Joe : [post n° 378434]

Specializzarsi

Sento troppo spesso di colleghi che si occupano praticamente di tutto. Si è perso il senso della Professione.

Risulta difficile distinguere tra Architetti & Ingegneri.

Credo che più che mai oggi c'è bisogno di specializzarsi in una nicchia in cui c'è mercato. Vedo troppo spesso di colleghi che non sanno minimamente cosa sia Marketing. Il massimo che hanno mai fatto è quello di distribuire i bigliettini, entrare in politica, sponsorizzare un evento come un torneo di calcetto,ecc.

In un mercato cosi generalista c'è bisogno dello specialista. Se sto male non vado dal medico generico ma dallo specialista di settore che mi serve al momento in base al mio problema.

Che ne pensate ?
Air :
Tutto quel che dici è molto giusto...
Ma sai qual'è il vero problema? I committenti spesso vedono le figure dell'Architetto o Ingegnere come tutte uguali, quindi non si chiedono chi è specializzato in qualcosa, ma semplicemente quello che gli fa il miglior prezzo. Quindi ipotizzando un collega faccia pagare un progetto meno del tuo da "specializzata" quindi tu hai perso cliente e soldi e tempo nel fare i 2/3 anni di specializzazione....
Poi cioè ci sono 150.000 architetti e ognuno pur di avere qualche lavoro in più figuriamoci se non sconta il prezzo di un altro...
Mario :
Tutto molto bello....ma alla fine della fiera, ti arriva un cliente che vuole altro da te, e tu cosa fai:
passi il lavoro perché specializzato in altro campo ???

Magari pre-crisi aveva senso come ragionamento, ma adesso??
SPECIALISTA :
Cara Joe,
da specialista ti dico che hai ragione, non importa se ti dicono che è meglio fare tutto perchè il lavoro è poco...bisogna concentrarsi su qualcosa e insistere principalmente su quello.
Chiaramente poi ognuno ha la sua esperienza ma la mia, positiva, conferma quello che dici.
In bocca al lupo
john :
E' un discorso che predico da tanto, ma seguendo il paragone medico ci vorrebbe un sistema che bene o male avesse regole ben precise. Cerco di spiegarmi: in medicina la prassi è sempre la stessa, bene o male, un paziente sta male, è necessario il medico di base, anamnesi, diagnosi, in caso specialista, intervento o terapia, guarigione e dimissione. In caso di cronicità terapia continuativa e "manutenzione ordinaria o straordinaria da parte del medico di base"..in caso di problemi si torna dallo specialista e così via. Poca "burocrazia" rapporto diretto tra medico e paziente fini a SE STESSI. Il paziente e il medico, il fine la salute.

Nel nostro campo entrano altre figure, troppe, troppi conflitti di competenze, la burocrazia, la norma, la legge; la "salute" dell'edificio non la decide il "medico" ovvero noi, la decide il parametro, la regoletta, la norma UNI, l'idraulico, l'elettricista, il portinaio, l'amministratore, il vicino di casa.....

Provate a mettere in discussione la terapia medica che vi danno, il dottore vi ci manda i due secondi!! Lui è il dominus, noi non lo siamo.

Senza dimenticare che dietro l'architettura ci sono una marea di discipline che spesso si tralasciano, che non sono solo "l'edilizia" fine a se stessa. Antropologia, Filosofia, Storia, etc...

leggetevi anche dalla più stupida definizione di wikipedia "cosa" è l'architettura:

https://it.wikipedia.org/wiki/Architettura

Non dovrebbe essere neanche accostabile la figura dell'architetto a quella dell'ingegnere....L'ingegnere dovrebbe essere quello che si occupa di "una" parte....L'architetto avrebbe l'incombenza invece di occuparsi di tutto l'universo che racchiude la disciplina, coordinando le parti specialistiche, non con presunzione ma con coscienza del ruolo che dovrebbe avere l'architetto....da qui nasce il giochino per cui l'architetto SA forse poche cose ma di un numero sconfinato di argomenti, è la propria natura....essere specialisti, in maniera teorica, contrasterebbe con l'"essere" architetti.

Non è un discorso semplice e anche io tendo a specializzarmi, ma per esigenze di vita e non certamente nello spirito di quello che ho studiato e mi ha attratto di questa disciplina che è antica come l'uomo.

Si potrebbe discutere per ore e ore e ore su questi temi...e forse non se ne uscirebbe neanche.
desnip :
Secondo me oggi risulta difficile distinguere piuttosto ta Architetti e Geometri...
Detto questo, non sono tanto favorevole alla "specializzazione", è meglio fare un po' di tutto, ci sono più opportunità di lavoro.
Ti specializzi in certificazione energetica, e poi che fai? Campi con gli Ape a 50 euro?
Lolo :
La specializzazione secondo me funziona all'interno di una consolidata rete di professionisti dove ogniuno segue il suo settore e nella totalita' si riescono a gestire anche progetti complessi. Come funziona all'estero. Purtroppo lo studio medio Italiano e' monoarchitetto e cura il proprio orticello facendo di tutto un po': questo ritengo sia, assieme ad altre cause, uno dei motivi della crisi del settore in Italia.
ponteggiroma :
ho capito finalmente in cosa conviene specializzarsi come architetti in italia e devo dire che sto diventando bravissimo: "schivare le rogne" ...:-)
Edoardo :
Al 99.99999% degli architetti, cioè quelli che non possono fare gli architetti, conviene specializzarsi. Ma a questo punto, maggiormente, non conveniva loro studiare architettura.
ponteggiroma :
studiare architettura serve a schivare le rogne in scienza e coscienza.
A buon intenditor.....
sclerata :
d'accordo con desnip.
essere specializzato nel campo X presuppone che ci sia mercato, che ci sia una rete di professionisti ognuno specializzato in X, che ci siano progetti che richiedono quella professionalità. e quanti sono?
più in generale oggi come oggi le pratiche edilizie che ti possono capitare sono cose limitate, mica costruisci stadi, quartieri interi ecc...
se la sciura maria deve ristrutturare casa, rifare il tetto, fare una pratica catastale... chi chiama?
tu che sei super specializzato in feng shui? (sparo una disciplina a caso...) ... non credo.


Joe :
Di sicuro il campo in cui andrai a specializzarti dovrà essere una nicchia in cui esiste una reale domanda a cui tu fornisci una soluzione.

Non è che, siccome hai la passione per un dato settore, ti butti a capofitto senza prima fare una indagine di mercato.
Arch&Cons :
Io ho deciso di specializzarmi per inclinazione personale. Pensavo che potesse essere una marcia in più, invece, per quanto riguarda la libera professione, mi sono dovuta ricredere. Il 3/4 delle persone che vivono fuori dalle mura di casa nostra, del nostro studio, della nostra vita va da quel professionista perché ha sentito che ha fatto quello. Tu puoi aver fatto 200 progetti di quel tipo, aver lavorato per l'amministrazione pubblica che a loro crea problemi quindi essere mega esperto nel risolvere quello specifico problema (che per la tua esperienza non è un problema!), avere la certificazione che serve per quel tipo di progetto, ecc. ma se incontrano un professionista che ha fatto 1 solo progetto nella sua vita di quel tipo e vengono a sapere da altri (chiunque, pure dal vicino di casa!) "quello ha fatto quello", basta, vince lui. Al cliente, dopo che non si sa perché si sia rivolto a voi, potete mettergli davanti anche 200 pagine di curriculum iperspecializzato nel settore ... non sa cos'è un curriculum, non sa leggerlo, non arriverà mai a capire quanta esperienza avete e di conseguenza, voi continuerete a non essere considerati. Chi sta la fuori non capisce un fico secco del nostro linguaggio. Capiscono solo "servizio completo intanto che tu cliente stai sul divano senza preoccupazioni", "importanza della conduzione famigliare dove tutti lavorano insieme serenamente" (come se fosse una garanzia di riuscita), "ottimo servizio a gratis" (ottimo + gratis = una botte di ferro), ecc. La sciura Maria chiama quello che "ha fatto" e che la rassicura perché ha sentito dire da altri, non tu che sei superspecializzato a tal punto da avere il Nobel in quel campo. Di quello che c'è nel tuo sito internet la sciura Maria non capisce niente!
Questa è la descrizione di un mio incarico sfumato perché il potenziale cliente si è rivolto a me parlando già dall'inizio di altri professionisti e facendone i nomi perché loro avevano fatto. Ho cercato di salvare la situazione, anche illustrandogli quello che ero io, ma non c'è stato niente da fare. Voleva gli altri, mi sono arrabbiata e gli ho chiesto per quale motivo allora si era rivolto al mio studio quando avrebbe fatto decisamente meglio a rivolgersi alle persone da lui citate. Ed è finita lì. Indipendentemente dal mercato.
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