desnip : [post n° 369722]

Nati nel '40

Volevo partecipare anch'io al sondaggio di Edoardo, ma non si può più!

Volevo solo dire che mio padre è nato nel 1940 e ha realizzato nell'ordine:
- un impiego fisso e quindi una pensione
- un matrimonio di oltre 40 anni
- due figli laureati
- una casa di proprietà più altre proprietà che riesce a mantenere/manutenere grazie ai sacrifici di una vita con mia mamma
- due nipotini pestiferi e adorabili. :-)

In parole povere chi era trentenne negli anni Settanta ha potuto farsi quella che si chiama "posizione".
Ily :
Mio padre iniziò a lavorare a metà degli anni '70 come DATTILOGRAFO/SEGRETARIO.
Dopo due o tre mesi di prova (ovviamente pagati) fu assunto a TEMPO INDETERMINATO, e poiché era laureato e soprattutto meritevole, divenne "impiegato di concetto" quasi subito.
Con lo stipendio di inizio carriera e il lavoro part-time di mia mamma i miei riuscivano a:
- mantenersi integralmente;
- pagare l'affitto di un trilocale in centro storico;
- mantenere una macchina;
- uscire a cena o al cinema una o due volte alla settimana;
- fare almeno un viaggio o una vacanza all'anno.
Rendo l'idea?
sclerata :
mio padre è del 45, rimane orfano di padre a 12 (era l'ultimo di 10) i miei zii si sono tutti fatti in 4 per farlo studiare, diplomato geometra, era bravo ma proseguire era fuori discussione, mia nonna era anziana ormai (l'ha avuto a 46 anni!) le sorelle e i fratelli tutti sposati, è stato assunto subito in un'impresa di costruzioni e c'è rimasto fino alla chiusura, quasi 30 anni, c'era un tale rapporto di fiducia che ad un certo punto il titolare non sapeva più se alcune cose le aveva firmate lui o le aveva fatte firmare a mio padre in sua vece...
poi ha cambiato ed è rimasto circa altri 17 in un'altra.
stipendio ottimo, pensione ora molto buona.
mia madre ha fatto supplenza qualche anno ma poi ha smesso, sia perchè c'era mia sorella sia per altri problemi in famiglia.
abbiamo vissuto bene, direi benestanti, seconda casa in montagna per le vacanze, mia mamma ci comprava sempre vestiti di marchi molto belli, parrucchiere tutte le settimane...
lei.
io sto con le pezze al cxxo...vado dal parrucchiere 2 volte all'anno, non mi compro nulla se non in saldo, non ho una casa di proprietà. mia sorella si lamenta ma va alla grande: lavoro part time, due figli piccoli, marito lavora in banca da anni...
insomma diplomati (mamma, papà, sorella e cognato) battono laureati (io e marito) 4 a 0


d.n.a. :
Attenzione Ragazze/Donne, a non cadere nel vittimismo, che è una brutta bestia e non serve a nulla.
in media, anche come si legge dalle vostre storie, la maggior parte di chi sta su questo forum, diciamo con una certa presenza assidua, viene mediamente da famiglie che non stavano o stanno certo male, e non vorrei cadere nel luogo comune che erano altri anni, ma.. lo erano.. ed in ogni caso anche negli anni 70, c'era gente con le pezze al cxxo.. abbiamo scelto, forse incoscientemente un percorso di studi, che ci spacciavano per idilliaco, ma che in realtà è destinato a finire.. non è possibile continuare a sfornare architetti al ritmo attuale, che è quello anche di quando ci siamo laureati noi, il mercato non lo assorbe, e l'economia, cresce se va bene dello 0, % contro il 10/15% del 1970, rido quando continuano a dire che in italia ci sono pochi laureati, quando i laureati come noi non hanno di che campare. detto questo, il sacrificio c'era anche allora, solo declinato in diverse forme, ora noi leggiamo il nostro malessere, ma quello provato dai nostri genitori, non possiamo conoscerlo. resta il fatto, che con i nostri guadagni, mai riusciremo a fare ciò che hanno fatto loro, anche se qualcuno ci riuscirà sicuramente e magari farà anche di meglio. ciao.
Edoardo :
Quoto amaramente la sintesi di d.n.a. al tema di riflessione proposto.
desnip :
d.n.a., ma io la penso come te. Il quadro che ho fatto è per dire che i nostri genitori di sacrifici ne hanno fatti (i miei anche troppi), ma hanno ottenuto in cambio qualcosa.
Noi i sacrifici li facciamo per tirare avanti, ma senza una prospettiva di futuro.
kia :
ecco, brava desnip. Anche i miei di sacrifici ne hanno fatti ed hanno ottenuto qualcosa.
Dalla parte di mio padre dico solo che suo padre (mio nonno) lavorava come operaio nel celebre molino stuky (ora albergo hilton super lusso) e la toilette non era dentro casa ma condominiale. Penso che venezia negli anni 50 fosse da paura (miseria nera) e non la cartolina che è adesso. Mio padre fece un istituto (no un liceo) e andò subito a lavorare. Idem mio zio. Mia madre non ha potuto neppure finire le superiori. E' andata meglio al fratello di lei che addirittura fece un liceo e si laureò. Bene, mio padre entrò a lavorare in una grossa società qui a Venezia. La laurea se la prese mentre già lavorava per far carriera all'interno dove è rimasto fino alla pensione. Io ho potuto farmi liceo e università. I miei genitori hanno due case di proprietà (mia madre ha lavorato solo per una ventina d'anni quindi lo stipendio era solo quello di mio padre), abbiamo sempre fatto viaggi (non chissà che cosa ma l'europa con loro l'ho un po' girata) e le vacanze in montagna non sono mai mancate. Ancora adesso visto che la salute c'è, vanno in giro più della sottoscritta e pure essendo in pensione sono tranquilli dal punto di vista economico.
Diciamo che il punto di partenza non era proprio ottimale ma sono riusciti a migliorarsi strada facendo.
Io miglioro come?! mi pare di non combinare un cavolo! l'unica consolazione è che i miei stanno bene e non devo essere io economicamente parlando a dare una mano a loro!!

LoLo :
Ma scusate, senza andare indietro agli anni '40: le mie amiche o ex compagne di scuola che dopo il diploma hanno iniziato a lavorare (parlo degli inizi degli anni '90), hanno tutte lavoro fisso con discreta retribuzione; sposate con "pari-grado" diplomato, perito o artigiano di sorta hanno casa, doppia macchina, figli, vacanze canoniche e quant'altro. Magari sono in bifamiliare e non nella classica casetta unifamiliare anni 70; magari fanno vacanze di 10 giorni e non 20... Ma mi sembra che siano riuscite a realizzare non poco! Il problema è di chi si è laureato dopo gli anni 2000: da un lato c'è stato il proliferare di contratti atipici, dall'altro il crollo verticale del valore delle lauree (in generale) e di quella in architettura in particolare. Vero che non bisogna piangersi addosso, ma che dire: l'avessi saputo prima!!
sclerata :
Concordo con kia...anche i miei hanno fatto sacrifici ..avevano la latrina sul ballatoio ...mio padre orfano presto e mia madre a 20 anni con in cratellino di 3 già orfani di madre ha fatto da madre anche a mio zio...il fatto è che loro hanno migliorato la loro condizione. Noi siamo forse l unica generazione del dopoguerra che va peggiorando le proprie condizioni economiche. Donne o uomini è indifferente
kia :
soprattutto se hanno lavorato sodo adesso hanno una pensione e hanno potuto fare qualche investimento. Noi cosa possiamo fare e che stato d'animo possiamo avere se già in partenza ti dicono cose del tipo "eh ma tanto tu una pensione non ce l'avrai", ecc.ecc. ma veramente ti vien voglia di metterti sotto una palma e non fare più un caxxo! scusate lo sfogo ma oggi sono depressa
d.n.a. :
"Noi i sacrifici li facciamo per tirare avanti, ma senza una prospettiva di futuro." purtroppo questa è la questione di fondo, cioè che lavorando, anche magari sodo, non abbiamo una prospettiva minimamente sicura.
Ai tempi in cui hanno ammazzato Biagi, ricordo che tutti, destra e sinistra proponevano il modello della flessibilità del lavoro, e io pensavo, che secondo me era una caxxata, e lo era, e si è dimostrata tale.
@ LoLo i miei compagni di classe delle superiori, diploma anno 1999, quelli che si sono orientati alla professione del geometra, o sono entrati nel settore,benchè non laureati, sono in piena crisi pure loro, partita iva ecc.. quelli che hanno cambiato settore, e magari sono andati a lavorare in officina meccanica, ora hanno un lavoro, più o meno indeterminato, ciò sta ad indicare, che è fondamentalmente il settore in crisi, piu che la condizione lavorativa in se. pensate che un ex compagno geometra, incontrato da poco mi ha detto.. "almeno tu sei laureato".. punti di vista..
infine costruire una casa, o anche comprarla è diventato in proporzione molto più costoso di anni addietro, porto l'esempio di mio padre, operaio e contadino partime, anni 70, costo grezzo di una grande casa, 5 milioni, stipendio medio 3/400 mila lire (una 15 di stipendi per fare casa) oggi, la stessa casa ce ne vogliono almeno 150 mila di euro a farla grezza, e lo stipendio di 1000, fa che servono 150 stipendi per fare la stessa cosa, ovvero dieci volte di piu.. ripeto DIECI, qualcosa che non va c'è.
desnip :
"Il problema è di chi si è laureato dopo gli anni 2000": no LoLo, per chi si è laureato prima è lo stesso.
kia :
e vogliamo parlare dei mutui per comprarsi una casa? i miei mica se lo sono fatto il mutuo e manco i miei parenti. Hanno risparmiato e poi dopo tot anni hanno comprato (ma non dopo una eternità). Adesso se ti va bene deve farti mutuo di 20 anni...
Edoardo :
C'era un archistar vestito di nero, credo del 1944, che al giornalista che lo intervistò chiedendogli: "Oggi farebbe ancora l'architetto?" ...rispose: "Nooo, assolutamente, è una pazzia.. oggi farei l'artista". Chissà se è pertinente al tema... però mi colpì molto.
Un altro del 1937 consigliò i giovani dicendo: "Andare(?)... PER POI TORNARE"... chissà.
ponteggiroma :
si ma forse quello del 37 si riferiva alla guerra!
Edoardo :
Non saprei, adesso lo chiamo e glie lo chiedo.
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