Salve vi scrivo per un vostro consiglio premetto che non voglio mettere in dubbio il professionista ma ho bisogno di sapere da voi se sia tutto nella norma.
Ho cambiato caldaia e mi sono avvalsa della detrazione al 50% ho contatto l’architetto prima di inizi lavori,architetto che mi è stato consigliato da conoscenti che avevano dovuto eseguire la stessa pratica,al primo colloquio telefonico mi fa presente i documenti di cui ci sarà bisogno tra cui documenti catastali non specificati (niente preventivo) e mi dice di stare tranquilla che avrebbe fatto pratica entro fine anno. Finiti i lavori la contatto pensando di avere un appuntamento per portargli tutti documenti che avevo già pronti ma mi dice di scannerizzare tutto e mandarli via email al che faccio quello che mi ha detto anche mettendoci ore non avendo scanner e dovendo avvalermi di mezzi altrui pagando fatto tutto invio email e gli scrivo un sms su whatsapp in cui l’avviso che avevo provveduto a mandargli documenti al che non mi risponde dopo quasi un mese di attesa non ricevo risposta allora decido di ricontattarla mi dice che mi manderà un email in giornata in cui mi richiedeva documenti che gli avevo già mandato (cosa che mi ha fatto dubitare che i pdf inviati non li avesse neanche guardati) e mi richiede dati catastali senza nessuna specifica io dopo ricerche di documenti non riuscendo a capire ciò di cui aveva bisogno la ricontatto per sapere allora specificatamente quali voleva finalmente riesco a capire solo che il foglio da lei indicato non lo trovavo alla fine ho dovuto risalire io al rogito dell’immobile e gli ho allegato anche questo oltre rimandargli di nuovo tutti i documenti precedentemente inviati.Dopo giorni aspettando una risposta le scrivo per sapere se aveva ricevuto email mi risponde mandandomi “fax simile” pratica e chiede a me di controllare se giusta (lei aveva tutte schede vecchia e nuova caldaia) al che per fortuna mi accorgo di due errori e glie li faccio presenti mi dice allora correggo e mi manda la fattura e mi dice mi esegua il pagamento e io poi invio la pratica.
Ho eseguito il giorno dopo il pagamento e gli ho mandato screen bonifico(siccome so che a volte ci possono volere alcuni giorni per visualizzarlo sul conto) peccato che non ho avuto nessuna risposta dopo il pagamento ho aspettato alcuni giorni e riprovato a ricontattarla ma visualizza e non risponde..
È stato svolto normalmente il lavoro? Posso stare tranquilla che entro fine anno mi manderà la pratica oppure dovrei preoccuparmi?
Vi ringrazio anticipatamente non ho mai dovuto occuparmi di queste pratiche e non riesco a capire se siia in linea con il lavoro il suo comportamento,vi ringrazio anticipatamente e vi auguro una buona giornata e un buon lavoro!
Distinti saluti
Laura : [post n° 454866]
Pratica Enea
Per quanto la questione sia esposta da un solo punto di vista, leggo probabilmente poco "interesse" (diciamo così) nell'espletare questa pratica, giacché trattasi di un servizio di assistenza generalmente non dovuto in quanto, salvo accordi specifici ed economici, spetta sempre al committente provvedere a quanto segue:
- ricercare e fornire la documentazione in suo possesso: il collega doveva certamente essere più specifico, ma non posso entrare nel merito di un "metodo" che per quanto discutibile non riflette un obbligo specifico;
- inviare la comunicazione (scheda) dell'intervento all'ENEA: al massimo visto che si parla sempre di questioni fiscali, sarebbe opportuno incaricare un commercialista piuttosto che un tecnico; Tuttavia personalmente se prendo un impegno lo porto al termine, seppur mi premunisco di stipulare preliminarmente anche ad un semplice assenso, un accordo quanto mai solo verbale e per telefono (in questo caso, il non aver concordato un incarico scritto, è valutabile come la solita "leggerezza" da entrambe le parti);
Sulla presenza di errori non posso certo esprimermi senza avere a riguardo il caso specifico.
Dunque partiamo dal presupposto che si sarebbe dovuto stipulare un incarico formale, predisposto ed accettato un preventivo e solo dopo il pagamento alla consegna, come (questo) giustamente richiesto dal professionista, provvedere all'invio definitivo.
Da parte sua non poteva fare altro che "sperare" nella professionalità del tecnico incaricato, laddove purtroppo è sempre un rapporto di reciproca fiducia: tuttavia ad oggi possiede un'arma a suo vantaggio costituita dal fatto che nonostante abbia (per quanto afferma e sia da verificare) ottemperato ai propri doveri di committente (inviare il pagamento e sollecitare il tecnico), salvo cause non da esso imputabili, l'irreperibilità dell'architetto costituisce certamente violazione delle norme deontologiche e di buona pratica professionale.
Quanto alla perdita delle detrazioni, spetta al consulente fiscale fornirLe tutte le valutazioni del caso, qualora non si fosse adempiuto all'obbligo di comunicazione entro i termini (90 giorni dalla fine lavori).
Ripeto che lo sforzo di questa risposta riflette l'impossibilità di conoscere anche la versione dell'altra parte interessata alla vicenda.
- ricercare e fornire la documentazione in suo possesso: il collega doveva certamente essere più specifico, ma non posso entrare nel merito di un "metodo" che per quanto discutibile non riflette un obbligo specifico;
- inviare la comunicazione (scheda) dell'intervento all'ENEA: al massimo visto che si parla sempre di questioni fiscali, sarebbe opportuno incaricare un commercialista piuttosto che un tecnico; Tuttavia personalmente se prendo un impegno lo porto al termine, seppur mi premunisco di stipulare preliminarmente anche ad un semplice assenso, un accordo quanto mai solo verbale e per telefono (in questo caso, il non aver concordato un incarico scritto, è valutabile come la solita "leggerezza" da entrambe le parti);
Sulla presenza di errori non posso certo esprimermi senza avere a riguardo il caso specifico.
Dunque partiamo dal presupposto che si sarebbe dovuto stipulare un incarico formale, predisposto ed accettato un preventivo e solo dopo il pagamento alla consegna, come (questo) giustamente richiesto dal professionista, provvedere all'invio definitivo.
Da parte sua non poteva fare altro che "sperare" nella professionalità del tecnico incaricato, laddove purtroppo è sempre un rapporto di reciproca fiducia: tuttavia ad oggi possiede un'arma a suo vantaggio costituita dal fatto che nonostante abbia (per quanto afferma e sia da verificare) ottemperato ai propri doveri di committente (inviare il pagamento e sollecitare il tecnico), salvo cause non da esso imputabili, l'irreperibilità dell'architetto costituisce certamente violazione delle norme deontologiche e di buona pratica professionale.
Quanto alla perdita delle detrazioni, spetta al consulente fiscale fornirLe tutte le valutazioni del caso, qualora non si fosse adempiuto all'obbligo di comunicazione entro i termini (90 giorni dalla fine lavori).
Ripeto che lo sforzo di questa risposta riflette l'impossibilità di conoscere anche la versione dell'altra parte interessata alla vicenda.