Stef : [post n° 436241]
Come imparare a fare l'architetto
Salve a tutti, mi piacerebbe avere un consiglio da voi colleghi che navigate nella professione da più anni di me. Mi sono laureata due anni fa e lavoro attualmente in uno studio da 1 anno e 7 mesi... mi pagano 1000 euro lordi al mese. Sono l'ultima ruota del carro, per intenderci, e mi sento di non star imparando... mi piacerebbe imparare a 360 gradi a fare la nostra professione.. risolvere problemi, progettare soluzioni tecnologiche e spaziali, saper cosa fare e gestire in un cantiere etc.... e invece mi ritrovo a non aver alcuna voce in capitolo e a continuare ad "aiutare" in mansioni "semplici" il collega più esperto (photoshop, graficizazzioni varie, cad, presentazioni etc) . Come faccio ad uscire da questo loop? Come faccio ad imparare a fare le cose? Vorrei cambiare studio ma è la paura di "non saper fare" che mi blocca in veste di chi mi presento... Quali sarebbero le cose che un giovane architetto con "un'esperienza" di un anno e sette mesi DOVREBBE saper fare?
L’unico consiglio che posso darti, e’ quello di avere coraggio e cambiare lavoro.... non preoccuparti delle nuove sfide, solo così crescerai professionalmente....
Visto il periodo di carestia (e il prospettarsi di uno scenario tragico), direi che ti conviene restare dove sei, sottopagata, sfruttata e non valorizzata, senza smettere mai, ogni singolo giorno, di cercare altro ed altrove. Se dovesse presentarsi l'occasione di andare a star meglio o anche solo di finire in un ambiente lavorativo "sano" in cui, a parità di condizioni (temporanee) hai opportunità di crescita, saluta e manda tutti @ffanculo senza rimpianti.
Semplicemente non abbandonerei la tua attuale posizione per un "salto nel buio" che potrebbe tradursi in mesi o anni di inattività non retribuita (o nell'obbligo di accontentarsi di un posto da schiavo in fabbrica, vanificando anni di sacrifici e tutti i tuoi sogni di gloria). Il tempo riserva sempre sorprese, potresti trovare di meglio o potrebbero cambiare le cose dove già stai lavorando, ragion per cui è meglio non operare scelte drastiche se non si possiedono certezze in tema di alternative.
Semplicemente non abbandonerei la tua attuale posizione per un "salto nel buio" che potrebbe tradursi in mesi o anni di inattività non retribuita (o nell'obbligo di accontentarsi di un posto da schiavo in fabbrica, vanificando anni di sacrifici e tutti i tuoi sogni di gloria). Il tempo riserva sempre sorprese, potresti trovare di meglio o potrebbero cambiare le cose dove già stai lavorando, ragion per cui è meglio non operare scelte drastiche se non si possiedono certezze in tema di alternative.
Il problema è che è proprio sulla possibilità personale di fare il salto nel buio che misurano l'appetibilità dello sfruttabile.... ergo è tutta una questione, in primis, di possibilità economiche... poi di età e situazione personale, infine di carattere e propensione a prostrarsi. Le competenze sono alla fine della filiera, il talento pure dopo (troppo talento rischia di oscurare la bellezza e l'autostima del dominus, un pò come De Simone con il commissario Lino Banfi in "Fracchia la belva umana"). Tutto questo poi al netto di una cosa terrificante: chiedere di essere pagati, anche al di fuori del tabu dell'assunzione. Per uscire dal loop ti devi mettere in proprio ed avere qualche parente che ti dia delle cose con cui partire forse. Dapo, partita, provare a fare anche qualche piccolo concorso chissà. Conta molto la capacità di fare un team di coetanei, magari complementari (ingegneri e tecnici vari).