marco : [post n° 102564]

dove lavorare?

dopo tre mesi in uno studio per un totale di 700 euro (avete capito bene) e dieci giorni in un altro a 50euro al giorno netti mi trovo esasperato. se il primo studio l'ho lasciato senza troppi pensieri, questo secondo mi fa guadagnare un po' ma quello che lavora con me è assolutamente insopportabile e non dico che mi tratta con i piedi ma devo sempre essere a sua disposizione quando voglio e arrotonda male le cifre che mi deve (sempre in difetto). con questo secondo ho libertà nel senso che faccio io i progetti ma lui se ne attribuisce meriti e pensa agli aspetti del progetto che più gli interessano: rapporti con committenza e ditte. io insomma passo per caddista. nell'anonimato. e con la differenza che non faccio il caddista ma progetto e scelgo tutto. lui si limita a consigli che io puntualmente 'rifiuto' facendogli notare le inopportunità delle sue scelte dato che (questo non glielo dico) non ne capisce un tubo. ora che devo fare? cosa può fare un ragazzo come me che non ha amici così ricchi da fargli fare una casa o un appartamento? uno che come me non ha un giro di conoscenze così vasto da garantirgli il 'mantenimento' di ciò che ha creato (uno studio potrei farmelo perché non è un costo proibitivo per me e i miei familiari che mi darebbero l'aiuto iniziale...ma è insensato dato che non ho lavoro e non ho conoscenze...).
dovrei forse lavorare in uno studio grosso dove anche se non progetto nulla come ora, almeno ho garanzie diverse?
ps. sono così tutti incapaci quelli che portano lavoro nello studio?
mario :
Credo che solo dal titolo riassumerei la risposta che ti darei...
Il mercato non permette a nessuno di inventarsi... ne a te di comprere quattro mobili e il resto e fare l'architetto e ne al tuo datore di lavoro di non sapere progettare... se fosse vereo entrambi sareste espulsi e a breve senza lavoro...
Certo e' che uno studio ha molte componenti che neanche ti immagini se pensi che basta avere un cliente che ti dia un lavoro...
Il tuo capo che sottostimi sa cosa fare per stare in mezzo al mare... sa come rapportarti con banche, creditori, debitori, fisclisti, commercialisti, avvocati e colleghi... forse non si rapporta troppo bene con le persone che lo aiutano... Gli fa credere che il disegno e le sue scelte all'interno hanno un grande peso specifico e sono anche certo che gli fa anche comodo passare per un "incapace" come lo definisci tu...
Lui ha talmente chiara la situazione e sa come e' difficile campare e far girare il lavoro che ti da un compenso ragionevole...
In risposta alla domanda sullo studio grosso...
Avendocelo... uno con la tua visione delle cose dura un giorno... Fai parte di quei ragazzi che pensano che quello che fanno gli altri sia sempre facile, tu sei bravissimo e incompreso e sei il poverino che se avesse anche un saco di conoscenze spaccherebbe il mondo...
...Mi ripeto... Cresci un po!!!!
mario

P.s.: siccome fai parte anche di quella categoria che non accetta le critiche perche' sa sempre tutto... sono certo che mi dimostrerai che hai anche la coda di paglia!!!
sophie :
ciao Marco,
sicuramente la tua esperienza lavorativa finora è stata piuttosto sfortunata e vedrai che, cercando bene, riuscirai a trovare uno studio in cui il tuo lavoro possa essere maggiormante valorizzato e meglio retribuito. Il problema, a mio avviso, è che la situazione economica dei giovani architetti che lavorano presso gli studi professionali è tragica.
Da quanto ho potuto constatare, le collaborazioni sono prevalentemente con partita IVA, nonostante si svolga attività da dipendente. Lo stipendio varia dai 7 i 10 euro lordi l'ora, e, considerando le spese, è inferiore a quello di una donna delle pulizie.
La mia esperienza personale è diversa: dopo 2 anni di collaborazione presso uno studio adesso sono stata assunta in un'impresa di costruzioni, con contratto a tempo indeterminato; ho uno stipendio che si può definire buono, ma il lavoro che svolgo non mi soddisfa professionalmente. Vorrei cambiare, ma intorno a me vedo solo situazioni di sfruttamento e precarietà, quindi devo reputarmi fortunata ad essere nella mia posizione. Nonostante questo non mi rassegno e vorrei denunciare il fatto che i giovani professionisti che non abbiano le spalle coperte dai genitori o che non siano imparentati con architetti, hanno davanti a loro un futuro incerto e difficile. Gli ordini professionali anzichè tutelarci, servono solo a mantenere inalterata questa realtà.
lara :
parlare di precariato nella professione mi fa accapponare la pelle. Spero e mi auguro che chi si iscrive ad architettura voglia fare la libera professione. Si fa pratica fino a quando non si impara il mestiere e poi si diventa autonomi, cercando di costituire uno studio multidisciplinare, ognuno con le proprie competenze specifiche. Non ci sono posti sufficienti nelle aziende o nei grandi studi professionali per assorbire tutti i laureati in architettura. E se avete la mentalità da dipendenti la vedo sinceramente dura sia per voi che per chi il lavoro ve lo darà.
A proposito gli Ordini professionali non sono un sindacato, non nascono per tutelare un professionista ma il committente.
archla :
Lara, il problema non è tanto la scelta di fare il libero professionista o il dipendente (anche perchè, ormai, fare il "dipendente" con un contratto a tempo indeterminato è un miraggio per quasi tutte le professioni). Il problema, che più volte è emerso in questo forum, è l'approfittarsi di alcuni nei confronti dei giovani professionisti. siamo d'accordo sul fatto che un ragazzo appena uscito dall'università non è in grado di essere autonomo sul lavoro e che quindi, almeno inizialmente, il compenso sia bassino. per fortuna però, i giovani professionisti con il tempo imparano a fare il loro lavoro ma purtroppo a ciò quasi mai si accompagna un'aumento della retribuzione.
La libera professione, bellissima ma al tempo stesso durissima, deve essere una scelta, non una necessità dovuta all'impossibilità di lavorare. non tutti siamo fatti per le stesse cose e magari, un architetto, puo' essere ugualmente soddisfatto lavorando per qualcun altro (con un'adeguata retribuzione). Quello che tu dici sugli Ordini è vero, devono tutelare ANCHE i committenti...ma oltre a loro, dovrebbero tutelare anche i loro iscritti e soprattutto i giovanissimi, che si addentrnao per la prima volta nel mondo del lavoro. Ma, poichè gli ordini sono gestiti da coloro che sono i primi che usufruiscono dei benefici di questo sistema malsano...la vedo dura.
Per marco: caro amrco, nons o da quanto tempo lavori, ma io credo che un pizzico di umiltà in più non guasterebbe. La nostra è una gavetta dura e lunga è vero, ma c'è sempre da imparare. E se da questa persona tu puoi imparare a "prendere" lavori e a gestire le p.r....beh, è già molto. considerando che questa attività è fondamentale per la ns professione. NOn ti scoraggiare se non hai "agganci", nemmeno io li avevo e solo ora, dop 4 anni che lavoro, comincio ad avere qualche mia commessa. ci vuole tempo ma se lavori bene e ti impegni, tutto arriva.
in bocca al lupo.
lara :
Se ne approfittano se li lasci fare. Ci saranno sempre gli approfittatori ma dire "NO Grazie!" a indegne proposte credo sia il minimo, lo dobbiamo dire noi e non farlo dire ad altri per noi. Ti sbagli per quanto riguarda l'Ordine professionale. Questo viene istituito nel lontano 1923 per "vigilare alla tutela dell'esercizio professionale, reprimendo gli abusi e le mancanze di cui gli iscritti si rendessero colpevoli nell'esercizio della professione". Il suo compito è ancora oggi di vigilare e giudicare l'operato del professionista (vedi deontologia). E' una sorta di Magistratura giudicante che fa capo al Ministero di Grazia e Giustizia. Quindi ribadisco niente a che vedere con il sindacato. Esistono già le leggi nazionali, farne altre mi sembra assurdo, se realmente viene meno la correttezza fra colleghi (rileggere la deontologia) si denuncia la cosa all'Ordine di competenza. Altrimenti sono tutte chiacchere.
sophie :
Non è forse un pò utopistico pensare che tutti i laureati in architettura possano intraprendere con successo la libera professione? Complimenti a te che ce l'hai fatta, ma non penso che coloro che non ci riescono siano degli incapaci. Prima di tutto non tutti gli indirizzi di studio danno le medesime opportunità di lavorare in proprio; ad es. nel campo dell'urbanistica la situazione è complessa. In secondo luogo non so dove vivi tu, ma a me risulta che se non hai una "base" economica da cui partire e hai la necessità di guadagnarti da vivere in modo autosufficiente, intraprendere un'attività come libero professionista non è semplice, ma può essere anche "impossibile" se non si ha anche un pizzico di fortuna, oltre a grandi capacità (imprenditoriali, progettuali, etc). Non è vittimismo, questo; significa essere realisti.
sophie :
scusate, il messaggio è rivolto a Lara. Sono invece d'accordo con archla
archla :
so bene che l'ordine non è un sindacato. Ma secondo te, se io vado li e denuncio un collega che mi paga 6 euro ivati l'ora che cosa succede?mi ridono in faccia.
Inoltre, se sei "ggiovane" e desideroso/bisognoso di fare esperienza non è che hai grande possibilità di scelta tanto da dire "sei uno sfruttatore, me ne vado". spesso e volentieri la necessità porta le persone ad accettare situazioni inaccettabili.
A mio parere, più che un problema di ordini/leggi e quant'altro è un problema di moralità personale. Personalmente, proprio per le difficoltà che ho dovuto superare in passato, mi sono ripromessa di pagare adeguatamente chi fa un lavoro con me, perchè questa è al cosa giusta da fare. punto.
chi ha acquisito un po' di esperienza in questo mondo lavorativo, non faccia tanto il superbo con chi è alle prime armi ed è in difficoltà, ricordiamoci di come stavamo noi, a 25 anni e con un pezzo di carta in mano che, concretamente parlando, non valeva nulla.
lara :
e di suberbia mi sembra di non peccare solo io. Ho iniziato a far "gavetta" fin da quando stavo all'università, i miei genitori e conoscenze si occupavano di tutt'altro. L'unica cosa che ho cercato di fare è distinguermi nel fare non bene, ma di più, ho sacrificato nottate e domenica per altri. Ho dato una mano anche se non richiesto o non potevano pagarmi. Ho appreso il più possibile, ho ignorato gli studi che non offrivono opportunità di imparare o che non ti riconoscevano uno spazio. Ho cercato di capire qual'era il campo meno affollato e mi sono specializzata. In poche parole mi sono messa in gioco, e ho puntato moltissimo sulla mia preparazione. E se ho superato io la fase del praticantato, senza spalle coperte e conoscenze, non capisco perchè non possiate farlo voi.
Dai vostri discorsi, sembra che la colpa sia sempre di qualcun altro. E sinceramente non mi sembra una buona base di partenza, ma comunque ...se siete contenti di piangervi addosso, fate pure.. Avete parlato di fortuna, è vero, ma questa va anche aiutata.
la :
mi pare evidente che la tua esigenza di far presente agli altri quanto sei brava non ti permetta di cercare di guardare anche altri punti di vista. se avessi letto il mio commento di risposta a marco avresti visto che tutto gli ho detto, tranne che di piangersi addosso.
quello che hai fatto tu, l'hanno fatto più o meno tutti. Più o meno...personalmente ho sempre evitato di lavorare gratis la domenica o di notte, sarà che sono pigra;-)
credo che la questione si possa chiudere qui.
saluti
la :
ho avuto uno sdoppiamento della personalità, il post di prima era per lara. sarà la vecchiaia...
ks :
eppoi sarei io quello che va giù pesante! bravi mario e tutti gli altri.

non commento altro

saluti

KS
pigmentus :
ultimamente è frequentato da troppi psicologi del lavoro.....
ks :
forse è la nuova frontiera della professione dell'architetto...omnicompresnivo.. :-)

(era una battutaccia...non mettermi al fiume!)

saluti

KS
pigmentus :
ma quale fiume......al muro direttamente.....noooo scherzavo......;-)))
ks :
...al fiume era più "romantico"... :-)

saluti

KS
marco :
coda di paglia? invece di vedere la mia coda di paglia ragiona sulla tua risposta e invece di fare il precisino stizzito con chi lavora per un bianco e un nero inizia col prendertela con chi umilia le persone con le quali lavora. pensa alla maleducazione e non alla coda di paglia di chi DEVE accettare certe cose sennò non può lavorare.
in bocca al lupo. le persone con la mentalità accusatrice come la tua è già tanto se riescono a vedere una spanna oltre al loro naso. sei offensivo. questo quel che ti sto dicendo. auguri
mario :
Vorrei che non disperdessi la fortuna facendomi gli "auguri" o in "bocca al lupo"... tieni per te quel poco che hai perche' ne puoi sempre aver bisogno... Fidati!!!
In relazione al tuo scomposto commento...
Hai senza dubbio perso un occasione... quella di riflettere e magari rileggere le tue ideozie... che sputano su chi gli fornisce lavoro chiedendosi, solo dopo una settimana, se tutti quelli che hanno uno studio o se vuoi che procurano lavoro e ti fanno lavorare, se sono degli incapaci...
Prima o poi si incontra sempre qualcuno che riporta le cose alla tangibile realta'... In questo caso sei stato sfortunato... passavo di qua...!!!
Nessuna mentalita' accusatrice... soltanto l'espressione del buon senso visto da chi i problemi li conosce...
Mi sono anche permesso di far leggere il Tuo post ai miei collaboratori che tu definisci come una categoria umiliata... questi come il resto dei presenti a questo Post, non credo ti abbiano capito... E i commenti erano meno cortesi dei miei..
Forse anziche' rispondere a me avresti fatto un figurone se avessi precisato, rettificato, chiarito, e perche' no scusato con chi la gavetta se la fa, se l'e' fatta e se la fara' magari anche meno fortunato di te...
Ritorniamo alla fortuna... e non e' un caso!!!
Chi vuole puo' leggere e un idea se la fa... c'e' il bello e il brutto in ogni argomento... e il senso comune delle cose e il rispetto e' vero che vanno sempre piu' scemando... questo perche' siamo una societa' sempre piu' individualista...
Che forse con il mio primo Post ti volessi solo dire questo??
Pensaci!!!
Comunque vale il consiglio di prima... Cresci un po!!!
mario



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