farlo, ma per contingenti motivi (che brutta bestia dover mangiare) non avendo altro di meglio ci adattiamo a "servire "agli altri. cosa possiamo farci? poco, o tanto, dipende da quanto si vuole rischiare. la questione è che se lavori per qualcuno, qualsiasi esso sia, non necessariamente architetto, devi sottostare ad orari, indicazioni compiti, e se questo è sopportabile con un euo stipendio, lo diventa meno se sei pagato poco. tutto qua.. il periodo è duro, ma non è colpa ne tua ne di chi ti da lavoro. per quanto riguarda le donne che se ne sono andate, avranno avuto i loro motivi, ma per concludere con il sorriso.. a me i broccoli fanno schifo, alla mia ragazza piacciono da morire... ognuno ha i suoi gusti, e non è detto che il lavoro che non piace agli altri a te non possa esaltare.

non volevo essere sessista, lungi da me, è solo che per esperienza, il modo di approccio al lavoro tra uomo e donna non è uguale, voi siete forse più emotive di noi, ma siete anche piu creative, maggiormente adattabili, i cantiere dovete dare 100 per essere rispettate, quando un uomo basta dia dieci, ma avete l'utero, e per chi vi paga, se mettete al mondo una creatura, che è il sole del futuro, purtroppo, e lo dico con tristezza, e senza critica, diventate un costo e non produttive. (e oltretutto dovete essere sostituite).
kia :
@sclerata: facci sapere come va a finire. Io di anni ne ho 37, lavoro da più di 10 anni e ho lavorato fino ad ora in soli due studi con qualche lavoro mio quando ho aperto p.iva. Purtroppo per me non è pensabile sganciarmi da quest'ultimo studio per questioni puramente economiche. Sul fatto di parlare di soldi ci sono veramente gli estremi: nel primo studio dove andai appena laureata erano molto schietti sulla faccenda; nel secondo dove sono adesso un po' meno. Ho dovuto fare un po' di tira e molla, poi ho detto che avevo un'offerta migliore e hanno rilanciato e sono rimasta....Gli studi purtroppo sono così. Per quanto riguarda le esperienze dei precedenti collaboratori, beh, non siamo tutti uguali quindi una cosa che può andare male a loro può essere indifferente per te e viceversa. Se non hai altro per le mani e chiarite che c'è un compenso e che non è a gratis, io proverei la collaborazione. Mal che vada lo mandi a quel paese. Tutto sommato la p.iva non impone preavvisi nè altro a meno che non sia scritto su un contratto/lettera incarico....
sclerata :
ragazzi...va a finire che ancora non l'ho rivisto.
continua a rimandarmi di due giorni alla volta.
mi sono anche un po' rotta le scatole, se prima avevo dubbi, adesso sono quasi certezze...
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