archi@lb : [post n° 469177]

Iniziare a lavorare è stato faticoso per tutti?

Ciao,
Ho 24 anni mi sono laureata con buoni voti e un buon portfolio. Sono venuta a milano e ho trovato lavoro in uno studio gestito da architetti che hanno lavorato in uno studio di architettura pluripremiato all’estero.
La paga è decente (non per milano) ma decente. Sto imparando un sacco e so di avere a volte alcune lacune studio/professione.
Il problema? Be il mio capo da in escandescenze con me, che sono l’ultima arrivata e succede più volte. La cosa assurda é che l’ultima volta si trattava nemmeno di uno sbaglio, semplicemente in un secondo non ho capito cosa mi stesse chiedendo, si è spazientita come se fossi un’idiota e ha iniziato ad urlare.
Io capisco che non serva essere troppo sensibili in questa professione ma mi chiedevo, è normale? Fare errori all’inizio o avere piccoli fraintendimenti? Ad ora ho l’ansia che mi licenzino da un momento all’altro e controllo ogni cosa almeno cinquanta volte.
Arch. Esaurimento :
E' normale? No
Succede molto spesso? Si

L'educazione non è negoziabile a mio parere, e oltre a ricontrollare di aver fatto bene il tuo lavoro, ti consiglio di pretendere anche di essere trattata in un certo modo. Altrimenti tu probabilmente continuerai a migliorare in quello che fai, ma le persone che hai attorno continueranno a trattarti con scarso rispetto.

Affianca la paura di perdere il lavoro alla paura di tenerti a tutti i costi un lavoro.

Comunque si, molto faticoso
arch_mb :
Credo che il rispetto sia una dovuto verso qualunque essere umano, e da questa prerogativa non sono esclusi i datori di lavoro, indipendentemente dal fatto di aver lavorato con architetti pluripremiati. Il dare in escandescenze può succedere una volta ogni mai - per carità, siamo umani tutti - ma se è un fatto che si ripete, io personalmente cercherei un altro studio.
Ah, dimenticavo: per rispondere alla tua domanda, no, l'urlare contro non è una cosa che deve essere considerata normale.
sclerata :
no non è normale.
e se ti urla addosso e ti tratta male il problema ce l'ha lei.
non tu.

al netto di tutto quello che devi imparare, non esiste che ti urlino contro. non sei un cane...anzi...probabilmente al suo cane non urla contro...

ragionaci su e cerca di capire se vale la pena stare in un posto del genere e farsi venire l'ansia per questo, stare male per questo, e continuare a farlo per mesi e mesi, perchè non migliorerà, può solo peggiorare.
Te lo dico per esperienza diretta.
MG arch :
Condivido il pensiero degli altri colleghi, ed aggiungo che gli scleri verso i collaboratori, portano a svilire il lavoro prodotto e a sua volta, questo modo di fare porterà a negare aumenti di paga.

Molto spesso gli scleri, le condizioni economiche svantaggiose unite ad orari lavorativi scandalosi vanno di pari passo.
La pagina instagram "riordine degli architetti" documenta da tempo questo scempio.

Cosa ti consiglio? lavora e se è possibile fatti rispettare, impara più che puoi, ma non pensare che sia il posto di lavoro della vita, perchè gli stronzi non cambiano mai. Guardala come un'attività fortemente formativa, a tempo determinato che ti servirà in altri contesti più favorevoli. Buona fortuna ;)
Archifish :
Al di là di tutte le precedenti considerazioni teoricamente ineccepibili, dal punto di vista pratico, personalmente, risponderei a tono, senza alzare la voce, spiegando tanto le mie ragioni, quanto che esigo rispetto. A volte, con certi personaggi, ottieni di più puntando sullo shock che non sulla sopportazione. Soprattutto con quelli a cui nessuno ha mai detto le cose in faccia per timore reverenziale. Potrebbe addirittura succedere, ma non illuderti, che apprezzino. Non è la prima volta che capita, alcuni urlano per abitudine e per metterti alla prova.
Fermo restando che sono sempre stato di quelli che pensa che tutti possano perdere la pazienza, ma dopo 5 minuti tutto deve essere cancellato (a ragione o torto), se la situazione non dovesse risolversi pretendendo un trattamento umano, tanto vale rispondere per le rime e rischiare il licenziamento, a meno di non voler restare una vita in un ambiente viziato (con l'aria viziata, ci si ammala, prima o poi).
Archistrutta :
Ciao cara, capito a pennello. Ho 27 anni e da 6 mesi lavoro in uno studio il cui titolare di comporta come il titolare dello studio dove lavoro tu. Premetto che ho già lavorato in altri posti dove comunque non mi sentivo valorizzata ma mai così come adesso. Non appena commetto un singolo errore mi viene fatto pesare come la peggiore delle gravità e ormai vivo con l’ansia di sbagliare e che mandino via pure me. Stanotte l’ho addirittura sognato, io e l’ansia siamo ormai una cosa unica, tanto che mi sono dovuta rivolgere ad una psicoterapeuta. Ormai convivo con il fatto di non essere granché brillante e forse ho delle lacune importanti, non so neanche più se posso effettivamente fare questo mestiere.
Almeno non sono l’unica, questa cosa mi rincuora.
L’unica cosa che posso dirti è che a questa età ci si deve sentire liberi di poter sbagliare e imparare senza dover convivere con il terrore che ci licenzino, ma evidentemente questa cosa ai piani alti non viene recepita. In più lavorando senza un contratto siamo ancora più esposti a questo tipo di paura. Se trovi una soluzione dimmelo
Ily :
Fare errori sì, è normale. Che la tua capa urli perché non hai capito una cosa è totalmente inaccettabile e si chiama mobbing, soprattutto se ti genera uno stato di ansia costante (che ovviamente ti fa sbagliare di più e ti rallenta nel tuo lavoro). Che urli perché tu non capisci le sue spiegazioni denota anche che trattasi di un capetto e non di un leader. Quando devo dare istruzioni a qualcuno (che sia un collega a cui delego una parte del lavoro o un operaio in cantiere) mi accerto sempre che abbia capito bene, eprche normalmente se una persona non capisce è perché chi doveva dargli le istruzioni si è spiegato male.

Mi sembra un ambiente di lavoro tossico, quindi ti consiglio di cercare altro.
arch_mb :
Brava Ily, non volevo dirlo... Ultimamente leggo solo giornali anglosassoni e mi rendo conto di quanto il tema dell' harassment sul luogo di lavoro sia tanto diffuso in usa e uk quanto praticamente nullo nel dibattito italiano, che tende a sminuire le manifestazioni, a derubricare a macchiette. Queste cose si chiamano molestie e non sono accettabili. La cultura in cui cresciamo -almeno, la mia- non ce l'ha insegnato, purtroppo. Io però lo insegnerò a mio figlio
Ily :
Oltre tutto, al di là della buona educazione e del rispetto a livello umano, guardando la strategia dal punto di vista puramente strumentale e "aziendalista" (ho dei dipendenti che pago, e quindi devo necessariamente massimizzare il loro rendimento) è un modo di ragionare totalmente miope e controproducente: un lavoratore demotivato, malpagato e trattato in modo cafone e arrogante tenderà a fare il minimo indispensabile, a essere sempre arrabbiato e rancoroso, a non contraddire mai il capo e a cercare un altro posto non appena possibile.
E questo lo so per esperienza personale: i primi anni lavoravo in un piccolo studio tecnico e mi poteva capitare QUALCHE ORA IN PIU' (poche, sia ben chiaro), che segnavo in una tabella e che non mi venivano pagate. Questo andò avanti circa cinque mesi, finché io - a inizio giugno - chiesi di potermi assentare due giorni a inizio luglio per andare a fare una cosa a cui tenevo particolarmente. "No, in quel periodo ci sono le consegne", fu la risposta lapidaria. Poi passai quei due giorni da sola in studio, perché il titolare era, via, a cazzeggiare insieme all'altro collaboratore tante erano le consegne... Ma da quel giorno, ho smesso di fare ore in più, tanto non mi venivano né pagate, né ricompensate in alcun modo.
Adesso ci sono periodi in cui lavoro anche la sera o sette giorni su sette, ma sono freelance, ho tre collaborazioni serie (come consulente esterna) e altri lavori occasionali, e mi sento libera e felice perché mi organizzo come voglio e sono padrona del mio tempo (naturalmente in accordo con i colleghi dei miei team: se fissiamo una riunione per una certa data, ovviamente sono tenuta a rispettarla, così come quando tengo i corsi alla scuola edile rispetto gli orari e i giorni di lezione stabiliti dalla direttrice).
Archistrutta :
@yly vorrei tantissimo arrivare a questo livello qui, mi interessa fare tanti soldi, ma vorrei avere più equilibrio nel mio tempo. Come ci si arriva? Cosa fai di preciso, se posso chiedere e se non sono indiscreta?
Adam Richman :
Hai scordato un "non", oppure volevi davvero scrivere che ti interessa fare tanti soldi?
E nel 2o caso cosa intendi a livello di numeri? 2.000€ netti al mese? 5.000€? 10.000€?
Archistrutta :
Ho dimenticato un non, tranquillo, sono già ben consapevole che in Italia sia quasi impossibile fare tanti soldi
fulser :
Una cosa non capisco, alrch@ld e archistruttta. Siete a PI oppure dipendenti? Perchè parlate di paura di essere licenziata.
Se sei PI, ti alzi dalla scrivania e ciaone.
Arch. Esaurimento :
@fulser, non fa una piega il tuo ragionamento. Se sei a PI ti alzi, ciaone, e scegli fra le numerosissime offerte di lavoro dipendente disponibili negli studi italiani. Ci hai aperto gli occhi a tutti
fulser :
Arch Esaurimento,
La domanda (che peraltro non hai assolutamente capito, il che la dice lunga) non era fatta a te, quindi se vogliono dire qualcosa lo dicano i diretti interessati.
Adesso rispondo a te solo per chiarire: non è la prima volta che mi attacchi e l'altra volta non ho risposto solo perchè ho visto il tuo intervento a me diretto con parecchi giorni di ritardo, e tra l'altro non so perchè lo hai fatto dato che in qualche post successivo dicevi quasi le stesse frasi mie, quindi veramente incomprensibile. Comunque non credo di avere bisogno di dimostrarti qualcosa, nè che il tuo inconsistente intervento meriti ulteriore riscontro da parte mia; grazie al cielo ho superato la fase esaurimento che tu evidentemente hai appena iniziato. Un nome un destino. Quindi per quanto mi riguarda con te ho finito qui.
E anche con il post a questo punto. Chi mi conosce sa che di solito non attacco polemiche. Buona giornata.
Arch. Esaurimento :
@fulsner buono a sapersi. Non mi pare ci sia la possibilità di discutere di alcun che viste le premesse
Ily :
Allora, cosa faccio... faccio quello che ho sempre desiderato e che mi rende molto felice, e cioè lavorare nel restauro. Attualmente, ho due collaborazioni con due aziende che si occupano di restauro e archeologia, in altre zone d'Italia (Romagna e Toscana, io vivo a Bologna) come consulente esterna: quando hanno dei lavori, me li passano, e lavoro in team. Per una, mi occupo di progettazione e direzione dei lavori di interventi di restauro, oltre che di corsi di aggiornamento per restauratori; per l'altra, di consulenze specialistiche nell'ambito di progetti di restauro: in particolare, consulenze sugli intonaci decorati, analisi del degrado e analisi dei dissesti. Naturalmente, capita spesso che debba fare delle trasferte di alcuni giorni per docenze, sopralluoghi o DL. Ma questo non mi pesa, perché mi piace moltissimo girare l'Italia.
Ho anche alcuni clienti privati, sempre nel campo dell'analisi dei dissesti o del recupero di edifici storici.
Ho anche una terza collaborazione stabile, con una scuola edile, per la quale tengo corsi di aggiornamento professionale nei campi di cui sopra.
Ho infine alcune altre collaborazioni: con riviste online per cui scrivo articoli, e con un'associazione di amministratori di condominio, per la quale svolgo gli esami di aggiornamento e abilitazione.
Occasionalmente mi capitano anche clienti che richiedono cose più "normali", come una pratica edilizia o la ristrutturazione di un appartamento.

Arrivarci ha richiesto anni di curriculum a vuoto, tentativi e porte in faccia prima di trovare le aziende GIUSTE, serie, con cui mi trovo benissimo (ho degli ottimi rapporti sia umani che professionali con i miei colleghi) e che lavorano a un livello qualitativo decisamente alto.

Naturalmente, devi scegliere collaborazioni nel TUO campo, quello che ti appassiona, che ti rende felice. Io sono stata appassionatissima di storia e archeologia fin da bambina, quindi che finissi a lavorare in questo campo è del tutto naturale...
Archinna :
Ovviamente siamo finte partite iva, ma ormai possiamo considerarla la nuova modalità di lavoro perchè ormai "assumono" tutti così e bisogna ringraziare di avercelo se comunque pagano mezzo decentemente. Non me ne voglio andare perchè mi stanno insegnando tanto, però non riesco più a lavorare serenamente per la paura costante di fare errori che qui purtroppo sommano e non perdonano. Il problema è che la stragrande maggioranza degli architetti titolari di studio sono così, ho lavorato per diverse persone e c'è una specie di autoreferenzialità che non tiene conto del fatto che siamo umani, quindi sono certa che andandomene da un'altra parte troverei la stessa situazione. Vorrei mettermi in proprio e gestire il mio lavoro da me, ma non sono ancora in grado, è troppo presto.
Archistrutta :
@fulser ovviamente sono una finta piva, ma possiamo considerarla ormai la nuova modalità di subordinazione perchè ormai chi non ha un'attività in proprio lavora solo così, anche se è illegale (e questo lo sappiamo tutti). Comunque ho lavorato per diversi studi e questa situazione c'è davvero ovunque, bisogna essere sempre perfetti, non è permesso commettere errori, se per caso alle 18.00 dopo 8 ore di lavoro te ne vai sei considerato un nulla facente che sta in ufficio solo per prendersi i soldi. Ormai ho capito che anche se me ne vado altrove la situazione non cambierà, almeno che non mi metta in proprio, ma ho ancora bisogno di imparare troppe cose, sto cercando di farlo il più possibile.
Archistrutta :
@ily innanzitutto i miei più sinceri complimenti per le attività che svolgi, ma soprattutto perchè sei arrivata a fare ciò che ami. Non è semplice riuscire a vivere di ciò che si ama e farlo serenamente. Anche io ho un po' di progetti, purtroppo mi manca l'esperienza e anche un po' il coraggio di buttarmi, lo ammetto. Anche a me piacerebbe scrivere di architettura, mi piacerebbe circondarmi di persone che condividono il mio stesse interesse e che mi aiutino a portare avanti questi progetto, o almeno ad iniziarli, da soli non è semplice ma non è semplice nemmeno trovare collaboratori che abbiano voglia di investire (e a buon ragione visti i rischi), magari con cui creare anche rapporti d'amicizia. Lo so che sto sognando troppo, però ho solo 28 anni, non voglio smetterci di crederci. Ogni tanto sentire di qualcuno che è riuscito a realizzarsi mi fa recuperare la voglia di lavorare e di vivere per perseguire questi obiettivi. Per te sarà solo una testimonianza, una risposta ad una ragazzina qualunque su u forum qualunque, per me invece è una cosa importante.
Spero di riuscire a superare la situazione in cui sono ora per mettermi a lavorare in ciò che amo davvero.
Grazie
fulser :
Archistrutta, premettiamo che si, purtroppo per tutti è difficile iniziare.
Ma il motivo per cui l'ho chiesto è proprio perchè so come funziona con le finte PI, e sappiamo che va dappertutto così. Ma il fatto che vada dappertutto così non vuol dire che sia il modo più corretto di lavorare. Le urla non so, dovrei capire il contesto, se sono isterie di una aspirante primadonna o dinamiche personali caratteriali; c'è gente che crede che questo sia l'unico modo di lavorare. Per quanto mi riguarda non sono mai tollerabili.
Però, importante: quello che ci tenevo a dire è che nel momento in cui sei PI sarai anche subordinata di fatto, ma per la legge e per l'agenzia delle entrate sei indipendente, e responsabile di quello che fatturi e quello che dichiari, mentre i tuoi "capi" non sono responsabili per te. Questo non lo devi mai dimenticare, per quello dico che si può tollerare disagi nel momento in cui impari, ma di fatto tu NON sei una dipendente. Il fatto che non hai i vantaggi di un dipendente sono anche il tuo UNICO punto di forza, perchè te ne puoi andare quando vuoi, e sfido i tuoi capi a trovare, in quel caso, un modo per trattenerti (dando per scontato che vogliano trattenerti; c'è anche chi se ne frega ma questo è un altro discorso).
Detto questo, ovvio che le sfumature sono tante; io ho passato anni a vomitare e piangere prima di entrare in ufficio; l'unico modo per superare la cosa è focalizzarsi su ciò che si vuole veramente, ma MAI, MAI lasciarsi mettere i piedi in testa per motivi inconsistenti (se hai combinato un disastro è un altro discorso, ma dò per scontato che non sia questo il caso), altrimenti rischi di diventare lo zerbino su cui tutti si sfogano: non è una cosa strana, succede purtroppo, in alcuni ambienti queste dinamiche sono ricorrenti. Bisogna reagire, con calma e decisone, senza mettersi allo stesso livello e trovando nell'ambiente supporto in chi la pensa come te, ma reagire, altrimenti il rischio è di precipitare nel mobbing e poi ci vogliono anni a tirarsene fuori. Se invece queste persone non ci sono, allora il discorso diventa molto più lungo e non possiamo certo affrontarlo qui.
Auguri!
Ily :
Il problema è che - ancora - non riesco a campare al 100% di restauro e miglioramento sismico, anche se ho 41 anni (quasi 42, in verità).
Per me la svolta vera è inizia a partire dal 2021, e ancora non è totalmente consolidata.
Le basi sono state essenzialmente 3:
- aver trovato una casa editrice che mi pubblicasse la tesi (fatta nel 2007, pubblicata nel 2016)
- aver conseguito, a ben 35 anni, un master in miglioramento sismico (maggio 2017)
- aver aperto un blog di restauro con pagina facebook correlata (Il Capochiave, seconda metà del 2017).

Perché io dovrei considerarti solo "una testimonianza, una risposta ad una ragazzina qualunque su u forum qualunque"? Hai una storia tua, dei sogni tuoi e davvero ti auguro di essere felice e di realizzarti nel campo che ti appassiona, qualunque esso sia.
Archistrutta, ti ringrazio anche tantissimo per la tua stima nei miei confronti e sono felice se la mia testimonianza ti è utile :-)
IN BOCCA AL LUPO, e un abbraccio!
Archistrutta :
@fulser mi piacerebbe entrare in contatto con te e fare due chiacchiere, se non è un problema. A volte si ha bisogno di interagire con propri simili, magari più grandi e che ci sono già passati (questa cosa del piangere e vomitare mi ha colpito perchè mi ci rivedo).
Adam Richman :
Cercate di imparare il più possibile il più in fretta possibile negli studi in cui collaborate, per poi emanciparvi quanto prima dalla condizione solitamente tossica della collaborazione con p.iva in sede e con orari minimi imposti.
fulser :
Archistrutta, se vuoi metti qui la tua mail, tanto rimane nascosta, e ti scrivo.
Archistrutta :
@fulser grazie. Scrivimi pure email
fulser :
ti ho scritto un paio di giorni fa.
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