La progettazione è morta. urbanistica, architettonica... .
Grande grande sconforto. Trovo gioia solo nell'aspettare mio figlio/a in arrivo tra pochissimi giorni.
Leggo centinaia, migliaia di annunci. C'è bisogno di un cambio di qualcosa. E dovrà avvenire. Se non avviene da fuori, avverrà in me.
Ciffo un abbraccio.
E auguri per il/la piccolo/a.
Il resto non conta, non pensarci adesso.
Goditi il momento, sia che tu sia uomo o donna (perdonami, non mi ricordo ) sarà la più bella cosa della tua vita.
E auguri per il/la piccolo/a.
Il resto non conta, non pensarci adesso.
Goditi il momento, sia che tu sia uomo o donna (perdonami, non mi ricordo ) sarà la più bella cosa della tua vita.
Una curiosità: annunci di quale genere?
Quanto alla progettazione, credo non sia morta del tutto. Di certo è cosa per pochi fortunati, soprattutto quella che parte da un "foglio bianco". Puntualizzo che, col termine fortunati, non mi riferisco ai soli grandi studi, ma a coloro i quali , per varie ragioni, godono di una committenza che ancora la richiede. Di certo ho notato che, chi fa tanta progettazione e la concretizza, oltre ad essere più o meno focalizzato su determinate tipologie (in pochissimi spaziano), pare farlo sull'onda del successo di almeno due o tre lavori iniziali di successo. Tradotto, ho l'impressione che, ad esempio, costruite un paio di ville, ne seguono altre, sovente sullo stesso stile. Ne desumo si tratti, quindi, di dare visibilità al proprio operato tramite i giusti canali e/o godere di un mix di clientela "giusta" e di passaparola.
Analisi sommaria, la mia. In verità la sfumature sono molteplici ed i meccanismi del reperimento di commesse per la progettazione a larga scala possono essere ulteriori e diversi (specie se si opera con il pubblico, anziché col privato).
Quanto alla progettazione, credo non sia morta del tutto. Di certo è cosa per pochi fortunati, soprattutto quella che parte da un "foglio bianco". Puntualizzo che, col termine fortunati, non mi riferisco ai soli grandi studi, ma a coloro i quali , per varie ragioni, godono di una committenza che ancora la richiede. Di certo ho notato che, chi fa tanta progettazione e la concretizza, oltre ad essere più o meno focalizzato su determinate tipologie (in pochissimi spaziano), pare farlo sull'onda del successo di almeno due o tre lavori iniziali di successo. Tradotto, ho l'impressione che, ad esempio, costruite un paio di ville, ne seguono altre, sovente sullo stesso stile. Ne desumo si tratti, quindi, di dare visibilità al proprio operato tramite i giusti canali e/o godere di un mix di clientela "giusta" e di passaparola.
Analisi sommaria, la mia. In verità la sfumature sono molteplici ed i meccanismi del reperimento di commesse per la progettazione a larga scala possono essere ulteriori e diversi (specie se si opera con il pubblico, anziché col privato).
"Architettura" imho non va d'accordo con "famiglia" e/o "dover avere entrate". Ho un amico che vive col marito che lo finanzia e gli procura pure le commesse: ecco una situazione perfetta per "tenere duro" senza cedere al ricatto delle entrate fisse tentando di fare l'architetto oggi.
In merito all'architettura io oggi vedo solo una ricerca dell'effetto speciale e del marketing ecologico, spesso applicato a poverissimi concept privi di qualsiasi identità non solo propria ma anche in relazione al contesto ambientale e/o urbano.
Due esempi: il biscione quadrato che si insegue generando aggetti a profusione (quello di Brixen, poi secondo me copiato e replicato da tantissimi ed in qualsiasi luogo)... e la pecetta dei brise-soleil che coprono qualsiasi miseria. Ci sono dei format globali replicati ovunque, dalla spiaggia di Malibu alle dolomiti, il genius-loci è finito col post-moderno che, seppur con molte forzature, ha tentato una sintesi.
In merito all'architettura io oggi vedo solo una ricerca dell'effetto speciale e del marketing ecologico, spesso applicato a poverissimi concept privi di qualsiasi identità non solo propria ma anche in relazione al contesto ambientale e/o urbano.
Due esempi: il biscione quadrato che si insegue generando aggetti a profusione (quello di Brixen, poi secondo me copiato e replicato da tantissimi ed in qualsiasi luogo)... e la pecetta dei brise-soleil che coprono qualsiasi miseria. Ci sono dei format globali replicati ovunque, dalla spiaggia di Malibu alle dolomiti, il genius-loci è finito col post-moderno che, seppur con molte forzature, ha tentato una sintesi.
Questo del brise-soleil è un caso che ho notato anch'io. È utilizzato spesso per le terrazze, per dare un tocco non so di cosa ai condomini fatti con il copia/incolla.
Tendenza del momento: dipintura in scala di grigi + pannelli brise-soleil messi a sentimento
Tendenza del momento: dipintura in scala di grigi + pannelli brise-soleil messi a sentimento
Ormai Archfish, annunci di qualsiasi genere.
Non sarà morta del tutto, ma fa morire dentro le persone. Io ho una grande passione, ma da urbanista ti dico che...a meno di non essere in determinati "giri", che talvolta ripudio, non si campa, soprattutto se sei giovane e non sei praticamente nessuno.
Non sarà morta del tutto, ma fa morire dentro le persone. Io ho una grande passione, ma da urbanista ti dico che...a meno di non essere in determinati "giri", che talvolta ripudio, non si campa, soprattutto se sei giovane e non sei praticamente nessuno.
@unfor
Magari fossi un artista del 3D! Potrei rispondere ad un sacco di annunci auspicando ad un paga da fame, ma "costante", il tutto senza implicazioni penali nel caso di errore e dichiarazione mendace.
Purtroppo sono un architetto vecchia scuola (ma non vecchissima), un "geometra da lusso", un "capomastro laureato", un artista del concepimento dell'opera, ma non della sua rappresentazione ai limiti della realtà.
Sono sempre più convinto che la definizione tragicomica secondo la quale "l'architetto è quella figura mitologica troppo donna per fare l'ingegnere e troppo uomo per fare l'estetista" sia la spiegazione indiretta della difficoltà nel trovare un lavoro continuativo ed equamente retribuito.
Magari fossi un artista del 3D! Potrei rispondere ad un sacco di annunci auspicando ad un paga da fame, ma "costante", il tutto senza implicazioni penali nel caso di errore e dichiarazione mendace.
Purtroppo sono un architetto vecchia scuola (ma non vecchissima), un "geometra da lusso", un "capomastro laureato", un artista del concepimento dell'opera, ma non della sua rappresentazione ai limiti della realtà.
Sono sempre più convinto che la definizione tragicomica secondo la quale "l'architetto è quella figura mitologica troppo donna per fare l'ingegnere e troppo uomo per fare l'estetista" sia la spiegazione indiretta della difficoltà nel trovare un lavoro continuativo ed equamente retribuito.
Inn Italia da decenni non si fa più architettura ma edilizia. Comunque direi che sei alla fase che precede l'insegnamento o un concorso pubblico...
Sono nella fase che ogni giorno cerco di capire come caspita fare, e attualmente ho un full time da dipendente che mi sostiene economicamente, e non è nemmeno pagato proprio malissimo ma....non è quello che voglio fare. Io voglio fare la libera professine ma...caric olleghi, è realmente morta. Bisogna cambiare qualcosa, non aspettare che cambi