Da un po' di tempo mi chiedo perché in bacheca esista "Forum CAD", ma non "Forum BIM", considerando cha a livello di normativa BIM lì in Italia siete avanti anni-luce rispetto a dove sto lavorando (siamo ancora a livello di progetti-pilota per decidere come attuare l'implementazione negli Appalti): è vero che il cliente è ancora abituato a planimetrie cartacee e bozzetti a mano libera, però è anche vero che certe planimetrie si possono ottenere con software BIM; inoltre, per un non addetto ai lavori, è più facile capire le volumetrie in un modello tridimensionale, che interpretare Piante e Sezioni per ricostruire mentalmente lo spazio rappresentato. Senza dimenticare l'importantissima capacità di trovare, visualizzare, e risolvere, qualsivoglia interferenza tra impianti, sistemi e strutture, qualcosa che con un software 2D dipende esclusivamente dalla mano umana (ferma, decisa, ma che può sottostare ad errori).
Sarà un buon suggerimento da mandare alla Redazione, o chi bazzica in questa Bacheca cerca tali informazioni e consigli su altri portali?
Giancarlo P. : [post n° 462067]
Ed il Forum BIM, a quando?
Perchè no! Tuttavia per me in Italia non c'è una cultura del BIM dato che chi padroneggia il BIM deve essere in qualche modo anche padrone del progetto molto più che a "fare il disegnino" con Autocad. Solo che con Autocad il padrone autocrate magari ci sa lavorare, mentre col BIM no (è praticamente da sola una professione) e questo lo manda in bestia. Mi spiego: il BIM presuppone il LAVORO IN TEAM e non PIRAMIDALE, mentre il mondo bottegaio prevede un padrone e i "collaboratori" sotto. Salvo eccezioni la realtà del BIM in Italia imho è vista con sospetto e credo che un sito che fa divulgazione possa e debba contribuire a fornire strumenti di confronto professionale per implementare il progresso tecnologico e socio-culturale.
Perchè dai per scontato che un forum cad sia fatto di gente che parla di piante e sezioni n 2D?
Ciò premesso, sicuramente un forum BIM può essere molto utile.
Ciò premesso, sicuramente un forum BIM può essere molto utile.
a quanto detto da edoardo aggiungerei anche che in Italia il bim non prenderà mai piede perché qui i progetti si fanno "finti". Anche perché chi prende gli incarichi non ha le competenze e chi ha le competenze non prende gli incarichi. Date queste premesse, il forum BIM può essere molto utile per fare i rendering e i disegni accattivanti o per prendere la lode alla tesi, ma per una progettazione integrata vera la vedo veramente dura
Amara realtà quella esposta da ponteggi. Poi le famiglie non si trovano... le ditte non le fanno... ed a livello di computazione bisogna discretizzare, non è così evoluto (REVIT). Ho dovuto modificare spesso famiglie di infissi ed altro, come spiegare ad esempio tale lavoraccio a chi non capisce? Per non parlare della richiesta di trasformare un .rvt in .dwg...
Ah, le ditte non fanno le famiglie e noi le dovremmo discretizzare? Lascia perdere, meglio le famiglie di una volta, dove il capofamiglia dettava le leggi e gli altri: muti!
Neanche Archicad fa dei computi che trovo decenti. E scambiare file con professionisti che usano software diversi? Io devo ancora trovare termotecnici che disegnano gli impianti 3d, agli ingegneri non importa niente di fare le loro strutture in 3d (spesso neanche guardano se sotto alle loro travi ricalate ci stanno le finestre) e per fare i loro calcoli si fanno il modello direttamente nel loro software altrimenti gli vengono dei calcoli sballatissimi (così mi disse un ing a cui chiesi se volesse per comodità il file in formato IFC). Penso che il BIM, per come è nato veramente, possa essere utilizzato al meglio solo all'interno di grandi studi dove fanno tutto altrimenti serve a poco.
Grandi studi che in Italia sono realtà non così diffuse e non così remunerative peraltro (se non per rimpallare in un altro "grande studio", poi un altro, poi un altro...).
ponteggi non sei politically-correct! Dovresti annoverare anche la capafamiglia (la 'rzdoura) per non fare sessismo ...e poi oggi anche parlare di famiglia o generi può essere "out". 'Nzomma!
Ringrazio gli apporti, e nel frattempo mando il consiglio alla Redazione...
Ho fatto un salto nel Forum CAD prima di aprire questo post, e proprio perché l'ho visto come un contenitore molto variegato (dal "Offset a distanze crescenti" al "Cercasi corsi BIM"), potrebbe giovare l'avere due contenitori diversi: uno più dedicato al disegno 2D, ed al 3D non-BIM, e l'altro più focalizzato al BIM.
Che le ditte su archiportale (ma anche BIM Object, perché il problema è globale) si divertano a pubblicare famiglie geometricamente bellissime, ma totalmente inutili perché senza informazioni o perché non parametriche o sovramodellate, da un'idea di quanto non si sappia distinguere tra "fare i rendering" e "fare BIM", almeno a livello di ditta produttrice; il che può disincentivare l'adozione della Metodologia BIM negli studi: se già ora non c'è denaro per pagare degnamente un caddista, figuriamoci un collaboratore che si dedichi al 100% alla creazione di famiglie e standard specifici dello studio...
In fin dei conti, il modello 3D non è tutto; pensando al tema di Impianti, è molto meglio avere un cubo coi suoi connettori entrata-uscita, ma che contenga tutte le informazioni necessarie e correlate tra di loro tramite formule (potenza del motore, altezza-lunghezza-larghezza, ingombro dell'area di manutenzione, potenza di pompaggio, ecc), che avere un gioiello di pompa, ricchissima di dettagli, ma che si scopre esser stata modellata come famiglia "Porta"...
Il fattore umano può essere il vero scoglio, più che la dimensione dello studio; per dire, nel caso di una realtà di due persone socie, si può comunque lavorare in un BIM isolato: il modello non esce dallo studio, input ed output sono planimetrie pdf, ma per generare tal output si modella in tre dimensioni per verificare interferenze, si creano opzioni di disegno che contemplino le richieste del cliente, e così via.
Il problema piuttosto, è che se nonostante l'andirivieni di professionisti da e per l'estero per rimescolare usi e costumi, lo studio-tipo rimane la piramide col suo capofamiglia che sa tutto ed al quale non gli si può chiedere niente ("Ti pago per sapere, non per chiedere"), dove la conoscenza tecnologica è relegata alla base di modellatori/documentatori, e dove qualsivoglia proposta di innovazione viene scartata per la paura (o l'impossibilità economica) di avventurarsi in qualcosa di nuovo.
Mi rimane un dubbio sul commento degli ingegneri che non fanno 3D: significa che usano ancora tabelle e matrici, e non usano software di calcolo come Staad, SAP2000, o Robot? O piuttosto, si riferisce al fatto che l'output del loro lavoro - computato in tre dimensioni - rimane comunque una serie di planimetrie in 2d?
Ho fatto un salto nel Forum CAD prima di aprire questo post, e proprio perché l'ho visto come un contenitore molto variegato (dal "Offset a distanze crescenti" al "Cercasi corsi BIM"), potrebbe giovare l'avere due contenitori diversi: uno più dedicato al disegno 2D, ed al 3D non-BIM, e l'altro più focalizzato al BIM.
Che le ditte su archiportale (ma anche BIM Object, perché il problema è globale) si divertano a pubblicare famiglie geometricamente bellissime, ma totalmente inutili perché senza informazioni o perché non parametriche o sovramodellate, da un'idea di quanto non si sappia distinguere tra "fare i rendering" e "fare BIM", almeno a livello di ditta produttrice; il che può disincentivare l'adozione della Metodologia BIM negli studi: se già ora non c'è denaro per pagare degnamente un caddista, figuriamoci un collaboratore che si dedichi al 100% alla creazione di famiglie e standard specifici dello studio...
In fin dei conti, il modello 3D non è tutto; pensando al tema di Impianti, è molto meglio avere un cubo coi suoi connettori entrata-uscita, ma che contenga tutte le informazioni necessarie e correlate tra di loro tramite formule (potenza del motore, altezza-lunghezza-larghezza, ingombro dell'area di manutenzione, potenza di pompaggio, ecc), che avere un gioiello di pompa, ricchissima di dettagli, ma che si scopre esser stata modellata come famiglia "Porta"...
Il fattore umano può essere il vero scoglio, più che la dimensione dello studio; per dire, nel caso di una realtà di due persone socie, si può comunque lavorare in un BIM isolato: il modello non esce dallo studio, input ed output sono planimetrie pdf, ma per generare tal output si modella in tre dimensioni per verificare interferenze, si creano opzioni di disegno che contemplino le richieste del cliente, e così via.
Il problema piuttosto, è che se nonostante l'andirivieni di professionisti da e per l'estero per rimescolare usi e costumi, lo studio-tipo rimane la piramide col suo capofamiglia che sa tutto ed al quale non gli si può chiedere niente ("Ti pago per sapere, non per chiedere"), dove la conoscenza tecnologica è relegata alla base di modellatori/documentatori, e dove qualsivoglia proposta di innovazione viene scartata per la paura (o l'impossibilità economica) di avventurarsi in qualcosa di nuovo.
Mi rimane un dubbio sul commento degli ingegneri che non fanno 3D: significa che usano ancora tabelle e matrici, e non usano software di calcolo come Staad, SAP2000, o Robot? O piuttosto, si riferisce al fatto che l'output del loro lavoro - computato in tre dimensioni - rimane comunque una serie di planimetrie in 2d?