arch_mb : [post n° 471662]
Curiosità: "Riordine degli architetti"
Per curiosità. Qualcuno di voi segue "Riordine degli architetti" su Ig? Che ne pensate?
Li seguo. Credo che l'idea di fondo sia buona e condivisibile, anche se spesso non condivido il metodo polemico, irruento, sgrammaticato, pretenzioso, arrogante, ecc. So anche che fare il professionista non è facile, quindi pur non giustificando lo sfruttamento dei collaboratori dò atto che mandare avanti uno studio non è per tutti. Penso due cose:
- andrebbero ripristinati i minimi tariffari, con un limite anche sugli sconti applicabili; a quel punto i titolari di studio non avrebbero più scuse;
- il male assoluto non è la collaborazione con p.iva, ma il fatto che sia sottopagata.
In ogni caso mandare avanti il proprio studio di architettura basandosi sullo sfruttamento dei collaboratori è inaccettabile, almeno eticamente.
- andrebbero ripristinati i minimi tariffari, con un limite anche sugli sconti applicabili; a quel punto i titolari di studio non avrebbero più scuse;
- il male assoluto non è la collaborazione con p.iva, ma il fatto che sia sottopagata.
In ogni caso mandare avanti il proprio studio di architettura basandosi sullo sfruttamento dei collaboratori è inaccettabile, almeno eticamente.
Grazie per la tua opinione, la condivido e ho le stesse perplessità. La questione etica è indiscutibile, ma l'approccio è un po' naif, e questo non ne aiuta l'incisività.
Penso che finalmente qualcuno descrive le cose come stanno.
Penso che se gli ordini si occupassero di questi temi non ci sarebbe bisogno di quella pagina.
Il fatto che tutto venga portato avanti in una sorta di anonimato, spiega anche quanto è difficile esporsi su questi temi, senza diventare dei martiri, e venire tagliati fuori da un mercato del lavoro malato. Mentre chi viene individuato come disonesto, si indigna grandemente per l'esposizione mediatica, per poi continuare esattamente come prima, senza che niente cambi, senza nessun tipo di effetto.
Il modo in cui vengono trattati determinati argomenti può essere o meno condivisibile. Le modalità in cui vengono espressi determinati giudizi anche. Rimane il fatto che prima di loro questo dibattito non esisteva. Non esisteva qualcuno che se ne facesse carico.
Il fatto che ci sia anche questa voce, al netto delle opinioni, giudizi, modi, per me è solo positivo.
Penso che se gli ordini si occupassero di questi temi non ci sarebbe bisogno di quella pagina.
Il fatto che tutto venga portato avanti in una sorta di anonimato, spiega anche quanto è difficile esporsi su questi temi, senza diventare dei martiri, e venire tagliati fuori da un mercato del lavoro malato. Mentre chi viene individuato come disonesto, si indigna grandemente per l'esposizione mediatica, per poi continuare esattamente come prima, senza che niente cambi, senza nessun tipo di effetto.
Il modo in cui vengono trattati determinati argomenti può essere o meno condivisibile. Le modalità in cui vengono espressi determinati giudizi anche. Rimane il fatto che prima di loro questo dibattito non esisteva. Non esisteva qualcuno che se ne facesse carico.
Il fatto che ci sia anche questa voce, al netto delle opinioni, giudizi, modi, per me è solo positivo.
Li seguo dall'inizio e condivido posizioni e metodo.
Chiari e diretti, senza girare troppo intorno che è quello di cui abbiamo tutti bisogno : onestà e chiarezza.
Chiari e diretti, senza girare troppo intorno che è quello di cui abbiamo tutti bisogno : onestà e chiarezza.
Temo però che la loro voce, così posta, non arrivi. Non so quale esito si ottenga chiamando in causa i grossi studi: se questi non vogliono cambiare, le cose non cambiano. Mi pare, ma magari mi sbaglio, che non facciano nemmeno rumore, se non tra gli addetti. Moltissimi anni fa ho letto un interessante libro che riportava uno scambio epistolare tra due giovanissime, una palestinese e un'israeliana, Odelia Ainbinder. Quest'ultima ha scritto, tra le altre cose: "per cambiare il sistema bisogna essere dentro il sistema". Io credo che avrebbe più senso trovare un cuneo nel sistema, che agire di protesta al di fuori. Perché tra l'altro in questo caso il contorno è complesso: pensare che il problema siano gli architetti che assumono a partita iva e da lì, nell'impedirlo, passi la soluzione, mi sembra molto ingenuo. IMHO.
Sul che non arrivi non sono d'accordissimo, i giovanissimi segnalano gli sfruttamenti e le proposte indecenti e questo è già un buon modo per creare informazione e consapevolezza sul problema.
Gli ordini li ignorano volutamente poichè nessuno vuole scoperchiare il vaso di pandora (che poi è già aperto sotto gli occhi di tutti anche della politica). Onestamente anche volendo fare delle segnalazioni agli ordini in maniera diretta ti rispondono sempre spallucce quindi alla fine che si fa ?
Gli ordini li ignorano volutamente poichè nessuno vuole scoperchiare il vaso di pandora (che poi è già aperto sotto gli occhi di tutti anche della politica). Onestamente anche volendo fare delle segnalazioni agli ordini in maniera diretta ti rispondono sempre spallucce quindi alla fine che si fa ?
Li seguo anche io dall'inizio e, pur trovando che abbiano dei modi un po' troppo polemici nel dire e denunciare le cose, penso anche che proprio facendo così diano scalpore, arrivino alle orecchie di tutti e riescano in un'impresa che da troppi anni ormai è diventata impossibile: rendere note le condizioni di migliaia e migliaia di architetti nel mercato del lavoro italiano.
Purtroppo in un paese in cui si fa la legge e si trova subito l'inganno, queste modalità di esecuzione nonostante spesso non siano rispettose, siano più che mai necessarie perchè biosgna essere chiari, diretti e tempestivi, soprattutto con una generazione di architetti che ha vissuto il periodo d'oro e che oggi campa di rendita sfruttando le nuove generazioni piegate dalla mancanza di attenzione e tutele da parte di enti preposti a fare proprio questo.
Un appunto a @Adam Richman: il male assoluto è la mancanza di diritti, ossia il minimo insidacabile per sopravvivere e magari anche vivere, malattia, ferie pagate, maternità, le basilari tutele di un dipendente. Non dico gli straordinari pagati che non esistono ormai quasi per nessuno, ma quelle che ho citato sono la base della dignità umana.
Mi fanno ridere quelli che citano come scusa per i propri collaboratori a partita iva, il loro costo sul fatturato annuo e poi vai a vedere i loro bilanci e hanno fatturati di milioni o quasi. Ridicoli, sfruttatori seriali ed esseri inutili.
Purtroppo in un paese in cui si fa la legge e si trova subito l'inganno, queste modalità di esecuzione nonostante spesso non siano rispettose, siano più che mai necessarie perchè biosgna essere chiari, diretti e tempestivi, soprattutto con una generazione di architetti che ha vissuto il periodo d'oro e che oggi campa di rendita sfruttando le nuove generazioni piegate dalla mancanza di attenzione e tutele da parte di enti preposti a fare proprio questo.
Un appunto a @Adam Richman: il male assoluto è la mancanza di diritti, ossia il minimo insidacabile per sopravvivere e magari anche vivere, malattia, ferie pagate, maternità, le basilari tutele di un dipendente. Non dico gli straordinari pagati che non esistono ormai quasi per nessuno, ma quelle che ho citato sono la base della dignità umana.
Mi fanno ridere quelli che citano come scusa per i propri collaboratori a partita iva, il loro costo sul fatturato annuo e poi vai a vedere i loro bilanci e hanno fatturati di milioni o quasi. Ridicoli, sfruttatori seriali ed esseri inutili.
li seguo e penso abbiano ragione. i giovani fanno bene ad arrabbiarsi, perchè i vecchi non solo non hanno il coraggio di ammettere chiaramente che è vero , è drammatico e ci stanno marciando in tanti da tanto, e nemmeno l'interesse perchè finisca.
La loro pagina Instagram non è più accessibile, avranno fatto la stessa fine di archileaks ecc