Archi-e : [post n° 485675]

Consigli per giovane architetto

Buongiorno colleghi.

Cosa consigliereste ad un'iscritta all'albo da quasi 3 anni?

Mi sono laureata nel 2021, ho lavorato in uno studio full time a 1000 euro al mese e lontano da casa per due anni.
Sono andata via (sia per questioni economiche che per la lontananza da casa) e ho lavorato, sempre a falsa partita Iva, per un'impresa che fa ristrutturazioni chiavi in mano, 1200 euro al mese, per un anno e sono andata via per diversi motivi.

Ora lavoro part time da un architetto, due giorni a settimana e collaboro con un altro architetto sia lavorando da casa che in presenza quando serve, collaborazione a progetto.

La questione è: non sono soddisfatta, sia a livello economico che di tempo, non ho lavori per conto mio e spesso comunque lavoro anche nel weekend per questa collaborazione a progetto. Collaborazione che in realtà intendo chiudere una volta conclusa la parte di lavoro di cui mi sto occupando perché ho bisogno di un riscontro economico più immediato visto che abito da sola.

Ho iniziato un corso BIM ma lo finirò un po' forzatamente perché non so se è un ambito che m'interessa è comunque vedo che la figura di BIM Specialist è richiesta lo stesso a partita Iva anche se dovrebbe guadagnare meglio.
Non credo nemmeno di essere fatta per la libera professione, non ho conoscenze e non so "vendermi".

Non so cosa fare, economicamente è un disastro. Vorrei almeno un minimo di sicurezza economica.

Sto valutando i concorsi pubblici ma non so se sarei capace poi di lavorare per la PA.
L'insegnamento è un percorso lungo.

Già sto valutando di chiudere la partita IVA e alle brutte cambiare totalmente ambito di lavoro.

Aggiungo che abito a Roma e ho 32 anni.

Accetto consigli, grazie.
Francesco :
Ciao Archi-e,
sei nella situazione di molti e come sempre mi permetto di suggerire di cambiare prospettiva del lavoro ossia se hai la disponibilità e la conoscenza di un'altra lingua..parti e vai all'estero! Inghilterra, Danimarca..io vivo in Francia ed anch'io sono emigrato in cerca di 'fortuna e gloria" ma da me se non conosci il francese è veramente difficile..andare all'estero ti permette di essere maggiormente valorizzata perchè l'istruzione degli architetti italiani e superiore e ben valutata..poi potresti trovarti in situazioni diverse e più accattivanti con stimoli sul lavoro veramente importanti..percio' pensaci..sbircia..iscriviti a gruppi di italiani su facebook che sono all'estero e chiedi informazioni e suggerimenti... Ciaoo Francesco
Adam Richman :
Ciao, io sono entrato nella PA per disperazione dopo 10 anni di p.iva. La burocrazia è tanta, ma è tanta anche per professionisti e imprese... Essendo tu a Roma dovresti avere molta "scelta" a livello di concorsi, anche per enti che pagano meglio dei Comuni. Certo in molti casi lavorare nella PA può essere noioso, ma è un aspetto soggettivo.
ivodivo :
@Francesco_Scusa ma io non ne posso più di quelli che osannano il nostro lavoro all'estero....
Sono completamente d'accordo che fare esperienze nuove e diverse arricchisce il proprio bagaglio personale e ti fa conoscere nuovi modi di pensare la professione e la vita, ma non ditemi che a livello economico ci sia il Bengodi perchè non è così.
Quando si parla di Inghilterra, Svizzera, Germania è chiaro che ci si riferisce a Londra, Berlino, Francoforte, Zurigo, Berna, non di certo paeselli della Renania o baite in mezzo alle Alpi. Ebbene, sapete qual è il costo della vita in queste città? Provate a gugolare e capirete che avere stipendi da 4000 €/mese è il minimo per sopravvivere.
Ho un amico che fa il frontaliere Italia/Svizzera, vive in Italia ma lavora in uno studio svizzero, questo sì che è un ottimo compromesso ma, proprio per questioni legate al costo della vita, il suo stipendio ha delle decurtazioni, previste per legge, rispetto a chi vive in Svizzera.
Francesco :
Ivodivo, oggettivamente hai ragione, ma hai la possibilità di organizzarti la vita inizialmente andando a convivere con altri ragazzi nella stessa tua condizione di vita e poi ti organizzi al meglio.
Io vivo in Francia ed i costi rispetto a quelli del sud di cui sono originario sono nettamente superiori ma lo stato aiuta. Io ho aperto prima del covid una società e lo stato e delle associazioni mi hanno aiutato..per legge tutti i laureati campo architetti o orchietti di interni hanno minimo salario di 1100 euro netti!(io mai avuto questa retribuzione dopo la laurea!). Percio' si andare all'estero ci sono spese maggiori della vita ma sei considerato meglio come retribuzione e puoi fare progetti interessanti ed accattivanti..In Italia all'inizio della mi attività ero disegnatore "legato" ad una sedia e non potevo fare nulla di più o vedere nessun cantiere.. Qui invece ti fanno partecipare ai progetti..percio' se fattibile bisogna provare e cercare una propria entità progettuale in altro ambiente e chissà avendo esperienza estera rientrare in qualche studio italiano potendo vendersi con esperienza europea! Bisogna provare...
Ciao
Francesco
nevermind :
Dipende da cosa cerchi, soldi o fare la libera professione?
Io comunque lavoro come bim specialist in un'impresa come dipendente trasfertista qui in italia, il mio stipendio di 2k netti li vedo ogni mese, certo non sono ''libero'' di decidere come o cosa vorrei fare nei progetti ma ho comunque la soddisfazione di lavorare in grossi cantieri e di veder cresce opere più o meno complesse.
Io fossi in te punterei alle grosse imprese di costruzione, webuild, astaldi, fsi, percassi, etc... che sono le uniche realtà dove ci sono importanti flussi di cassa che permettono di remunerare bene i propri dipendenti.
Archi-e :
Credo di aver capito che la libera professione non faccia per me. Non voglio fare soldi a palate, vorrei avere il giusto per vivere senza ansie e riuscire a mettere qualcosa da parte. Grazie del consiglio, vedrò se puntare sul Bim (anche se vedo per lo più annunci sempre a partita Iva nel campo, almeno nel Lazio) o prendere la strada dei concorsi pubblici.
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