Embittered : [post n° 402097]

ARCHITETTO, INSEGNANTE o ALTRO?

Salve a tutti, scrivo su questa bacheca (che leggo spesso e da tanto) in quanto ho bisogno di uno sfogo che mi aiuti ad esternare una situazione di malessere che non posso rivelare più di tanto alle persone che mi stanno intorno, le quali non capirebbero pienamente il mio disagio. Dopo 8 anni dalla mia laurea (a pieni voti e con pubblicazione) avverto una profonda delusione, sia come tecnico che come insegnante. Riesco a fare entrambi le cose, ho iniziato in uno studio tecnico con cui lavoro tuttora (che si occupa veramente di tutto) con tutti i problemi annessi, oramai c'è l'amicizia e quindi ho molta libertà ed autonomia, anche se come lavoro economicamente non è un granchè. Il lavoro da insegnante mi è sempre balenato per la mente e l'intenzione iniziale è stata una scelta, infatti mi sono anche abilitato per ciò, ma la realtà delle cose è ben diversa, infatti spesso e volentieri, nonostante insegni nei licei, le dinamiche sono allucinanti (la scuola è profondamente cambiata.....). Il fatto è che ho più di 30 anni e faccio due lavori che personalmente non mi gratificano (salvo casi sporadici), in verità avrei voluto fare ricerca ma anche lì, appena laureato, vabbè non mi esprimo.. . A questo punto sarei disposto a lasciare tutto per un altro lavoro, basta che mi liberi da queste due zavorre insopportabili. Detta proprio onestamente, mi viene difficile pensare a dove ricollocarmi sul mercato del lavoro, nel frattempo l'età avanza...
sclerata :
la mia risposta sincera: se vuoi ricollocarti, ricollocati dove hai la fortuna di trovare un lalvoro dignitoso e pagato.
Non so se a "frustrarti" sia più il poco guadagno o le dinamiche lavorative allucinanti...

io se ci penso credo che sarei in grado di fare praticamente di tutto, il problema è se te lo lasciano fare...
a più di 30 anni (anzi più vicina ai 40 che ai 30) io ho fatto solo quello che faccio ma capiamoci, non sono nè un fenomeno nè un luminare e ci ho fatto anche una figlia in mezzo. Senza contare che quello che faccio ad oggi lo potevo fare anche col diploma di geometra.

Tempo fa stavo per rispondere ad un annuncio di uno studio di fisioterapia qua della zona che cercava una segretaria part time, non sto scherzando.
d.n.a. :
Un mio amico, non un "povero architetto" come noi, ma un ingegnere civile, ha fatto il corso per diventare fornaio.. sarebbe bello fare il fornaio.. un po' duretto ma bello... non c'è un consiglio che sia piu valido di un altro, se posso dartene uno, è di perseguire per una singola strada. il doppio lavoro fa si che rischi, alla lunga, di non fare bene ne l'uno ne l'altro. se fai due lavori, ed entrambi non ti gratificano, cambia, prova un terzo, che magari non centra niente, e non pensare che butti via la tua laurea, magari semplicemente farai un lavoro dove applicherai le tue competenze di architetto in un altro ambito, migliorandolo se possibile, e trovando quelle soddisfazioni che cerchi.
Maia :
Mal comune.... anche io a volte mi scoraggio e penso al terzo lavoro alternativo, pure io sono costretta ai due lavori, e come te i momenti buoni sono rari.
Proprio l'altro giorno ho letto di una pasticcera, che fa delle cose stupende..e in realtà è un architetto, pieni voti, molto brava, che ha messo da parte da laurea in senso stretto e ha coniugato la sua passione per i dolci con le innovazioni del 3d! Risultato, lei fa i progetti dei dolci con 3ds e li realizza con una stampante 3d alimentare!! E fa delle cose stupende!
Potremmo pensare allo stesso modo di coniugare il nostro lavoro con una cosa che ci piace, ci gratifica e ci rende felici, ovviamente col guadagno! Non è facile ma qualcuno ci riesce.
Leonardo :
Ti voglio dare un consiglio sincero. Se qualcuno ti leggesse e non conoscesse la situazione nostra, pensa che sei fuori di testa. In pratica fai l'insegnante 18 ore settimanali, parliamoci chiaro, sono veramente poche, con stipendio sicuro e nel restante tempo fai la libera professione. Quello che fai è il sogno di molti, ma non il tuo.
Secondo la mia modestissima opinione il problema vero è che fai le due cose e nessuna delle due ti gratifica. Quindi tu passi 5 giorni su 7 a settimana dove a tempo pieno fai tutto controvoglia, torni a casa la sera a pezzi e quelle 3-4 ore che ti restano prima di cena sei talmente scarico da non avere idee per cambiare la situazione. Il mio consiglio spassionato è: non fare la follia di buttarti a capofitto in una nuova cosa, oggi non esiste l'Eldorado, è fallita anche Kodak, Nokia... Scegli una delle due attività che fai e l'altra pian piano abbandonala completamente. Il risultato è che la metà giornata che svolgi lavorando ti da il tempo nell'altra metà giornata che non lavori di: scaricare lo stress di un lavoro non molto amato; svolgere attività che ti appassionano realmente (e che magari tra 10 anni saranno il tuo definitivo lavoro); sviluppare nuove idee per essere più sereno. Oggigiorno dobbiamo sfatare il maledetto mito della produttività. Non riusciamo a stare 2 ore liberi che ci sentiamo inutili, quando in realtà se lavori per ciò che ti appassiona quasi sempre lavori la metà e quasi sempre guadagni il doppio...
Un sincero abbraccio
sclerata :
leonardo, perfettamente ragione, ma...uno deve anche mangiare, quindi magari il doppio lavoro non lo fa solo per orgoglio di non buttare la sua laurea...non lo so, sto ipotizzando ovviamente.
poi vogliamo anche contare quelli che hanno la fortuna, l'intraprendenza, il talento e lo spirito per buttarsi in una passione e farla diventare un mestiere?
francamente io li conto sulle dita di una mano.

e se non sei tra quelli, se sei una persona "media" con aspirazioni "medie", passioni "medie", talento "medio"
che fai ?



Leonardo :
Sicuramente... però io parlavo proprio in modo "concreto"... alcuni suggerivano di mollare tutto e ripartire, questo mi sembra un azzardo... Io fossi in lui non lascerei la strada sicura, quella dell'insegnamento... non credo che con 1300€ al mese almeno non viva decentemente... non sono tantissimi, ma ci vivi senza problemi.
D'altra parte suggerivo proprio quello che tu dici, se non hai aspirazioni e nessuna passione particolare, non credo sia un caso quanto piuttosto dovuto al fatto che non hai il tempo materiale di scoprire ciò che ti appassiona... Togliendo da mezzo una delle due cose può cominciare a scoprire perché è "scarico" e ci sta tutta di questi tempi sinceramente... E quindi io gli suggerirei di eliminare l'attività delle due che gli rende meno. Certo, fossi io, tra due cose che non mi piacciono lascerei quella che perlomeno mi garantisce serenità economica...
Embittered :
Premessa: ho vissuto sulla mia pelle che il lavoro dell'insegnante è tosto e le fatidiche 18 ore settimanali sono quelle del mattino (se ti capita di averle tutte), il lavoro continua a casa con verifiche da correggere e preparazione delle lezioni, materiale didattico ecc, a cui si aggiungono tutti gli impegni pomeridiani che sono svariati e obbligatori, per non parlare della burocrazia che si cela dietro l'insegnamento. Con una grande capacità di adattamento e un'organizzazione quasi perfetta si riescono ad incastrare le due cose... è ovvio che l'imprevedibilità della libera professione la puoi gestire pienamente se sei socio con altri, io personalmente sono riuscito ad incastrare i miei orari e impegni vari. Premessa numero 2: io non ho uno studio di famiglia, tantomeno frequento gente di un certo tipo e pagante nell'immediato, ho sgomitato e sgomito tutt'ora per trovare anche dei clienti miei, ma la storia è sempre la stessa, il problema è culturale, la nostra figura, come professionista, è praticamente quasi morta e quantomeno agonizzante, la gente in sostanza viene da te se riesci a spicciare "le carte", tutto il resto è noia. Apprezzo i vostri consigli e forse nel mio post non ho precisato dei dettagli fondamentali: se dovessi scegliere non ci penserei due volte, mi butterei a capo fitto nella professione, ciò che mi spaventa è l'incertezza del tutto, ho esperienza abbastanza per lanciarmi autonomamente, il fatto è che non ho concretamente chi mi potrebbe parare le spalle e questo è un grande peso da sopportare. Il mio problema è anche un altro, ciò che vorrei intraprendere è una strada altrettanto tortuosa e quasi cieca: è il campo del restauro, una passione che nutro da sempre, solo che oggi, in Italia, con il clima che c'è nell'ambito della conservazione dei beni culturali, è come cadere dalla padella alla brace... Lo stipendio si, può far comodo, ma i prezzi da pagare sono altissimi. Tutto ciò mi fa pensare solo ad una cosa: azzerare tutto e ripartire.
Lolo :
Sì ma ripartire da dove? Scusa se te lo dico ma non e' che lavori sicuri e ben pagati inseguano ex architetti, i quali in quanto tali mediamente non sanno fare "altro". Te lo dico io che cerco da anni una qualsiasi attivita' alternativa all'architettura...
ponteggiroma :
caro collega: lanciarsi nella libera professione, pur avendo dei contatti, ma senza una solida "tradizione familiare" alle spalle, comporta non meno di dieci anni di fatica e di sgomitate (se sei bravo) senza contare che durante questo periodo le fatidiche 1300 euro al mese te le sogni. Dopo, se hai seminato bene cominci a raccoglierne i frutti. A mio avviso ti conviene tenerti caro il lavoro da insegnante e mollare il secondo, puntando tutte le tue energie e anche di più, sulla libera professione, ma lascia perdere i privati, punta alle società o al pubblico, specializzandoti in qualcosa di concreto e non la semplice professione di architetto tuttofare... in bocca al lupo
Leonardo :
Quotissimo ponteggi. Ma poi io dico, visti i chiari di luna, se togli di mezzo uno dei due lavori, hai la metà del tempo a tua disposizione. Metà lo gestisci per vivere, metà lo gestisci per le tue passioni e vedi che ti ritorna la voglia di vivere
ciccio :
io lascerei senza pensarci due volte la libera professione. Come dici, fare l'insegnante comporta che tu sei impegnato mattina e sera. Hai stipendio fisso, che fai, lasci per qualcosa di insicuro? Accontentati dei 1300 euro e nel poco tempo libero trova un'attività che per te sia rilassante.
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