Mi è stato appeno richiesto di redigere un ACE per un atto di compravendita che verrà stipilato domani con apposita clausola di impegno da parte del venditore di presentare l'ACE entro 3 mesi. Questo perchè l'ACE è stato espressamente richiesto dall'acquirente.
L'appartamento (80mq) risale algi anni 70 senza ristrutturazioni sucessive. Quindi sicuramente calsse G.
Come devo comportarmi?
Devo dire al venditore che in realtà potrebbe rilascire lui una dichirazione in cui afferma che l'appartamento è in classe G?
Inermes : [post n° 205757]
ACE classe G
stai chiedendo se la tua buona coscienza dovrebbe farlo?
il libero arbitrio serve a questo. la legge nn ti obbliga a farlo: decidi tu.
il libero arbitrio serve a questo. la legge nn ti obbliga a farlo: decidi tu.
scarico di coscienza...
L'acquirente ha espressamente richiesto un ACE. In esso, oltre al consumo calcolato in maniera corretta, vi sono anche delle indicazioni precise su come intervenire per migliorare - anche sensibilmente - la situazione. Un'autodichiarazione non contiene queste indicazioni, e definisce genericamente l'edificio in classe G, senza dire se potrebbe scavalcare e andare in classe F con qualche modifica o se è da ristrutturare in maniera più profonda. Sinceramente se fossi l'acquirente non mi accontenterei di avere un'autodichiarazione, con queste premesse. L'ho richiesto per contratto, mi dà più informazioni, perché rinunciarvi?
L'acquirente ha espressamente richiesto un ACE. In esso, oltre al consumo calcolato in maniera corretta, vi sono anche delle indicazioni precise su come intervenire per migliorare - anche sensibilmente - la situazione. Un'autodichiarazione non contiene queste indicazioni, e definisce genericamente l'edificio in classe G, senza dire se potrebbe scavalcare e andare in classe F con qualche modifica o se è da ristrutturare in maniera più profonda. Sinceramente se fossi l'acquirente non mi accontenterei di avere un'autodichiarazione, con queste premesse. L'ho richiesto per contratto, mi dà più informazioni, perché rinunciarvi?
x trilly - be, si, la domanda è un po' questa... ma soprattutto voi come vi comportate? Vi siete trovati in questa situazione?
x roby-costa - In questo caso c'è la richiesta esplicita dell'acquirente quindi non si scappa. Inoltre ne ho parlato con il notaio (è lui che mi chiama), mi ha lasciato carta bianca.
Ma in un'altra situazione? Cone altre persone? con altri notai?
Come vi siete comportati voi?
x roby-costa - In questo caso c'è la richiesta esplicita dell'acquirente quindi non si scappa. Inoltre ne ho parlato con il notaio (è lui che mi chiama), mi ha lasciato carta bianca.
Ma in un'altra situazione? Cone altre persone? con altri notai?
Come vi siete comportati voi?
Se fossi in te gli prospetterei questa soluzione, se poi lui vuole un attestato rilasciato dal professionista allora glielo fai. E' sinonimo di professionalità informare il cliente di soluzioni che gli facciano risparmiare, tu devi fare il suo interesse! Se deciderà x l'autocertificazione questo comportamento ti ripagherà: probabilmente tornerà da te se avrà da fare qualche altro lavoro e poi non dimenticare il passaparola, è la migliore pubblicità!
..non è una decisione facile..però anch'io sono d'accordo con Giuly:) Ormai si lavora "quasi solo" con il passaparola ed io fino ad ora sono stata premiata..).Il problema è nella stesura del decreto che ci mette in condizioni di riflessione.
Grazie Giuly e Dori, il mio istinto è stato quello.... ma in certi periodi è anche difficile rinunciare all' "uovo oggi".
Cmq oggi ho parlato con il mio secondo incarico post Linee Guida... in accordo con il notaio hanno preferito avere la certificazione, pur sapendo della possibilità di ovviare.
In questi due casi c'è in antrambi la richiesta esplicita.
Grazie a tutti
Cmq oggi ho parlato con il mio secondo incarico post Linee Guida... in accordo con il notaio hanno preferito avere la certificazione, pur sapendo della possibilità di ovviare.
In questi due casi c'è in antrambi la richiesta esplicita.
Grazie a tutti