Salve a tutti
non sono un architetto, ma con la ferma volontà di provare ad aiutare una dolce ottantenne disperata vi chiedo un consiglio.
Nel palazzo in cui vive, i pochi condomini hanno approvato lavori di ristrutturazione straordinaria per eliminare la copertura in eternit, dando mandato per i calcoli e le pratiche a un ingegnere. Dopo un anno la ditta contattata dall'ingegnere per svolgere i lavori non aveva ancora presentato un preventivo e si sono risolti a rivolgersi altrove. A questo punto, sempre lo stesso ingegnere ha comunicato alla signora che il suo appartamento risulta regolarmente accatastato, ma che presso il Comune (suppongo CTU) lo stesso non esiste!!! Le ha anche detto che regolarizzare la situazione le costerebbe tra sanzioni e tasse arretrate, di più che comprarne uno nuovo. Considerando che al catasto sembra essere in effetti tutto in regola, ma che nel frattempo la signora paga ICI e TARSU al Comune da 40 anni e che lo stesso Comune, le ha tranquillamente rilasciato autorizzazioni nel corso degli anni, per diversi lavori (come l'istallazione di una canna fumaria), come è possibile che presso il Comune stesso questo appartasmento non esista? Cosa può essere successo? E soprattutto, come può sanare la situazione?
Vi ringrazio anticipatamente tutti per l'aiuto che vorrete darmi e darle.
angela : [post n° 214652]
presunte incongruenze tra catasto e comune
Probabilmente, al comune non esiste la concesione edilizia del palazzo, come dici sembra che il palazzo abbia più di 40 e solo con la legge ponte del 1967, era obbligatorio ottenere la stessa concessione. Per cui occorre vedere l'atto di compravendita dell'immobile in che anno è stato redato, dopodicchè comunque lei ha il diritto della casa legittimo, che poi questa sia stato costruita con concessione e senza è un altro discorso.