Ho bisogno di un grosso consiglio su come gestire il rapporto con l'impresa edile. Allora:
io stendo la mia descrizione delle opere, la sottopongo ad alcune imprese per avere il preventivo e,successivamente il cliente sceglie l'impresa che preferisce.
Ma poi, al momento di pagare, che validità ha il preventivo fatto sulla base del mio computo? Le quantità messe in conto saranno quelle che ho stimato io (e quindi quelle preventivate) o bisogna stare a nuove quantità che l'impresa ritiene + corrispondenti al lavoro effettivamente fatto?
Campanellino : [post n° 153080]
rapporti con impresa
grazie Giulia, in linea di massima con che periodicità è opportuno fare un SAL?
Per caso qualcuno sa indicarmi anche dove posso trovare una guida o qualche esempio per redigere un SAL fatto bene?
Per caso qualcuno sa indicarmi anche dove posso trovare una guida o qualche esempio per redigere un SAL fatto bene?
in rete ci sono alcuni esempi (soprattutto per i llpp)
comunque, come dice giulia, prendi il tuo preventivo e fai le quantità parziali eseguiti alla data del sal
i tempi dipendono dall'importo delle opere e dagli accordi tra impresa e committente (esempio ogni x giorni oppure a % di avanzamento etc etc)
qualche esempio:
www.fmrbg.com/stampe/computo/Sal.pdf
www.soluzione-group.it/menu_select/edilizia/Products/CantStudio/Dire…
bye bye
comunque, come dice giulia, prendi il tuo preventivo e fai le quantità parziali eseguiti alla data del sal
i tempi dipendono dall'importo delle opere e dagli accordi tra impresa e committente (esempio ogni x giorni oppure a % di avanzamento etc etc)
qualche esempio:
www.fmrbg.com/stampe/computo/Sal.pdf
www.soluzione-group.it/menu_select/edilizia/Products/CantStudio/Dire…
bye bye
grazie per i link, ho dato un'occhiata....ma normalmente tutto ciò si fa anche nei lavori privati, con importi totali che girano ad esempio attorno ai 50.000€?
Chiedo perché vorrei capire quale è il modo più opportuno di operare in questi casi, senza essere troppo zelante ma neanche troppo sbrigativa omettendo qualcosa che invece va fatto.
Nello studio dove lavoravo prima si faceva, mentre in quello dove sono ora no e quindi per i miei lavori privati sono in dubbio.
Chiedo perché vorrei capire quale è il modo più opportuno di operare in questi casi, senza essere troppo zelante ma neanche troppo sbrigativa omettendo qualcosa che invece va fatto.
Nello studio dove lavoravo prima si faceva, mentre in quello dove sono ora no e quindi per i miei lavori privati sono in dubbio.
Se l'impresa è disognanizzata e generalmente opera senza stipulare un vero e proprio contratto scritto con il committente, ha senso che sia l'architetto a redigere un contratto (prendendo come traccia un contratto fatto da altra impresa + seria) e a farlo sottoscrivere alle parti oppure è una cosa fuori dal normale?
Quando il committente per risparmiare sceglie l'impresa + economica (e disorganizzata) poi al momento di pagare saltano fuori i problemi....e quindi mi stavo chiedendo come deve agire l'architetto!!!
Quando il committente per risparmiare sceglie l'impresa + economica (e disorganizzata) poi al momento di pagare saltano fuori i problemi....e quindi mi stavo chiedendo come deve agire l'architetto!!!