Lo so è una delle domande che più ricorre in questo forum.. Dopo 13 anni di libera professione, sacrifici e stenti :_) finalmente comincio ad "ingranare", dopo un primo lavoro pubblico tutto mio, ne è arrivato un altro, e finalmente un importante commessa privata partirà a breve. Insomma sembrerebbe un momento di "svolta", dopo anni prima di sfruttamento presso grandi studi con finta partita-iva e poi libera professione che stentava ad ingranare. Dov'è il problema...? Sette anni fa, affranta da tutti quei problemi della libera professione che tutti conosciamo, decido di iscrivermi alla scuola di specializzazione sognando di lavorare come funzionario della soprintendenza e con grandi sacrifici mi specializzo. Ed ora finalmente, dopo circa 15 anni il fatidico concorso Mic è arrivato!!
Il problema è che per superarlo dovrei darci sotto e studiare, studiare, studiare...
Nel frattempo ho il lavoro che finalmente ingrana, che non posso abbandonare.
E allora mi dico che devo fare una scelta: continuare con la professione, proprio ora che ne comincio a vedere i frutti, o puntare a sistemarmi una volta per tutte e fare magari una vita più tranquilla?
Io amo la progettazione, il cantiere, vedere realizzare le cose che ho ideato, la soddisfazione a lavoro finito... E se dovessi scegliere solo in base a ciò che amo continuerei senza dubbio su questa strada. Ma il problema è l'incertezza, il fatturato che è ancora molto basso, le responsabilità e i problemi da cui non stacco mai... Mentre immagino il lavoro di funzionario sicuramente pieno di responsabilità ma anche più tranquillo (e con ferie pagate!!). Qualche consiglio da chi ha più esperienza di me?
Dalila21 : [post n° 469367]
Libera professione o funzionario?
questa è un'analisi che puoi fare solo tu. Non devi nemmeno pensare lontanamente di poter basare una scelta così importante della tua vita sui consigli dati su un forum
Il consiglio è uno solo: non c'è una risposta univoca, ma quella che va bene per te. Ognuna delle due prospettive ha lati positivi e negativi, ma una delle due "calza" di più sulla tua persona, devi valutare quale. E, al di là delle analisi che probabilmente porterebbero alla redazione di una lista (inutile) di pro e contro, quello che devi fare è seguire il tuo istinto. Sembra una farse fatta ma è vero: la risposta la consoci già, devi solo vederla
p.s.: io ho rifiutato un posto in Soprintendenza a concorso vinto :-) la mia vita aveva altre esigenze in quel momento, che ho abbracciato rifiutando quel posto. E non me ne sono pentita neanche per un minuto...
p.s.: io ho rifiutato un posto in Soprintendenza a concorso vinto :-) la mia vita aveva altre esigenze in quel momento, che ho abbracciato rifiutando quel posto. E non me ne sono pentita neanche per un minuto...
condivido l'opinione di ponteggi.
se hai letto post vecchi vedrai un po' le storie di tutti noi.
Dato per scontato che hai passione per quello che fai ora e ne avrai, in modo diverso, se e quando sarai funzionario (in sovrintendenza o qualsiasi altro posto), la discriminante è sempre quella economica.
Io ero povero da libero professionista e continuo ad esserlo da funzionario in un ente locale.
Le preoccupazioni mi toglievano il sonno quando ero professionista ma li dipende dal carattere di ciascuno. Da funzionario ti dico che dormo serenamente (ma ciò non è per tutti, ci sono miei colleghi che si lamentano di essere stressati per il tanto lavoro). La serenità è data si dallo stipendio il 27, dalle ferie, e dal lavoro sicuramente meno "difficile" ma anche dall'ambiente lavorativo che incontri, dalla routin che riesci a costruirti. l'ambiente di lavoro, però è una variabile molto aleatoria, e su 4 comuni che ho passato, in tre si stava bene, nel quarto, era un disastro. li va a fortuna.
La libera professione se ingranata veramente ti fa guadagnare molto di piu, ma devi, necessariamente, girare come una trottola, e il non staccare mai è dato per scontato.
il consiglio che ti do è quello di provare comunque il concorso da funzionari, e se vincerai o sarai anche solo in graduatoria riponiti il problema. Ricorda che i concorsi si vincono dando il massimo di se stessi.
In bocca al lupo
se hai letto post vecchi vedrai un po' le storie di tutti noi.
Dato per scontato che hai passione per quello che fai ora e ne avrai, in modo diverso, se e quando sarai funzionario (in sovrintendenza o qualsiasi altro posto), la discriminante è sempre quella economica.
Io ero povero da libero professionista e continuo ad esserlo da funzionario in un ente locale.
Le preoccupazioni mi toglievano il sonno quando ero professionista ma li dipende dal carattere di ciascuno. Da funzionario ti dico che dormo serenamente (ma ciò non è per tutti, ci sono miei colleghi che si lamentano di essere stressati per il tanto lavoro). La serenità è data si dallo stipendio il 27, dalle ferie, e dal lavoro sicuramente meno "difficile" ma anche dall'ambiente lavorativo che incontri, dalla routin che riesci a costruirti. l'ambiente di lavoro, però è una variabile molto aleatoria, e su 4 comuni che ho passato, in tre si stava bene, nel quarto, era un disastro. li va a fortuna.
La libera professione se ingranata veramente ti fa guadagnare molto di piu, ma devi, necessariamente, girare come una trottola, e il non staccare mai è dato per scontato.
il consiglio che ti do è quello di provare comunque il concorso da funzionari, e se vincerai o sarai anche solo in graduatoria riponiti il problema. Ricorda che i concorsi si vincono dando il massimo di se stessi.
In bocca al lupo
Grazie per le vostre risposte. So che è una decisione che devo prendere da sola ma sentire il parere di chi ha avuto il mio stesso dilemma o chi ha fatto il salto dalla professione a funzionario è di aiuto. Grazie!
Io sono passato da p.iva a dipendente p.a. un paio di anni fa, a 37 anni. Non riuscivo ad ingranare con la libera professione (fatturato sui 25k), anche se mi piaceva molto. Oggi sono un po' più tranquillo economicamente (nei limiti di uno stipendio da 1.500€ netti, che con p.iva vedevo col binocolo), ma il lavoro mi appassiona molto meno della libera professione. In ogni caso non tornerei indietro.
Il problema è questo: se dalila "trascura" il lavoro che sta facendo per studiare, chi gliela dà la sicurezza al 100% di vincere il concorso?
Per carità, magari lei è bravissima, ma penso a come mi sentirei io nei suoi panni...
Per carità, magari lei è bravissima, ma penso a come mi sentirei io nei suoi panni...
Buona osservazione. I concorsi nei Comuni hanno il vantaggio che se ti bocciano, ciò che hai studiato ti resta per provare un concorso in un altro Comune magari due settimane dopo. Nei concorsi per enti più grandi e/o nazionali se ti bocciano è stata fatica (almeno in parte) sprecata