"Sognavo di diventare come Renzo Piano"
Un simpatico racconto scritto da un tecnico come te sulle speranze e le aspettative di un architetto quarantenne.
Da dove è nata la scelta di iscriversi alla facoltà di architettura, le persone incontrate in quasi 15 anni di lavoro, il "posto fisso" in un ente locale, fino alla decisione presa di tornare a fare la libera professione in un periodo di profonda crisi economica.
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nikosky : [post n° 412647]
Sognavo di diventare come Renzo Piano
...sarà per la situazione che sto vivendo...sarà che i miei "sogni di gloria" stanno lentamente tornando nel cassetto...sarà l'insofferenza che oramai ha conquistato il mio corpo, la mia mente ed il mio spirito...ma datemi un valido motivo per cui lo scrivente debba acquistare tale libro...nulla di personale ci mancherebbe...ma già facendosi "pubblicità" in tal guisa a me sinceramente passa anche la curiosità di venire a conoscenza del tuo percorso sia professionale che accademico...
io mi accodo a InGeoAlessio.
quello che mi ha fatto drizzare le antenne è che nikosky ha lasciato il posto fisso un un ente locale per fare il libero professionista.
Praticamente ti sei suicidato, come mi sono suicidata io a lasciare il mio posto di passacarte esaurita.
quello che mi ha fatto drizzare le antenne è che nikosky ha lasciato il posto fisso un un ente locale per fare il libero professionista.
Praticamente ti sei suicidato, come mi sono suicidata io a lasciare il mio posto di passacarte esaurita.
Grazie ponteggiroma.
Per gli altri, non so cosa rispondervi, a volte nella vita è necessario prendere delle decisioni. Io ho preso la mia, non dico sia giusta o sbagliata, ma questo è.
La scrittura del racconto è iniziata per me come un'esigenza personale di mettere nero su bianco che non sempre il posto fisso è la soluzione, tutto qui. Forse il posto fisso in un ente locale non è semplicemente uno di quei porti sicuri in cui si pensa di andare...
Per gli altri, non so cosa rispondervi, a volte nella vita è necessario prendere delle decisioni. Io ho preso la mia, non dico sia giusta o sbagliata, ma questo è.
La scrittura del racconto è iniziata per me come un'esigenza personale di mettere nero su bianco che non sempre il posto fisso è la soluzione, tutto qui. Forse il posto fisso in un ente locale non è semplicemente uno di quei porti sicuri in cui si pensa di andare...
Anch'io quoto Ingeoalessio, ma solo perchè leggendolo sono sicura che mi deprimerei ancor di più...
Per il resto, da persona che "scrive per vivere" non posso che farti un grandissimo in bocca al lupo, nikosky!
Per il resto, da persona che "scrive per vivere" non posso che farti un grandissimo in bocca al lupo, nikosky!
grazie desnip! crepi il lupo!
Almeno avete visto la faccia di uno dei rompib.... di professionearchitetto!! ;)
Speriamo che alla fine non mi tocchi cambiare nickname!! :D
Almeno avete visto la faccia di uno dei rompib.... di professionearchitetto!! ;)
Speriamo che alla fine non mi tocchi cambiare nickname!! :D
Sincermente mi associo alla fazione di Geo e Desnip. In bocca al lupo. Io sono felice del mio posto fisso.
Io invece condivido la scelta di Nikosky: sarà che se stai male sul lavoro muori lentamente. Un lavoro che ti fa stare male ti uccide i sogni, ti toglie la salute (bello andare in ufficio ogni mattina con l'ansia e il mal di testa da stress, eh), ti spegne la voglia di vivere. Anche se hai lo stipendio fisso a fine mese.
@ily io col posto fisso avevo il vomito ogni mattina al pensiero di entrare dalla porta, la notte pensavo a quello che avrei dovuto fare il giorno dopo, urlavo nel sonno, perdevo capelli e peso. Quindi lo so...E l'ho mollato.
Però non è che sono andata a stare meglio eh..certe volte mi chiedo se ho sbagliato anche se la sicurezza di uno stipendio è la sola cosa che mi manca.
Però non è che sono andata a stare meglio eh..certe volte mi chiedo se ho sbagliato anche se la sicurezza di uno stipendio è la sola cosa che mi manca.
Posto fisso solo per 8 mesi nella mia vita. Ma è bastato per "stare male, uccidere i sogni, togliere la salute, andare in ufficio ogni mattina con l'ansia e il mal di testa da stress, spegnree la voglia di vivere".
E non era un posto fisso con lo stipendio sicuro, ma con uno stipendio che diminuiva col passar del tempo.
Per questo l'ho lasciato, altrimenti avrei tenuto duro.
E non era un posto fisso con lo stipendio sicuro, ma con uno stipendio che diminuiva col passar del tempo.
Per questo l'ho lasciato, altrimenti avrei tenuto duro.
8 anni, quasi 9 sono passati dal mio ingresso in un ente che gestisce "fabbriche", grandi fabbriche dal motore che non si deve fermare mai!! comprendo esattamente cosa avete vissuto credetemi, il racconto serve a far capire a molti altri che non è sempre rose e fiori!
Però ci vorrebbe, nikosky, anche un'intervista a Renzo Piano da inserire come epilogo. O prologo. O prefazione. O postfazione.
la spedizione del racconto è partita oggi verso i destinatari!! attendo commenti, sperando siano positivi!! :)
ciao rispolvero il post perchè oggi, a distanza di alcune settimane dal post originario molti colleghi e non hanno ricevuto il loro racconto, mi spiace per ponteggiroma che non l'ha ancora ricevuto e a cui ho appena effettuato una nuova spedizione.
vi lascio la pagina facebook aperta a tutti per farvi leggere i commenti postati da chi ha letto il racconto. ovviamente ci sono i commenti più toccanti che sono quelli delle persone più vicine come mia moglie, architetto come noi, ma ci sono tanti altri messaggi.
buona lettura, per chi è interessato.
non è ovviamente necessario iscriversi alla pagina che peraltro tratta solo del racconto:
https://www.facebook.com/sognavodidiventarecomerenzopiano
vi lascio la pagina facebook aperta a tutti per farvi leggere i commenti postati da chi ha letto il racconto. ovviamente ci sono i commenti più toccanti che sono quelli delle persone più vicine come mia moglie, architetto come noi, ma ci sono tanti altri messaggi.
buona lettura, per chi è interessato.
non è ovviamente necessario iscriversi alla pagina che peraltro tratta solo del racconto:
https://www.facebook.com/sognavodidiventarecomerenzopiano
Bravo Nico
Letto tutto d’un fiato. Mi piace molto l’idea e credo che l’esercizio sia servito anche a te.
Mentre leggevo mi è capitato spesso di riflettere come da tempo ormai tutto scorra troppo velocemente, al fatto che la gente con cui spesso mi trovo ad interagire, possa essere qualcosa di diverso dalle solite 4 – 5 battute che ci si scambia al volo, magari per email, w.app o sui forum. Spesso ho troppa fretta per pensare che trattasi di persone fatte di sogni, aspirazioni, delusioni, cadute e riprese come tutti; magari anche loro, come me e te in fondo, fanno parte o hanno fatto parte di una “macchina gigantesca che non si deve fermare mai”. Non so se questo lavoro ti abbia aiutato o se magari fossi già predisposto a questo tipo di considerazioni, so solo che ogni tanto bisognerebbe leggere racconti di vita puliti e semplici come il tuo e soffermarci a scambiare qualche parola in più del solito fra di noi o anche solo con noi stessi.
Ora però il momento della critica, non credere di cavartela così a buon mercato: a mio avviso un occhio in più alla forma dell’esposizione non avrebbe fatto male al libro. In bocca al lupo!
Letto tutto d’un fiato. Mi piace molto l’idea e credo che l’esercizio sia servito anche a te.
Mentre leggevo mi è capitato spesso di riflettere come da tempo ormai tutto scorra troppo velocemente, al fatto che la gente con cui spesso mi trovo ad interagire, possa essere qualcosa di diverso dalle solite 4 – 5 battute che ci si scambia al volo, magari per email, w.app o sui forum. Spesso ho troppa fretta per pensare che trattasi di persone fatte di sogni, aspirazioni, delusioni, cadute e riprese come tutti; magari anche loro, come me e te in fondo, fanno parte o hanno fatto parte di una “macchina gigantesca che non si deve fermare mai”. Non so se questo lavoro ti abbia aiutato o se magari fossi già predisposto a questo tipo di considerazioni, so solo che ogni tanto bisognerebbe leggere racconti di vita puliti e semplici come il tuo e soffermarci a scambiare qualche parola in più del solito fra di noi o anche solo con noi stessi.
Ora però il momento della critica, non credere di cavartela così a buon mercato: a mio avviso un occhio in più alla forma dell’esposizione non avrebbe fatto male al libro. In bocca al lupo!
grazie ponteggiroma!!! hai perfettamente colto lo spirito del racconto.
Di contro, come hai ben sottolienato, pago la carenza da "scrittore" che non sono!
grazie per i tuoi commenti e che dire, crepi il lupo. so esattamente a cosa sto andando incontro ma diciamo che al momento non credo di avere alternative se non intraprendere e perseguire la mia difficile scelta, ponderata per molto, forse troppo tempo!
Grazie a te per aver comunque deciso di darmi la possibilità e di avermi affidato un pò del tuo tempo!
a presto
:)
Di contro, come hai ben sottolienato, pago la carenza da "scrittore" che non sono!
grazie per i tuoi commenti e che dire, crepi il lupo. so esattamente a cosa sto andando incontro ma diciamo che al momento non credo di avere alternative se non intraprendere e perseguire la mia difficile scelta, ponderata per molto, forse troppo tempo!
Grazie a te per aver comunque deciso di darmi la possibilità e di avermi affidato un pò del tuo tempo!
a presto
:)