Per la presentazione della DIA ai fini di una ristrutturazione il Comune di Roma chiede di allegare sia lo stato di fatto (ante-operam) sia il catastale. Spesso però la realtà differisce dal catastale, e talvolta anche per aspetti sostanziali (bucature, posizione di pilastri e muri portanti).
Qual è la prassi? Immagino che nello stato di fatto io debba giustamente documentare solo ed esclusivamente la realtà delle cose così come l'ho rilevata di persona e prescindendo dal catastale.
Ma come faccio a sapere se così facendo creo problemi al mio cliente? Non vorrei certo denunciarlo involontariamente, magari per irregolarità compiute da precedenti proprietari che gli hanno venduto l'immobile!
C'è un modo, preventivo, per indagare sugli atti (DIA ecc.) relativi ad un immobile e capire se certe discrepanze siano effettivi abusi non dichiarati oppure opere regolari ma non riportate al catasto?
Ringrazio anticipatamente.
Alessandro : [post n° 195136]
DIA: catastale in difformità dallo stato di fatto?
devi controllare anche il progetto o l'ultima dia il catastale potrebbe essere anche perfetto perchè in catasto accettano i docfa anche senza l'indicazione dell'intervento edilizio che è stato fatto
Ti ringrazio ma chiedevo proprio questo: come posso accedere al progetto o all'ultima DIA? Il Comune me la può fornire?