O'Lamiento : [post n° 486918]

Pentimento laurea in architettura

Quanti di voi si sono pentiti della laurea in architettura, in relazione anche ai confronti con amici e conoscenti senza laurea oppure laureati in altro che godono di stili di vita migliori?
ArchiFra :
eccomi. pentimento dovuto solo ed esclusivamente appunto alla questione economica.
davide :
presente!
avrei voluto fare brera proseguendo l'indirizzo artistico, ma mi sono fidato di persone adulte, sbagliando
Giancarlo P. :
Per il tempo dedicato? Pentito della Laurea Magistrale a Ciclo Unico: 7 anni di sacrifici della mia famiglia; frontali miei ripetuti contro Analisi Matematica I, Scienza delle Costruzioni, e Composizione Architettonica III, che mi impedivano accedere agli esami successivi; notti insonni per consegne che i docenti non guardavano neanche; freddo e pioggia in alcune aule, ed obbligo di pantaloni lunghi in altre aule con umidità e temperature da Caraibi; e tutto ciò per gettare la spugna, preferendo piuttosto trasferire i 28 esami approvati alla Triennale in Scienze dell'Architettura, pur di avere un pezzo di carta in mano (altri colleghi miei sono arrivati a 8-9 anni, senza neache la pergamena...)

Per l'offerta lavorativa? Pentito di essere passato alla Triennale in Scienze dell'Architettura, perché "A che mi serve assumere un Triennale per 800 euro a nero, quando per 800 euro a nero posso avere un Magistrale?"; perché tutti gli annunci di WeBuild, anche quando sono ruoli senza Responsabilità Progettuali (es: BIM Coordinator, Pilota di Droni, etc), pretendono di default la Laurea Magistrale; perché non esistono più bandi da Supplente delle superiori, senza una Laurea Magistrale.

Per gli effetti sulla mia vita? Finalmente, Soddisfatto: un anno di Erasmus che mi han fatto capire come tutto il mondo sia paese, 3 anni di Casa dello Studente che mi han fatto accettare che venivo da una famiglia economicamente e mentalmente migliore di quel che pensavo, 2 anni di GEG-ESN dove ho trovato una persona molto importante, sei mesi di CINDA che mi han spinto a redarre una tesi eretica sulle prestazioni termo-igrometriche di stratigrafie tipiche del tessuto edilizio nostrano ("E dove sono le sue piante e rendering?" "Quali piante e rendering?" [Seguono 35 pagine di grafici e tabelle]), sei mesi di 1000km settimanali in regionale che mi han dato lo slancio finale per consegnare la tesi; e 4 anni di continua maturazione in Messico, da un ruolo di Modellazione BIM, a BIM Specialist, a Leader VDC
Ily :
Pentita?
Forse si. Perché NON MI PIACE fare l'architetta, infatti quando posso faccio altro, pur usando il titolo.
Però... però la laurea in architettura mi ha fornito le competenze di base che sono fondamentali per il mio lavoro. Il resto l'hanno fatto il liceo classico (uso spesso il latino e qualche volta perfino il greco per lavoro), il master (inaccessibile senza laurea in architettura) e la mia passione innata per la storia e l'archeologia, e tanti anni di studio sul campo e sui libri, da autodidatta.
Sono felice? Del lavoro si, da morire. Dei soldi... stendiamo un velo pietoso.

Rifarei architettura? Non lo so. Con il senno di poi, forse sceglierei la laurea quinquennale in restauro (che resta il mio sogno). Però è anche vero che di architetti che capiscono davvero il costruito storico non è che ce ne siano tanti, mentre di restauratori invece si. E ci sono pochissimi architetti che riescono a mettere insieme la parte strutturale e la comprensione delle decorazioni...
Quindi tutto sommato sono comunque utile alla causa, posso sfogarmi con i corsi e le consulenze che amo e interagire proficuamente con gli archeologi in cantiere. Ma quando mi scambiano per restauratrice, sono felice.
Ily :
Come hai fatto a non passare un esame di Progettazione?
A me è capitato di passarne uno con 20 (con il professore che disse: signorina, le darei 20, ma sicuramente rifiuterà quindi ci vediamo al prossimo appello... E io: Venti va benissimo, ecco il libretto!) ma di essere bocciata mai...

Odio la progettazione, l'ho odiata dal primo esame di progettazione, aria fritta e minchiate a rotella (era il 2000, Laboratorio di Progettazione 1, la casa frattale e la casa a macchia d'olio, ma vaff!!! Ah si, e la casa dell'istruttore di fitness, in duplex ma solo con pertica e scala di corda: @#%&€£).

Anche io ho fatto una tesi eretica: sugli intonaci decorati del centro storico di Siena, valutata da una commissione di progettazione perché ero l'unica a portare restauro. Sollevano le tavole (12 A1 a colori), sfogliano il libro della tesi, sfogliano gli altri tre tomi con tutte le schede dei fronti censiti (284, DUECENTOTTANTAQUATTRO), guardano perplessi, e dicono: "si, è un bellissimo lavoro, ma questa è roba da accademia di belle arti [detto con un tono svalutante, come se la laurea magistrale in restauro fosse robetta] non da laurea in architettura. E' poco progettuale, le tesi in restauro si fanno sugli edifici. Le diamo 7 punti su 8 per questo motivo".

Però da quella tesi sono cominciati i miei studi, il mio amore viscerale per le decorazioni e le superfici decorate (di qualunque tipo) che mi ha portato a fare consulenze e soprattutto analisi preliminari. Si, so fare i progetti i restauro (su manufatti e superfici decorati) e so anche fare semplici progetti architettonici, ovviamente. Dico "semplici" perché non sarei in grado di fare le classiche cose "da architetto" (né mi interessa farle, se non in casi molto specifici come interventi di recupero su edifici tradizionali).
Kia :
Leggo questo post al termine di una giornata veramente deludente.....Che dire? Ultimamente sono molto amareggiata e penso che non ne sia valsa la pena né economicamente né proprio per l'ambiente che in alcuni casi è allucinante
unfor :
Io, pentitissimo. Era meglio fare il perito elettronico.
Albo :
Con il senno di poi avrei preferito qualcosa di più tecnico tipo ingegneria
@archyr :
Sono almeno vent'anni che mi pento, sia dal punto di vista professionale che economico. Purtroppo ho dato retta a quanti (non avendolo) sostenevano che il pezzo di carta fosse sempre utile. Per la mia generazione si poteva benissimo fare a meno della laurea; nei tempi moderni mi limiterei ad una triennale mediante spendibile.
rebe :
Mi pento ogni giorno della scelta fatta, sia economicamente sia soprattutto professionalmente. Ovviamente se avessi saputo a cosa andavo incontro non avrei mai frequentato architettura. Certamente, se me lo chiedessero, non consiglierei a nessuno di frequentare questa facoltà.
unfor :
Per quanto mi riguarda non è solo un discorso economico, che comunque incide. E' proprio la professione che conduce alla follia, oltre alle norme che cambiano spessissimo e sono sempre in contrasto tra loro, ormai non sopporto più ogni tipo di modifiche ai progetti, varianti, mi mandano fuori di testa.
sclerata :
anche io pentita. a livello economico in primis, non mi posso permettere quasi un cavolo dalla macchina (la mia ha 16 anni) ad una casa come la vorrei (chi me lo fa un mutuo?).
poi a livello umano a volte è veramente degradante, nella migliore delle ipotesi sono un passacarte.+
Sono competentissima in una cosa, che mi frutta briciole, mi piace e sono anche bravina delle ristrutturazioni, di nuovo da zero ho progettato solo 1 villa anni fa ma poi mai più capitato proprio anche a causa di committenti piuttosto miseri culturalmente, non economicamente
(più sono ricchi e meno vogliono spendere, a me capitano solo questi... come sarà?)

Diciamo che ho delle belle competenze ma mi manca tutto il resto, il sapermi vendere, la faccia come il didietro... e le spalle coperte.
Non è la mia vita, arrivata a sto punto della mia esistenza (44 anni) farei anche volentieri altro, basta che sia pagato decentemente.

Col senno di poi, medicina, non mi impressiona nulla, avrei fatto probabilmente l'anatomopatologa.
Archignere o ingegnetto :
Io per puro caso ho fatto edile-architettura (all'open day dell'universita' avevo inteso fosse una branca di architettura come fosse ambientale o altro) che e' un'arma a doppio taglio in molti ambiti ma che grazie a quel 'ing.' fa sembrare il curriculum piu' sgargiante.
Ho pensato anche io molte volte che per il lavoro che faccio ora avrei potuto studiare altro ma l'importante e' aver potuto studiare... l'importante e' studiare e basta e poter avere il privilegio di passare anni in cui nel frattempo si possono conoscere tante persone e fare tante esperienze. Il rammarico forse nasce principalmente dal ritorno economico e dalle condizioni lavorative in generale e qui se ne puo' parlare. Purtroppo il costo maggiore di uno studio di progettazione sono i compensi/"stipendi" verso i collaboratori e indovida dove si va a cercare di tagliare i costi per prendere lavori e per fare piu' soldi?
Non ti crogiolare nell'idea che ormai hai fatto la scelta sbagliata: vedo in aziende persone pagate davvero molto bene per fare letteralmnente il nulla quindi se cerchi di cambiare rotta e hai cazzimma, pazienza e fortuna puoi sicuramente trovare una situazione piu' soddisfacente. Tieni in conto che la fortuna e' molto aiutata dalla costanza nel perseguire i tuoi obiettivi perche' saprai quale treno prendere quando passera' il tuo
Mary :
Avrei senza ombra di dubbio scelto lettere con indirizzo storia dell’arte, ma si sa, se i tuoi ti dicono che con architettura un mestiere ce l’hai, dai retta a loro… che sbaglio…
Ora sto mettendo in discussione tutte le scelte fatte, ma tant’è.. mi rimane la passione x l’arte, e di sicuro so consigliare la signora Maria sui quadri da appendere in casa!
Sdrammatizziamo va..
Adam Richman :
Ci sono architetti (non molti) che guadagnano bene, anche entro i 40 anni: ad es. dirigenti pubblici o dipendenti/collaboratori di imprese o aziende (GDO, investitori immobiliari, catene alberghiere, ecc.). Certamente occorre pragmatismo subito dopo la laurea, mettendo subito da parte le velleità creative spesso alla base dell'iscrizione ad Architettura.
Giancarlo P. :
@Ily, più che altro il frontali continui di Composizione III si son dati per lo scollamento del gruppo: uno ha lasciato l'UniGe, l'altro è passato a barman, ed io ero ossessionato dalla ricerca insistente del 18 in Analisi I... Peccato però, perché era su una proposta di Pista Ciclabile e trasformazione degli edifici di stazione, lungo la tratta abbandonata Sarzana FS - Ponzano FS - Terrarossa FS, e col futuro barman ci siam goduti varie avventure, tra cui i rilievi fotografici a suon di falcetto e scaccia-zanzare, e la possibilità di toccare con mano planimetrie ingiallite redatte su un supporto a me sconosciuto (Carta cerata? Semi-trasparenti - oggi "layers di AutoCad" - ingialliti dal tempo?), in quel degli Uffici FS a Pisa. Il piacere di averci messo tanto, ed alla fine, abbandonarlo, è che quel progetto è divenuto realtà, ad opera di altri studi, sulla tratta Aulla-Terrarossa, e stanno già cercando di unirlo al tratto esistente della Ciclabile del Canale Lunense.

Chapeau per le nostre tesi eretiche :)
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