scusate ma a mio parere non è giustificabile questo spostamento di persone da una città all'altra....per un semplice motivo...l'esame è di STATO quindi dovrebbe essere uguale in tutte le regioni e in tutte le città d'Italia...esattamente come accade per l'esame di Maturità...tracce uguali a livello nazionale....questo evita esodi inutili e soprattutto evita il dubbio di facili scappatoie. In più a mio parere la correzione dovrebbe essere fatta come quella degli avvocati: ovvero viene estratta la commissione che corregge...se ho fatto l'esame a roma, per esempio, può essere estratta milano per la correzione. in questo modo a mio avviso si garantiscono criteri di imparzialità ed oggettività nelle correzioni....1 perchè la traccia non è decisa dalla commissione che l'esamina e quindi non viene vista come unica soluzione giusta quella delle menti che l'hanno ideata e ...2 più importante si evitano raccomandazioni, perchè non sapendo dove il mio compito verrà corretto non posso chiedere a nessuno di metterci un occhio di riguardo.
Un ultimo commento va alle tracce...che a mio parere devono trattare obbligatoriamente di problematiche attuali, contemporanee, e non tematiche degli anni 70 come accade ora..con queste fissazioni sulle tipologie....un'architetto che viene abilitato nel 2011 dovrebbe dimostrare di dare risposte concrete a tematiche di vera sostenibilità, di impatto ambientale, di contesto urbano ad esempio....perchè questo deve fare nell'immediato...e non come per esempio è successo a Roma richiedere di progettare un'edificio residenziale in linea di quasi 80m su un lotto 30x100m (tipologia ormai ritenuta fallimentare) su pilastri (un piano terra che sia una folla di pilastri a cosa mi serve, non ci nascono piante...può solo diventare uno spazio critico...non risolto...come la periferia di Roma ne è piena) e in più chiedere che l'edificio sia ecocompatibile (un edificio di 80m come fa ad essere ecocompatibile) ed infine chiedere addirittura la progettazione delle aree verdi (dove sul tetto?...non ne rimane altro spazio!) un architetto secondo me nel 2011 si dovrebbe rifiutare di progettare un edificio del genere anche se il committente che glielo richiede sia l'ultimo sceicco arrivato.
cia : [post n° 267672]
Perchè tanta gente si sposta? perchè tanta disparità?
mi trovi completamente d'accordo. Oltretutto disegnare il tutto al 200 e al 50 oltre che non una ma 2 relazioni di cui lo strutturale.. è davvero cattivo. E trovo anche assurdo andare fuori a fare l'esame di stato!
Condivido pienamente ogni tua parola, il problema non siamo noi giovani ma i vecchi baroni e vecchi professionisti che decidono il nostro futuro, io sono consapevole che un esame è utile a tutta la nostra professione in termini di garanzia di qualità del nostro lavoro e garanzia per i committenti, bisogna solo cambiare il metodo in cui ci valutano o decidono per noi, ma il problema e che se cambiano i metodi e le tipologie delle prove noi siamo in grado di farle, ma i commissari che generalmente sono in commissione sono in grado di capire le nuove tematiche e gli sviluppi dell'architettura?....per alcuni ho i miei dubbi, vi dico solo una cosa al'ultima sessione, non dico dove, ci hanno fornito una pianta fuori scala, tra il 500 e il 1000 a detta del presidente della commissione, sapete la risposta alla nostra richiesta di sapere la scala esatta qual'è stata la risposta?........"fate come nella professione quando non avete i dati andate a occhio"
IO NEL MIO LAVORO SE NON HO LE DIMENSIONI FACCIO UN RILIEVO EPPOI LO STAMPO IN SCALA!!!!!!!!!!!
IO NEL MIO LAVORO SE NON HO LE DIMENSIONI FACCIO UN RILIEVO EPPOI LO STAMPO IN SCALA!!!!!!!!!!!
Che l'esame di STATO per architetti si svolga con temi uguali in tutte le sedi è impossibile, stante le notevoli differenze morfologiche e normative a livello locale (L.R. - P.R.G. - R.E.- ecc.).. non può essere quindi assolutamente paragonabile ad un esame di maturità, o ad un esame da notaio o avvocato, poiché per loro fortuna, le norme afferenti le loro professioni (salvo che per le sentenze del TAR), sono uguali in tutta Italia, le regole per scrivere una relazione o un tema idem, salvo che non passi un giorno la scrittura dialettale, paragonabile alle peculiarità morfologiche dei vari comuni... Questa cosa poi che tutti i promossi sarebbero raccomandati o figli di papà, qualifica per quel che è chi lo afferma, e su questo forum ogni 6 mesi, in concomitanza dei risultati c’è il solito “mantra” recitato dai bocciati..anche il moderatore, in maniera ufficiale, in risposta ad una protesta per la cancellazione di un post, spiegava che o si hanno prove(e si denunciano nelle sedi competenti), o son chiacchiere da bar.. Ma la cosa che più mi incuriosisce del post introduttivo di “CIA” sono le affermazioni successive, che mi piacerebbe giustificasse con qualche citazione pertinente. Per capirci, ma chi lo ha detto che oggi la casa in linea è fallimentare? Moltissimi concorsi di edilizia sociale, Italiani e stranieri, continuano a utilizzare (e a premiare) le 3 canoniche tipologie (Torre, Linea tradizionale o a ballatoio, Schiera, con alcune contaminazioni) che ti fanno tanto ribrezzo..forse tu volevi, nella migliore tradizione “progressista” universitaria, le “case nomadi” che sembrano aver tanto successo in certe università? Io però ancora non le ho viste come tipologia prevalente del panorama delle realizzazioni terrestri, salvo limitatissime realtà africane ed asiatiche… E poi una casa in linea non può essere ecocompatibile? Se dal dizionario il significato della parola è “che risulta compatibile con le esigenze di tutela dell'ambiente circostante” perché non lo può essere? E chiedere la progettazione delle aree verdi è un problema, o forse la soluzione, tra le righe? Forse che l’area di risulta rispetto alla sagoma dell’edifico dobbiamo asfaltarla per forza, o si possono realizzare parti verdi di alta valenza “micro paesaggistica”, stante anche l’obbligo normativo del rispetto della superficie filtrante? E un tetto verde fa così schifo? O “verdura” sulle facciate, sia nel senso di pareti verdi (quelle di testata, che dovrebbero essere cieche, per le regole tipologiche, salvo le finestre dei bagni) o sui balconi/logge, come nelle realizzazioni prima di Emilio Ambasz, e poi anche, tra gli Italiani, ad esempio di Boeri, con il bosco verticale?..Ma quello che fa più ridere, del tuo post, è l’ultima affermazione, che a me fa pensare che o sei un figlio/a di papà, che non ha bisogno di lavorare, o che non ti sei ancora reso/a conto di cosa ti aspetterà, nella vita reale..vorrei proprio vederti a rifiutare certi incarichi, se mai sarai uno/a dei pochissimi fortunati che a “causa di un committente con quattro soldi, che crede in te”, avrà la fortuna di progettare delle nuove costruzioni di un certo peso volumetrico e rilievo …
allora impediamo il migrare di orde di laureati in cerca di abilitazione verso sedi più benevole con percentuali più alte rispetto agli iscritti, inserendo la norma che se sei residente a Milano ti abiliti a Milano, se risiedi a Palermo idem e così via! Una proposta gettata lì, magari stupida..........
Io sono favorevole all'esame di stato nonostante l'abbia sostenuto tre volte, e forse in nessuna delle tre ho svolto un esame sufficiente sinceramente, ma contesto i numeri che escono fuori puntualmente ad ogni sessione, 12/15% di ammessi ad Alghero e oltre in 60% in altre sedi!Non sono un matematico non mi intendo di statistica ma anche uno scemo capirebbe che c'è qualcosa che non và, perchè chi decide per noi non apre gli occhi?Leggo continuamente articoli di giornali, interviste alla radio, tv, che parlano di noi giovani come futuro del nostro paese della nostra professione, ma non vedo un azione concreta che ci metta nei panni di poterci costruire il nostro futuro. Sono amareggiato ma non abbattuto, continuo a studiare, aggiornarmi, impegnarmi, ma pretendo dalle nostre istituzioni lo stesso impegno, che ci provino come ci proviamo noi!voglio dare un esame di stato pulito, sicuro che se non lo passo è solo per colpa mia, non mi sembra di chiedere troppo!
Io sono favorevole all'esame di stato nonostante l'abbia sostenuto tre volte, e forse in nessuna delle tre ho svolto un esame sufficiente sinceramente, ma contesto i numeri che escono fuori puntualmente ad ogni sessione, 12/15% di ammessi ad Alghero e oltre in 60% in altre sedi!Non sono un matematico non mi intendo di statistica ma anche uno scemo capirebbe che c'è qualcosa che non và, perchè chi decide per noi non apre gli occhi?Leggo continuamente articoli di giornali, interviste alla radio, tv, che parlano di noi giovani come futuro del nostro paese della nostra professione, ma non vedo un azione concreta che ci metta nei panni di poterci costruire il nostro futuro. Sono amareggiato ma non abbattuto, continuo a studiare, aggiornarmi, impegnarmi, ma pretendo dalle nostre istituzioni lo stesso impegno, che ci provino come ci proviamo noi!voglio dare un esame di stato pulito, sicuro che se non lo passo è solo per colpa mia, non mi sembra di chiedere troppo!
Ma il problema sta ad alghero che fa passare il 12% dimostrando quindi di far laureare "incapaci" o nelle altre sedi con una % piu´ alta?
forse andrebbero analizzati meglio i perchè di certi numeri..secondo me innanzitutto dovuti, per Aversa, ad una continuità nelle tematiche che aiuta la preparazione, senza inoltre alcun cenno di contesto, che in certe condizioni può ulteriormente aiutare..secondo aversa è molto vicino a Roma, e a Roma esistono almeno 3 studi che organizzano corsi di preparazione (oltre quanto organizzato dall'ordine), ed hanno in Aversa, mi dicono, una sede privilegiata d'esame.. terzo, l'università è cambiata, sempre più in peggio secondo me, con livelli di impreparazione unici, l'esame di stato al contrario è stato reso più difficoltoso, aggiungendo alla prova grafica, che dovrebbe comunque valutare delle minime capacità progettuali del candidato, relazione e tema di cultura generale legata all'architettura( che poi significa una volta storia, una volta leggi, una volta procedure, ecc) quindi invece di protestare cambiamenti che comunque hanno vissuto tutti, compreso me 16 anni fa, tanto varrebbe rimboccarsi le maniche e studiare di più..
Ragazzi ma tutti voi siete veramente convinti che questo "esame di stato" sia probante delle capacità di un individuo nella professione? allora siete proprio fuori strada........... eppure chiunque lo ha fatto questo esame, sa benissimo che è tutta una buffonata, perchè se no non si spiega come faccia una commissione fatta metà per docenti a giudicare dei progetti fatti in 6 ore quando un laboratorio di progettazione dura circa un anno...... per non parlare della relazione tecnica e/o strutturale dove ti chiedono di scrivere cose che il genio civile per legge NON può accettare più....
Detto questo, io conosco bene sia la realtà di roma (piena zeppa di contraddizioni) che quella di aversa (conosco molti colleghi che hanno studiato li), il discorso è semplice, aversa tende molto a tutelare i propri studenti, al contrario a roma per snobbismo sono capaci di bocciare i propri studenti all'orale per i motivi più assurdi che non sto qui ad elencare...
Premesso che l'abilitazione serve per iscriverti all'ordine ed aprire la PARTITA IVA, in modo da diventare finto lavoratore autonomo (ragazzi aprite gli occhi verso altre cose, date uno sguardo alla bacheca bla-bla-bla), FATEVI DUE CONTI: che differenza c'è tra chiedere una tassa maggiore di iscrizione all'esame e chiedere una tassa minore e poi bocciare a manetta in modo che versi la tassa due volte?
interrogatevi, è tutto un gioco di ipocrisia, e poi ragazzi è solo l'inizio di un cammino sull'orlo del precipizio, i problemi della professione sono ben altri, ossia reperire clienti, essere dipendente in regola, pagare contributi, continui aggiornamenti legislativi per evitare multe salate, bollette, scadenze..................AUGURI!
In bocca la lupo a tutti!
A dimenticavo, il problema del clientelismo, raccomandazioni e via discorrendo, non è un problema "campano", è un problema "ITALIANO", perchè io conosco roma e dintorni e l'andazzo è esattamente lo stesso, con la differenza che si fa con più eleganza, ma si fa lo stesso......
bye bye........
Detto questo, io conosco bene sia la realtà di roma (piena zeppa di contraddizioni) che quella di aversa (conosco molti colleghi che hanno studiato li), il discorso è semplice, aversa tende molto a tutelare i propri studenti, al contrario a roma per snobbismo sono capaci di bocciare i propri studenti all'orale per i motivi più assurdi che non sto qui ad elencare...
Premesso che l'abilitazione serve per iscriverti all'ordine ed aprire la PARTITA IVA, in modo da diventare finto lavoratore autonomo (ragazzi aprite gli occhi verso altre cose, date uno sguardo alla bacheca bla-bla-bla), FATEVI DUE CONTI: che differenza c'è tra chiedere una tassa maggiore di iscrizione all'esame e chiedere una tassa minore e poi bocciare a manetta in modo che versi la tassa due volte?
interrogatevi, è tutto un gioco di ipocrisia, e poi ragazzi è solo l'inizio di un cammino sull'orlo del precipizio, i problemi della professione sono ben altri, ossia reperire clienti, essere dipendente in regola, pagare contributi, continui aggiornamenti legislativi per evitare multe salate, bollette, scadenze..................AUGURI!
In bocca la lupo a tutti!
A dimenticavo, il problema del clientelismo, raccomandazioni e via discorrendo, non è un problema "campano", è un problema "ITALIANO", perchè io conosco roma e dintorni e l'andazzo è esattamente lo stesso, con la differenza che si fa con più eleganza, ma si fa lo stesso......
bye bye........
Dimenticavo un particolare: so con certezza di gente veramente ASINA che a roma l'ha passato e al contrario gente molto preparata che è andata presso altre sedi ed è stata bocciata, è la prova che il criterio delle correzioni (ammesso che ce ne sia qualcuno), è veramente un mistero.......
ma poi ragazzi provate a richiedere la visione dei compiti dei bocciati presso qualunque sede, innescate un sistema senza profitto perchè tanto non ve li farà vedere mai nessuno, oppure se ve li fanno vedere non sanno neanche che errori ci stanno sopra, provare per credere.............
ma poi ragazzi provate a richiedere la visione dei compiti dei bocciati presso qualunque sede, innescate un sistema senza profitto perchè tanto non ve li farà vedere mai nessuno, oppure se ve li fanno vedere non sanno neanche che errori ci stanno sopra, provare per credere.............
caro al condivido in parte le tue parole, non conosco la situazione di aversa, continuità di tematiche, corsi di preparazione e così via, e penso che questi siano fattori importanti che determinano percentuali più elevate, conosco il caso di Alghero e posso assicurarti che è una facoltà che offre una buona preparazione con una buona strutturazione dei corsi e delle tematiche affrontate con docenti di ottimo livello, il problema e che gli stessi docenti cambiano il metro con cui poi si viene giudicati durante le prove dell'esame di stato, posso inoltre assicurarti che la facoltà di Alghero dà ottime basi per un inserimento nel mondo lavorativo, ma non comprendo le modalità con cui vengono giudicati i candidati, un sistema di valutazione che non si sposa con il percorso che gli stessi studenti affrontano nei 5 anni di studio, ripeto non sono contro l'esame di stato, anzi lo trovo importantissimo per la nostra professione chiedo solo trasparenza, è troppo comodo dire basta studiare, scusami che penso sia offensivo verso chi studio per 5/6 anni con tanti sacrifici perseguire un sogno che viene puntualmente spezzato per un esame utile e importante ma che non si capisce con che modo veniamo giudicati!
e cmq alla fine se anche fosse tutto leale, il modo di correggere se anche fosse vero che nn ci sono raccomandazioni e passa solo il 20% nella maggior parte dei casi, l'unica spiegazione è che nell'università italiana nessuno fa il suo lavoro, vuol dire che se la maggior parte nn riesce a passare loro nn ci insegnano niente!!!!!!
caro AL speravo mi rispondessi
cito dal tuo post
"Che l'esame di STATO per architetti si svolga con temi uguali in tutte le sedi è impossibile, stante le notevoli differenze morfologiche e normative a livello locale (L.R. - P.R.G. - R.E.- ecc.)"
Questa sarebbe una giustificazione se un architetto può esercitare solo nel comune dove si iscrive all'albo....ma ovviamente non è cosi...mi spiego meglio...se io mi iscrivo a Roma nulla mi vieta di occuparmi di un progetto che si trova in Trentino e che quindi ha regolamenti edilizi, ecc. differenti da quelli di Roma...quindi per capire se sono in grado di svolgere la mia professione devo valutarlo a livello nazionale e non sulla base di regolamenti locali.
Cito un'altra parte del tuo post:
"Ma quello che fa più ridere, del tuo post, è l’ultima affermazione, che a me fa pensare che o sei un figlio/a di papà, che non ha bisogno di lavorare, o che non ti sei ancora reso/a conto di cosa ti aspetterà, nella vita reale..vorrei proprio vederti a rifiutare certi incarichi, se mai sarai uno/a dei pochissimi fortunati che a “causa di un committente con quattro soldi, che crede in te”, avrà la fortuna di progettare delle nuove costruzioni di un certo peso volumetrico e rilievo …"
non sono una figlia di papà, mi sono sempre sudata tutto ciò che ho fatto, puoi credermi o no, e non sono neanche stata bocciata all'esame di cui stiamo parlando, quindi non sto parlando con risentimento, sto soltanto esprimendo un parere su come vanno le cose e come si potrebbero migliorare, sicuramente non ho la tua esperienza, ma ho dei valori etici e morali che non voglio mettere da parte quando lavoro. purtroppo o per fortuna ho un grande bisogno di lavorare.....ma questo non giustifica la nostra categoria ad accettare tutto ciò che ci viene richiesto, senza battere ciglio solo in nome di una parcella, il criterio con cui le città si evolveranno e si sono evolute fino ad ora dipende soprattutto dalle risposte che un professionista da ad una problematica attuale. e sicuramente se sono risposte di grande valore sociale e ambientale le cose cambieranno in meglio, altrimenti si proseguirà con una speculazione incessante senza ritorno.io non credo che siccome le cose vanno cosi da tanto tempo allora andranno così per sempre...credo nella forza del cambiamento di una società che guardando agli errori compiuti può cambiare il corso delle cose.
e questo nel nostro campo è diventato indispensabile...e se per far ciò c'è bisogno di rifiutare un incarico perchè il committente non vuol sentir ragione allora RIFIUTERò....so che ci sarà pronto qualcun altro a farlo comunque ma non sarà per opera mia, anche se questo mi porterà alla fame.
tutto ciò ti fa capire meglio forse le motivazioni che mi hanno spinto a scrivere quelle cose che ho scritto sulle tipologie e sul tema di progetto specifico che mi è capitato all'esame di stato....noto con molto piacere poi che tutte le soluzioni che tu hai dato alle tue stesse domande sono state le proposte che io ho fatto nella prova....la verdura in facciata, il tetto giardino,gli spazi di risulta non asfaltati, logge schermate....ma quello su cui ponevo l'attenzione era l'impostazione del problema che non teneva assolutamente in considerazione il contesto urbano, o meglio non dava nessuna indicazione su quello che si aveva intorno a questo lotto edificabile e quindi come faccio a rendere un edificio ecocompatibile se come tu ha ben detto ecocompatibile significa "che risulta compatibile con le esigenze di tutela dell'ambiente circostante”se non ho informazioni sull'ambiente circostante? per quanto riguarda la tipologia forse non mi sono spiegata bene ma non volevo criticare a priori la tipologia in linea ma far notare come si tende a standardizzare in modo eccessivo la tipologia che come ben sai era un valore degli anni '70 e che ora la maggior parte degli architetti più bravi e progressivi tenta di sfatare e reinterpretare in modo più adeguato, mi spiego meglio nel lotto in questione 30x 100 invece di IMPORRE un unico edificio lungo circa 80 metri lo avrei frazionato per avere un impatto minore , ma ciò non si poteva fare, avrei potuto giocare con i corpi scala differenziandoli per avere un edificio che non fosse la ripetizione in serie di un modulo sempre uguale, ma ciò non si poteva fare perchè i corpi scala dovevano essere identici non so per quale assurdo motivo, avrei posto al piano terra invece di una folla di pilastri una serie di servizi comuni per gli abitanti dell'edificio, invece non è stato possibile, perchè ti imponevano un piano pilotis che come ho già spiegato a mio parere è solo una forma di degrado per edifici del genere, perchè non genera nessun tipo di socializzazione. spero di essermi spiegata meglio.
questo intendevo per "tracce che devono trattare obbligatoriamente di problematiche attuali, contemporanee, e non tematiche degli anni 70 come accade ora..con queste fissazioni sulle tipologie...." nel senso che vorrei risposte da architetti che si abilitano ora più innovative e non un progetto che nasce da inutili imposizioni senza senso.
cito dal tuo post
"Che l'esame di STATO per architetti si svolga con temi uguali in tutte le sedi è impossibile, stante le notevoli differenze morfologiche e normative a livello locale (L.R. - P.R.G. - R.E.- ecc.)"
Questa sarebbe una giustificazione se un architetto può esercitare solo nel comune dove si iscrive all'albo....ma ovviamente non è cosi...mi spiego meglio...se io mi iscrivo a Roma nulla mi vieta di occuparmi di un progetto che si trova in Trentino e che quindi ha regolamenti edilizi, ecc. differenti da quelli di Roma...quindi per capire se sono in grado di svolgere la mia professione devo valutarlo a livello nazionale e non sulla base di regolamenti locali.
Cito un'altra parte del tuo post:
"Ma quello che fa più ridere, del tuo post, è l’ultima affermazione, che a me fa pensare che o sei un figlio/a di papà, che non ha bisogno di lavorare, o che non ti sei ancora reso/a conto di cosa ti aspetterà, nella vita reale..vorrei proprio vederti a rifiutare certi incarichi, se mai sarai uno/a dei pochissimi fortunati che a “causa di un committente con quattro soldi, che crede in te”, avrà la fortuna di progettare delle nuove costruzioni di un certo peso volumetrico e rilievo …"
non sono una figlia di papà, mi sono sempre sudata tutto ciò che ho fatto, puoi credermi o no, e non sono neanche stata bocciata all'esame di cui stiamo parlando, quindi non sto parlando con risentimento, sto soltanto esprimendo un parere su come vanno le cose e come si potrebbero migliorare, sicuramente non ho la tua esperienza, ma ho dei valori etici e morali che non voglio mettere da parte quando lavoro. purtroppo o per fortuna ho un grande bisogno di lavorare.....ma questo non giustifica la nostra categoria ad accettare tutto ciò che ci viene richiesto, senza battere ciglio solo in nome di una parcella, il criterio con cui le città si evolveranno e si sono evolute fino ad ora dipende soprattutto dalle risposte che un professionista da ad una problematica attuale. e sicuramente se sono risposte di grande valore sociale e ambientale le cose cambieranno in meglio, altrimenti si proseguirà con una speculazione incessante senza ritorno.io non credo che siccome le cose vanno cosi da tanto tempo allora andranno così per sempre...credo nella forza del cambiamento di una società che guardando agli errori compiuti può cambiare il corso delle cose.
e questo nel nostro campo è diventato indispensabile...e se per far ciò c'è bisogno di rifiutare un incarico perchè il committente non vuol sentir ragione allora RIFIUTERò....so che ci sarà pronto qualcun altro a farlo comunque ma non sarà per opera mia, anche se questo mi porterà alla fame.
tutto ciò ti fa capire meglio forse le motivazioni che mi hanno spinto a scrivere quelle cose che ho scritto sulle tipologie e sul tema di progetto specifico che mi è capitato all'esame di stato....noto con molto piacere poi che tutte le soluzioni che tu hai dato alle tue stesse domande sono state le proposte che io ho fatto nella prova....la verdura in facciata, il tetto giardino,gli spazi di risulta non asfaltati, logge schermate....ma quello su cui ponevo l'attenzione era l'impostazione del problema che non teneva assolutamente in considerazione il contesto urbano, o meglio non dava nessuna indicazione su quello che si aveva intorno a questo lotto edificabile e quindi come faccio a rendere un edificio ecocompatibile se come tu ha ben detto ecocompatibile significa "che risulta compatibile con le esigenze di tutela dell'ambiente circostante”se non ho informazioni sull'ambiente circostante? per quanto riguarda la tipologia forse non mi sono spiegata bene ma non volevo criticare a priori la tipologia in linea ma far notare come si tende a standardizzare in modo eccessivo la tipologia che come ben sai era un valore degli anni '70 e che ora la maggior parte degli architetti più bravi e progressivi tenta di sfatare e reinterpretare in modo più adeguato, mi spiego meglio nel lotto in questione 30x 100 invece di IMPORRE un unico edificio lungo circa 80 metri lo avrei frazionato per avere un impatto minore , ma ciò non si poteva fare, avrei potuto giocare con i corpi scala differenziandoli per avere un edificio che non fosse la ripetizione in serie di un modulo sempre uguale, ma ciò non si poteva fare perchè i corpi scala dovevano essere identici non so per quale assurdo motivo, avrei posto al piano terra invece di una folla di pilastri una serie di servizi comuni per gli abitanti dell'edificio, invece non è stato possibile, perchè ti imponevano un piano pilotis che come ho già spiegato a mio parere è solo una forma di degrado per edifici del genere, perchè non genera nessun tipo di socializzazione. spero di essermi spiegata meglio.
questo intendevo per "tracce che devono trattare obbligatoriamente di problematiche attuali, contemporanee, e non tematiche degli anni 70 come accade ora..con queste fissazioni sulle tipologie...." nel senso che vorrei risposte da architetti che si abilitano ora più innovative e non un progetto che nasce da inutili imposizioni senza senso.
Simone, consentimi di analizzare questi dati:
I temi di Alghero, secondo quanto riportato in un post precedente, erano:
1_Una discoteca a Calabona,
2_un edificio residenziale su un lotto libero al centro storico di Alghero
3_alloggi x un circolo natutico di fronte al porto.
2^prova scritta:
1_trilite, arco e telaio....descrivere la struttura, i principi statici e i loro usi nei vari periodi storici
2_l'architettura bioclimatica non è nata oggi...periodi e luoghi
3_architettura e arti visive..rapporto tra architettura e cinema
I temi di Aversa erano:
1_ villa monofamiliare su due livelli
2_scuola materna a 3 sezioni di 25 bimbi ciascuna
3_villa monofamiliare su un livello di 150 mq
La seconda prova scritta si farà a settembre..
Ebbene i temi di Aversa hanno una ampia esplicitazione nella manualistica relativa alla preparazione, quelli di Alghero molto meno meno, perchè probabilmente il contesto paesaggistico della discoteca non era semplice, così come le problematiche normative afferenti la tematica..idem per un edifico in centro storico ad Alghero, con tutte le problematiche di morfologia urbana presenti…lo stesso post iniziale sull'edificio in linea, e sulle successive spoiegazioni di CIA, dimostra che comunque c'è chi è scontento per il contesto, che per la mancanza dello stesso, che per la tematica, che per il tempo a disposizione, chi per il disegno con la grafica tradizionale...per altro dimostra che tante volte ci si basa su preconcetti, quando al contrario il tema dato a Roma era facile, anche solo perché presente nell’ampia manualistica di preparazione..il problema è che a me viene il dubbio che molti di voi siano convinti che per l’esame di stato non c’è bisogno di prepararsi, e li “casca l’asino”..50 anni fa, con la struttura dell’università ante 1968, poteva anche essere per molti un pro forma, oggi al contrario va preparato duramente come uno degli esami più difficili, allenandosi alla progettazione in tempi ristretti, ricominciando ad utilizzare gli strumenti tradizionali, utilizzando l’ampia manualistica esistente e andando a vedere gli esami, così come ai tempi miei si faceva per prepararsi..
Certo che se poi tu risolvi tutto nel tuo”sogno” disatteso dagli eventi e dal sistema “cinico e baro”, sappi che stante le molteplici responsabilità, legate alla ns professione, è facile che i sogni si trasformino in incubi..non sto qui a farti l’elenco delle sanzioni penali, civili e patrimoniali che ad un tecnico possono essere comminate, per errori professionali..
Tu invece CIA, con la tua risposta dimostri la lontananza del tuo pensiero dalla realtà dei fatti..è vero che l’abilitazione è nazionale, ma ogni qualvolta ti sposti da un comune all’altro, devi ristudiare tutta la normativa, per non fare la figura da “cioccolataia” …e mi sa che tra gli architetti, troppi inseguono sogni e illusioni senza rendersi conto della realtà normativa e procedurale che abbiamo, di città in città, o ancor peggio di regione in regione…..purtroppo troppe volte ho avuto a che fare con laureati che non riuscivano a capire il senso delle leggi, e anche quello è sintomo di immaturità professionale (non sto chiaramente dicendo che questo sia il vs caso, sto solo raccontando fatti di vita vissuta..).. per la mancanza di contesto, che ritieni, malgrado la tua ammissione all’orale, essere una grave mancanza del tema di Roma, potevi andare a Milano, dove il contesto è sempre ridondante( e a SENTIRE I Milanesi, ciò non li rende molto felici..)… ho piacere poi che le soluzioni che ti ho suggerito siano state le stesse da te scelte, e che sono valse la tua ammissione all’orale, di cui ti faccio il più grande in bocca al lupo…rimango però sempre scettico relativamente a quando parli dei tuoi “ valori etici e morali che non voglio mettere da parte quando lavoro”…purtroppo dovresti sapere che quanto ci è permesso realizzare sul territorio italiano, deriva da un processo pianificatorio, più o meno vincolante….allora se un urbanista7architetto, nella fase di disegno della città, attraverso un piano urbanistico generale e poi attuativo, ha specificato come scelta tipologica linee di 80 metri, tu, che potresti essere il progettista incaricato della parte architettonica, che fai, rifiuti l’incarico, in nome dei tuoi alti valori etici e morali? Vuoi fare il don chisciotte contro i mulini a vento? auguri
I temi di Alghero, secondo quanto riportato in un post precedente, erano:
1_Una discoteca a Calabona,
2_un edificio residenziale su un lotto libero al centro storico di Alghero
3_alloggi x un circolo natutico di fronte al porto.
2^prova scritta:
1_trilite, arco e telaio....descrivere la struttura, i principi statici e i loro usi nei vari periodi storici
2_l'architettura bioclimatica non è nata oggi...periodi e luoghi
3_architettura e arti visive..rapporto tra architettura e cinema
I temi di Aversa erano:
1_ villa monofamiliare su due livelli
2_scuola materna a 3 sezioni di 25 bimbi ciascuna
3_villa monofamiliare su un livello di 150 mq
La seconda prova scritta si farà a settembre..
Ebbene i temi di Aversa hanno una ampia esplicitazione nella manualistica relativa alla preparazione, quelli di Alghero molto meno meno, perchè probabilmente il contesto paesaggistico della discoteca non era semplice, così come le problematiche normative afferenti la tematica..idem per un edifico in centro storico ad Alghero, con tutte le problematiche di morfologia urbana presenti…lo stesso post iniziale sull'edificio in linea, e sulle successive spoiegazioni di CIA, dimostra che comunque c'è chi è scontento per il contesto, che per la mancanza dello stesso, che per la tematica, che per il tempo a disposizione, chi per il disegno con la grafica tradizionale...per altro dimostra che tante volte ci si basa su preconcetti, quando al contrario il tema dato a Roma era facile, anche solo perché presente nell’ampia manualistica di preparazione..il problema è che a me viene il dubbio che molti di voi siano convinti che per l’esame di stato non c’è bisogno di prepararsi, e li “casca l’asino”..50 anni fa, con la struttura dell’università ante 1968, poteva anche essere per molti un pro forma, oggi al contrario va preparato duramente come uno degli esami più difficili, allenandosi alla progettazione in tempi ristretti, ricominciando ad utilizzare gli strumenti tradizionali, utilizzando l’ampia manualistica esistente e andando a vedere gli esami, così come ai tempi miei si faceva per prepararsi..
Certo che se poi tu risolvi tutto nel tuo”sogno” disatteso dagli eventi e dal sistema “cinico e baro”, sappi che stante le molteplici responsabilità, legate alla ns professione, è facile che i sogni si trasformino in incubi..non sto qui a farti l’elenco delle sanzioni penali, civili e patrimoniali che ad un tecnico possono essere comminate, per errori professionali..
Tu invece CIA, con la tua risposta dimostri la lontananza del tuo pensiero dalla realtà dei fatti..è vero che l’abilitazione è nazionale, ma ogni qualvolta ti sposti da un comune all’altro, devi ristudiare tutta la normativa, per non fare la figura da “cioccolataia” …e mi sa che tra gli architetti, troppi inseguono sogni e illusioni senza rendersi conto della realtà normativa e procedurale che abbiamo, di città in città, o ancor peggio di regione in regione…..purtroppo troppe volte ho avuto a che fare con laureati che non riuscivano a capire il senso delle leggi, e anche quello è sintomo di immaturità professionale (non sto chiaramente dicendo che questo sia il vs caso, sto solo raccontando fatti di vita vissuta..).. per la mancanza di contesto, che ritieni, malgrado la tua ammissione all’orale, essere una grave mancanza del tema di Roma, potevi andare a Milano, dove il contesto è sempre ridondante( e a SENTIRE I Milanesi, ciò non li rende molto felici..)… ho piacere poi che le soluzioni che ti ho suggerito siano state le stesse da te scelte, e che sono valse la tua ammissione all’orale, di cui ti faccio il più grande in bocca al lupo…rimango però sempre scettico relativamente a quando parli dei tuoi “ valori etici e morali che non voglio mettere da parte quando lavoro”…purtroppo dovresti sapere che quanto ci è permesso realizzare sul territorio italiano, deriva da un processo pianificatorio, più o meno vincolante….allora se un urbanista7architetto, nella fase di disegno della città, attraverso un piano urbanistico generale e poi attuativo, ha specificato come scelta tipologica linee di 80 metri, tu, che potresti essere il progettista incaricato della parte architettonica, che fai, rifiuti l’incarico, in nome dei tuoi alti valori etici e morali? Vuoi fare il don chisciotte contro i mulini a vento? auguri
Caro Al, io continuo a ripetere che L'ESAME DI STATO VA' SOSTENUTO, E' IMPORTANTE PERCHE' QUALIFICA ANCORA DI PIU' LA NOSTRA GIA' DISPREZZATA PROFESSIONE!non contesto i temi, dobbiamo essere in grado di progettare e affrontare qualsiasi situazione, più o meno comune, quello che io contesto è che se l'università si è evoluta con la professione perchè non riusciamo ad evolvere l'esame insieme alla professione?ad alghero hanno impedito di utilizzare manuali con le normative, come può un architetto lavorare senza le normative?è come far operare un chirurgo senza bisturi, e non venite a dirmi che dobbiamo conoscerle tutte, sfido qualsiasi architetto a non aver dato un occhiata alla normativa prima di fare un progetto!caro al come dici tu ai tuoi tempi.......questi sono i nostri tempi e si progetta e lavora in maniera differente con modalità e tempistiche differenti, mi meraviglia che tu che hai esperienza non te ne sia accorto, e finchè ci saranno architetti dei tuoi tempi che rimangono ancorati a valori di un tempo sarà impossibile far progredire la nostra professione nel nostro paese, che sta vivendo un periodo piuttosto nero.
simone io le principali normative relative alla progettazione, utili per un progetto di uno tra gli edifici oggetto delle varie tematiche di cui dibattete, le conosco tutte..perchè le insegno, perchè ci scrivo libri e perchè le uso..ogni volta che vado a qualche convegno(l'ultimo a Milano sul PGT ora abortito) mi sono vergognato di essere architetto, perchè la maggioranza dei giovani colleghi presenti,non sapeva nemmeno cosa fosse un pgt, gli oneri, la perquazione, la compensazione e l'incentivazione..però c'era il rinfresco finale gratuito...la professione è si cambiata, e gli architetti, in italia non hanno molto credito, perchè un semplice geometra con un po di esperienza se li mangia in un sol boccone..il progresso di cui tu parli è secondo me questo: siccome la laurea in Italia non si nega a nessuno, allora non neghiamo nemmeno l'abilitazione..sul principio che questo metodo sia ingiusto sono d'accordo, ma nel senso che in piazza si doveva (68, pantera del 90, ecc)e si deve scendere per avere un università che insegni realmente quello che serve(che io ho imparato e imparo tutti i giorni da me , ma dopo l'università), ai pochi che meritano e abbiano voglia di farsi il mazzo..non quello che vedo oggi, con locali pieni fino a tarda notte di universitari, tutti i giorni della settimana, esami dati con i crediti formativi o con le tesine precotte, ecc, ecc,..in poche parole l'università meritocratica inglese e americana che sta ai primi 10 posti delle classifiche internazionali..non oltre il 200esimo posto della prima delle italiane, settima potenza mondiale...LA NOSTRA DISPERZZATA PROFESSIONE PARTE DALL'UNIVERSITà, PER QUELLO CHE NON INSEGNA E NON PUò INSEGNARE, STANTE I NUMERI DEGLI STUDENTI..e degli iscritti all'ordine..lo sai che il 40,1% degli architetti italiani è europeo? non è un numero un po strano? non ti (vi) da da pensare?
Caro Al non si può però dare sempre la colpa a studenti poco volenterosi che passano più tempo ai party piuttosto che alle conferenze o alle lezioni (ricordo un mio ex docente che all'inizio di un laboratorio di progettazione ci ha consigliato di andare a berci una birra perchè ci avrebbe fatto bene, è uno dei migliori paesaggisti in europa e forse nel mondo in questo momento), parliamo anche di frotte di pseudo insegnanti incapaci di insegnare e con scarsa preparazione che mai hanno svolto la professione, che mai sono andati in un cantiere e non hanno mai visto un sacco di cemento se non in qualche diapositiva, che delegano i loro assistenti a svolgere le lezioni e gli esami, ma questi sono luoghi comuni come che tutti gli studenti passano nottate intere al bar!Il vero problema sono i numeri è vero.abbiamo troppi iscritti e troppi laureati, quindi che facciamo?semplice, basta non darle l'abilitazione e non saranno un problema, anzi li usiamo negli studi per manovalanza tanto senza timbro che possono fare?Che male ci sarebbe se nel momento in cui mi laureo sono abilitato alla professione?quale sarebbe il problema?ci sarebbe meno lavoro per tutti?come se lei che svolge la professione da anni con comprovata esperienza possa temere la mia concorrenza di assiduo frequentatore di bar e party, la vera professionalità verrà fuori ancora di più secondo me perchè per poter lavorare occorrerà dimostrare di sapere ciò che si fà, chi non studia e non si aggiorna e non stà al passo coi tempi verrà tagliato fuori dal mercato! forse mi sbaglio ma io non riesco a capire perchè gli ordini a conoscenza delle lamentele puntuali ogni sei mesi dei non ammessi e non abilitati non affronta il problema e cerca di porre una volta per tutte una soluzione all'accesso alla professione di centinaia di migliaia di laureati in architettura!perchè gli ordini non richiedono che le università riducano gli accessi ai corsi e di mettere una stretta alle lauree facili?
mi viene da pensare che ci sia un cartello tra università e ordini, le prime laureano a frotte per ottenere sempre più finanziamenti perchè sono produttive, i secondi non sò che ci guadagnano sinceramente forse tengono a bada la possibile concorrenza!
mi viene da pensare che ci sia un cartello tra università e ordini, le prime laureano a frotte per ottenere sempre più finanziamenti perchè sono produttive, i secondi non sò che ci guadagnano sinceramente forse tengono a bada la possibile concorrenza!